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Pasolini
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Iscritto il: lunedì 16 novembre 2015, 5:02

PRESENTAZIONE

Messaggio da Pasolini » lunedì 16 novembre 2015, 6:24

Buongiorno a tutti i lettori,
dopo aver letto alcuni testi contenuti nella Biblioteca Gay del forum, ho considerato utile iscrivermi e partecipare come membro alle conversazioni sulle tematiche a cui ho accennato quà e là alcune letture.
Ho letto il regolamento e l'ho interpretato sia come un elenco di restrizioni sia come un mezzo utile di tutela per gli iscritti. L'intenzione con cui i visitatori accedono alle informazioni è decisamente imprevedibile, per cui un regolamento simile mi pare adeguato e soprattutto utile.
Premesso questo, sarò breve nel presentarmi. Non sono bravo nelle presentazioni, tendo ad essere laconico perché in genere una presentazione non può racchiudere la totalità della persona e di ciò che vive, per questo ho sempre l'impressione di dimezzarmi nel definirmi. Ad ogni modo, ho 30nt'anni, sono gay e l'ho sempre saputo, ma diciamo che ho vissuto tutto il fervore letto nella lettera del protagonista de IL ROMANZO DI UN INVERTITO NATO presente nella biblioteca del forum. La fase della scoperta, affronto e accettazione dell'esser gay è andata di pari passo con la pubertà, per cui eventuali tormenti occorsi in quel periodo non saprei proprio a quale dei due eventi attribuirli. Vivo in solitudine a seguito di alcuni "lutti" (in senso psicologico) vissuti durante le mie esperienze affettive. Mi dedico da diversi anni allo scrivere, trattando poesie, storie brevi, aforismi e brevi saggi, che custodisco con una certa gelosia in quando credo di correre il rischio della strumentalizzazione. Vivo il conflitto tra la necessità di voler far aprire gli occhi a chi vive abbagliato da questa fase storica piena di falsi miti e la necessità di non dare i miei strumenti conoscitivi in mano a chi può strumentalizzarli per alimentare i fini dei falsi valori in cui crede. Per essere più concreto, ho incontrato spesso persone che sono estremamente dipendenti dall'immagine del sé all'interno della cerchia delle proprie amicizie, e che in funzione di tale dipendenza possono arrecare danno a terzi per mettersi sotto una luce migliore, e questo dal mio punto di vista è abbastanza da indurmi ad evitare di dire ciò a cui sono arrivato con fatica in termini di conclusioni e sviluppi su ciò che ho compreso. Alcuni fatti della mia esperienza personale possono chiarire il perché io pongo questo punto come una nota utile per defibnirmi in questa presentazione. Li riassumo in alcuni episodi:
- una delle mie prime relazioni è consistita nello scoprire che il ragazzo con cui stavo insieme mi tradiva con chi capitava e in seguito si diede alla prostituzione, quando ancora stava in casa con me per il breve tempo in cui io continuavo a mantenere l'affitto nell'attesa di trovare una nuova sistemazione. Scoprii il tradimento quando ero al lavoro. Ebbi una brutta sensazione, quasi un malore non fisico: mollai tutto, tornai a casa e lo trovai a letto con uno.
- relazione successiva: sempre tradimento e sempre prostituzione. Conosciuto tramite il mio migliore amico del tempo: frequentazione, brutto presentimento, allontanamento, riavvicinamento per comprendere il motivo di quella sensazione, scoperta della sua prosituzione e del fatto che il mio migliore amico lo sapeva e praticava la prostituzione a sua volta. Conservo ancora le prove, con mio stupore direi quasi con nostalgia..
- ultima relazione: bisessuale nascosto.. al tempo. Il mio coinquilino se ne invaghì, cosa che gli capitava spesso, e con un breve stratagemma con attribuzioni non pertinenti su di me lo ebbe a sé, non sentimentalmente ma fisicamente. Lui mi lasciò, ma una amica dell'allora mio inquilino si lasciò sfuggire cosa c'era stato tra loro.
Infine fui io ad abbandonare l'unica persona veramente degna di cura e anche di protezione. Capitò nel periodo di maggior smarrimento. Fu un caso di abbandono impietoso. Ricordo io in alto alla finestra e lui per strada che attendeva seduto su un muretto, senza vedermi più..da sette anni. A breve tornai alla mia città natale, in un momento in cui era utile la mia presenza in famiglia, dopo quasi 6 anni di assenza.
L'ambiente in cui vivo è estremamente provinciale, quasi da paese emergente, in cui il consumismo sia una reale promessa di benessere, ed un luogo in cui "se io non posso fare una cosa, non la devi fare neanche tu", o "io sono al top e posso ridere di te". Il contesto disumanizzante mi ha indotto a sostenere molto la mia famiglia, le uniche persone che hanno cercato di difendere dei valori e dall'umanità tale che di fronte alle cattiverie si trovano quasi spiazzati.
Avendo tempo libero, scrivo, faccio lavori manuali. Me e la cavo nel cucire, nel sostituire le lamiere di un'auto, nel costruire un modello navale da 0, nel progettare e realizzare modifiche anche murali alla mia casa. Conserlo le foto, colleziono foto artistiche, amo lo stile liberty, la bella calligrafia, racconti e altri scritti in genere di stile romantico/decadente. Posso arrivare ad un cedimento di nervi nella scelta tra quali quadri appendere a una parete, o su come distribuire l'arredamento in un ambiente. Lavoro stabilmente da alcuni anni, dal mio rientro in questa città, ed il distacco dalle suggestioni dei gruppi di vecchia appartenenza, soprattutto gay, da almeno 3 anni, mi ha permesso di vedere meglio molte cose. Questa gaiezza nuova, non più frenetica, senza più ricerche o dispendiose perdite di tempo, è nello spazio che ho concesso a me per trovare me stesso, e scoprire le cose che mi fanno star bene. Il mio equilibrio è statico e antico, adagiato nella pacatezza della quiete. Per questo ho dovuto fronteggiare la sensazione di essere fondamentalmente solo e costruire nel contempo l'habitat adatto per realizzare una sensazione di calma raggiunta.
Ho scelto Pasolini come nick non per emulazione ma perché è una delle persone che meglio ha espresso le ragioni del mio tormento. Non trovandomi in sintonia con la gerarchia di valori del mio tempo, non posso fare altro che osservare e tacere, non fosse altro che per il fatto che per raggiungere questa meta ho faticato molto e la superficialità con la quale si giudicano e si intrattengono le persone mi lascia profondamente dissociato e, con piacere, totalmente dimesso.

