Un amore al bar...

Romanzi, racconti, poesie, canzoni e componimenti di ogni genere scritti dai ragazzi del Progetto
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Isolander_Andy
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Un amore al bar...

Messaggio da Isolander_Andy » martedì 5 ottobre 2010, 12:17

Stamattina presto io e i miei parenti siamo andati in montagna, in un piccolo paesino in provincia di Roma.
Ci siamo attrezzati come sempre per le escursioni in montagna: scarpe, calzini, occhiali da sole, bastoni, grill, carbone e un po' di cose da mangiare.
Durante una passeggiata nei boschi della zona abbiamo dovuto attraversare il fiume per tornare al “campo”, quindi ho pensato bene di togliermi le scarpe e metterle al sole per farle asciugare.
È stato un attimo, fugace, inarrivabile: una visione. Estatica. Stupenda.
Il contatto della pelle con l'erba mi ha suscitato una sorta di epifania, una specie di realizzazione interiore.
In quel preciso momento ho desiderato di poter passare quella giornata con una persona al mio fianco, una persona che mi volesse bene, che mi amasse, e che mi comprendesse.
Sono rimasto lì, in piedi, inebetito per buoni 5 minuti.
Mi è sembrato come se per un momento, in un infinitesimo instante, il mondo si fosse fermato a guardare una sua creatura che prescindeva da tutto il resto: il mondo si era fermato a guardare uno dei suoi figli che ascendeva a cieli ben più elevati di quelli che Madre Natura poteva offrirgli.
Ho finalmente compreso cosa mi è mancato in tutti questi anni: una persona da amare.
Ho capito che tutti gli errori, tutte le bugie, tutte le brutte azioni sono state fatte perché non ero in grado di amare.
Ero chiuso nel guscio della diffidenza. Ero lontano dal potermi esprimere. Non avevo i mezzi per comprendere.
Oggi ho veramente desiderato di poter avere una persona al mio fianco, un compagno da poter amare, a prescindere da tutto il resto, per il resto della nostra vita.
Appena sono tornato a casa, non ci ho pensato due secondi di più. Ho aperto tutti social network e chat cui sono iscritto per controllare se il mio “principe azzurro” fosse “online”. Trovato. Gli mando un messaggio: «Stanotte ti ho sognato.» mentii.
Lui: «Buon per te, si vede che faccio un buon effetto sulla gente.»
Quanto aveva ragione e quanto desideravo dirgli cosa provavo.
Ripresi: «Ma smettila – mentii di nuovo – è solo che non è la prima volta che mi capita di sognarti. Così mi sono deciso a parlartene.»
Avevo un nodo in gola, il petto si abbassava e alzava in modo spaventoso, avevo delle aritmie cardiache, «No, sai, perché mi preoccupo che tu possa usare qualche tecnica di controllo mentale a me sconosciuta. Non è che stai progettando di conquistare il mondo?»
«Ahahah!» fu la sua risposta. Anche attraverso le parole di uno schermo il suo “ahahah” aveva qualcosa di particolare, buono. Lui era tutto particolare. Almeno per me.
Rimasi un attimo impacciato e non sapevo più cosa scrivere.
La sua risposta mi giunse inattesa e improvvisa: «Non è che ci stai provando?»
Colpito e affondato. Ero morto... adesso lo avrebbero saputo tutti. Stavo già pensando di avviare il “nulla hosta” per cambiare scuola. Mi sarei fatto nuovi a amici e nuovi compagni. Vita nuova.
