Aiutatemi perché non ho né la forza né il coraggio.

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Ermes
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Iscritto il: mercoledì 10 giugno 2009, 20:56

Aiutatemi perché non ho né la forza né il coraggio.

Messaggio da Ermes » mercoledì 24 giugno 2009, 0:29

Salve, apprezzo i vostri suggerimenti, ma non ho la forza e il coraggio per cambiare le cose; non ci riesco, mi piacerebbe ma vengo assalito dall'ansia, dalla paura. Mi sento uno stupido, un cretino, un imbecille, un vile che non sa realizzare i suoi desideri. Non ho capito nulla della vita, del suo valore e della sua possibilità di creare valori. Non ho compreso il suo significato, forse per la durezza del mio cuore.Mi sono sempre più chiuso e ripiegato su me stesso, nel guscio della mia solitudine, della mia tristezza infinita. La sofferenza non mi è servita a nulla, non mi ha insegnato nulla, non mi ha plasmato in senso positivo. Avrebbe dovuto aprirmi all'amore, ha donarmi al prossimo, a chi è più sofferente di me; mi avrebbe dovuto fare apprezzare le poche cose che ho, perché ci sono persone al mondo che non hanno neppure il necessario per sopravvire, mi avrebbe dovuto aprire gli occhi e guardare il mondo con la semplicità, lo stupore e la meraviglia di un bambino, mi avrebbe dovuto farmi impegnare nel sociale, dimenticando me stesso e i miei problemi per occuparmi delle sofferenze degli altri; mi avrebbe dovuto fare apprezzare i gesti più semplici e ordinari della vita; mi avrebbe dovuto farmi condividere con gli le gioie, le fatiche e le speranze. Invece, sono paralizzato nella volontà, infermo, come un malato terminale. Sono nel mezzo del cammin di nostra vita e ragiono come un vecchio di 90 anni. Ripeto ancora una volta non ho il coraggio e più lo vorrei avere e più mi manca, non sono all'altezza di svolgere questo compito. Forse vorrei che fossero gli altri a prendere l'iniziativa, ad agire, a cambiare la mia sorte, ad esempio mi verrebbe tutto più facile se fosse mia moglie a prendere l'iniziativa di lasciarmi; mi verrebbe più facile se fosse un ragazzo a innamorarsi di me e fare il primo passo. In altre parole, mi occorre qualcuno che concretamente mi prenda per mano e mi faccia fare i primi passi come un bambino che vuole imparare a camminare, facendomi superare le ansie e le paure del buio che mi circonda, che mi stimoli e mi sblocchi dalla paralisi, dall'immobilità alla quale sono ancorato dall'età di 5 anni. Sono uno stupido perché so benissimo che queste cose si possono fare solo con la mia volontà. Sant'Agostino diceva: "si vuole solo ciò che si ama, l'amore è infatti il motore della volontà". Da ciò prendo consapevolezza che non so amare né me stesso né gli altri. Non so fare nessuna scelta, non so rischiare, non so osare, non sono mai stato audace. Se qualche volta ho applicato il motto dei latini audaces fortuna juvat (la fortuna aiuta gli audaci) ho sempre sbagliato e ho pagato le conseguenze care e amare. Mi sento confuso, vorrei fare tante cose ma poi non faccio nulla. Sono in psicoterapia dall'età di 15anni, che cosa è cambiato? Certe volte penso che ci vado a fare? Ci vado con tanto entusiasmo, con tanti propositi di voler migliorare la mia condizione esistenziale ma poi me ne torno a casa amareggiato e deluso perché non so applicare i suggerimenti dello psicoterapeuta; penso solo di avermi fatto rubare onerosamente i soldi che potrei spendere diversamente. Non so curare il mio fisico, dovrei perdere 6 kg ma non ci riesco; facevo nuoto ma dopo due anni di lezioni non ho appreso nulla. Sono fallimentare in ogni cosa. L'unica cosa che so fare è assolvere ai miei doveri di padre, di cittadino, di insegnante. Ma questo anziché gratificarmi, mi deprime. La mia vita è una maschera sociale, è vuota in ogni senso, svilita, privata della sua vera dignità. Perché non riesco ad innescare la volontà? Ci provo con tutte le mie forze, ma non ci riesco. A volte penso come se su di me ci fosse un sortilegio, un incantesimo che mi tiene imbottigliato ermeticamente. Ma so anche con certezza che non c'è nulla di tutto questo, perché ho consultato i migliori esorcisti e carismatici. Sono semplicemente un pover uomo che non sa uscire dal vicolo cieco dove si è chiuso. Non ho saputo chiedere, non ho saputo bussare nemmeno al cuore di Cristo. Che Egli abbia misericordia di me perché non ho saputo far fruttificare i talenti che mi ha dato. Aiutatemi perché non ho né la forza né il coraggio di cambiar vita.

