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Lao
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Iscritto il: domenica 19 luglio 2015, 20:41

Presentazione

Messaggio da Lao » domenica 19 luglio 2015, 20:48

Salve a tutti, mi sono appena iscritto e vorrei presentarmi, anche se in realtà frequento il forum da un annetto.
Ho 31 anni, tra breve 32 e non sono dichiarato con nessuno. Non ho mai avuto una relazione né ho mai dato un “semplice” bacio. Ho un lavoro precario e, non avendo ancora raggiunto l’indipendenza economica, vivo ancora con i miei.
Ho intuito di essere omosessuale all’inizio delle medie, con la pubertà, ascoltando i commenti sulla sessualità dei compagni di scuola più spavaldi negli spogliatoi della palestra. Sono cresciuto in una famiglia piuttosto chiusa, in cui parlare di questi temi era un tabù. All’età di 9-10 anni ho saputo dell’esistenza delle persone gay e all’epoca la cosa mi faceva sorridere, poi, quando più avanti ho capito di esserlo anch’io, ho accettato la realtà senza traumi e senza sentirmi sbagliato. Tuttavia mi sono ben guardato dal raccontarlo, ero e sono un tipo timido e riservato. Poco prima dei 12 anni ho scoperto per caso la masturbazione e da quel momento è diventata una pratica regolare.
Ho vissuto un’infanzia felice e fino alla fine delle medie il mio percorso è stato agevole. Negli anni successivi le cose sono cambiate, soprattutto perché ho manifestato un profondo disagio psicofisico che mi ha fortemente debilitato. Le radici della mia caduta non avevano a che fare con l'omosessualità, ma erano piuttosto da ricercare nella presa di coscienza di alcune dinamiche interne alla mia famiglia e nel fatto che, superata l’infanzia, mi ero di colpo trovato senza gli strumenti adeguati per affrontare la complessità del mondo adulto. Sono stati anni di sofferenza, solitudine, rabbia, ma anche di reattività e di ricerca personale. L’unico ambiente in cui vivevo era la famiglia, che peraltro contestavo idealmente e talvolta effettivamente, cosicché la realtà per me più concreta era un’interiorità dilatata al massimo. Sono sempre stato il mio primo rifugio, ad un tempo la mia malattia e la mia cura (entro certi limiti, poiché non basto a me stesso). È stata un’esperienza che mi ha lasciato cicatrici profonde e che, nel bene e nel male, ha parecchio contribuito a fare di me l’uomo di oggi. In quel periodo qualsiasi istinto di natura sessuale si è in me disattivato, perciò ho pensato che la mia omosessualità fosse una parentesi ormai chiusa. Non sentendone l’esigenza, non mi masturbavo più e talvolta avevo delle polluzioni notturne. Verso i 16 anni ho raccontato a mia madre delle mie “passate” tendenze omosessuali e lei si è mostrata abbastanza comprensiva perché evidentemente considerava la questione conclusa. In realtà si sbagliava ma innanzitutto mi sbagliavo io: pochi mesi dopo la mia sessualità sopita si è risvegliata tale e quale a prima e neanche in quell’occasione ho avvertito alcun senso di colpa. Credo che oggi mia madre mi ritenga eterosessuale (ogni tanto mi bersaglia con le classiche battutine sulla fidanzata), mentre probabilmente altri membri della mia famiglia sospettano la verità. Meno male, non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.
Con molti sacrifici, nella seconda parte dell’adolescenza ho ritrovato lo slancio per ripartire su vari fronti e mi sono fatto degli amici con cui di rado uscivo. All’epoca la mia omosessualità non era ancora ben definita: nonostante fossi attratto fisicamente solo dai ragazzi, non desideravo un legame affettivo con loro. Piuttosto immaginavo la mia vita affettiva accanto a una donna, sebbene non provassi desideri sessuali per l’altro sesso. Per questi motivi allora pensavo che la mia omosessualità fosse “parziale” o provvisoria e che forse avrei potuto vivere la condizione di etero. Alla fine dell’adolescenza questa scissione tra sessualità e affettività si è risolta totalmente in favore dell’omosessualità, di conseguenza ho cominciato a desiderare intensamente un rapporto fisico ed affettivo con un altro uomo. Però non posso fare a meno di notare che ho sempre avuto difficoltà a interagire con i ragazzi, sia perché i diversi contesti in cui mi sono via via trovato nella vita sono stati a maggioranza femminile, sia perché non ho mai incarnato lo stereotipo del maschio. La mia identità è senza dubbio maschile, eppure le persone del mio stesso sesso hanno costantemente rappresentato per me una sorta di “altro” mondo.