Ma avvenne l’irreparabile. Ero sconcertato e meravigliato allo stesso tempo.
Infatti, scrisse con molta naturalezza queste esatte parole: «Era da tempo che aspettavo che ti accorgessi di me.»
Era fatta, mi stavo sciogliendo come un pezzo di burro, avevo il corpo in fiamme, avevo la gola secca, il cuore che faceva TUM TUM TUM. Ero rimasto lì a leggere, a controllare che quelle parole fossero veramente sue, veramente volute e accettate.
Tutto quello che io riuscii a dire fu: «Wow! Ma mi stai prendendo per il naso?»
Lui: «No, è tutto vero. È da più di un anno che ti vengo dietro. Ma ci avevo perso le speranze. Ehm… dunque, che ne dici se stasera ci vediamo e ne parliamo un po’? Ok. Alle 19 ti aspetto sotto casa.»
Mi ero praticamente ridotto a una pozza di sudore antropomorfa. Non ci potevo credere. Era successo. Nel modo più naturale e bello possibile. Era accaduto tutto così velocemente. Tutto a colpo sicuro. Tutto perfetto. Ci incontrammo sotto casa, lui, puntualissimo alle 19 mi stava aspettando. Uscimmo, come due amici di sempre. Parlammo del più e del meno. Poi ci fermammo in un bar quasi completamente vuoto. Ci sedemmo agli ultimi tavoli. Iniziò lui il discorso: «Senti, io non lo sapevo. L’ho pensato, l’ho intuito. Però il fatto che tu non avessi mai ricambiato i miei segnali, un po’ mi scoraggiava e stavo per buttare la spugna. Stasera ho deciso di rischiare il tutto per tutto. E finalmente siamo insieme.»
Aveva detto “siamo”...
Io rimasi un po’ imbarazzato. Poi decisi di non fare la figura del cretino imbambolato e esposi la mia versione dei fatti: «Veramente oggi ti avevo cercato con l’intento di dirtelo, non mi importava più niente di nulla. Speravo che avremmo potuto parlarne o che perlomeno speravo che se tu non mi avessi accettato saremmo rimasti almeno buoni amici. Io ho bisogno di te… della tua amicizia volevo dire… cioè… sta succedendo tutto in fretta… e sta accadendo proprio adesso!»
Lui mi zittii con un segno della mano.
Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò due parole, semplici, forse anche scontate e banali ma che dette da lui racchiudevano un significato diverso, speciale, bellissimo: «Ti amo.»
All’udire quell’enunciato, dai miei occhi sgorgarono tenui e silenziose lacrime… ero felice.
«Io… veramente… non so più che fare… se poi non funziona… se poi io non sono bravo, non sono quello che speravi… se poi non mi volessi più, io, ci starei male… e poi…»
Lui mi zittii di nuovo, ma ormai ero in preda ai singhiozzi. Il bar era vuoto a parte il gestore, che stava di fuori nella veranda del locale, per fortuna. Eravamo lontani da occhi indiscreti.
Si avvicinò di nuovo a me.
La tensione era palpabile.
Sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi e mi disse in tutta calma: «Andiamo, non fare lo scemo. E che ti lascio scappare via così?»
E poi?
Un bacio.
Un timido bacio sulle labbra.
Lungo, dolce, semplice, puro nella sua castità. Era magnifico. Cristallino, trasparente, morbido e tiepido. Ero in fiamme, ero in estasi.
Lui sapeva di buono. Era tutto “buono”.
Dieci minuti dopo, mi accompagnò a casa. Ci salutammo come due amici. Un’ultima carezza.



