Voglia Di Rivalsa

Romanzi, racconti, poesie, canzoni e componimenti di ogni genere scritti dai ragazzi del Progetto
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musicheart
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Voglia Di Rivalsa

Messaggio da musicheart » martedì 5 ottobre 2010, 19:11

Premetto alcune cose prima di farvi passare alla lettura più noiosa che abbia mai scritto.
L'intenzione era quella di buttare giù tutto il rancore che avevo. Le canzoni "papercut" e "the catalyst" dei linkin park non hanno funzionato.
Alla fine il racconto si è sviato e non so nemmeno io che piega abbia preso >.>
A questo punto buona lettura, interpretate come volete.
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Voglia di rivalsa

Non esisteva il sole da ormai molti anni.
In quello strano mondo sembrava esserci solo buio e terrore.
In quel contorto mondo sembravano esserci solo domande.
In quell’ignorante mondo sembrava esserci solo odio.

Era una giornata nera come tutte le altre per il nostro volatile. Penne scure, becco scuro, occhi scuri, sguardo freddo, gelido, disumano. Zampe piccole e pesanti, capaci di lacerare tutto. Anche falciare un’anima se necessario.
Tutto questo perché sopravviveva in un luogo ricco unicamente di luoghi comuni, di paura, di rancore. Sii forte e non avrai problemi. Mostrati molle e verrai spalmato come burro su pane chiodato. Il sangue dei deboli è il trofeo dei potenti.

Fingere o deperire. Lamentarsi è debolezza. Zittire troppo è debolezza. Abbassare lo sguardo è debolezza. Aiutare qualcuno in difficoltà è un errore irreversibile. Dai una mano solo per batterti per false gioie. Guarda il mondo della violenza connotata e fanne parte!

Sono insegnamenti che impari vivendo. Ovvio che non tutti erano capaci di mentire. Ma il nostro uccello dal cuore di fuoco sì. Può uccidere con lo sguardo, può massacrare con la parola, può decidere vita o morte con la propria forza fisica.

Eppure qualcosa non andava. Sapeva che tutto questo odio aveva cause diverse, non quella della sopravvivenza. Sentiva il bisogno di urlare, una voce dentro di sé lo faceva da tempo ormai e c’era bisogno di farla calmare.

Questo mondo faceva schifo. Quel mondo lo faceva vomitare. Avrebbe voluto gridare e buttare giù tutto. Aveva dei sentimenti, sì, ma sempre mescolati all’odio, al rancore e a ciò che ti insegnano in quella terra. La felicità non esiste. Solo la soddisfazione di padroneggiare gli altri, calpestare i loro sentimenti, devastare gli animi, buoni o cattivi che fossero.
Era giusto demolire ogni singolo pilastro.

Questa sua fiamma che s’innalzava sempre più finì per sfociare, da piccole bestemmie e comportamenti ancora più rudi, alla razionalizzazione dell’ira più nera che l’universo infinitamente oscuro e indifferente avesse mai potuto osservare.

Aveva abbandonato tutti. Si era auto emarginato, ne era consapevole, lo desiderava, lo voleva ardentemente. Chi gli passava di fianco ci lasciava sicuramente la pelle. Bastava uno sguardo per dichiarare guerra, in quell’essere privo di pregi ma ricco di mondo.
Era passato a uno stadio peggiore dei suoi compaesani. A poco alla volta desiderava di più. Voleva vendetta, vedeva il marcio del mondo, voleva pulirlo, cancellarlo, stracciarlo via dalla storia del cosmo. Era pronto a tutto. Sentiva solo di voler fare a pezzi tutto.

Così si sparse la voce. Le sue malefatte erano storie raccontate a voce alta. Nessuno poteva esserne orgoglioso, sarebbe stato punito, castigato per aver provato qualcosa nei confronti di quel rapace. Nessuno ormai poteva più avvicinarsi a lui. Era quasi un eremita, non desiderava i contatti degli altri se non per massacrare. Nessuno era degno di nota, degno di respirare, degno di vivere, soprattutto degno di prevalere sugli altri. Doveva essere lui il padrone indiscusso finché fosse rimasto in vita, ma nessuno avrebbe dovuto rendergli conto, nessuno doveva credere niente, tutti dovevano tacere.

