una richiesta d'aiuto

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speranza
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una richiesta d'aiuto

Messaggio da speranza » domenica 3 gennaio 2016, 23:05

Ciao a tutti, mi sono appena iscritto. Spero di trovare da questo sito qualche soluzione per cercare di vivere meglio la vita e capire come affrontare il futuro.

Ho 25 anni. In cuor mio ho sempre saputo di provare attrazione per i ragazzi. Non sono dichiarato con nessuno.
Gli anni della scuola sono stati duri, non tanto perchè venivo additato come "gay" ma perchè sono sempre stato un bravo ragazzo: corretto, serio, intransigente sulle ingiustizie, disciplinato, preciso e sempre desideroso di saperne di più, il classico "secchione" insomma... tutto questo, unito all'avere un padre despota ed intransigente anche alla minima cosa, maniaco del controllo assoluto su tutti, ha fatto sì che indipendentemente dalla sessualità mi ritrovi oggi praticamente senza un gruppo di amici. Ho solo qualche amico/a che vedo sporadicamente e qualche collega che mi stima. In ogni caso nessuno sa di me.

Il mio problema è, com'è ovvio, la sfortuna di essere gay. Il lavoro va bene (forse anche troppo) e ho tante passioni... ma mi rendo conto che tutto questo è dovuto soltanto all'aver approfittato di alcune abilità come diversivo per evitare di affrontare il problema vero. Non posso contare sulla mia famiglia, rinchiusa in un lago di pregiudizi, nè posso fare affidamento su qualcuno. Dicono che non ci sia omofobia, ma io obiettivamente non riesco a vedere altro. Peggio di tutto è il non riuscire a riconoscersi in nessuno. A scuola qualcuno fece "coming out" ma erano ragazzi completamente diversi da me. Tutti coloro che conosco o ho conosciuto attribuiscono alla parola gay una concezione negativa, effeminata. Se sei gay allora sei effeminato, ti piace il sesso a**le, non hai peli sulla lingua, sembri avere rapporti con chicchessia, di nascosto ti vesti da donna e probabilmente ti ridicolizzi a qualche gaypride o in qualche squallido locale. Non fraintendetemi, non voglio assolutamente giudicare nessuno (ci mancherebbe ancora, il mio motto è l'incondizionato rispetto verso tutti a patto del lasciar vivere e non ferire nessuno), soltanto non mi sento in alcun modo parte di ciò, e ne soffro tantissimo. Sembra quasi che venirne fuori significhi omologarsi a tutto questo. Non sembra esistere alcuna concezione per cui tu ragazzo, persona seria, maschio convinto, possa interessarti ad un altro ragazzo, anch'esso maschio convinto, e desiderare per prima cosa un rapporto monogamo che possa prevedere tutto ma non il sesso a**le (non mi ha mai interessato il culo di un ragazzo più di quanto non mi possa interessare quello di una ragazza). Tutti i siti di incontri che ho visitato in questi anni sembrano confermare tutto ciò. Tutte le persone, anche stimate, che conosco, confermano velatamente ciò.
Se sei gay, sei cattivo. Fai sesso con chicchessia, sei per forza di cose una femmina mancata. Non puoi stare con altri ragazzi, e la gente prenderà le distanze da te, soprattutto i maschi, per paura di essere etichettati. E penso che dal basso della loro ignoranza, in fondo lo facciano a fin di bene, per proteggersi ed evitare di essere isolati a loro volta.
Sono disorientato... in questo ultimo periodo sto crollando su tutti i versi come mai mi era successo prima. Prima in fondo ne soffrivo tanto ma ignoravo la cosa, e mi accontentavo di altro. Ma ora sta iniziando la fase B "post 25", dove se non hai ancora una ragazza la faccenda diventa sospetta, e intanto i miei coetanei si stanno fidanzando sul serio, sposando, avendo dei figli. Dopo tutto lo spasso che li ha preceduti.
Cosa potrò mai fare io nonostante qualche riconosciuta abilità? Come faccio a conoscere qualcuno che mi capisca davvero, senza pregiudizi, senza giudicare? Come ne vengo fuori? Supponendo anche di trovare un bravo ragazzo, leale, sincero trasparente, che programma di vita si potrà mai impostare (sempre supponendo che esista qualcuno che la pensi come me e abbia la stessa concezione di amore che ho io)?.
Mi sento tremendamente solo e diverso dal resto del mondo. Ultimamente non riesco nemmeno più a mangiare e dormire bene. Sembrano essere tornati i tempi della scuola... mi sveglio di soprassalto a notte fonda con un batticuore che non finisce più. Non so più chi sono, nè cosa dovrei fare. Quando studiavo era tutto più semplice, si aveva un obiettivo. Ora invece, improvvisamente, tutti si aspettano qualcosa da me, qualcosa che non posso dare. Sto male perchè in fondo, credo tutti, non so cosa ho fatto di male per meritare tutto questo. Ho sempre fatto tutto quello che si doveva, e l'ho sempre fatto superlativamente bene. Ma non sono in grado di mentire e da coerente quale sono sempre stato (spesso a carissimo prezzo) mi domando come alcuni di "noi" siano riusciti addirittura a farsi una famiglia, a concepire un bambino (come cavolo può funzionare l'attrezzo là sotto con un sesso per il quale non provi attrazione? La mia coscienza ad un eventuale primo appuntamento con una ragazza si farebbe viva prima ancora di inviare un sms di conferma, e mi direbbe "cretino, la stai solo usando ben sapendo che verrà fuori la cosa e lei ne soffrirà a causa tua").
Vi ringrazio in anticipo per avervi letto, e ringrazio chi gentilmente potrà aiutarmi in qualche modo a scoprire come venirne fuori. Mi scuso in anticipo per le forse troppe banalità ed argomenti messi al fuoco, ma mi sento terribilmente solo. Non ho nessuno che mi conosca davvero fino in fondo, e laddove l'idea di me non sia una menzogna, è sicuramente qualcosa di incompleto. Ho cercato di darvi tutti gli elementi utili per trarre una conclusione oggettiva. Se qualche volta vi sono sembrato banale, ignorante e sessista, me ne scuso tantissimo; ma è una situazione che cerco di analizzare con qualsiasi strumento da almeno 10 anni, e più passa il tempo più mi sento solo, smarrito, vulnerabile e condannato ad un'infelicità che non sembra terminare mai; e da quanto apprendo su questo forum, sembra potersi protrarre e peggiorare ancora in maniera notevole. E non voglio che ciò accada, voglio cercare di venire fuori. GRAZIE a chi leggerà e soprattutto a chi mi capirà.

