Chi siamo,dove andiamo ?Ordine,ordine,ordine!

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bifrost
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Re: Chi siamo,dove andiamo ?Ordine,ordine,ordine!

Messaggio da bifrost » mercoledì 2 novembre 2016, 19:36

In fin dei conti bastava dire che si è sempre consapevoli di una funzione mentale che precede l'organo e l'organo è solo la localizzazione fisica di cui ci si pone la ricerca in conseguenza.
Avresti fatto un baffo (Non curarsi di qualcuno o qualcosa, non averne considerazione nè timore.) alla sibilla di Delfi!

Ma almeno hai letto Il ciclo della fondazione! :lol: :D

Hospes91
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Re: Chi siamo,dove andiamo ?Ordine,ordine,ordine!

Messaggio da Hospes91 » giovedì 3 novembre 2016, 14:48

bifrost ha scritto: Ma cosa ti blocca?
Nel mio caso la paura degli altri,del loro rifiuto e dell'essere "perseguitato" e dalla sensazione di non farcela.
L'orribile sensazione/timore di star prendendo il + colossale granchio della mia vita e di scoprirlo con certezza maledettamente troppo in là con l'età, quando sarebbe troppo tardi per farmi ciò che più di ogni altra cosa ho desiderato ardentemente fin dalla prima adolescenza, cioè una famiglia, dei figli, una moglie, una casa con giardino che trabocca delle loro voci, tutto ciò che mi permetterebbe la felicità e la soddisfazione di essere un padre come quello che avrei voluto avere io, e questo sia per piacere della cosa in sé, sia come rivalsa contro ciò che ho dovuto tollerare per lustri e lustri.

Mi blocca scoprirmi, quando meno me lo aspetto, particolarmente preso da una ragazza o donna, la paura che possa presentarsi una sensazione del genere dopo aver assicurato ad un mio eventuale ragazzo l'impossibilità di pensare ad altri che a lui.

Mi blocca l'angoscia, l'orrore di una vita senza figli, visto che sono contrario alla maternità surrogata anche quando su base esclusivamente altruistica (per motivi che è più logico non spiegare in questa discussione).

Mi blocca il terrore di scoprirmi anziano e realizzatissimo in ambito professionale ma senza nulla in quello personale e sentimentale, senza figli, solo io in una casa vuota a rendermi conto che quasi tutto ciò che sognavo in gioventù col mio ottimismo di allora sia tutto rimasto inconsistente.

Mi blocca la paura di dover dire al mio eventuale futuro compagno, in vecchiaia, che nonostante fossi certo di amarlo in tutti quegli anni precedenti quando gli dicevo che stavo benissimo con lui, mi senta d'improvviso come se non avessi mai veramente vissuto, come se mi fossi sprecato.

Ecco che cosa mi blocca, e ti assicuro che è massacrante (ed ho cercato di scrivere gli elementi principali).
In poche parole non sono più sicuro di nulla, nemmeno dei sentimenti che provavo o credevo di provare, sto rimettendo tutto in discussione ed è doloroso, perché forse uno ho frainteso sé stesso.
Ultima modifica di Hospes91 il giovedì 17 novembre 2016, 15:30, modificato 2 volte in totale.

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progettogayforum
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Re: Chi siamo,dove andiamo ?Ordine,ordine,ordine!

