Poesia ispirata a William Wordsworth

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Prometheus
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Poesia ispirata a William Wordsworth

Messaggio da Prometheus » venerdì 21 dicembre 2012, 0:28

Di seguito a "The patient darner", una poesia profeticamente più positiva.

Poesia ispirata a "I wandered lonely as a cloud" di William Wordsworth

Ho “vagato solo come una nuvola”
e non vi era più nome, non il solo pensiero
intrecciandosi all’altro, radicava nell’animo
niente più di un’ombra dissolta di schiavitù.

Il moto non era deciso; come goccia
riversata, dimentica dei propri confini,
senza più concetto, tuffata nel mare ch’era
l’infinita sfera di stelle, uniti gli spazi siderali
e la terra giravan tutti con me e senza istanza.

Uno era del cosmo il centro ed ogni punto,
liberata la monade in aria da ogni solida roccia
io, curvando l’universo, riflettevo
un gioco ignoto che giudici non aveva.

E’ nota gioia dell’uomo savio, segretamente
ripensar al tempo perso nel sé e con caloroso affetto:
ché se la perdita giova, l’animo giocoso non merita
che l’infinita gioia dell’unità in sé sia rigettata
dai dolori dell’unione dell’altro, per cui questo è ombra.

Alessandro, 8/11/2012

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barbara
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Re: Poesia ispirata a William Wordsworth

Messaggio da barbara » venerdì 21 dicembre 2012, 22:26

Caspita Alessandro, molto suggestiva questa poesia. Mi ha lasciato l'impressione degli infiniti spazi siderali. Oscurità , silenzio e gelo.
Mi ha trasmesso all'inizio l'angoscia di perdersi nel nulla, ma il finale poi capovolge la prospettiva. Vi ho colto un segno di fiducia verso l'universo che di cui abbiamo più paura : quello che è dentro di noi.
Chissà se la mia interpretazione è tanto lontana dal significato che volevi esprimere...

Prometheus
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Re: Poesia ispirata a William Wordsworth

Messaggio da Prometheus » lunedì 24 dicembre 2012, 16:16

Ciao Barbara . :)
Hai messo in evidenza dei punti interessanti con il tuo commento.
Io cerco di non cadere nella banalità, nelle mie poesie, di descrivere con pennellate emozioni romanticamente scaturite da un'indagine del "sublime" (nel senso kantiano). L'interpretazione è libera e non esiste giusto o sbagliato: "uno è del cosmo il centro ed ogni punto".

Spesso comunque mi piace descrivere con pennellate affrettate la stessa atmosfera in cui lavoro io, una "creative solitude" in cui talvolta mi piace rinchiudermi felicemente. E' bello coltivare i propri silenzosi spazi creativi, spesso incompresi dalla società.

E’ nota gioia dell’uomo savio, segretamente
ripensar al tempo perso nel sé e con caloroso affetto:
ché se la perdita giova, l’animo giocoso non merita
che l’infinita gioia dell’unità in sé sia rigettata
dai dolori dell’unione dell’altro, per cui questo è ombra.

La perdita di questa serena singolarità può essere giustificata, per me, solo da una situazione di coppia ancora più felice e creativa (per cui, a 18 anni, sono single e con tanta voglia di rimanerci se non troverò il ragazzo che, facendomi perdere la testa, diventerà compagno di vita e di ricerca)

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