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progettogayforum
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Re: una richiesta d'aiuto

Messaggio da progettogayforum » lunedì 4 gennaio 2016, 0:04

Accidenti che bella presentazione! Ti sembrerà strano ma qui moltissimi ragazzi sono esattamente come te e, se leggi attentamente il Forum, o il manuale Essere Gay scaricabile dalla biblioteca di Progetto Gay (home del forum) troverai che i gay nella stragrande maggioranza dei casi non corrispondono affatto agli stereotipi che hai indicato. (vedi per esempio, sulla questione del sesso anale, il manuale alla pag. 387 e seguenti, che chiarisce molto le idee). Dalla tua mail si capisce che il problema non è l'omosessualità in sé ma il fatto che sia inserita in un ambiente familiare omofobo. Non c'è il minimo dubbio che uno non possa e non debba cedere al pregiudizio altrui, la vita è solo tua e non dei tuoi genitori. Hai 25 anni e dici di avere anche una buona condizione lavorativa, il che tradotto in chiaro significa una reale indipendenza economica. In caso si necessità potresti anche cambiare ambiente, perché non si può uscire di senno cercando di conciliare l'inconciliabile.
Non so di che regione sei, te lo dico perché capita abbastanza spesso che i ragazzi di Progetto gay si incontrino di persona a piccoli gruppi e si sono strette delle belle amicizie. Intanto c'è la chat di Progetto, un po' goliardica forse, ma ci sono tanti ragazzi come si deve.
Adesso stai qui e qui almeno una risposta seria cercheremo di dartela.

