Sul balcone del mondo

Romanzi, racconti, poesie, canzoni e componimenti di ogni genere scritti dai ragazzi del Progetto
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Felix
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Sul balcone del mondo

Messaggio da Felix » lunedì 25 marzo 2013, 1:12

Luca era lì. Seduto. Solo.

Da quando aveva scoperto quel pezzetto di paradiso nel cuore della sua città, ci tornava tutte le volte che sentiva il bisogno di fermarsi per riposare. Ultimamente gli capitava spesso di voler premere il tasto per mettere in pausa la sua vita e cercare in quel breve fermo immagine di sintonizzare tutto. Tutto. La moltitudine dei suoi pensieri con il fiume impetuoso e sotterraneo del suo cuore; il cuore con il suo corpo; se stesso con il mondo che lo circondava.

Per questo se ne andava lì. Che piovesse o ci fosse il sole importava poco. L’urgenza del silenzio e del riposo gli piombava addosso e nulla era capace di trattenerlo.

Semplicemente spariva dal mondo per ritrovare il suo posto nel mondo.

Quel giorno Luca era lì. Era uno straccio, soprattutto in senso fisico. Avrebbe voluto dormire per ore intere, senza la preoccupazione della sveglia da impostare prima di abbandonarsi alle dolci braccia di Morfeo.

Quel giorno l’avrebbe fatto volentieri. Peccato però che i numerosi impegni della giornata glielo impedissero. E allora aveva approfittato di quell’ora e poco più di libertà per andarsene nel suo intimo balcone del mondo, quello che poi, di solito, si trasformava nella magica porta del mondo.

Era seduto lì da poco. Intorno dominava il silenzio, nonostante i rumori della città lo raggiungessero lo stesso. Ma lui non li sentiva. Aveva imparato a fissare le orecchie nell’ascolto di quel silenzio che faceva da sfondo a qualsiasi rumore, quasi come se, appiattendosi al suolo, si collocasse al di sotto delle onde sonore. Era un’arte che aveva imparato nel tempo. Si sedeva, fermava tutto, e appena beccava un istante di silenzio lo afferrava dentro di sé amplificandolo e dilatando il tempo, fino a far scomparire tutto il resto fuori da quella bolla che lo avvolgeva e lo cullava.

In quella bolla di silenzio ritrovava la pace, e il sorriso gli sgorgava sereno dal cuore.

Quel giorno era lì.

C’era un giardiniere che, non visto, potava i rami che in quell’inizio di primavera avevano gettato la spugna impedendo alla linfa di scorrere ancora. Forse qualcuno di quei rami era troppo vecchio, qualcun altro troppo antipatico e scontroso, oppure, troppo pigro per svegliarsi in tempo per la visita della nuova linfa vitale. Di sicuro però tra quei rami ce n’era qualcuno che semplicemente si era arreso. Magari dopo qualche batosta che si era presa precedentemente.

Chissà.

Luca quel giorno era lì.

E questa immagine del ramo triste, depresso e secco, lo colpì tanto. Luca non voleva essere così. Non più almeno. Di sicuro lo era stato, ma ora non più. Il desiderio di andare oltre quei rami e di volare libero e leggero nel panorama che gli si parava davanti, gli diede una scossa e lo aprì a nuove riflessioni.


Scrissi questo racconto due anni fa, in quello che appunto consideravo il mio balcone sul mondo. L'ho riletto oggi per caso. Mi è piaciuto tantissimo e ora lo dedico a Barbara che ieri mi ha fatto riflettere su quanto la mia vita si sia rivoluzionata in meno di quattro anni. Ma lo dedico anche a tutti voi, ma soprattutto a quelli che hanno il desiderio, triste, di arrendersi. E a quelli che vorrebbero arrendersi per via delle tante batoste prese. Li comprendo per esperienza, ma arrendersi comporta più danni. Buon cammino a tutti!
Felix
E ti vengo a cercare con la scusa di doverti parlare, perché mi piace ciò che pensi e che dici, perché in te vedo le mie radici.
...
E ti vengo a cercare perché sto bene con te.

Perché sei un essere speciale
ed io avrò cura di te


(F. Battiato, E ti vengo a cercare/La cura)

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Re: Sul balcone del mondo

Messaggio da progettogayforum » lunedì 25 marzo 2013, 1:38

Bella Felix!! Sei grande!!

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IsabellaCucciola
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Re: Sul balcone del mondo

Messaggio da IsabellaCucciola » lunedì 25 marzo 2013, 10:25

Ciao Felix... intanto complimenti per la tua scrittura :) ... per il messaggio che vuoi lasciare... di non arrendersi mai...

Un abbraccio...

Isabella
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

barbara
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Re: Sul balcone del mondo

Messaggio da barbara » lunedì 25 marzo 2013, 20:04

Ma grazie! Che bel regalo. Felix. :D E' un racconto dolcissimo. Così fresco e immediato, eppure ricco di sensazioni. Ho adorato subito questo personaggio, affacciato sul mondo, in attesa. Posso dire che l'ho ammirato. Questa sua capacità di affidarsi al silenzio gliela invidio, sai. Quando provo a fare come lui, ho un sussulto di paura che mi riporta indietro. Ho seguito il silenzio di Luca, come si guarda la bellezza di un tuffatore.
Eppure chissà quanto impegno c'è dietro questo tuffo. La confidenza con l'infinito, con ciò che è oltre noi , è una cosa che si costruisce e si impara col tempo. Trovo che il tuo personaggio ti assomigli .
E quel cespuglio di rami nuovi e secchi mi ha fatto pensare che rinnovarsi è anche liberarsi di qualcosa e affidarsi alle cesoie della vita. Siamo così affezionati a volte a questi rami , che non ci accorgiamo che sono già vuoti e non ne abbiamo più bisogno.

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