Ma le esperienze erano la sua pecca. Vivere da solo gli aveva fatto dimenticare in effetti il male degli altri, tant’è che era lui padrone indiscriminato dell’omicidio crudele e soddisfacente. Uccidere per piacere, divertimento… Ormai era questo e senza accorgersene era solo uno dei tanti. Un meschino infido uccello pronto a polverizzare delle anime per i propri interessi.

Ma un giorno, un uccello che negli anni precedenti a lui era considerato davvero spregevole, decise di avvicinarsi e parlargli.

<Desidero poter condividere il nostro tempo. Insieme continueremo un grande progetto di rivalsa, seppelliremo tutte le anime e andremo avanti solo noi, faremo vedere che l’odio è un’arma a doppio taglio. Nessuno sopravviverà e saremo i tiranni più crudeli della storia>.

Il Nero lo guardò e vide nei suoi occhi tanto rancore fuso a tutte le emozioni peggiori che un vivente potesse provare. Voleva davvero far rivalere il proprio potere, voleva mostrare agli altri ciò che aveva imparato bruciandosi mille penne. Così accettò.

Bastò però un attimo di distrazione.

Non era mai esistito il sole.
In quello strano mondo non esistevano bianco, verde e arcobaleno.
In quel contorto mondo non esisteva la ragione.
In quell’ignorante mondo non esisteva la lealtà.

È giusto che tu muoia brutto bastardo, nessuno piangerà sulla tua tomba, perché tu stesso lo desiderasti. I sogni non esistono se sono in contrapposizione con la società in cui vivi.
Solo il più apatico sarà capo indiscusso in quel paese, non c’è spazio per nulla, nemmeno per se stessi.
Ricordatelo bene, ora che sei defunto.
Sono più grande di un giorno fa.
Migliore del me di un'ora fa.
Ma mai mi sentirò perfetto.
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kikko
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Re: Voglia Di Rivalsa

Messaggio da kikko » martedì 5 ottobre 2010, 20:44

wow che dire Music ha davvero talento, senza parole! alcuni spunti ed alcuni richiami sono veramente forti, magari questa metafora dell'esistenza gay non è totalmente efficace perchè forse (e non sono io che posso dirlo) manca di quell'incisività nella scorrevolezza che uno scrittore vissuto avrebbe saputo dargli, però io ti faccio i miei complimenti perchè hai talento; quello che scrivi è forte e "denso" e penso che se continui così avremo in futuro un Tolstoj italiano da leggere.

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musicheart
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Re: Voglia Di Rivalsa

Messaggio da musicheart » martedì 5 ottobre 2010, 21:07

Grazie kikko =P
Anche se, ad essere sincero, non conosco Tolstoj XD
(Momento di depressione per mancanza culturale...)

Beh, comunque grazie ancora =P
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Annabel Lee
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Re: Voglia Di Rivalsa

Messaggio da Annabel Lee » martedì 5 ottobre 2010, 23:14

Non pensavo ad una metafora dell'esistenza gay, se devo essere sincera.
Ho pensato più che altro ad un personaggio di un anime, che è davvero così arrabbiato. Beh, lui incontra l'amore invece che l'odio, quindi il suo finale è nettamente diverso, però, è per dirti che non ho chiuso la cerchia attorno ad una categoria (... no, in effetti Kei è gay, anche se lui non lo sa... o forse sì.)
Whatever. E' toccante, è spaventoso. Emotivamente non avevo mai pensato che potesse esistere una rabbia così grande, un dolore così abissale, anche se razionalmente lo so, appunto grazie a quel personaggio.

A parte qualche incongruenza verbale (seriamente, non ho capito se la storia era al presente o al remoto ^^''') è davvero forte come introspettiva. Ottima la scelta delle parole.

