Un amore al bar... Parte II

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Isolander_Andy
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Un amore al bar... Parte II

Messaggio da Isolander_Andy » giovedì 14 ottobre 2010, 18:52

Per riprendere gli avvenimenti, consiglio di rivedere la Parte I: viewtopic.php?f=31&t=904


Il risveglio fu tragico. Tutti i dubbi erano lì, in agguato, pronti a saltarmi addosso appena mi fossi alzato dal letto. "Ma quello di ieri sera è stato solo un sogno, l'ho immaginato? Se poi mi avesse preso in giro? Se davvero mi fossi illuso?"
Quanti pensieri, quante idee, quante peripezie mentali! Erano le 9 di mattina. Ero in uno stato di ansia morbosa. Mi stavo facendo prendere dal panico. Ero rimasto seduto sul letto per un tempo che mi era parso lunghissimo.
"Bip bip".
Un messaggio.
Panico.
Presi il telefono e constatai che erano passati solo dieci minuti da quando mi ero alzato.
Avevo il terrore di leggere il mittente, e ancor di più, leggere il testo del messaggio.
Mi feci coraggio.
Era lui. Ecco cosa scrisse: "Ciao! Dormito bene? Vuoi venire da me a pranzo? Ho casa libera!"
Ero, sì, scioccato. Ero completamente preso dal panico. Ovviamente risposi con un "Tra dieci minuti arrivo!", su questo non c'era dubbio. Il vero problema era "che cosa mi metto!?". Già, sono uno che si fa mettere nel sacco dai problemi della vita. "Cosa indossare al tuo secondo appuntamento".
Alla fine mi decisi, una tuta e una t-shirt, casual, il mio stile.
Esattamente alle 9 e mezzo mi presentai da lui.

« Fermi, stoppiamo un attimo la storia. Sono io, il protagonista, che vi parla. Bene, questa storia non è del tutto frutto della mia fantasia. Ma vorrei spendere due parole su un concetto fondamentale. Avete prese quei tipi che "Oh-mamma-che-fisico-sto-sbavando-vieni-qui-e-fatti-abbracciare-non-ti-mollo-più"? Ecco, lui, quella mattina, era così. Un figo. E poiché la storia è MIA racconterò tutti i dettagli che voglio e se vorrò ne ometterò alcuni. Sta a voi immaginare con la fantasia i dettagli che ometterò :P »

Mi aprì la porta con un sorriso. Lui, lì in piedi, in calzoncini e canottiera, con i capelli biondicci sempre puntualmente spettinati, tre o quattro gocce di sudore che gli imperlavano la fronte, e quel sorriso. Lo stesso sorriso che ieri sera mi aveva fatto sciogliere. Dio, quanto era "carino".
Io, per conto mio, sempre chiuso nel solito silenzio da "Oh-sveglia!-Terra-chiama-Luca!-Terra-chiama-Luca!", mi ero semplicemente incantato alla vista di quel ragazzo, perfetto nelle sue imperfezioni.
Dopo parecchi secondi di un imbarazzo infernale mi dice: "Ciao, vieni?"
Accidenti, aveva una cadenza nella pronuncia che mi faceva impazzire! Era così radioso e raggiante! Solare! E io, con un fil di voce appena percettibile: "Sì, arrivo"
Ci ero stato tante volte a casa sua. Ma questa volta erano cambiati i punti di vista. Era affaccendato in cucina, stava preparando due toast.
"Guarda lì nella credenza, c'è lo spremiagrumi, e lì nel cesto ci sono le arance."
Sebbene io abbia preparato tante volte la spremuta a casa sua, questa volta ero completamente impacciato, complice l'atmosfera silenziosa che lui aveva bruscamente interrotto con quella frase così naturale e priva di inflessioni nella voce.
Trovo lo spremiagrumi, taglio le arance. Stranamente non avevo forza quella mattina. Provavo a spremere l'arancia, ma niente, non usciva nessun succo color arancio dal sapore dolce. Ero completamente succube della situazione.
Ecco qui che avvenne l'irrimediabile.
Senza dire niente, Davide mi cinse da dietro e mise la sua mano sulla mia, e fece il classico movimento per spremere le arance.
Avevo tutto il sangue che defluiva dalle altre parti del corpo per finire sulla mia faccia. Ero imbarazzatissimo. E lui, forse un po' per malizia, non si staccava da me e seguitava a... spremere le arance.
Sentivo il suo fiato sul collo.
Ero vicino a me.
Vicinissimo.
Sentivo le sue labbra sul collo.
Era bellissimo...


Fine primo tempo
Isolander
«Non credo alla storiella della mezza mela. L'altra metà sono sempre io. E solo dopo essermi completato potrei scegliere davvero cosa fare. Magari potrei dividere un cesto con un'altra mela.»