Questo breve passo è tratto dal mio non-più-molto-segreto-diario. :D
Questa è la mia storia d'amore come l'ho sempre sognata, una storia che inizia per caso, al bar, nel posto più inconsueto e pullulante di vita che l'uomo abbia ideato.
Sto adesso pensando di trarre una storia da questo breve input di partenza.
Non sono sicuro dove la storia andrà a finire nel suo svolgersi.
Possiamo dire terminata "la 1° puntata". :lol:

A breve, forse, si avrà un secondo spezzone.

Nel frattempo, vorrei solo ringraziare gli utenti che avranno avuto la pazienza di leggere, e perché no, di farsi una loro idea sulle "casualità" della vita.
Isolander
«Non credo alla storiella della mezza mela. L'altra metà sono sempre io. E solo dopo essermi completato potrei scegliere davvero cosa fare. Magari potrei dividere un cesto con un'altra mela.»

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serpentera
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Re: Un amore al bar...

Messaggio da serpentera » martedì 5 ottobre 2010, 15:05

Semplicemente stupenda isolander,complimenti! :)
Adesso aspetto il prosieguo della storia con ansia(se Ansia è d'accordo :lol: )

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Annabel Lee
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Re: Un amore al bar...

Messaggio da Annabel Lee » martedì 5 ottobre 2010, 15:23

Allora, vado per punti perché nei commenti faccio davvero schifo.

1) il commento a caldo è: ommmmioddio che cosa carrrina *O* con tanto di consonanti di troppo e stridio da fangirl dei tokio hotel.
Ma dato che ho ancora delle facolta mentali (anche se ne ho perse metà giocando a calcio, oggi, quindi non assicuro molta coerenza) rettifico quella prima esclamazione vergognosa con un "davvero davvero dolce" ♥ Mi ha lasciato del calduccio in fondo al cuore, davvero grazie.

2) perché non posso ritenermi me stessa, se non rompo le balle. Spero non ti offenda se ti faccio notare quali punti non credo funzionino bene.
Se la cosa ti da fastidio e sai già in partenza che non vuoi sapere cosa non va, tira avanti, il commento finisce qui.
(scusa la schiettezza ma mi tocca tutelarmi, sono abbastanza stanca degli insulti)
Ora. In certi punti la casualità è eccessiva. Sarebbe stato più credibile se lui si fosse dichiarato, ma sono i casi della vita, quindi suppongo di essere troppo dura io.
Ho storto il naso davanti a questa:
«Io… veramente… non so più che fare… se poi non funziona… se poi io non sono bravo, non sono quello che speravi… se poi non mi volessi più, io, ci starei male… e poi…»
argh, troppi puntini di sospensione. Hai detto che "stava piangendo" quindi era logico che balbettasse e bloccasse frasi a metà. A mio parere bastava separare con delle virgole o dei punti fermi. I tre punti, in così elevata quantità, fanno sempre male.
Inoltre nel mio immaginario, è davvero troppo femminile come frase ma è un problema mio, di questo sono assolutamente certa, però penso sia una critica che ti potrebbero muovere, perciò te la segnalo lo stesso ♥
In ultimo: hai degli sbalzi di registro. "Enunciato" non ci stava bene. Già "Frase" o "esclamazione" andavano bene (anche se nel caso specifico direi che si poteva omettere il soggetto). Non ti sto a citare tutti i termini in eccesso perché diventerebbe davvero un papiro.

3) Bellissima l'immagine all'inizio e la "scoperta". Fa molto Sant'Agostino, però è davvero bello il momento in cui capisce cosa gli manca.

4) curiosità personalissima: come mai il corsivo?
« It was the best thing to do; nobody ever said it was also the right one. »

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Isolander_Andy
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Re: Un amore al bar...

Messaggio da Isolander_Andy » martedì 5 ottobre 2010, 15:43

Annabel Lee ha scritto:Allora, vado per punti perché nei commenti faccio davvero schifo.

1) il commento a caldo è: ommmmioddio che cosa carrrina *O* con tanto di consonanti di troppo e stridio da fangirl dei tokio hotel.
Ma dato che ho ancora delle facolta mentali (anche se ne ho perse metà giocando a calcio, oggi, quindi non assicuro molta coerenza) rettifico quella prima esclamazione vergognosa con un "davvero davvero dolce" ♥ Mi ha lasciato del calduccio in fondo al cuore, davvero grazie.