Arrivato all’università mi sono guardato attorno e nel giro di poche settimane ho perso la testa per un ragazzo del mio stesso corso. Non era bellissimo ma a me piaceva, lo trovavo intelligente, spontaneo e dall’ironia spiccata. Non gli ho mai confessato nulla per timore e perché non conoscevo il suo orientamento sessuale; mi limitavo a essere molto gentile e disponibile con lui (di norma sono gentile con tutti, ma con lui lo ero di più). Per natura sono un tipo prudente e oculato e di solito non faccio passi più lunghi della gamba e non mi assumo rischi senza garanzie o speranze concrete. Non sono mai riuscito a capire se provasse qualcosa per me, ma di certo lo affascinavo come persona. Per un periodo l’ho sentito davvero vicino. Non ci siamo mai frequentati fuori dall’università e dunque le pause estive tra un anno accademico e l’altro duravano un’eternità. Capitava che non lo vedessi per mesi. Il fatto di averlo lontano mi dilaniava. Sono andato avanti così per quattro anni finché un giorno l’ho visto baciarsi nell’atrio del dipartimento con una studentessa più giovane. Da tempo ci eravamo allontanati (nella mia testa però era ancora un chiodo fisso) perché lui era entrato in una cerchia di amicizie diversa dalla mia tra cui c’era anche quella ragazza. Sorprenderlo con un’altra è stato un colpo durissimo, un fulmine a ciel sereno, però ho subito capito che lo scossone era tempestivo: un amore non confessato e non corrisposto non mi avrebbe portato da nessuna parte. Negli ultimi anni d’università l’ho visto sempre meno, malgrado abbia continuato a percepire da parte sua una stima particolare nei miei riguardi. Dopo la laurea mi ha contattato un paio di volte via e-mail per questioni tecniche relative all’università e, poi, più nulla. Dall’episodio del bacio me lo sono tolto rapidamente dalla testa, ma rimarrà sempre una persona importante. È difficile condensare degli anni in poche righe, comunque per me è stato un amore molto significativo, per quanto impossibile.
Nel periodo universitario, a parte i compagni di corso che frequentavo nel solo contesto della facoltà, ho vissuto la mia vita in solitudine, fatta eccezione per alcune uscite che ho vissuto come seccature. Questa condizione di solitudine ancora oggi non mi ha abbandonato. Il fatto di essere stato quasi sempre solo ha fatto sì che imparassi a sopravvivere pianificando le mie giornate mediante attività in cui gli altri non erano contemplati. In queste condizioni, quando si cresce tra le proprie abitudini e le proprie cose, al momento dell'incontro gli incastri diventano difficoltosi. Sono un tipo molto selettivo ed estremamente esigente con me stesso e con gli altri, quindi preferisco stare da solo se l’altra persona non mi colpisce o non mi comunica nulla che meriti attenzione. Le persone che mi colpiscono - come peraltro quelle che detesto - sono davvero poche, mentre tutti gli altri mi restano indifferenti.
Dopo la laurea ho attraversato un periodo di disoccupazione che ho intervallato con vari esami e corsi post-lauream. Ho avuto diversi contrattempi e grane da risolvere nella vita di tutti i giorni e sul posto di lavoro che mi hanno scoraggiato e infastidito. Spesso mi sento come se per raggiungere il più banale degli obiettivi debba saltare mille ostacoli inutili che la vita s’ingegna a pormi davanti semplicemente a titolo di beffa. Arriva un momento in cui le brutte esperienze non servono più a crescere e a maturare, ma solo a perdere la speranza. Per carità, materialmente non mi manca nulla, eppure mi sento fermo nello stesso punto da troppo. Non è un mistero che le cose materiali non sazino.