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Isolander_Andy
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Re: Un amore al bar... Parte II

Messaggio da Isolander_Andy » giovedì 14 ottobre 2010, 23:10

Per riprendere gli avvenimenti, consiglio di rivedere la Parte I: viewtopic.php?f=31&t=904


Il risveglio fu tragico. Tutti i dubbi erano lì, in agguato, pronti a saltarmi addosso appena mi fossi alzato dal letto. "Ma quello di ieri sera è stato solo un sogno, l'ho immaginato? Se poi mi avesse preso in giro? Se davvero mi fossi illuso?"
Quanti pensieri, quante idee, quante peripezie mentali! Erano le 9 di mattina. Ero in uno stato di ansia morbosa. Mi stavo facendo prendere dal panico. Ero rimasto seduto sul letto per un tempo che mi era parso lunghissimo.
"Bip bip".
Un messaggio.
Panico.
Presi il telefono e constatai che erano passati solo dieci minuti da quando mi ero alzato.
Avevo il terrore di leggere il mittente, e ancor di più, leggere il testo del messaggio.
Mi feci coraggio.
Era lui. Ecco cosa scrisse: "Ciao! Dormito bene? Vuoi venire da me a pranzo? Ho casa libera!"
Ero, sì, scioccato. Ero completamente preso dal panico. Ovviamente risposi con un "Tra dieci minuti arrivo!", su questo non c'era dubbio. Il vero problema era "che cosa mi metto!?". Già, sono uno che si fa mettere nel sacco dai problemi della vita. "Cosa indossare al tuo secondo appuntamento".
Alla fine mi decisi, una tuta e una t-shirt, casual, il mio stile.
Esattamente alle 9 e mezzo mi presentai da lui.

« Fermi, stoppiamo un attimo la storia. Sono io, il protagonista, che vi parla. Bene, questa storia non è del tutto frutto della mia fantasia. Ma vorrei spendere due parole su un concetto fondamentale. Avete prese quei tipi che "Oh-mamma-che-fisico-sto-sbavando-vieni-qui-e-fatti-abbracciare-non-ti-mollo-più"? Ecco, lui, quella mattina, era così. Un figo. E poiché la storia è MIA racconterò tutti i dettagli che voglio e se vorrò ne ometterò alcuni. Sta a voi immaginare con la fantasia i dettagli che ometterò :P »

Mi aprì la porta con un sorriso. Lui, lì in piedi, in calzoncini e canottiera, con i capelli biondicci sempre puntualmente spettinati, tre o quattro gocce di sudore che gli imperlavano la fronte, e quel sorriso. Lo stesso sorriso che ieri sera mi aveva fatto sciogliere. Dio, quanto era "carino".
Io, per conto mio, sempre chiuso nel solito silenzio da "Oh-sveglia!-Terra-chiama-Luca!-Terra-chiama-Luca!", mi ero semplicemente incantato alla vista di quel ragazzo, perfetto nelle sue imperfezioni.
Dopo parecchi secondi di un imbarazzo infernale mi dice: "Ciao, vieni?"
Accidenti, aveva una cadenza nella pronuncia che mi faceva impazzire! Era così radioso e raggiante! Solare! E io, con un fil di voce appena percettibile: "Sì, arrivo"
Ci ero stato tante volte a casa sua. Ma questa volta erano cambiati i punti di vista. Era affaccendato in cucina, stava preparando due toast.
"Guarda lì nella credenza, c'è lo spremiagrumi, e lì nel cesto ci sono le arance."
Sebbene io abbia preparato tante volte la spremuta a casa sua, questa volta ero completamente impacciato, complice l'atmosfera silenziosa che lui aveva bruscamente interrotto con quella frase così naturale e priva di inflessioni nella voce.
Trovo lo spremiagrumi, taglio le arance. Stranamente non avevo forza quella mattina. Provavo a spremere l'arancia, ma niente, non usciva nessun succo color arancio dal sapore dolce. Ero completamente succube della situazione.
Ecco qui che avvenne l'irrimediabile.
Senza dire niente, Davide mi cinse da dietro e mise la sua mano sulla mia, e fece il classico movimento per spremere le arance.
Avevo tutto il sangue che defluiva dalle altre parti del corpo per finire sulla mia faccia. Ero imbarazzatissimo. E lui, forse un po' per malizia, non si staccava da me e seguitava a... spremere le arance.
Sentivo il suo fiato sul collo.
Era vicino a me. Vicinissimo.
Sentivo le sue labbra sul collo.
Era bellissimo...
Io ero estasiato, non riuscivo a crederci. E lui intanto era lì che spremeva le arance, e non solo, stava spremendo ben bene anche il sottoscritto.
Fece una pausa, l'odore di bruciato lo indusse a "staccarsi" finalmente da me per andare a controllare i toast.
Salvò il salvabile.
Facemmo un breve break mattutino verso le 10.
Era una giornata calda. Decidemmo di andare a fare un po' giardinaggio improvvisato. Guanti, terra, vasi. Giusto per passare del tempo assieme. I suoi non sarebbero rientrati prima di sera perché avevano importanti impegni di lavoro.
Il pranzo fu un panino. Niente di esaltante.
Ma fu il pomeriggio la parte davvero emozionante di quella giornata.