2) perché non posso ritenermi me stessa, se non rompo le balle. Spero non ti offenda se ti faccio notare quali punti non credo funzionino bene.
Se la cosa ti da fastidio e sai già in partenza che non vuoi sapere cosa non va, tira avanti, il commento finisce qui.
(scusa la schiettezza ma mi tocca tutelarmi, sono abbastanza stanca degli insulti)
Ora. In certi punti la casualità è eccessiva. Sarebbe stato più credibile se lui si fosse dichiarato, ma sono i casi della vita, quindi suppongo di essere troppo dura io.
Ho storto il naso davanti a questa:
«Io… veramente… non so più che fare… se poi non funziona… se poi io non sono bravo, non sono quello che speravi… se poi non mi volessi più, io, ci starei male… e poi…»
argh, troppi puntini di sospensione. Hai detto che "stava piangendo" quindi era logico che balbettasse e bloccasse frasi a metà. A mio parere bastava separare con delle virgole o dei punti fermi. I tre punti, in così elevata quantità, fanno sempre male.
Inoltre nel mio immaginario, è davvero troppo femminile come frase ma è un problema mio, di questo sono assolutamente certa, però penso sia una critica che ti potrebbero muovere, perciò te la segnalo lo stesso ♥
In ultimo: hai degli sbalzi di registro. "Enunciato" non ci stava bene. Già "Frase" o "esclamazione" andavano bene (anche se nel caso specifico direi che si poteva omettere il soggetto). Non ti sto a citare tutti i termini in eccesso perché diventerebbe davvero un papiro.

3) Bellissima l'immagine all'inizio e la "scoperta". Fa molto Sant'Agostino, però è davvero bello il momento in cui capisce cosa gli manca.

4) curiosità personalissima: come mai il corsivo?
Accipigna che commento!!!
Mi fa molto piacere ricevere delle critiche!!! Sempre!!!
Non perché vada cercando gli allori poetici, ma perché credo che con diversi punti di vista si possa sempre crescere e migliorare.

allora adesso provo a passare in analisi i tuoi punti, cercando di risponderti al meglio :D

Innanzitutto ti ringrazio del tuo commento a caldo :lol: .
La dolcezza la considero come il sentimento più importante alla base di qualsiasi relazione, amorosa, amichevole, di lavoro, sempre... La dolcezza porta rispetto, o almeno i detti di mia nonna dicono sempre così :D

Per i puntini di sospensione... bè... non... so... che... dire... :lol: :lol: :lol:
In realtà, questo "abbozzo" di storia, è la mia prima pagina di diario. E non ho badato molto alla "stilistica" siccome si trattava di un diario. E devi credermi quando ho scritto il post, ero davvero indeciso se lasciare o eliminare quelle reticenze. In ogni caso, ti ringrazio di avermelo fatto notare. :)

Il 3° punto. La scoperta tipo S. Agostino. Non direi una bugia se ti dicessi che questa cosa l'ho vissuta in prima persona, ed esattamente nelle stesse condizioni della storia. In realtà tutta la prima parte è reale, l'ho vissuta in prima persona. È stato un po' Wilde, un ritorno alla natura, la natura come organo di sostentamento. È stato uno dei momenti più intensi della mia vita, finora.

Il corsivo, il corsivo... Scrivere in corsivo ha il suo fascino, mi da molto l'idea del Manufatto, della "naturalità" dello scrivere. L'atto stesso di prendere una penna e buttare giù le parole. Il corsivo un po' fa vivere la magia delle pagine autografe proprie di un diario.

/----------------/

serpentera ha scritto:Semplicemente stupenda isolander,complimenti! :)
Adesso aspetto il prosieguo della storia con ansia(se Ansia è d'accordo :lol: )
serpentera, credo sicuramente di aggiungere un continuo, anche se non so quando e in che modo. :)
Isolander
«Non credo alla storiella della mezza mela. L'altra metà sono sempre io. E solo dopo essermi completato potrei scegliere davvero cosa fare. Magari potrei dividere un cesto con un'altra mela.»

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Annabel Lee
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Re: Un amore al bar...

Messaggio da Annabel Lee » martedì 5 ottobre 2010, 16:40

Isolander_Andy ha scritto: Accipigna che commento!!!
Mi fa molto piacere ricevere delle critiche!!! Sempre!!!
Non perché vada cercando gli allori poetici, ma perché credo che con diversi punti di vista si possa sempre crescere e migliorare.
Credimi, è una cosa davvero rara per me xD
Solitamente se non sono insulti dalla persona stessa sono da parte dell'amica/fidanzato/cugina... ecc., il che è davvero straziante sotto molti punti di vista.

