UN TITOLO ANONIMO

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progettogayforum
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Re: UN TITOLO ANONIMO

Messaggio da progettogayforum » sabato 22 aprile 2017, 15:45

In certi momenti, l’ansia è palpabile, sono momenti di rottura, momenti in cui si ha la sensazione netta che si chiuda un capitolo, o meglio che si sia già chiuso, tutto è atteso ma quando arriva la coscienza chiara, la percezione della frattura, il disagio è profondo, non si pone neppure il problema delle prospettive, si avverte solo il disagio fisico, intenso, non c’è altra parola che disagio. L’attimo è terribile, oscura la ragione per un po’, le mani si freddano, l’ottundimento dei sensi attutisce il disagio, passano i minuti ed è come se si fosse in un’altra era. Bisogna esorcizzare l’ansia, bisogna imporsi di andare oltre l’attimo, di guardare un po’ più lontano. Dopotutto anche queste ansie erano attese, anche queste fratture, anche questi punti di svolta, non c’entra nulla neppure la volontà, non sembrano neppure scelte ma solo prese d’atto. I minuti passano, lentamente le mani riprendono calore, la vista è meno annebbiata, l’ansia scende piano piano nel profondo, libera il petto e anche i pensieri si allontanano, l'egoismo riconquista il campo. Quanti sogni, quanti pensieri inutili. Bisogna andare oltre, verso un tempo vago pieno di nulla, senza guardarsi indietro, senza porsi domande, senza presumere di avere qualcosa da dire.

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agis
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Re: UN TITOLO ANONIMO

Messaggio da agis » sabato 22 aprile 2017, 19:06

progettogayforum ha scritto: mi hanno mandato, al modico prezzo di 40 euro,300 uova di coccinella
:o :o :o qua... qua... qua... quaranta euro per trecento UOVA di coccinellaaaaa???!!! :shock: oddio svengo... cado in deliquio, vengo meno -_-.
Ma non è che per caso questi allevatori venivano da Genova? :evil:
Cacchio project ti sei fatto fregar di nuovo ecco :roll: . Per 40 euro non voglio nulla di meno che trecento coccinelle adulte. Altrimenti si va di sapone :twisted: :twisted:

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progettogayforum
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Re: UN TITOLO ANONIMO

Messaggio da progettogayforum » domenica 23 aprile 2017, 11:05

Un’altra giornata. Una lunga fila di doveri da compiere, di preoccupazioni anche molto serie, di ansie che non si risolvono, di situazioni in continuo imprevedibile divenire. Lo specchio mi costringe a riflettere sul mio decadimento fisico e il senso di fatica completa l’opera, l’epifania della provvisorietà, cosa ovvia, in fondo, ma marginalizzata e incompresa. Vedo la fragilità, non solo la mia, e ne ho paura, l’ennesima sensazione di frattura, di cedimento irreparabile, di provvisorio e instabile equilibrio indifferente. È domenica, il cielo è terso, il sole caldo, il ciclo della vita si ripete ogni volta con attori diversi. Non ho pensieri di attesa, non ho proiezioni verso il domani, ho solo paura del futuro, la derivata negativa della curva del vivere, vivo un tempo fatto di progressiva consapevolezza, un tempo in cui maturare tante rinunce, un tempo in cui svalutare tante esperienze, in cui declassarle a cose qualsiasi, un tempo per destrutturare la memoria, per toglierle i significati che la mente ha cercato di dare agli eventi, per tornare all’essenza elementare, fisica, del vivere, senza ideologie, senza metafisiche, senza prospettive illusorie. Bisogna riappropriarsi della banalità della vita senza pretendere di cambiarla. Per fare altrimenti ci vorrebbe coraggio, incoscienza, entusiasmo, avrei detto ingenuità, ma sono tutti concetti che non mi appartengono più.

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Re: UN TITOLO ANONIMO

Messaggio da agis » domenica 23 aprile 2017, 18:26

progettogayforum ha scritto: Non ho pensieri di attesa, non ho proiezioni verso il domani, ho solo paura del futuro, la derivata negativa della curva del vivere, vivo un tempo fatto di progressiva consapevolezza, un tempo in cui maturare tante rinunce, un tempo in cui svalutare tante esperienze, in cui declassarle a cose qualsiasi, un tempo per destrutturare la memoria, per toglierle i significati che la mente ha cercato di dare agli eventi, per tornare all’essenza elementare, fisica, del vivere, senza ideologie, senza metafisiche, senza prospettive illusorie. Bisogna riappropriarsi della banalità della vita senza pretendere di cambiarla. Per fare altrimenti ci vorrebbe coraggio, incoscienza, entusiasmo, avrei detto ingenuità, ma sono tutti concetti che non mi appartengono più.
Ecco bravo! E' così che mi piaci. ^_^ Una fascinosa massa indistinta di ciccia soltanto vagamente appercipiente, effetto e non causa della realtà primaria. Certo che a te gente come Herbart gli fa una pippa :lol: :lol: :lol:

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Re: UN TITOLO ANONIMO

Messaggio da progettogayforum » lunedì 1 maggio 2017, 20:44

Giornate di ansia, in cui vorrei almeno riposare tranquillo, i pensieri ronzano nella testa, è difficile conciliare lucidità e ottundimento. La sensazione dominante è di impotenza, di attesa e di incertezza, la sensazione che nulla può essere governato, che la volontà non basta, che vorresti intervenire, ma è tutto molto più grande di te, che puoi tentare ma non puoi riuscire, che le parole non servono a niente. Ci sono momenti in cui il quadro non è tutto nero, sono solo momenti ma punto su quei momenti. Vorrei agire, e non solo parlare, vorrei intervenire, cambiare le prospettive, vorrei ridare un senso alle cose, perché credo che un senso ci sia, credo nella forza della volontà, anche se la vedo impotente. Mi faccio spaventare e mi mancano le parole, finisco per restare in silenzio. Resistere alla negatività, non farsi sopraffare, guardare lontano sperando che rifaccia giorno. Sono confuso, ansioso, agitato, ma nonostante tutto non ho perso la speranza.

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Re: UN TITOLO ANONIMO

Messaggio da Help » lunedì 1 maggio 2017, 21:24

Project, anche la migliore montagna, cede di fronte alla forza del mare, anche la migliore onda, cede di fronte alla forza della montagna :) .

Per dirti che anche ciò che in prospettiva ti sembra enorme è solo piccolo. Anche fermandoti adesso ci sono tante persone come me che adesso sono felici grazie a te. Buona fortuna Project

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agis
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Re: UN TITOLO ANONIMO

Messaggio da agis » lunedì 1 maggio 2017, 21:55

La prima che hai detto direi. (Ri)dare un senso alle cose, alle volte anche un senso ridotto, diminuito, contratto, residuale è inevitabile anche perché non sarà mica che la convinzione che questo senso ci sia in un "altro da te" per raggiungere il quale siam sprovvisti di ogni mezzo che non sia fideistico/favolistico cominci finalmente, in te, a vacillare? Liberatene e, quando te ne sarai liberato, prova ad avvertire come lo sperare e la speranza, in quanto derivati di un puro volere desiderativo di tutto ciò, possano diventare puramente pleonastici. Buona serata :).

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