E' Domenica pomeriggio, e non ho nulla da fare. Così mi sono messo alla prova, ho deciso di scrivere, di immaginare la storia di un ragazzo in cui potrei rispecchiarmi.
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“Perché?”... continua a chiedersi, “perché?”
I suoi occhi azzurri dallo sguardo semplice, umile, modesto, guardano la pioggia che batte contro i vetri della finestra, le sue orecchie ascoltano il rumore delle gocce d’acqua, quasi come fosse una cascata.
E dopo essersi chiesto “perché?” in quel modo disperato, ad alta voce, si siede sul letto. Il suo sguardo si spegne, gli occhi che fissano il pavimento.
Allora Marco decide di sdraiarsi, di chiudere gli occhi e di immaginare un mondo, un mondo che non gli appartiene minimamente.
Comincia ad immaginare un prato verde, gli uccellini che svolazzano e si appoggiano sugli alberi, e un ragazzo… un ragazzo dagli occhi neri come perle, e dalle grandi braccia, pronte per abbracciarlo.
Un ragazzo che Marco tanto voleva e desiderava. Questo ragazzo immaginario, che se fosse reale, Marco sarebbe salvo dalla sua famiglia, che ancora una volta, non accetta la sua omosessualità. Allora il ragazzo Nessuno abbraccia Marco, lo prende per mano, e cominciano a correre sul prato, rincorrendosi come due bambini, poi cadono, si rotolano per terra, e lì scatta il bacio, un bacio profondo, intenso, un bacio pieno di amore, affetto, comprensione.
Così, dopo essersi baciati si spogliano, e fanno l’amore lì,sul prato, non importa se qualcuno li vede, non importa niente di niente, importa solo che Marco e Nessuno sono liberi, liberi da ogni pregiudizio, da ogni tortura, liberi come due gabbiani che volano nel più alto dei cieli.
E mentre sono lì, esprimendo nel bel mezzo della natura tutto il loro amore ecco che….. un improvviso scatto della porta sveglia Marco. E’ suo padre Giovanni.
“cosa fai? Sono le 17.00 e dormi ancora come un sasso? Su, vai a fare i compiti!”
Marco, ancora rannicchiato nel letto, si alza. Con un leggero sorriso si rende conto che era tutto un sogno. Sorridente ma anche arrabbiato come una bestia, perché convinto che quel sogno non potrebbe mai essere vero per lui.
ispirazione pomeridiana
ispirazione pomeridiana
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!
Re: ispirazione pomeridiana
che racconto tenero... ci sei tutto tu in questa storia, che trovo anche ben descritta. Conosco la sensazione di tuffarsi in un personaggio esterno a te ma nello stesso tempo che ti rispecchia. Come ti sei sentito a scriverlo?
Re: ispirazione pomeridiana
cara barbara, non ricordo le sensazioni precise mentre scrivevo il racconto, ma ti dico che l'ho scritto con una certa speranza mista a malincuore, mi sono immedesimato completamente nel personaggio...
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!
Re: ispirazione pomeridiana
te l'ho chiesto perché sarei curiosa di sapere la differenza tra quello che provi raccontando la storia di un altro e raccontando la tua storia.
Nel primo caso si tratta di una scrittura che usa un personaggio esterno per esprimere se stessi.
E' secondo me una scrittura più pacificatrice , più "autentica" , perché si usano meno maschere e più creativa , perché qui puoi immaginare anche uno sviluppo possibile della storia.
Nel secondo caso si parla di scrittura autobiografica , per cui c'è il copione della realtà da rispettare e c'è forse la paura del giudizio esterno che può bloccare la sincerità nell'esprimersi.
penso che nel primo caso ci si senta più liberati , come se la scrittura aprisse una nuova porta , nel secondo il rischio è di sentirsi svuotati, ma alla fine ancorati alla realtà.
che ne pensi?
Nel primo caso si tratta di una scrittura che usa un personaggio esterno per esprimere se stessi.
E' secondo me una scrittura più pacificatrice , più "autentica" , perché si usano meno maschere e più creativa , perché qui puoi immaginare anche uno sviluppo possibile della storia.
Nel secondo caso si parla di scrittura autobiografica , per cui c'è il copione della realtà da rispettare e c'è forse la paura del giudizio esterno che può bloccare la sincerità nell'esprimersi.
penso che nel primo caso ci si senta più liberati , come se la scrittura aprisse una nuova porta , nel secondo il rischio è di sentirsi svuotati, ma alla fine ancorati alla realtà.
che ne pensi?
Re: ispirazione pomeridiana
non saprei...
forse mi sento più nel primo caso. Anche se ovviamente ho cambiato alcuni elementi, tipo il colore degli occhi e dei capelli, ma in realtà Marco rappresenta me.
forse mi sento più nel primo caso. Anche se ovviamente ho cambiato alcuni elementi, tipo il colore degli occhi e dei capelli, ma in realtà Marco rappresenta me.
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!