E' anche vero che non ho idea di quanti anni tu abbia, spesso i danni vengono anche dall'età. di solito 14-15 anni è il peggio, però se non tronchi o coltivi a quell'età poi è inutile =P
Isolander_Andy ha scritto:allora adesso provo a passare in analisi i tuoi punti, cercando di risponderti al meglio :D

Innanzitutto ti ringrazio del tuo commento a caldo :lol: .
La dolcezza la considero come il sentimento più importante alla base di qualsiasi relazione, amorosa, amichevole, di lavoro, sempre... La dolcezza porta rispetto, o almeno i detti di mia nonna dicono sempre così :D
La dolcezza è una cosa stupenda, sì.
E sì, anche in piccole dosi porta rispetto.
- I miei commenti a caldo sono osceni. Dovrei smettere di scriverli.
Isolander_Andy ha scritto:Per i puntini di sospensione... bè... non... so... che... dire... :lol: :lol: :lol:
In realtà, questo "abbozzo" di storia, è la mia prima pagina di diario. E non ho badato molto alla "stilistica" siccome si trattava di un diario. E devi credermi quando ho scritto il post, ero davvero indeciso se lasciare o eliminare quelle reticenze. In ogni caso, ti ringrazio di avermelo fatto notare. :)
Credo che grammatica, sintassi e lessico sono davvero fondamentali per una buona storia. Anche io nel mio diario scivevo un po' alla cavolo, ma dal momento che decido di pubblicare sistemo tutto nel migliore dei modi. Ci sono storie che non brillano per originalità, ma lo stile è talmente piacevole che sulla trama si sorvola. Come presentare un libro: la copertina non è tutto, okay, ma non si può negare che influisce largamente sull'acquisto del volume ♥
Isolander_Andy ha scritto:Il 3° punto. La scoperta tipo S. Agostino. Non direi una bugia se ti dicessi che questa cosa l'ho vissuta in prima persona, ed esattamente nelle stesse condizioni della storia. In realtà tutta la prima parte è reale, l'ho vissuta in prima persona. È stato un po' Wilde, un ritorno alla natura, la natura come organo di sostentamento. È stato uno dei momenti più intensi della mia vita, finora.
So cosa si prova, anche se non ha influito positivamente nel mio caso, però sì, è un'esperienza che ti si tatua in testa ed è fantastica.
Non sapevo (e non so xD) di Wilde, per questo ho pensato di più a "Le Confessioni", che credo, tra l'altro, non si sia inventato, anzi!
Isolander_Andy ha scritto:Il corsivo, il corsivo... Scrivere in corsivo ha il suo fascino, mi da molto l'idea del Manufatto, della "naturalità" dello scrivere. L'atto stesso di prendere una penna e buttare giù le parole. Il corsivo un po' fa vivere la magia delle pagine autografe proprie di un diario.
Non l'avevo mai pensata così, sai? Il corsivo lo uso per sottolineare o per dare una certa cadeza alla lettura, non avevo affatto pensato ad un modo simile. Sarà che io in corsivo odio scrivere? xD

Grazie per la pacata risposta e la civiltà ♥
(davvero, mai dare per scontata l'educazione di qualcuno.)
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kikko
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Re: Un amore al bar...

Messaggio da kikko » martedì 5 ottobre 2010, 17:39

wò gran bella storia Iso... fosse capitata a me una cosa simile, sicuro dopo aver messo i miei piedi sull'erba avrei esclamato:" ma vaffa... sti vermi di merda stanno dapperttutto" e poi avrei pensato:"ma grande c'è ne uno che mi ricorda fotografato il ragazzo a cui vado dietro"; infine facevo una foto al verme e me la conservavo in tasca per guardarla ogni volta che sentivo il bisogno di lui o il desiderio di lui, mi sarebbe servita a smontare la fissa. detto questo è anche vero che io non amo la montagna ma il mare quindi sarebbe tutto poco probabile :) comunque dacci dentro perchè la storia che stai scrivendo lo merita davvero... davvero grande

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