Manuel, nuovo arrivato desideroso di amicizia

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sunshine86
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Re: Manuel, nuovo arrivato desideroso di amicizia

Messaggio da sunshine86 » venerdì 11 settembre 2009, 16:50

Ermes ha scritto:Carissimo Manuel,
sono un adulto di 36 anni sposato con figli e mi sento fortemente attratto dai ragazzi belli [...] Se vuoi puoi rispondermi mi farebbe piacere.
Con affetto
Ermes
Che bella risposta, Ermes!!! ;)
Ho letto alcuni degli altri post che hai scritto: sbaglio a pensare che tu sia una persona che ha sofferto ma che ha dentro una grande forza, che è la Speranza?

Sunshine86

Jek70
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Re: Manuel, nuovo arrivato desideroso di amicizia

Messaggio da Jek70 » venerdì 11 settembre 2009, 17:49

Ermes ha scritto:Carissimo Manuel,
sono un adulto di 36 anni sposato con figli e mi sento fortemente attratto dai ragazzi belli. Per di più sono un credente cattolico e impegnato nella Chiesa con uno dei ministeri istituiti. Vivevo anch'io la scissione e lacerazione tra fede ed essere gay. Quando cadevo in un peccato di solitudine me ne facevo un dramma: non facevo la comunione senza prima essermi confessato scrupolosamente. Ho fatto un lungo e serio cammino di fede e ti posso assicurare che Gesù sa il peso che portiamo, sa che le persone non ci accettano, che ci perseguitano, che non viviamo una vita facile e semplice. Ma al contrario subiamo stress quotidiani continui, umiliazioni e ogni sorta di mortificazione. Cristo è il Liberatore per eccellenza. Suppongo tu conosca bene la parabola del centurione, la quale narra che questo centurione romano aveva un servo ammalato e mandò a pregare Gesù affinché glielo guarisse. Ed aggiunse: Signore io non sono degno che tu venga da me ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. E Gesù vedendo la fede di quel centurione esclamò: non ho trovato nessuno con una fede così grande. E quando il centurione tornò a casa sua trovò il sevo guarito. Chi è il servo? In realtà la traduzione greca dice che il centurione aveva il suo ragazzo ammalato, cioè un amante, un convivente, un gay. Ebbene alcuni teologi dopo lunghi studi hanno accertato che si trattava di una coppia di omosessuali. Gesù pertanto non caccia il peccatore ma lo accontenta guarendogli il ragazzo. Nota che questo atto di fede noi lo proclamiamo durante la messa e precisamente durante l'ostensione dell'Agnello Di Dio: O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di soltanto una parola e io sarò salvato.
Come vedi Gesù non si formalizza. Sono gli uomini che hanno amplificato in senso fortemente negativo l'omosessualità facendola diventare un peccato contro natura. Occorre essere cattolici seri, impegnati nella fede, nella carità, nella preghiera autentica e nella testimonianza. Non occorre essere fanatici e ipocriti come gli scribi e i farisei del tempo di Gesù. Lui stesso li criticava aspramente in quanto ostentavano in lunghe preghiere, amavano ricevere i saluti nelle piazze e i primi seggi nei conviti e nelle sinagoghe. E Gesù aggiunge caricano di gravi fardelli le spalle delle persone ma loro non li toccano neppure con un dito, divorano le case delle vedove e dei bisognosi. Gesù come vedi li smaschera pubblicamente, amano l'apparenza e non la realtà.