Reaper
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Iscritto il: giovedì 14 maggio 2009, 21:33

Re: Aiutatemi perché non ho né la forza né il coraggio.

Messaggio da Reaper » mercoledì 24 giugno 2009, 10:38

Ermes io non posso fare altro che ribadire quello che ho già scritto nell'altro post; qui hai trovato persone con cui parlare e che sicuramente faranno quello che è in loro potere per aiutarti. Cerca di stare tranquillo e di non buttarti giù ragionando in maniera negativa e svilendo anche i lati positivi della tua personalità (che non sono affatto comuni). Poi ricorda che non esistono persone con dignità maggiore o minore di altre, sei una persona validissima, perlomeno valutandoti sulla base dei post che scrivi. Certo non siamo d'accordo su alcuni punti (come la fede e il rivolgersi ai cosiddetti "carismatici") ma sembri un'ottima persona e mi sembra assurdo che ti butti giù senza pensare alle ottime cose che hai costruito.
Usa di più la razionalità e vedrai che molti dei problemi che pensi ti appartengono sono un po' un patrimonio comune fatto di insicurezze di fondo.
Pensa positivo perché ne hai tutte le ragioni, e ti ricordo inoltre che essere arrivato fin qui è già un aver reagito.

Ferro
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Iscritto il: lunedì 1 giugno 2009, 21:34

Re: Aiutatemi perché non ho né la forza né il coraggio.

Messaggio da Ferro » mercoledì 24 giugno 2009, 12:04

Non so forse dovresti cambiare psicoterapeuta, tu mi sembri sinceramente molto depresso e la depressione è una malattia tutto il resto diventa relativo.......

Però scusami tu mi sembri troppo AUTOCOMMISERARTI ma che ti credi che per noi sia facile affrontare la nostra omosessualità?
La tua passività nel modo di affrontare la vita non ti ha insegnato niente?? Se fossi stato più reattivo in passato non ti saresti trovato sposato con figli!

E adesso che vuoi che ti cada "il panariello da cielo" come diciamo a Napoli?
Vuoi buttare la tua vita ne cesso? Ti vuoi trovare con un ulcera perforante?
Cioè il tuo terapista ti darà consigli sul da farsi per gradi almeno, cambia psicoterapista e cerca di capire perchè ti odi tanto.
E non mettere in mezzo la religione con i suoi sensi di colpa che non fanno altro che peggiorare la situazione, ABBANDONALA PER UN MOMENTO, pensa a te, Dio, Cristo la Madonna, Santa CAterina, Padre Pio e bla bla capiranno!!!!!

Loro non ti possono aiutare ora, adesso nessuno ti può aiutare, solo tu puoi SALVARTI DA TE STESSO.....

Capisco la debolezza, fidati, ho 25 anni e anche io ho vissuto la menzogna e la sto vivendo ancora ma a differenza tua cerco di reagire, NEMMENO IO HO LA FORZA E NEMMENO IL CORAGGIO MA HO LA VOGLIA HO LA VOLONTA' lentamente faccio piccoli passi, certo domani non ti sveglierai e lascerai tua moglie, dirai a tutti che se gay e ti innamorerai, queste cose non accadono da un giorno all'altro.

Devi chiederti VOGLIO CAMBIARE? NON DESIDERO che lo desideri si sa MA LO VUOI VERAMENTE????? Allora comincia da piccole cose, esci coltiva i tuoi interessi come giustamente diceva Bakuman, INSOMMA VIVI UN PO' dedicati qualche ora per te, conosci persone, fare un sport aiuta a socializzare molto.

Lascia stare se sono gay o etero, quello sarà un problema successivo, insomma dedicati tempo per te che sia un ora al giorno dedicatelo tutto per te.