BENVENUTO NEL FORUM!!!

milosmusiker
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Re: una richiesta d'aiuto

Messaggio da milosmusiker » lunedì 4 gennaio 2016, 1:06

Ciao Speranza e benvenuto nel forum anche da parte mia!!
Mi permetto di farti notare che il tuo bicchiere è sicuramente mezzo pieno. Hai un lavoro che va bene (e spero ti piaccia!) e tante passioni e capacità, non è poco a 25 anni!!! Se ho capito bene le passioni che coltivi ed il tanto lavoro ti si stanno palesando anche nel loro ruolo di tappabuchi affettivo. Te ne sei accorto comunque abbastanza presto, per cui metti da parte ogni ansia! Credo sia inutile dire che non c'è niente di sbagliato in te e che ciò a cui aspiri è normalissimo, direi quello a cui aspira qualsiasi bravo ragazzo gay, compreso il sottoscritto (un bravo ragazzo gay, XD). Spero di vederti in chat!

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Melory
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Re: una richiesta d'aiuto

Messaggio da Melory » lunedì 4 gennaio 2016, 1:16

Situazione abbastanza simile alla mia, a parte che a scuola era praticamente impossibile solo tentare di fare "coming out", ti consiglio anch'io di venire in chat, perché mi ha aiutato molto a capirmi e ad accettarmi.

Benvenuto nel forum e buona permanenza!!
A me interessa più la mia coscienza che l'opinione degli altri. << Cit. Cicerone>> http://tiny.cc/h2wqay

nexus80
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Re: una richiesta d'aiuto

Messaggio da nexus80 » lunedì 4 gennaio 2016, 1:19

ho dieci anni più di te (mi son svegliato un po' tardi) ma mi identifico perfettamente sia nel senso di smarrimento che provi sia nell'idea dell'amore genuino e rispetto autentico che deve esserci in una coppia.
Credimi per entrambe le cose non sei solo!
Non è molto come informazioni, ma in qualche modo aiuta quanto meno ad accettarsi, a sentirsi meno alieno in questo mondo.
Frequento il forum da un mesetto, forum e soprattutto la chat possono aiutarti molto specie in questa fase, dal parlare di argomenti più o meno impegnati a discutere di problemi esistenziali, si fonda sull'aiuto reciproco ed è veramente liberatorio. Ti garantisco che dentro ci sono persone serissime, mature, che sono cresciute soffrendo, e non vedo l'ora come dice project di partecipare al prossimo evento per incontrarsi. Ti consiglio davvero di accedere.
Anche io la penso come te sull'amore (sarà forse perché ne ho ancora avuto una storia piena ma due forti e genuini amori etero :o) e che tutto non debba essere ridotto al mero incontro occasionale sessuale, la sveltina e via.
Confesso che in alcuni momenti preferirei essere uno da sveltina e via, due click su qualche sito di incontri e/o qualche seratina in qualche locale e mi toglierei i miei sfizi e via, sarebbe più facile della ricerca del vero amore, ma che cosa resterebbe dopo qualche ora o una notte? La ricerca della prossima avventura?
Sono anche io alla ricerca dell'amore e ancora prima di me stesso, non ti nascondo che è una strada di buche, salite, a volte sembra di tornare indietro ma si combatte per arrivare a stare assieme con qualcuno che ti amerà, rispetterà e vorrà condividere le gioie e i dolori della vita.
Non rinunciare a questo.
Non so ancora dove/come/quando troverò il mio amore e non so se esiste un modo, in questi consigli project è molto più bravo ed esperto di me, io ho iniziato la strada di rivolgermi all'associazione Arcigay della mia città, a seconda di come è organizzata e di chi la frequenta, puoi trovare supporto sia psicologico sia sociale, nel senso che puoi trovare degli esperti che ti aiutino nel capirti e accettarti ma anche gruppi di persone con cui socializzare.