Fratello mio nella fede e nella sorte omosessuale, devi essere contento e lieto non ti preoccupare degli impulsi della carne: san Paolo diceva che era diviso in se stesso perché faceva ciò che non voleva fare poiché i desideri della carne sono contrari ai desideri dello Spirito.
Il giudizio di Gesù sul tuo conto non sarà se sei stato un gay, se ti sei confessato, se hai fatto la comunione, che è cosa santa e giusta farla quotidianamente quando è possibile, ma come hai amato te stesso e il tuo prossimo e Dio. E il giudizio, dice il Vangelo, sarà senza misericordia con chi non ha avuto misericordia. In breve, tutti i peccati saranno perdonati tranne quelli contro lo Spirito Santo.
Come vedi sei un salvato da Cristo. E' lui che ci ha salvato con la sua passione, morte e rissurrezione. Non è per i nostri meriti che ci salviamo ma unicamente per i meriti di Gesù Cristo.
Nella nostra Chiesa cattolica, mi dispiace dirlo, c'è tanta ignoranza, fanatismo, ipocrisia come appunto gli scribi di un tempo. I nostri sacerdoti non si aggiornano, non leggono i nuovi documenti del magistero creando così nelle menti dei giovani insicurezze e paure con gravi sensi di colpa.
Non voglio fare un trattato di teologia perché i sacerdoti e la gente in genere hanno sbagliato su di me e ne pago le conseguenze in prima persona. Ma ti voglio rassicurare: 1) accetta te stesso così come sei, ama te stesso, abbi cura di te e del tuo corpo. Se non ti prendi cura tu di te stesso chi se ne occuperà? Perdonati e ammonisciti tu stesso, incoraggiati, rinfrancati. Se cadi nel peccato rialzati, confessati, fai solo l'accusa dei peccati con pentimento. Se puoi cercati una guida spirituale liberale e anticonformista ma che abbia fede autentica che la testimonia conle opere. Circondati di sane amicizie con le quali puoi parlare liberamente senza essere giudicato. Qui sul forum troverai persone splendide e vere. Cerca di volerti bene. Devi avere una buona autostima di te; in poche parole un pizzico di presunzione tanto quanto basta. Se non hai ricevuto amore, tu però sei in grado di darlo. Ama senza riserve, senza interessi o tornacontismi. Gratuitamente avete ricevuto, dice il Signore, gratuitamente date.
Amare significa aver bisogno di qualcosa di cui si è privi. Noi siamo bisognosi di affetto, ovvero di quel sentimento che lega due persone in unione profonda per condividere, aiutarsi reciprocamente, sostenersi, rinfrancarsi, consolarsi e, infine, comunicare sessualmente.
La sessualità è il colore della persona, la tonalità della nostra vita, non lo abbiamo scelto noi di essere etero o gay, non ci hanno chiesto se volevamo nascere maschi o donne, bruni o biondi, alti o bassi e così via.
Pertanto, ti chiedo di non formalizzarti. Vivi da persona amata da Cristo, e quando incontri cattolici fanatici o integralisti perdonali e abbi misericordia di loro e della loro ignoranza. Se tu non lo avessi capito io ho una visione misericordiosa di Cristo.
Cerca di capire quello che vuoi veramente dalla vita; realizza i tuoi progetti e i tuoi desideri di amore e di bene; lavora o studia con onestà e rigore e vedrai che saranno le persone stesse a ricompensarti già in questa vita, per ottenere poi l'eredità eterna.
Se vuoi puoi rispondermi mi farebbe piacere.
Con affetto
Ermes
Mi piaci Ermes, sei una bella persona, ce ne fossero tanti la pensassero così. :)
Ti auguro davvero ogni bene.