Confesso che negli ultimi anni, soprattutto ora che ho superato la trentina, ho dovuto - e devo tuttora - affrontare diverse crisi per la consapevolezza di non aver realizzato quasi nulla nella mia vita: ho un lavoro precario che non so quando si stabilizzerà, non ho un’indipendenza economica e non ho una relazione. Sono molto sfiduciato. Paragonarsi agli altri è inevitabile e il confronto è quasi sempre spietato. La mia autostima tende al ribasso. Sono il mio nemico numero uno, ma per fortuna sono anche il mio più fedele amico. Mi reputo una persona capace e intelligente e di solito gli altri mi stimano per la mia competenza, affidabilità e precisione. Non sono bello ma tutto sommato sono un tipo e più volte ho ricevuto complimenti da ragazze. Tuttavia l’aver trascorso gran parte della vita in solitudine ha lasciato il segno, tant’è che spesso le situazioni sociali mi creano ansia e insicurezza. Tendo a sfuggirle. La timidezza di certo non mi aiuta.
Da lungo tempo vivo in una situazione di “vuoto affettivo”, come ha scritto un altro utente in questo forum. La cosa che desidero di più è una relazione seria. Non parlo di amici, ma di un compagno con cui vivere un’esperienza affettiva profonda. Ho sempre amato il rapporto a due, l’esclusività; nei gruppi più numerosi mi perdo. Mi chiedo se mai incontrerò questa persona, visto che nelle mie attuali condizioni la possibilità di conoscere qualcuno è pressoché nulla. Non ho mai frequentato chat o locali gay, ché non fanno per me. I porno sono semplicemente ridicoli. Non avendo mai avuto una relazione, su questo versante sono ancora uno sbarbatello alle prime armi. Il solo pensare di ricevere un bacio mi pone in agitazione. Eppure desidero l’amore, quello che salva e per cui si dà il proprio sangue, anche a costo di essere considerato un illuso. So bene che la vita reale è fatta di compromessi, ma niente compromessi per chi non amo. Il fatto è che non arriva mai nessuno, d’altronde finora ho sempre e solo sperato senza mai aver condotto una ricerca attiva. Non saprei neanche da dove cominciare. Inoltre non sono certo un cacciatore, sono decisamente preda, anche se non mi farei “catturare” da chiunque.
Credo che avere vicino colui o colei che si ama ci renda più forti, e io sono stanco del fatto che a ogni nuova bracciata il peso dei remi per restare a galla aumenti insieme all’affanno. Sono stanco di dover nascondere le mie fragilità.
Eccetto la “rivelazione” fatta in buonafede a mia madre a 16 anni, non ho mai fatto coming out. Ora ne ho il doppio. Essendo stato sempre single non ho mai dovuto nascondere niente di concreto, per quanto tacendo stia di fatto occultando da decenni ciò che sono. Mi sono sempre detto che sarei uscito allo scoperto quando mi fossi impegnato con qualcuno, dato che non mi piace fingere e in quella situazione non ne sarei capace. Certo è che continuare a nascondermi non è piacevole oggi come non lo era dieci anni fa. Se sputassi fuori tutto scoppierebbe una piccola bomba e probabilmente non sarei rifiutato, ma molti equilibri, molti sguardi cambierebbero. Finora ho preferito non sperimentare le conseguenze di una rivelazione simile; mi è mancata la forza. Prima o poi però dovrò farci i conti. Ripeto che secondo me qualcuno sospetta - non ci vuole tanto a fare 2+2 - pur mantenendo il riserbo. Al contrario di altri, alcuni certamente non ne andrebbero fieri per via dei pregiudizi, della condizione disonorevole che a loro avviso l’omosessualità comporta, specie quando ancora oggi è opinione diffusa che l’omosessuale sia semplicemente un uomo che si sente donna o un uomo con un difetto di fabbricazione.
Negli ultimi mesi sto facendo dei piccoli regali a me stesso, come curare maggiormente il mio aspetto fisico e ritrovare il piacere di uscire da solo.
Non so perché abbia deciso di scrivere questa presentazione, probabilmente perché molti di voi hanno vissuto o stanno vivendo una condizione simile alla mia. Bene, sappiate che nel vostro mare ci sono anch’io. Parlare a degli sconosciuti è più facile, soprattutto se lo si fa dietro uno schermo. In effetti nessuno dei miei conosce gran parte dei contenuti di questa lettera. Quando ho sentito l’esigenza di raccontare di me non ero in cerca di consigli né di parole di conforto, ma chi vorrà rispondere potrà scrivere ciò che desidera.
Grazie dell’attenzione.
Ultima modifica di Lao il martedì 12 luglio 2022, 16:33, modificato 12 volte in totale.