Ti aspettiamo volentieri in chat.

Lao
Messaggi: 126
Iscritto il: domenica 19 luglio 2015, 20:41

Re: una richiesta d'aiuto

Messaggio da Lao » lunedì 4 gennaio 2016, 2:46

Ciao Speranza.

Mi sono iscritto a questo forum l’estate scorsa ed ultimamente sono stato “latitante” perché assorbito dal lavoro. Ti rispondo anzitutto perché la tua storia presenta dei punti di contatto con la mia: anch’io sono un tipo riflessivo, affidabile, preciso. Sono stato anch’io un “secchione”, ma in compenso non mi manca il senso pratico. Non ho amici (le esperienze che ho avuto in passato in questo senso si sono esaurite spontaneamente senza causarmi dolori), mai avuto una relazione, mai un semplice bacio. Oltre ai rapporti familiari, solitudine pressoché totale. Non sono dichiarato con nessuno, probabilmente qualcuno sospetta, ma mi interessa relativamente. Famiglia tradizionalista e dalle idee omofobe esternate più o meno velatamente solo in rare occasioni, padre affettivamente distante ma non despota. Ho 32 anni, svolgo un lavoro per il momento precario che non mi consente un’indipendenza economica definitiva.
Hai esordito dicendo che sei in cerca di soluzioni per vivere meglio la vita: ecco, non sarò probabilmente io a dartele, anche perché ciascuno non può che trovare la sua strada da sé, aprendosi un varco come può tra gli eventi. Però ci si può confrontare. Capisco bene la tua solitudine, io mi trovo in una situazione analoga che talvolta mi getta nello sconforto. La speranza (tanto per citare il tuo nickname) di trovare un compagno con cui costruire una relazione affettiva profonda è ciò che mi tiene vivo giorno dopo giorno. A conti fatti non è affatto facile nel mio caso, dato che non sono dichiarato, sono molto timido (soprattutto quando ho a che fare con questioni “nuove” che non padroneggio) e ho una vita sociale nulla. L’unico ambiente che frequento è quello lavorativo, ma finora nada de nada. Come vedi la tua non è una situazione eccezionale.
Sì, fa male vedere che gli altri intorno a noi si costruiscono una vita mentre noi rimaniamo ostinatamente confinati nello stesso cerchio striminzito. D’altra parte l’essere gay non è una sfortuna, perché paradossalmente è ciò che ti rende capace di amare come sai fare tu. E’ ciò che ti rende la persona che sei. Se fossi stato etero saresti stato un altro, né migliore né peggiore, magari – non è dato saperlo - con qualche zavorra in meno, ma un altro.
In effetti l’omofobia è dura a morire, così come i pregiudizi che la tengono in piedi. Oltre a quelli che hai citato tu, fino a tempi recenti (ma forse ancora oggi) l’omosessualità era pericolosamente accostata alla pedofilia. Tuttavia, rispetto a qualche decennio fa – ma anche semplicemente rispetto a 10 anni fa – le cose sono lentamente cambiate. Ahimè si procede a passo di lumaca, per questo prevale la sensazione che l’acqua in cui navighiamo sia quella di uno stagno. Certamente non è una realtà soddisfacente, anzi, spesso fa male, eppure non lasciarti condizionare dalle opinioni altrui. Si tratta perlopiù di gretta ignoranza (la stessa che avvolge i temi per troppo tempo insabbiati). Cerca di lasciare ciò che non ti compete fuori dalla porta e concentrati sulla tua vita, su ciò che vuoi tu, anche se non è possibile ottenerlo con uno schiocco di dita.
Non ti avvilire se i vicini storcono il naso; so che ci farebbe piacere che non lo facessero, ma di certo non possiamo controllare le loro bocche e i cervelli che le comandano. Inoltre la consapevolezza di ciò che sei, di ciò che desideri in un eventuale partner deve poterti tenere al sicuro dalle mistificazioni diffuse sull’omosessualità (per la serie: gay = “uomo effeminato che passa da un fremito all’altro con la sua vocetta bianca e che, nei momenti di stanca, accompagna le amiche a rifarsi il guardaroba”, anche se spero che oggigiorno questo ridicolo cliché sia stato in parte abbandonato). Ti consiglio anche di non curarti di coloro che vivono una doppia vita da sposati. Sono scelte individuali che, da quanto scrivi, non ti appartengono e che quindi non devono turbarti.
Per quanto riguarda la tua famiglia, che tu descrivi come omofoba, la questione è più seria, perché un tuo eventuale coming out potrebbe incrinare i rapporti tra te e i tuoi. Non è detto, ci sono molte possibilità. Queste cose, come dice la canzone, si scoprono solo vivendo. Il consiglio di Project resta valido: se hai un lavoro stabile, cerca di renderti indipendente, così avrai modo di gestire la tua vita più liberamente. Potrebbe essere un buon inizio.
Un futuro sereno per te è possibile se incontrerai la persona giusta (e perché non dovresti incontrarla?), una persona con cui poter vivere una relazione intensa ad un tempo affettiva e sessuale nelle modalità che preferirai. Ci sono molte persone serie (probabilmente poco visibili) che cercano proprio ciò che cerchi tu. L'importante è trovarsi a vicenda.
Buona fortuna.