Ermes
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Re: Manuel, nuovo arrivato desideroso di amicizia

Messaggio da Ermes » sabato 12 settembre 2009, 12:16

sunshine86 ha scritto:
Ermes ha scritto:Carissimo Manuel,
sono un adulto di 36 anni sposato con figli e mi sento fortemente attratto dai ragazzi belli [...] Se vuoi puoi rispondermi mi farebbe piacere.
Con affetto
Ermes
Che bella risposta, Ermes!!! ;)
Ho letto alcuni degli altri post che hai scritto: sbaglio a pensare che tu sia una persona che ha sofferto ma che ha dentro una grande forza, che è la Speranza?

Sunshine86

Carissimo,
ho sofferto tanto e continuo a soffrire nel corpo per gravi problemi di salute, nello spirito perché vivo in un ambiente omofobico che stressa e rende impossibile la vita. Infatti, per la grande pressione sociale mi sono sposato pur non riuscendo ad assolvere ai miei doveri di marito come etero. Faccio del mio meglio. Ho sbagliato è ne sono fortemente pentito, ma non posso tornare indietro. Vivo nella solitudine più nera e assoluta, piango in silenzio e di nascosto ogni giorno. Sono però un uomo di fede: è questa fede che mi dà la forza di vivere. Non mi sento condannato dal Signore né maledetto ma anzi prescelto perché mi ha chiamato come il cireneo a portare la sua croce contro il mio volere. I gay, alla luce della fede, portiamo le stimmate invisibili, sanguinanti e vive, che non si rimargineranno mai. Ricordati che Dio ha scelto nel mondo ciò che è disprezzato e ignobile per confondere i forti; ha scelto ciò che e per la logica di questo mondo è stolto per confondere i sapienti. La fede è paradosso: Dio ha scelto me per generare 2 figli splendidi. Chi sono io? L'infimo degli uomini secondo la logica di questo mondo, il diverso, il malato, il perverso. Non sono un santo ma un peccatore incallito. Proprio per questo il Signore mi usa misericordia. Ho molto peccato perché ho molto amato. Cristo non giudica e non condanna i gay: come ho già detto non l'ho abbiamo scelto noi di essere gay. A noi compete non fare del male, per cui i gay possono vivere le loro relazioni amorose con i conseguenti amplessi sessuali come persone normali, come gli etero. Bisognerebbe far capire ai giovani che la sessualità è un valore in se stesso. Occorrerebbe non solo informare ma soprattutto educare alla sessualità gay o etero. La sessualità non è qualcosa di sporco, di impronunciabile, di scandaloso, di vergognoso: ma è il nostro essere nel mondo. Non siamo angeli: siamo uomini e il creatore lo sa benissimo e non si scandalizza di noi. Più che sesso noi siamo bisognosi di affetto: dovremmo imparare a controllare la nostra sfera emotiva, i nostri sentimenti. Occorrerebbe creare amicizie sane, valide che si stimano e si aiutano reciprocamente, che comunicano, che dialogano di argomenti profondi e non banali e superficiali per costruire un mondo più umano e vivibile, che sappiano navigare controcorrente e contro le mode apparenti e stupide del momento, per essere anticonformisti ma liberali e tolleranti.
In breve, desidero dire a tutti i giovani che vivono questo orientamento sessuale di vivere sereni, di non farsi prender dall'angoscia e dalla preoccupazione, di non torturarsi ma di amarsi, di volersi bene, di cercarsi un compagno stabile per condividere la vita, per costruire e progettare con impegno un futuro migliore, senza mormorazioni, senza critiche.
Tutte queste cose le ho capite ora che ho 36 anni. Io purtroppo non ho avuto dei buoni consiglieri: sia psicoterapisti, sia confessori mi hanno considerato come uno che aveva una grave malattia, un tumore maligno e che con l'andare del tempo sarei guarito. Mi dicevano: l'unica strada è il matrimonio, vedrai con il tempo tutto passerà. Io da vero ingenuo e non sostenuto né incoraggiato da nessuno non ho avuto la forza di smantellare la mia vita apparente, abbandonare la famiglia di origine, cambiare luoghi, lavoro e così sono sprofondato nel matrimonio, ma in me non c’è stata intenzione cattiva tant’è vero che mentre ero fidanzato con mia moglie le confessai di sentirmi attratto dai ragazzi. Forse avrei voluto che fosse lei a lasciarmi ma questo non avvenne: mi disse che sarebbe stata al mio fianco per qualsiasi cosa. Penso, però, che lei non capì la gravità della situazione.
Conosco bene, pertanto, il dolore e la sofferenza per ciò che non ho mai avuto e che era naturale e ciò che non avrò mai.
Miei cari giovani vi auguro, quindi, di essere più audaci e di non fare gli errori che ho fatto io. Vi ripeto ancora amate senza riserve e senza tornaconti o interessi altrimenti cadrete in sofferenze peggiori.
Siate invece onesti con voi stessi e responsabili, cioè consapevoli delle vostre azioni e pronti a pagare gli errori con coraggio. Il segreto della vita è proprio in questo.
Affettuosamente.
Ermes

remo
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Re: Manuel, nuovo arrivato desideroso di amicizia

Messaggio da remo » sabato 12 settembre 2009, 14:19

Grazie Ermes!!!! soprattutto per il tuo invito finale, posso solo immaginare le difficoltà che hai dovuto e ad oggi ti trovi a dover affrontare. Pur diversamente da te, anche io ho passato anni seguendo una via apparentemente più facile, quella del compromesso. Sicuramente ad ogni persona appartiene una storia personale unica, a te auguro occasioni (qualunque esse siano!) che possano darti la possibilità di realizzare i tuoi desideri. grazie ancora, Remo

sunshine86
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Re: Manuel, nuovo arrivato desideroso di amicizia

Messaggio da sunshine86 » sabato 12 settembre 2009, 15:26

Ermes ha scritto:Non mi sento condannato dal Signore né maledetto ma anzi prescelto perché mi ha chiamato come il cireneo a portare la sua croce contro il mio volere.
Condivido.
Ultima modifica di sunshine86 il domenica 13 settembre 2009, 23:45, modificato 1 volta in totale.