E per il fatto che è uno sfogo, ti auguro di trovare le persone giuste, perché è davvero spaventoso uno stato d'animo simile =S

Davvero un buon lavoro ♥

Ps. Userò questa fic come punto di partenza ogni volta che scriverò su Kei per rimanere IC. Cavolo, se l'hai centrato! Inquietante.
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musicheart
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Re: Voglia Di Rivalsa

Messaggio da musicheart » mercoledì 6 ottobre 2010, 16:57

Gli errori riguardo il tempo dei verbi è un mio classico, me ne accorgo solo dovo aver scritto almeno metà di quel che sarà il racconto >.>
Parlando del tempo più in generale, mi piace non delinearlo, potremmo ritenerlo quasi un elemento inquietante, ma forse anche molto utile.
Le descrizioni dello spazio invece sono relativamente rilevanti, ma i sono accorto troppo tardi di aver dimenticato di descrivere il territorio XD.
Spero di imparare a scrivere ancora meglio, mi piacerebbe poter fare dei testi psicologici =P Studiamo l'uomo, valutiamone gli atteggiamenti i modi di essere... Penetrare nelle persone, plagiarle ma a fin di bene (almeno per come la penso ora).

Grazie comunque del complimento
Annabel Lee ha scritto:Davvero un buon lavoro ♥
e spero di poter capire e affrontare l'ira funesta che si nasconde dentro di me. Perché alla fine, se non ho io le idee chiare, chi può averle?
Sono più grande di un giorno fa.
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Annabel Lee
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Re: Voglia Di Rivalsa

Messaggio da Annabel Lee » mercoledì 6 ottobre 2010, 17:51

musicheart ha scritto:Gli errori riguardo il tempo dei verbi è un mio classico, me ne accorgo solo dovo aver scritto almeno metà di quel che sarà il racconto >.>
Parlando del tempo più in generale, mi piace non delinearlo, potremmo ritenerlo quasi un elemento inquietante, ma forse anche molto utile.
Le descrizioni dello spazio invece sono relativamente rilevanti, ma i sono accorto troppo tardi di aver dimenticato di descrivere il territorio XD.
Spero di imparare a scrivere ancora meglio, mi piacerebbe poter fare dei testi psicologici =P Studiamo l'uomo, valutiamone gli atteggiamenti i modi di essere... Penetrare nelle persone, plagiarle ma a fin di bene (almeno per come la penso ora).

Grazie comunque del complimento
Annabel Lee ha scritto:Davvero un buon lavoro ♥
e spero di poter capire e affrontare l'ira funesta che si nasconde dentro di me. Perché alla fine, se non ho io le idee chiare, chi può averle?
Per i vari errori: è un classico per tutti, tranquillo. Dovresti sentire la ragazza che mi corregge i testi più importanti come mi prende a padellate per ogni congiuntivo che oso omettere o negligere xD
Volevo solo appuntarlo perché oltre ad essere davvero fissata, sono dell'idea che sia giusto lodare quanto criticare e correggere aiuta a crescere. Qualche hanno fa era la mia missione correggere le bambine alle prime armi (ed ora le bambine mi prendono a padellate per i congiuntivi. Come lavoravo bene 8-) )
Le descrizioni dello spazio invece sono relativamente rilevanti
In questo tipo di scritto sì, sono solo relativamente importanti perché fondamentalmente è un'introspettiva. In altri lavori (e per chi non sa trasmettere sentimenti così facilmente) il paesaggio è fondamentale. Puoi far intendere la desolazione di un animo semplicemente descrivendo il paesaggio tramite i suoi occhi e riuscire a far passare questa desolazione al lettore.

Psicologia! Hai detto una parola che mi apre il cuore!
Giocare con la psicologia dei personaggi è sempre un piacere, soprattutto se poi giochi anche con la tua. Questa è una cosa fighissima, ti auguro di riuscirci *O*
« It was the best thing to do; nobody ever said it was also the right one. »

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