Ciao

Lao
Ultima modifica di Lao il lunedì 4 gennaio 2016, 18:17, modificato 1 volta in totale.

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Help
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Re: una richiesta d'aiuto

Messaggio da Help » lunedì 4 gennaio 2016, 11:31

Salve Speranza. Hai tirato fuori tematiche interessanti, vediamo se riesco a darti qualche consiglio che possa esserti utile.

La prima cosa che salta all'occhio è la famiglia omofoba, questa cosa la pensavo anche io, ma non potevo vivere il mio essere gay da solo, quindi ho preso i singoli elementi e avvertiti della mia condizione uno per volta. Mio padre ancora lo sto "istruendo" a questo modo d'essere ( concedetemi il termine ) ma mia sorella e mia madre hanno del tutto accettato la mia omosessualità.

Prima però di arrivare al coming out ho ponderato bene la scelta, alla fine ha prevalso l'impulso a non avere più segreti, continuavo a fare sogni che mi hanno fatto capire che stavo auto-distruggendomi. Credo che la famiglia possa essere davvero l'ancora di salvezza, sono le uniche persone che possono essere disposte a cambiare per il bene di un proprio membro.

Con le altre persone per fare C.O. vacci con i piedi di piombo. Per zittire le persone, quando mi chiedono se avrò mai una ragazza dico che sto bene da single. Quando dicono che devono andare al compleanno della ragazza, dico che sto meglio io che non devo spendere soldi. Mi sono ricamato intorno l'immagine del tirchio senza cuore e oramai quasi più nessuno fa domande.

Per quanto riguarda le amicizie, ho capito da poco di essere un lupo solitario, stare con altre persone è quasi una costrizione, ho 2/3 persone che frequento e con loro sto bene, ma i grandi gruppi non fanno per me. Questo argomento l'ho toccato per dirti, di solito avere amicizie con cui essere se stessi aiuta, vedi tu che tipo di persona sei, magari anche tu sei più un tipo solitario e le amicizie non ti aiuterebbero troppo.

Non ho consigli da darti su come conoscere persone gay, l'unica persona che ho conosciuto e che attualmente è ancora mia amica l'ho conosciuta sulla chat di progetto, potrebbe risultare una valida scelta vedi tu.