Manuel
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Re: Manuel, nuovo arrivato desideroso di amicizia

Messaggio da Manuel » sabato 12 settembre 2009, 18:12

Carissimo Ermes,
è difficile replicare a quanto scrivi, più difficile di quanto pensassi.
Lo è soprattutto perchè le tue riflessioni sono drammaticamente supportate da fatti, rispetto ai quali non si possono riciclare note e consunte apologie clericali.
Ciò che più mi incanta e disarma della tua testimonianza è la comprensione alta e interiorizzata del senso della sofferenza umana secondo il messaggio cristiano.
Troppo spesso si dimentica quanto P. Claudel ha fatto sublimemente notare: "Gesù non è venuto al mondo per sopprimere la sofferenza, ma per riempirla della sua presenza". Quando dici perciò che Gesù ci è particolarmente vicino a motivo della nostra sofferenza dici il vero: su questo non ho dubbi. L’unica condizione che ci è richiesta è l’esercizio attivo dell’Amore.
E non dubito nemmeno del fatto che ci sia più vicino di quanto certa chiesa vorrebbe farci credere. Mi riferisco a quella parte della chiesa troppo concentrata ad assicurare il formalistico ossequio delle norme e poco attenta ai drammi e alle lacerazioni che una certa pastorale "senza cuore" produce.
Il rischio del fariseismo, che tu a buon diritto biasimi sulle orme di Gesù, è tremendamente alto anche per una religione come quella cristiana, che è nata proprio per offrire all'uomo una via di salvezza non fondata sull'impossibile conformità alla Legge, per la quale ci sono solo condannati senza possibilità d'appello.
"La lettera uccide, lo Spirito dà vita" scriverà S.Paolo.
Troppo spesso si dimentica questa semplice ma essenziale verità.
Detto questo, considerare il matrimonio come una sorta di terapia riparativa dell'omosessualità, come anche certi uomini di chiesa che hai incontrato hanno fatto, non è solo profondamente immorale ma anche profondamente anticristiano. Il Matrimonio è atto pubblico, mediante il quale non solo si apre la relazione d'amore tra due persone all'Altro e Gliela si affida, ma si testimonia il proprio amore di fronte alla comunità dei credenti. E l'amore è inscindibile dalla verità.
Che cosa ha a che fare con l'amore e con la verità una scelta compiuta al solo scopo di compiacere le aspettative ed esigenze di tutti sopprimendo le proprie?
Questo dovrebbero spiegarci i pretonzoli da quattro soldi che ti hanno incoraggiato su una simile strada solo perchè tu potessi esibire al mondo un falso attestato di "normalità".
Questa è la chiesa farisaica contro cui è opportuno, anzi doveroso, alzare la voce.
Tu denunci le conseguenze di una scelta contraria alla verità perché le hai subite. Il tuo appello a scelte coraggiose e vere perciò suona più sincero e credibile che mai.
Non posso non sottoscriverlo. Ti prometto che farò di tutto per non piegarmi al formalismo che uccide.

Ho letto con molta attenzione tutti i tuoi post.
Il tuo è apparentemente il racconto di un uomo senza via d’uscita. Hai compiuto una scelta, pur imposta ed autoimposta che sia, ed ora sei consapevole del fatto di non poter tornare sui tuoi passi.
Forse ciò che più ti trattiene dal farlo è la tua responsabilità di padre. Questo ti fa onore. Hai scelto di mettere al mondo dei figli e sai che per la loro felicità si può e, a volte, si deve soffrire.
Del resto loro sono il dono più grande che hai ricevuto, forse l’unico in una vita che non ti ha concesso molto. E forse la loro felicità e salvezza è la chiave e il senso del tuo stesso soffrire.
Però – e condivido pienamente le parole di sunshine86 quando fa notare come in te sia forte la Speranza – qualcosa mi fa pensare che tu non ti sia chiuso in una sterile e passiva rassegnazione, ma che continui a coltivare appunto la speranza che ciò che hai vissuto e subito abbia un senso e che per esso valga la pena di vivere.
Se non altro tu sei qui e la tua testimonianza ha un valore immenso per me, e per tanti come me, e se un giorno saprò agire con coraggio e verità lo dovrò anche a te.