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Re: Presentazione

Messaggio da progettogayforum » domenica 19 luglio 2015, 23:02

Benvenuto Lao!! Che storia! Qui probabilmente non troverai il ragazzo che desideri, che sa molto di modello ideale, ma di amici seri (non di quelli che ti danno l'anima ma di quelli che ti ascoltano e ti prendono sul serio) ne troverai eccome. Il tuo post non è affatto un segno di misantropia o un elogio della solitudine, fa pensare invece ad una richiesta serissima di ascolto e di contatto. Ho pensato una cosa: se tu conoscessi i ragazzi di Progetto (capita spesso che ci si incontri) ti renderesti conto che le amicizie vere esistono e non sono affatto una cosa senza valore. Certo la vita di coppia sembra il massimo ma è difficile da realizzare e vissuta nella realtà presenta molte complicazioni che a livello teorico non si immaginano nemmeno. Intanto grazie per il post che è un atto di generosità e di fiducia. Sono veramente contento che tu sia qui tra noi!!
BENVENUTO NEL FORUM!!

Lao
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Re: Presentazione

Messaggio da Lao » domenica 19 luglio 2015, 23:46

Grazie del benvenuto, Project.

In effetti il mio post non è un elogio della solitudine, è semplicemente il racconto della mia esperienza e del mio sentire. Sono una persona piuttosto complessa, riservata e aperta a un tempo a seconda delle situazioni, con un lato autoironico che nella presentazione non è emerso. Non credo che l'amicizia non abbia valore, al contrario, non ho alcun dubbio che in questo forum potrò confrontarmi in modo serio e sincero con gli altri utenti (comunque non mi sono iscritto con l'intenzione di trovare un partner). Tuttavia è da parecchio tempo che sento l'esigenza di condividere la mia vita con qualcuno su un versante che trascenda l'amicizia. Credo che sia un bisogno d'intimità più che naturale, dato che sono un adulto. Ma non è così semplice, perché sono frenato dall'insicurezza e dalla paura.
E' vero che tendo a idealizzare l'amore, razionalmente me ne rendo conto, come mi rendo conto che la vita quotidiana con un eventuale partner sia fatta di compromessi, liti, rospi da ingoiare e, nel corso del tempo, dallo svaporare della passione iniziale. Però non credo sia solo questo, altrimenti ciascuno starebbe per conto proprio. Mettiamola così: ho la consapevolezza di un adulto ma le speranze di un adolescente per il fatto di non aver mai avuto le mani in pasta.
Grazie di nuovo.