Buona fortuna

875
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Re: una richiesta d'aiuto

Messaggio da 875 » lunedì 4 gennaio 2016, 19:47

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Ultima modifica di 875 il sabato 10 novembre 2018, 18:43, modificato 1 volta in totale.

sunshine86
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Re: una richiesta d'aiuto

Messaggio da sunshine86 » lunedì 4 gennaio 2016, 20:26

Ciao speranza! :)

Avevo scritto una risposta più ampia, ma - evidentemente - non sono capace a salvare le bozze, perché mi è scomparso tutto. Qualora tu venga una sera in chat e ci si trovi, ti potrò rispondere meglio là.
Mi ritrovo in molte cose: dalla secchioneria al rifiuto per il sesso anale, dal non apprezzamento delle manifestazioni tipo gay pride alla mancata accettazione/comprensione da parte della famiglia, dal bisogno di "obiettivi definiti" che aiutino dare un ordine alla vita allo scarso numero di amici.

Un consiglio preciso in poche righe, ovviamente, non posso dartelo, perché non esponi tanto un problema specifico, quanto una situazione di vita generale (che dura da alcuni anni). Quello che penso, però, è che la felicità o la soddisfazione non dipende tanto dagli eventi che ci capitano, quanto da come noi ci poniamo nei confronti di quegli eventi, cioè siano più a livello di pensieri, di interpretazione (consapevole e non) della realtà che ci circonda, inclusi noi stessi. Penso che tu possa trovare aiuto da una riflessione, magari aprendoti con qualcuno e cercando di trovare qual è quell'aspetto del tuo modo di approcciarti agli altri (o a te stesso) che ti porta ad essere insoddisfatto.

Spero di non essere stato così succinto da risultare incomprensibile! :?

Un abbraccio
Sunshine86

standby
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Iscritto il: venerdì 28 marzo 2014, 15:31

Re: una richiesta d'aiuto

Messaggio da standby » lunedì 4 gennaio 2016, 22:56

Ciao spe! Benvenuto sul forum.
Ho letto e apprezzato la tua estesa presentazione, si vede che l'essere secchione ha lasciato frutti nel saper scrivere in maniera chiara e scorrevole! Purtroppo applicazione e correttezza a scuola vengono poco stimate dai compagni... portano a risultati dopo.
Anche io mi ritrovo in alcune cose che ci hai raccontato di te, specialmente nella mancanza di amici nel mio percorso di vita. Condivido le riflessioni che hai fatto sulla nostra situazione ma mi sento di dire che la sfortuna non è essere gay ma non essere accettati in quanto tali e caricati di valutazioni negative: questo fa sì che l'essere gay sia visto come una disgrazia, in realtà lo è disprezzare il prossimo per una sua caratteristica.
Per quanto riguarda l'atteggiamento verso il sesso non so se il disinteresse per certe pratiche siano dovute alla concezione negativa dell'omosessualità che ci viene inculcata oppure da mere preferenze soggettive.
Il senso di smarrimento credo sia comune a molti di noi, specialmente a chi ha ignorato una parte di sè vivendo come volevano gli altri, magari rinunciando a "spassarsela" in gioventù - quindi a fare esperienze che bene o male formano - e si ritrova a vedere gli altri cambiare, maturare e "sistemarsi" mentre non abbiamo sperimentato niente di tutto ciò vivendo in una sorta di limbo fino al sopraggiungere dell'età adulta. Purtroppo questo è ancora più evidente in quelle persone costrette in una situazione famigliare di estremo controllo, di decisioni imposte sempre e costantemente...
La cosa positiva è che tu vuoi uscirne, pur tra tutte le difficoltà, per cui ti consiglio di armarti di forza e pazienza. Hai delle carte da giocarti, in primis quella del lavoro - non è cosa da poco - che ti può dare una certa indipendenza e che può agevolare un allentamento dei legami con la famiglia. E' qualcosa di necessario per conquistare la propria libertà. Poi se ti va puoi iniziare un po' a frequentare la chat così da confrontarti con altri in situazioni simili alle tue e muovere i primi passi per conoscerti meglio e capire che direzione prendere.

Con l'augurio che questo nuovo anno ti dia le risposte che cerchi e ti porti a trovare la strada per cambiare, un abbraccio.

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