Ti abbraccio forte forte
Con stima
Manuel

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Re: Manuel, nuovo arrivato desideroso di amicizia

Messaggio da progettogayforum » sabato 12 settembre 2009, 19:49

Nel rinnovare tutto il mio rispetto e il mio affetto per Ermes e per Manuel sento però di dover dire che il vero problema non è rappresentato dai “i pretonzoli da quattro soldi” che consigliano ad un ragazzo gay il matrimonio come terapia contro l’omosessualità. Quei preti fanno sì danni enormi ma non se ne rendono nemmeno conto perché non sanno quello che fanno e quello che dicono, anche se forse agiscono in buona fede. Francamente, anche se quei preti fanno gravi danni, non mi sento proprio di darne a loro la colpa. Il vero problema è la totale ignoranza delle questioni più elementari relative alla omosessualità, ignoranza diffusa a tutti i livelli, non sono nel clero ma anche talvolta tra i cosiddetti specialisti. Se poi ci fosse anche una qualche malafede non mi sentirei nemmeno allora di biasimare quei preti che sono cresciuti in un clima di radicale oscurantismo, sono stati abituati a considerare la cultura moderna un oltraggio alla tradizione e a vedere il relativismo, che è una conquista della civiltà, in chiave anticristiana. Non ci si può meravigliare che queste persone non siano abituate a ricercare la verità, per loro usare la ragione è una ribellione al principio di autorità. E il discorso fatto per i preti, vale anche per i vescovi e fino ai vertici della gerarchia. Il vero nemico da battere non è una persona ma l’ignoranza, il dare giudizi su questioni che non si conoscono affatto, il farsi esperti di tutto, vizio spesso ammantato di coloriture accademiche. Non amo le crociate in nessun senso, non è individuare i colpevoli che conta, perché quei colpevoli sono stati a loro volta vittime. Ciò che conta per quanto riguarda i gay è fare conoscere la verità, dire le cose come stanno. Poi, certo, le resistenze ci sono state sempre anche contro l’evidenza, ma almeno parlando, scrivendo, diffondendo una visione oggettiva della realtà gay avremo contribuito, per poco che sia, a dissipare l’ignoranza diffusa su una questione importantissima per la vita di milioni di persone.

Manuel
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Re: Manuel, nuovo arrivato desideroso di amicizia

Messaggio da Manuel » sabato 12 settembre 2009, 22:07

progettogayforum ha scritto: Non amo le crociate in nessun senso, non è individuare i colpevoli che conta, perché quei colpevoli sono stati a loro volta vittime. Ciò che conta per quanto riguarda i gay è fare conoscere la verità, dire le cose come stanno. Poi, certo, le resistenze ci sono state sempre anche contro l’evidenza, ma almeno parlando, scrivendo, diffondendo una visione oggettiva della realtà gay avremo contribuito, per poco che sia, a dissipare l’ignoranza diffusa su una questione importantissima per la vita di milioni di persone.
Caro Project, quanto scrivi mi obbliga ad una precisazione.
Sull'inutilità delle crociate sono d'accordo e apprezzo molto la tua presa di posizione molto equilibrata.
La mia "accusa" era più specifica.
Non me la sento nemmeno io di accusare un sacerdote che ritenendo in buona fede l'omosessualità una patologia suggerisce ad un giovane mezzi per guarirla. Semmai posso metterne in discussione le competenze. Su questo siamo d'accordo mi pare.
Quel che ad un credente risulta inaccettabile è l'ipocrisia e la doppia morale con la quale il matrimonio è da una parte giustamente esaltato come luogo di verità e amore e dall'altra è svalutato, snaturato e offeso a tal punto da essere ridotto a mezzo terapeutico di quella malattia chiamata omosessualità.
I sacerdoti che ho incontrato - tra i quali qualcuno pure ritiene l'omosessualità una devianza da cui è possibile uscire - non si azzarderebbero mai a spingere un ragazzo omosessuale a sposarsi, non fosse altro perchè la presunta "guarigione" - casistica alla mano (sono loro a dirlo) - è assai incerta ed improbabile. Non si assumerebbero mai la responsabilità di incentivare un matrimonio destinato con tutta probabilità a fallire o a sopravvivere nell'ipocrisia del matrimonio di facciata con pesanti conseguenze esistenziali per tutte le persone coinvolte, figli in primis. E il "famigerato " Magistero è con loro, anzi ne ispira la prudenza.
Il Matrimonio è cosa seria, e la sua natura sacramentale e le condizioni che lo rendono valido sono note a tutti gli uomini di chiesa.
La scusante dell'ignoranza in questo caso non regge.