Se non riesci a fare nemmeno questo significa che non lo vuoi E CHE VUOI PUNIRTI e allora non so che dirti se non c'è la forza ne il coraggio nè la voglia allora non c'è nemmeno la speranza.....

Sarò duro ma compiangersi non serve a niente

Jek70
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Re: Aiutatemi perché non ho né la forza né il coraggio.

Messaggio da Jek70 » giovedì 25 giugno 2009, 12:27

Caro Ermes, quello che scrivi è sintomo di forte depressione. Non ti giudico affatto per le tue scelte di vita perchè nessuno ha il diritto di farlo. Ti dico solo che come tutti gli esseri umani hai il pieno diritto di vivere anche tu. Comincia a non vederti più come una persona fallita perchè non lo sei. Hai dentro di te un tesoro immenso che aspetta solo di essere messo a disposizione. Pensi sempre che hai bisogno solo tu degli altri e che nessuno possa essere interessato a te. Hai mai pensato invece che anche tu potresti essere fonte di gioia per un'altra persona? Anche tu sai, con la tua presenza, la tua dolcezza, la tua delicatezza, puoi alleviare la solitudine e la sofferenza interiore di un'altro uomo. Averlo un amico (o magari addirittura un fidanzato, sarebbe un sogno) dolce e delicato come te. Sei di raro valore e neppure te ne rendi conto. Comincia a vederti sotto questo aspetto e credi che come ti vedo io così, anche altri ti ci possono vedere, devi però dargliene il modo. Comincia a togliere la maschera piano piano, non dico di gridare al mondo che sei gay, ma di far trasparire i tuoi sentimenti come hai fatto con noi. E per quanto riguarda tua moglie, scusa se mi permetto, pensaci su, parlagli e se capisce bene altrimenti lasciala andare. A te serve un uomo è nella tua natura. I tuoi affetti più fini, sono orientati verso persone del tuo stesso sesso e non c'è niente di male in questo. Anche tu sei una delle tante vittime di una società stupida ed ingorante, ma non devi farti schiacciare, fai un respiro forte e reagisci lo devi a te stesso e ai tuoi figli. Loro capiranno vedrai, i bambini sono puri, siamo noi adulti a sporcarli ma con te come padre possono crescere nella più totale apertura mentale, e anche questo è un modo per contribuire a migliorare il mondo.

Forza Ermes, tutti abbiamo sofferto in un modo o nell'altro è inevitabile nella nostra situazione, ma non è specificatamente perchè siamo gay, è che purtroppo ci è capitata una società etero sessista, ma le cose si possono sempre migliorare. Prendi ad esempio le persone di colore, chi avrebbe mai detto, che solo 50 anni fa erano considerate persone di categoria B se non anche peggio, che oggi invece uno di loro diventasse addirittura presidente degli Stati Uniti d'America. Questo deve far riflettere e sperare, il mondo cambia, se in meglio o in peggio dipende da noi. Tu sei uno di quelli che se da il suo contributo lo può far cambiare in meglio.

Dai Ermes, qui hai trovato degli amici e come vedi non sei solo a questo mondo.

Siamo tanti tanti tanti e sempre ci saremo finchè esiste il genere umano, non possono sconfiggerci, facciamo parte di questo mondo, di questa natura e se ci siamo è perchè siamo utili. :)

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konigdernacht
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Re: Aiutatemi perché non ho né la forza né il coraggio.