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progettogayforum
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Re: Presentazione

Messaggio da progettogayforum » domenica 19 luglio 2015, 23:57

Capisco benissimo le tue esigenze, perché sono non solo naturali ma praticamente universali. Penso realmente che se tu avessi la possibilità di conoscere i ragazzi di Progetto ti troveresti benissimo perché troveresti che i punti in comune sono molti e molto importanti, certo non sarebbe il coronamento dei tuoi sogni ma ti metterebbe in una dimensione in cui essere gay è la normalità e in cui si può parlare liberamente con la certezza di trovare risposte da chi ha veramente esperienze analoghe. Una cosa del genere potrebbe (ipoteticamente) essere l'avvio anche ad una storia di coppia, ma avrebbe comunque un senso importante anche di per sé.

Lao
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Re: Presentazione

Messaggio da Lao » lunedì 20 luglio 2015, 14:21

Grazie.
Mi sono iscritto in questo forum senza particolari aspettative, ma con l'intento di far sentire la mia voce. Della serie: getto questo sasso e vediamo come s'increspa l'acqua. Sono certo che ci siano molte persone con esperienze simili alla mia e per il momento confrontarmi in questa sede mi è più che sufficiente. Più che una richiesta d'aiuto, la mia è stata una narrazione sincera. Sebbene abbia delle insicurezze radicate, ho una personalità ben strutturata e non mi ritengo una persona confusa. Credo di avere una certa consapevolezza della vita, ecco perché difficilmente utilizzo la parola "sogno", che mi sa tanto di favola. Ho i piedi ben piantati per terra. Eppure sono sempre stato un impervio mix di pragmatismo e idealismo. Per questo non smetto di sperare, o meglio, di "sognare", perché questa è la dimensione che mi tiene desto.
Ciao.
Ultima modifica di Lao il martedì 12 luglio 2022, 16:32, modificato 1 volta in totale.

NickElf
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Re: Presentazione

Messaggio da NickElf » lunedì 27 luglio 2015, 12:45

Ciao Lao!
Che storia! Mi ha colpito molto. Comunque non disperare quello che a te è capitato vale anche per buona parte di noi. Prima che il compagno ideale (che secondo me non esiste), punta secondo me sull'amicizia, quella vera. Forse qui avrai modo di conoscere delle belle persone come è capitato a me. Se puoi fai ogni tanto un salto in chat, è un modo per comunicare anche quello, magari poi ci si conosce e ci si può scambiare qualche idea. Magari è la volta buona anche per te di crearti delle amicizie vere, nonostante i nick (giustamente per salvaguardare la privacy).
Intanto benvenuto in questo angolo felice!

Lao
Messaggi: 126
Iscritto il: domenica 19 luglio 2015, 20:41

Re: Presentazione

Messaggio da Lao » lunedì 27 luglio 2015, 14:18

Ciao NickElf,
grazie per il benvenuto e per la cordialità.

kapataz80
Messaggi: 5
Iscritto il: giovedì 23 luglio 2015, 22:21

Re: Presentazione

Messaggio da kapataz80 » lunedì 27 luglio 2015, 23:32

Ciao Lao grazie per la tua storia io mi sono accettato a 27 anni e prima di quella volta non ho mai baciato ne uomini ne donne avevo rimosso la mia parte sessuale poi ho iniziato a frequentare le chat e mi sono reso conto dello squallore del mondo gay allora hoo capito che le chat nn erano il posto migliore cosa desidero? trovare amici amici veri con cui confrontarmi ridere piangere scherzare a cui voler bene.

milosmusiker
Messaggi: 103
Iscritto il: domenica 12 ottobre 2014, 14:11

Re: Presentazione

Messaggio da milosmusiker » martedì 28 luglio 2015, 10:39

Benvenuto anche da parte mia!!

Lao
Messaggi: 126
Iscritto il: domenica 19 luglio 2015, 20:41

Re: Presentazione

Messaggio da Lao » martedì 28 luglio 2015, 16:36

Grazie molte ragazzi per le vostre parole e il vostro benvenuto!

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