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Re: Manuel, nuovo arrivato desideroso di amicizia

Messaggio da progettogayforum » domenica 13 settembre 2009, 0:05

Ok Manuel, ti pensi che in fondo si tratta di ignoranza colpevole. Potrebbe anche essere. Sulla strumentalizzazione del matrimonio a fini pseudo-terapeutici sottoscrivo integralmente quello che hai detto!

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Re: Manuel, nuovo arrivato desideroso di amicizia

Messaggio da konigdernacht » domenica 13 settembre 2009, 12:09

Vorrei proporre un testo di Simone Weil, mistica e pensatrice cristiana del primo Novecento, che a mio avviso può rispondere a diverse idee e domande poste da Ermes e Manuel:
“Mi fa paura il patriottismo della Chiesa che esiste negli ambienti cattolici. Per patriottismo intendo il sentimento che si accorda a una patria terrena. Ne ho paura perché temo di contrarlo per contagio. […] Alcuni santi hanno approvato le Crociate, l’Inquisizione. Ebbene, non posso fare a meno di ritenere che abbiano avuto torto. Non posso ricusare la luce della coscienza. Se penso che io, così al di sotto di loro, su questo punto vedo con maggiore chiarezza, sono costretta ad ammettere che devono essere stati accecati da qualcosa di molto potente. Questo qualcosa è la Chiesa in quanto cosa sociale. Se questo qualcosa ha fatto del male a loro, quale male non arrecherebbe a me che sono così vulnerabile di fronte alle influenze sociali e infinitamente più debole?”

Vorrei inoltre fare una domanda a quanti credenti: credete nel Cristianesimo e nel Cattolicesimo?
La differenza tra i due termini, che spesso si tende a eguagliare, è abissale!

Avendo avuto esperienze reali non certo idilliache con i cattolici, che si sentono in dovere (a loro dire) di portarti sulla strada della fede, nonostante che tu stia tranquillo e sereno nelle tue non-credenze, e quindi non rispettando il tuo pensiero, spesso più sensato e più razionale in certe situazioni, sono più che certo, come già manifestato in precedenza, che tutti coloro che scrivono nel forum non siano di tale foggia.
Sebbene rispetti la tua libera scelta di credere, caro Ermes, avverto un certo “mal di pancia” nel leggere frasi profetico-invasate come “Non mi sento condannato dal Signore né maledetto ma anzi prescelto perché mi ha chiamato come il cireneo a portare la sua croce contro il mio volere”.
Sottolineando la mia natura agnostica, penso fermamente che ognuno è fautore di se stesso e della sua vita, che ognuno si impone le proprie “croci” e che ognuno sceglie le sue libertà, sempre e comunque tutto, come dovere etico, governato dalla razionalità e dalla ragionevolezza.
Non prenderlo come un giudizio crudele, ma come una constatazione accorata: penso che la Chiesa ed il sociale ti abbiano fortemente ed eccessivamente influenzato e tu debba essere forte a pretendere finalmente la tua felicità personale e non la supposta felicità secondo la Chiesa sociale.
Assunta la tua fede in Gesù, pretendi la tua felicità personale secondo Cristo, e lui solo.
Il Cristianesimo è stato un evento importantissimo e grandissimo nella storia del pensiero e della religione, e quindi nella storia umana; il Cattolicesimo, se mi permettete, una delle cose più nefaste dal punto di vista umano.

PS. Qualora Project ritenga che il mio commento violi alcune delle regole del forum, è tenuto ad eliminarlo. Grazie :D
Zerchmettert, zernichtet ist unsere Macht
wir alle gestürzt in ewige Nacht

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