Vorrei citare una frase di Pasolini ma non credo si possa fare.

Ad ogni modo, vi sono grato per avere letto di me.

A.
Non sono meglio di nessuno, bevo alla mia fonte e do il minor disturbo.. Ognuno ha una sua realtà, una sua dignità.

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Re: PRESENTAZIONE

Messaggio da progettogayforum » lunedì 16 novembre 2015, 11:41

Benvenuto A. :)
Ho letto con attenzione la tua presentazione e mi fa veramente piacere che tu abbia scelto vi entrare in questo Forum. Certamente hai fatto esperienze difficili, questo è innegabile, eppure il mondo gay che conosco e quello della stragrande maggioranza dei ragazzi del Forum è un mondo serissimo a tranquillo. Sulle cose che scrivi ci sarebbe moltissimo da dire, in effetti la vita di tutti i gay è difficile, anche quella di chi tradisce e si dedica alla prostituzione, che è spesso l'espressione di un disagio profondo. Moltissimi gay, oggi, sono single e vogliono rimanere tali, cioè non sono single perché non troverebbero un partner ma perché non vogliono costruire un rapporto di coppia che rischia molto concretamente di finire lasciando un ricordo frustrante. Su che cosa sia meglio per un gay, che tipo di rapporti (matrimonio, convivenza, nessun legame stabile, ecc.) si può discutere all'infinito perché è realmente difficile trovare qualcosa che non sia difettoso per un motivo o per l'altro.
Cita liberamente Pasolini e tutto quello che vuoi. Il regolamento è stato pensato per la tutela degli utenti da persone che vogliono abusare del Forum, non certo per tutelarli di persone come te, che possono essere solo un arricchimento per tutti noi.
BENVENUTO NEL FORUM!! :D

Pasolini
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CITAZIONE

Messaggio da Pasolini » lunedì 16 novembre 2015, 23:20

L'intelligenza non avrà mai peso, mai
nel giudizio di questa pubblica opinione.
Neppure sul sangue dei lager, tu otterrai

da uno dei milioni d'anime della nostra nazione,
un giudizio netto, interamente indignato:
irreale è ogni idea, irreale ogni passione,

di questo popolo ormai dissociato
da secoli, la cui soave saggezza
gli serve a vivere, non l'ha mai liberato.

Mostrare la mia faccia, la mia magrezza -
alzare la mia sola puerile voce -
non ha più senso: la viltà avvezza

a vedere morire nel modo più atroce
gli altri, nella più strana indifferenza.
Io muoio, ed anche questo mi nuoce.

Di Pier Paolo Pasolini
"La Guinea", Poesia in forma di rosa, in "Bestemmia", volume primo, Garzanti, Milano 1993
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Re: PRESENTAZIONE

Messaggio da progettogayforum » martedì 17 novembre 2015, 3:11

Pasolini è un grande. Quando ero giovane e mi assalivano momenti di sconforto e di vuoto, leggevo le poesie di Pasolini e quella lettura era capace di darmi serenità e quasi gioia di vivere!

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