sunshine86 ha scritto:Ermes ha scritto:Carissimo Manuel,
sono un adulto di 36 anni sposato con figli e mi sento fortemente attratto dai ragazzi belli [...] Se vuoi puoi rispondermi mi farebbe piacere.
Con affetto
Ermes
Che bella risposta, Ermes!!!
Ho letto alcuni degli altri post che hai scritto: sbaglio a pensare che tu sia una persona che ha sofferto ma che ha dentro una grande forza, che è la Speranza?
Sunshine86
Carissimo,
ho sofferto tanto e continuo a soffrire nel corpo per gravi problemi di salute, nello spirito perché vivo in un ambiente omofobico che stressa e rende impossibile la vita. Infatti, per la grande pressione sociale mi sono sposato pur non riuscendo ad assolvere ai miei doveri di marito come etero. Faccio del mio meglio. Ho sbagliato è ne sono fortemente pentito, ma non posso tornare indietro. Vivo nella solitudine più nera e assoluta, piango in silenzio e di nascosto ogni giorno. Sono però un uomo di fede: è questa fede che mi dà la forza di vivere. Non mi sento condannato dal Signore né maledetto ma anzi prescelto perché mi ha chiamato come il cireneo a portare la sua croce contro il mio volere. I gay, alla luce della fede, portiamo le stimmate invisibili, sanguinanti e vive, che non si rimargineranno mai. Ricordati che Dio ha scelto nel mondo ciò che è disprezzato e ignobile per confondere i forti; ha scelto ciò che e per la logica di questo mondo è stolto per confondere i sapienti. La fede è paradosso: Dio ha scelto me per generare 2 figli splendidi. Chi sono io? L'infimo degli uomini secondo la logica di questo mondo, il diverso, il malato, il perverso. Non sono un santo ma un peccatore incallito. Proprio per questo il Signore mi usa misericordia. Ho molto peccato perché ho molto amato. Cristo non giudica e non condanna i gay: come ho già detto non l'ho abbiamo scelto noi di essere gay. A noi compete non fare del male, per cui i gay possono vivere le loro relazioni amorose con i conseguenti amplessi sessuali come persone normali, come gli etero. Bisognerebbe far capire ai giovani che la sessualità è un valore in se stesso. Occorrerebbe non solo informare ma soprattutto educare alla sessualità gay o etero. La sessualità non è qualcosa di sporco, di impronunciabile, di scandaloso, di vergognoso: ma è il nostro essere nel mondo. Non siamo angeli: siamo uomini e il creatore lo sa benissimo e non si scandalizza di noi. Più che sesso noi siamo bisognosi di affetto: dovremmo imparare a controllare la nostra sfera emotiva, i nostri sentimenti. Occorrerebbe creare amicizie sane, valide che si stimano e si aiutano reciprocamente, che comunicano, che dialogano di argomenti profondi e non banali e superficiali per costruire un mondo più umano e vivibile, che sappiano navigare controcorrente e contro le mode apparenti e stupide del momento, per essere anticonformisti ma liberali e tolleranti.
In breve, desidero dire a tutti i giovani che vivono questo orientamento sessuale di vivere sereni, di non farsi prender dall'angoscia e dalla preoccupazione, di non torturarsi ma di amarsi, di volersi bene, di cercarsi un compagno stabile per condividere la vita, per costruire e progettare con impegno un futuro migliore, senza mormorazioni, senza critiche.
Tutte queste cose le ho capite ora che ho 36 anni. Io purtroppo non ho avuto dei buoni consiglieri: sia psicoterapisti, sia confessori mi hanno considerato come uno che aveva una grave malattia, un tumore maligno e che con l'andare del tempo sarei guarito. Mi dicevano: l'unica strada è il matrimonio, vedrai con il tempo tutto passerà. Io da vero ingenuo e non sostenuto né incoraggiato da nessuno non ho avuto la forza di smantellare la mia vita apparente, abbandonare la famiglia di origine, cambiare luoghi, lavoro e così sono sprofondato nel matrimonio, ma in me non c’è stata intenzione cattiva tant’è vero che mentre ero fidanzato con mia moglie le confessai di sentirmi attratto dai ragazzi. Forse avrei voluto che fosse lei a lasciarmi ma questo non avvenne: mi disse che sarebbe stata al mio fianco per qualsiasi cosa. Penso, però, che lei non capì la gravità della situazione.
Conosco bene, pertanto, il dolore e la sofferenza per ciò che non ho mai avuto e che era naturale e ciò che non avrò mai.
Miei cari giovani vi auguro, quindi, di essere più audaci e di non fare gli errori che ho fatto io. Vi ripeto ancora amate senza riserve e senza tornaconti o interessi altrimenti cadrete in sofferenze peggiori.
Siate invece onesti con voi stessi e responsabili, cioè consapevoli delle vostre azioni e pronti a pagare gli errori con coraggio. Il segreto della vita è proprio in questo.
Affettuosamente.
Ermes