Messaggio da progettogayforum » giovedì 3 novembre 2016, 16:33

Francamente penso che tutti, non solo i gay, abbiano in testa i loro schemi di vita, che sono in realtà più dei freni che degli stimoli. Accettarsi non vuol dire accettarsi come gay, o come bisex, o che so io, ma vuol dire accettarsi come persone che per loro natura sono instabili, imperfette, soggette a cambiare di pensiero e di interessi col passare degli anni. L’idea di dover incarnare per forza un ruolo, fosse anche quello del gay, è di per sé una auto-imposizione di tipo ideologico: “io devo essere così!” altrimenti è la rovina… In realtà, col passare degli anni ci si rende conto che si finisce per fare una vita che ha poco o nulla in comune con i modelli che ci eravamo imposti, o che ci eravamo illusi di aver scelto. L’incoerenza è una categoria interna alla persona, e non è una cosa negativa perché col passare degli anni si cambia e l’idea stessa di fare dichiarazioni che impegnano per tutta la vita è di per sé assurda. La vita non è un contratto. Gli equilibri affettivi fondamentali non vengono da scelte ma sono governati da meccanismi più profondi, biologici quasi più che mentali. Promettere a qualcuno una fedeltà per tutta la vita è una cosa, ed è già una forzatura, promettergli amore per tutta la vita è una cosa del tutto diversa, perché si promette qualcosa che non si può promettere se si capisce veramente che cosa si sta promettendo, e mi chiedo che senso abbia una fedeltà senza amore. I rapporti affettivi hanno un senso importantissimo se sono autentici, il fatto che siano soggetti a mutamenti e possano arrivare ad un termine è implicito nel fatto stesso che sono autentici e non sono una finzione giuridica. Quando si decide di stare insieme, non si firma un contratto, ma ci si sforza di essere se stessi e di non strumentalizzare l’altro ai fini della nostra stabilità. Amare veramente il proprio compagno significa spesso lasciarlo libero di seguire la sua strada anche quando la sua strada diverge dalla nostra. Le incomprensioni e gli odi che seguono la rottura dei rapporti di coppia deriva proprio dall’avere considerato il legame di coppia come un contratto più che come uno scambio affettivo. Onestamente, c’è qualcuno che preferirebbe un legame stabile, perché garantito da vincoli esterni, legali ed economici, ad un legame che si scioglie naturalmente quando l’amore finisce? Perché l’amore eterno è un’utopia, bella quanto ingannevole, in nome della presunta perfezione si svaluta la realtà, in nome di in 100% che non esiste si disprezza il 60-70% che invece esiste.

Hospes91
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Re: Chi siamo,dove andiamo ?Ordine,ordine,ordine!

Messaggio da Hospes91 » giovedì 3 novembre 2016, 18:09

progettogayforum ha scritto: L’idea di dover incarnare per forza un ruolo, fosse anche quello del gay, è di per sé una auto-imposizione di tipo ideologico: “io devo essere così!” altrimenti è la rovina…
Questo dovrebbero capirlo un sacco di gay che in nome della battaglia di civiltà ti ostracizzano (per non dire di peggio) se non approvi tutto o buona parte del loro modo di fare, del modello che loro offrono, dal modo di realizzare il pride alla lotta per l'utero in affitto. Attaccano chi li contesta, ma spesso sono i primi intolleranti. :evil:

Per quanto riguarda il resto, Progettista, sono (mi sembra) del tutto d'accordo. Soltanto che mi sentirei una vera merda se arrivato, che ne so, a 10, 20, 30 anni insieme (arrivarci, è pur vero questo...), dicessi ad un uomo che vedo le cose in maniera diversa e mi manca una donna a fianco. Cioè, passerei per immaturo, incoerente e bugiardo, gli avrei fatto perdere tempo pur avendo agito nella perfetta buona fede per anni.

Hai ragione asserendo che non si può promettere l'amore, proprio perché è autentico. Io stesso mi sono domandato negli ultimi anni che senso abbia la frase "prometto di amarti" : l'amore non lo si crea, lo si prova, stop ! Per di più io sono il primo a non volere accanto una persona solo per affetto o senso del dovere: lo riterrei assurdo, insulso e forse anche offensivo. Da ciò consegue che io per primo lascerei totalmente libero l'altro di comunicare liberamente ciò che sente, e dunque di accettare che i suoi i sentimenti possono cambiare. Succede, è doloroso ma succede; eppure non riconosco a me stesso questa facoltà, questo "lusso". Devo fare chiarezza dentro di me.
Ultima modifica di Hospes91 il giovedì 8 dicembre 2016, 1:27, modificato 2 volte in totale.

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agis
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Re: Chi siamo,dove andiamo ?Ordine,ordine,ordine!

Messaggio da agis » giovedì 3 novembre 2016, 23:28

bifrost ha scritto: Avresti fatto un baffo (Non curarsi di qualcuno o qualcosa, non averne considerazione nè timore.) alla sibilla di Delfi!

Ma almeno hai letto Il ciclo della fondazione! :lol: :D


ihihihihihihihi :lol:

ma insomma frostino, come simbolo fallico il pitone mi è sempre apparso una cosa un po' troppo estrema ed in più, ormai, ho una certa età eh suvvìa ^_^

tuttavia, per le mie note intemperanze culinarie,

AAA mi relazionerei volentieri con "capitonessa" di bell'aspetto e sani principii 8-)

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