Ciao marcolino. Mi trovi in disaccordo, e ora cerco di spiegarti il mio punto di vista...Marcolino ha scritto:benvenuto....io nn ho mai provato vergogna di essere gay...l'unico caso in cui mi vergogno è quando vedo questi gay pride...io nn li sopporto...anzi li detesto...lì c'è tanta di quella perversione....io mi sento diverso ...gay semplicemente gay...nn pervertito....io sn così...e nn ho bisogno di spogliarmi...di denudarmi..o di indossare strani vestiti...di truccarmi o di cantare canzoncine stupide...quello ke sn lo sn dentro...appartiene a me e solo a me....cmq ragazzi scusate questa parentesi...diversodachi benvenuto...spero di poter parlare cn te di questa cosa...magari mi potresti aiutare a capire...visto ke ormai nn ci sto capendo più nulla della gente...grazie ciao
Intanto come nasce il gay pride?
40 anni fa, negli Stati Uniti, la polizia fece una delle solite retate in un locale frequentato da omosessuali: manganellate, arresti, ecc.
Accadde però che per la prima volta questi ragazzi reagirono, e nei giorni seguenti marciarono, fecero volantinaggio e per la prima volta fecero sentire forte e chiara la loro voce. E' grazie a quei ragazzi che nacque il movimento di liberazione sessuale, oggi chiamato movimento LGBQTI (spero di non aver dimenticato nessuna iniziale ).
Io ho partecipato al gay pride di Genova 3 giorni fa, e posso dirti che non ho trovato tutta questa "esibizione" (chiamiamola così) che invece mi aspettavo. Certo, c'era chi girava mezzo nudo, chi era truccato ecc, ma c'erano soprattutto persone normali. Ragazzi, ragazze e transessuali che, per un giorno, rivendicavano i propri diritti uniti sotto un'unica bandiera, non con arroganza o con violenza, ma con musica, volantinaggio, dialogo e voglia di divertirsi. E sono rimasto particolarmente sorpreso nel vedere come Genova ha accolto questo evento. Non ho visto una sola faccia storta, non ho sentito un solo commento negativo. I passanti si fermavano per parecchio tempo ad osservare (e spesso si aggregavano al corteo) con sguardo sereno e divertito. C'erano anziani che ballavano con i giovani, facevano foto, applaudivano. C'erano i genitori degli omosessuali, c'erano gay, lesbiche, transessuali, ma anche moltissimi eterosessuali. Tutti insieme. Per un giorno.
Sarebbe stupido e controproduttivo per noi stessi, credo, che ogni cosiddetta categoria (etero, lesbiche, gay, trans, intersessuali ecc) abbia un proprio giorno di festa. E apposta perchè ci riteniamo tutti uguali, unirci per dimostrare agli altri che siamo tutti sulla stessa barca credo sia intelligente e ci porta molti più risultati.
Il Gay Pride nasce come occasione per conoscersi, ma soprattutto per farsi conoscere. Non è la festa dei gay, è la festa di tutti.
Forse in altri paesi dove ormai, a grandi linee, le comunità gay (chiamate così per non dover elencare tutte quelle etichette che a mio parere stanno diventando un po' troppe) hanno ottenuto certi diritti e sono ben integrate, il Gay Pride ha perso un po' il suo senso originario, ed è diventato più superficiale.
In Italia è diverso. Qui c'è bisogno di questi eventi, e se tu avessi avuto la fortuna di parteciparvi come ho fatto io, credo che avresti cambiato idea.
Sarebbe bello vivere in un mondo dove il Gay Pride non esiste, perchè vorrebbe dire che ci siamo riusciti, che abbiamo vinto le nostre battaglie. Ma fino ad allora, credo che sia giusto sostenere certe manifestazioni che portano conoscenza e anche un po' di sano divertimento nella vita di tutti.
Spero di essere stato chiaro nell'esposizione. Non sempre riesco a stare dietro a ciò che mi frulla per la testa
Ho un foglio che mi hanno dato al Pride che è un po' il manifesto di questa manifestazione (scusate il gioco di parole) e mi farebbe molto piacere fartelo leggere, perchè è chiaro e diretto, ed esprime il vero significato di questa festa che, al di là dei carri, della musica e del divertimento, non dimentica i veri obbiettivi.
Dimmi cosa ne pensi di ciò che ti ho detto
ps: grazie anche a te del benvenuto , marco1979!