"Senti, vorrei poter parlare sinceramente con te". Rimasi un po' perplesso, visto che più sincero di un bacio non immagino altro. Stetti lì ad ascoltarlo.
"Ecco..." questa volta era lui quello impacciato, cosa che me ne fece innamorare perdutamente. "Tu mi piaci. Sì, Luca, mi fai impazzire. Voglio poter vivere la mia vita con te."
Stavolta mi sorprese. Non me l'aspettavo. Io, più impacciato di lui, mi limitai a guardarlo. Poi con calma dissi due parole: "Davide, vieni qui" e così dicendo lo abbracciai forte, un abbraccio intimo, fraterno, carico di pathos.
Mi accorsi che avevo fatto centro dal fatto che lui inizio a versare lente lacrime di liberazione. Lo guardai dritto negli occhi.
Era lui.
Era lì.
Ormai non avevo più dubbi.
Il ragazzo della mia vita ce l'avevo davanti.
Mi guardava, con le lacrime agli occhi.
Mi dicevano "amami".
E io lo feci.
Lo amai.
E lo amo tutt'ora.

Non so come, finimmo abbracciati distesi sul letto, e non so come, ci addormentammo. Ci svegliammo giusto in tempo per scoprire che i suoi stavano rincasando. Appena in tempo.
Rimasi a cena da lui.

La sera, poi, mi contattò in chat. E successe una cosa bellissima.
"Vuoi essere il mio fidanzato?"
"Bé, non so... forse è un po' presto..."
"Dai, ti prometto che non ti chiederò nessuno stupido regalo per le feste"
"Mmm... Mannaggia, come faccio con te... Ti voglio davvero un mondo di bene... E che cavolo! Sì che voglio essere il tuo fidanzato!"
Erano parole da bambini, fatte di innocenza e amore.
La mia storia d'amore perfetta stava prendendo vita.
Una storia d'amore che si chiamava Davide.
Davide, il ragazzo che fino a prova contraria adesso era il mio fidanzato.



PS: mi scuso, invece di premere il tasto "edit" ho premuto il tasto "quote"... Pardon...
Isolander
«Non credo alla storiella della mezza mela. L'altra metà sono sempre io. E solo dopo essermi completato potrei scegliere davvero cosa fare. Magari potrei dividere un cesto con un'altra mela.»

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green-eye
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Re: Un amore al bar... Parte II

Messaggio da green-eye » venerdì 15 ottobre 2010, 11:15

ma come,isolander???i protagonisti si addormentano sul più bello? :lol:
scherzi a parte,complimenti! descrivi con molta efficacia il tipo di storia che credo molti vorrebbero vivere,un amore nato quasi inconsapevolmente,un vivere attimo dopo attimo e sentire il bisogno crescente di chi abbiamo di fronte.
caspita,ho finito i popcorn!vado subito a ricomprarli prima che ricominci!!! :lol:
Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo

barbara
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Re: Un amore al bar... Parte II

Messaggio da barbara » venerdì 15 ottobre 2010, 20:43

Una storia romantica davvero, Isolander. Continua a scrivere. Sono curiosa di sapere come finisce. Cosa succederà ? Qualche colpo di scena? Un "cattivo" che divide i due innamorati come nei " promessi sposi"?
L'intreccio é importante. Dove sono tutti gli altri personaggi?

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serpentera
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Re: Un amore al bar... Parte II

Messaggio da serpentera » martedì 19 ottobre 2010, 19:57

Uuuuuh,finalmente la continuazione! :o
Complimenti iso,mi hai fatto sognare ad occhi aperti!! :lol:

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Canvas
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Re: Un amore al bar... Parte II

Messaggio da Canvas » giovedì 21 ottobre 2010, 21:40

oddio che storia meravigliosa... è esattamente come la vorrei io *___* cioè...insomma ...si! uguale! solo che al posto di davide ci metterei una ragazza ovvio >w>
sei stato davvero fortunato, deve esser stata la cosa più bella della tua vita, un'emozione incredibile...vi auguro ogni bene davvero!!
Le tre parole più difficili da dire a una persona?
Ti amo.
Perdonami.
Aiutami.

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Canvas
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Re: Un amore al bar... Parte II

Messaggio da Canvas » giovedì 21 ottobre 2010, 21:42

oddio...no no no aspetta!! °__° è una storia inventata?? °___° wo XD, e io che pensavo...vabhe! insomma sarebbe stato bello...comq scrivi davvero bene!!
*imbarazzata* ho fatto una figura barbina eh? XD scusa!
Le tre parole più difficili da dire a una persona?
Ti amo.
Perdonami.
Aiutami.

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