Messaggio da konigdernacht » giovedì 25 giugno 2009, 20:59

Ciao Ermes,
È da un po’ che seguo il forum e mi aveva molto colpito la tua storia.
Quello che ti posso dire è certo un mio pensiero, ma non un giudizio, perchè non ti scrivo per giudicare la tua vita o le tue azioni, ma per cercare di capire se puoi uscire da una situazione che penso ogni ragazzo/uomo di questo forum ha provato sulla sua pelle, in dosi maggiori o peggiori.
Ti avverto che qualsiasi mia espressione è del tutto neutrale, nel senso che non carico mai le parole di significati nascosti/impliciti, ma considero solo le parole nel loro puro significato.
Da quanto scrivi riesco a percepire una tua forte volontà intellettuale, ma una scarsa reazione materiale, con conseguenza involontarietà intellettuale. Questo legato da quanto ti circonda, dal contesto e sostrato sociale e personale nel quale stai; e penso in generale da paura per l’esterno/il di fuori.
Leggo del rapporto problematico col tuo corpo, della tua preoccupazione familiare e di coppia e del tuo spesso eccessivo sminuimento di quanto fai.
Adesso, ti propongo un esercizio semplice e innocuo: libera la tua mente e pensa a cosa sei nella tua materialità, svuotando completamente la mente. Percepsici le tue braccia, le tue gambe, il tuo bacino, le tue caviglie. Insomma, percepisci intellettualmente la tua materialità. Fai seguire poi dei movimenti a ciascuna parte. Dopo aver fatto questo, cerca di darti dei piccoli colpetti in ogni parte del corpo con mani piene e quando arrivi al capo, datti dei colpetti sulla testa con i polpastrelli.
Ora immaginati di innalzarti come spirito e di vederti dall’alto e descriviti cosa vedi.
Questo è, a mio avviso, un esercizio per avere coscienza di te e del tuo corpo. Quindi, io mi chiederei: cosa voglio farne di questo corpo? Voglio che sia riflesso della mia idea o che sia un’entità a se stante, quasi quanto una macchina e basta?
Nella mia vita ho avuto una propensione epicurea, mangiando il minimo indispensabile e dimagrendo di molto; raggiunsi quasi l’anoressia. La volontà di quel momento era di essere pura mente, e poichè era una cosa a cui ambivo altamente e primariamente, la raggiunsi. Mi resi poi conto che mi stavo deperendo, e così ho cercato di regolarmi. Oggi, sto meglio, ma dovrei fare attività fisica perchè sebbene risulti apparentemente in forma, mi sto arrugginando. E questo io lo procrastino ad un futuro post-universitario dove avrò più tempo e potrò seriamente curarmi. Ciò significa che in una scala di priorità, l’università viene prima. Qual è adesso la tua scala di priorità?
Penso inoltre che tu abbia due fortune in una: essere padre ed essere insegnante.
Essere padre, ossia avere figli, avere delle persone che discendono da te e che saranno educate, amate e aiutate da te, padre; ricordati che ai figli non interessa sapere se un padre è etero o gay; ai figli interessa sapere se tu sei un buon padre o un cattivo padre. E tu, da quanto racconti, sei un genitore straordinario!
Essere insegnante è come essere il padre intellettuale dei tuoi allievi/figli. Hai la possibilità di creare nuove menti che pensano, che ragionano e che potranno redimere la volgarità e la stupidità generale che ci circonda. Sono due doni enormi.
In linea generale, mi difinisco umanista. Credo nell’uomo e nell’umanità; per me religione, legge, storia, giustizia son schemi adottati dall’uomo, schemi nobilissimi, ma sempre prodotti umani. La mia discesa alla verità (mai ultima e mai definitiva) mi ha portato all’uomo, e credo che la nostra missione di uomini sia duplice: quella di realizzarci materialmente, ossia continuare la specie, e quella di realizzarci come spirito/come intelletto (non credo in un’anima se non come intelletto) ossia realaizzar ele nostre aspirazioni, i nostri desideri ed essere felici. La felicità è un nostro diritto e un nostro dovere.
Quindi, posso dirti che tu hai esaudito la realizzazione materiale; devi trovare la forza e la passione di esaudire te stesso, ossia la parte più importante di te. È un cammino lungo e difficile, e bisogna camminare da soli; ma tu sei ad una svolta, perchè hai messo il punto critico sulla situazione, e vuoi cambiarla. Il percorso sarà pure in slaita, ma ricordati che bisogna provare, provare e riprovare, e mai arrendersi perchè ne va della nostra felicità.
Spero di averti se non altro offerto qualche spunto nuovo per aver forza e reagire.
Caro Ermes, getta la paura e fai quello che veramente ti senti di fare.
Voglio inoltre aggiungere una cosa: se non vieni accettato, non è colpa tua, ma di chi non ti accetta. Vivi nella conoscenza e nella vita; questo ti permetterà di innalzarti al di sopra di tutte le stupidaggini di ogni giorno e di trovare la gioia anche in un sorriso o in una capitombolo di tuo figlio, o in un tramonto o in una brezza di vento.
Caro Ermes, noi uomini siamo fortunati.
Un saluto ed un abbraccio forte

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