Specialmente in questo mi rispecchio al 100 % : vuoi perché uno è cresciuto troppo in fretta imparando a cavarsela quasi sempre da solo, a contare sulle proprie forze fin da piccolo, a sviluppare un grado di maturità forse troppo anticipatamente rispetto agli altri, si può sviluppare la presunzione di potercela fare sempre da soli (il che nel mio caso, non lo nascondo, celava anche un certo desiderio di autocompiacimento), ma personalmente l'ho pagata cara.mobius89 ha scritto:
il dialogo è necessario per affrontare il proprio percorso. Ho sempre creduto di poter risolvere tutto da me, ma in pratica mi sono incartato da solo.
Mi piace il termine che hai scelto: "incartato"; nel mio caso sarebbe meglio dire "arrugginito", "ossidato", "incastrato". Ora è tempo di rimettere in moto gli ingranaggi opportumente restaurati, ma è ovvio, ci si può rialzare ma non sarà mai come non essere caduti affatto. Pazienza!
Tornando al dialogo, se avessi potuto (e non solo "voluto"!) parlare liberamente almeno con qualcuno, sono certo che le mie vicende sarebbero state meno pesanti. Mi sono potuto accorgere di quanto le persone vengano indirettamente stimolate dagli altri (ed inconsapevolmente li stimolino a propria volta) con la semplice presenza, anche quando non si va troppo d'accordo. Se ci si chiude in sé stessi per tanto, troppo tempo, non solo si sta male, ma si smette davvero di crescere e si "muore dentro". Possiamo sviluppare più di altri le nostre capacità, le nostre forze, la nostra autostima, ma nessuno sarà mai tanto forte da non poter tranne in alcun caso giovamento, forza, stimolo dal confronto con gli altri. Nessuno è mai "arrivato", e non è retorica: non smettiamo mai di crescere e di poter ricevere qualcosa dalle altre persone (e di darne a nostra volta). Se proprio non è impossibile, ragazzi, trovate qualcuno di fidato e confrontatevi sulle vostre problematiche, le vostre ansie, le vostre ambizioni, i vostri dubbi: non tenetevi tutto dentro per mesi, anni, lustri, decenni! Questo ovviamente non riguarda solo l'omosessualità, sto facendo un discorso molto generale. Abituiamoci al dialogo e al rispetto, ad affrontare le paure, non mettetele in disparte pensando di poterle/doverle affrontare sempre e solo da soli: ce ne sono alcune (non poche) che possono sopraffarvi, che vanno affrontate almeno un poco insieme ad altri, che non vanno messe da parte per troppo tempo, se no crescono e si potenziano. Meglio affrontare il toro per le corna confidandosi con un genitore, un fratello, un cugino, un amico vero (amico non significa compagno di classe o conoscente con cui tutto sommato ci si trova bene, ricordatevi di imparare a pesare le parole: amico significa amico! Amico è un grande complimento, non è una definizione che si possa dare troppo presto e con facilità! ). Non temiate di sembrare deboli, non vergognatevi delle vostre paure solo per apparire forti e duri a voi stessi e agli altri: probabilmente, se voi per primi parlaste, stimolereste anche i vostri amici a chiedere aiuto a voi per altre questioni, e l'amicizia non potrebbe che rafforzarsi, con duplice vantaggio.
Certo, a trovarli, gli amici... Mica è sempre facile! Però in fin dei conti per chiedere consiglio basta che l'altra persona sia di valore, non deve essere per forza un amico, magari lo potrebbe diventare dopo. Essenziale che sia qualcuno di stimabile. Invito inoltre i ragazzi etero (o bisessuali che si spacciano per etero) a non scandalizzarsi se qualcuno dei vostri amici vi chiede aiuto perché teme di essere omosessuale, in fin dei conti non vi sta mica dicendo che ci vuole provare con voi! Vi sta chiedendo aiuto, che potrebbe essere anche semplicemente una persona con cui parlare, tutto qui. Voi andreste a letto con tutte le ragazze/donne, anche quelle meno avvenenti? E allora perché dovreste pensare che un vostro amico voglia necessariamente provarci con voi ?!? Chi vi dice che siete il suo tipo, anche ammesso che siate bei ragazzi ?!? Cercate di crescere e rendetevi conto che siamo nel XXI secolo: se foste voi i gay/bisessuali/confusi e non poteste parlarne con nessuno come vi sentireste ?!? E se anche qualcuno dovesse provarci con voi ditegli tranquillamente che volete solo le donne e basta, non c'è bisogno di fare gli scandalizzati, finisce tutto lì e amici come prima (comprensibile un certo imbarazzo per i primi tempi, ma poi la vita scolastica o lavorativa aiuta a superarlo, diamine!).
E se invece, cari ragazzi gay/bisessuali/confusi, i vostri "amici" vi maltrattano o prendono le distanze solo perchè avete espresso loro i vostri dubbi/pensieri, avrete avuto la prova che amici non erano, quindi meglio così! Nella migliore delle ipotesi lo sono ancora ma devono maturare. Più spesso si tratta però di gente che non merita la vostra amicizia, magari che teme le chiacchiere di paese o scolastiche secondo le quali "se sei amico di un gay/bisessuale è perché almeno un po' lo sei anche tu". Stronzate! Se ci si rispetta a vicenda si può benissimo essere amici stretti pur avendo orientamenti sessuali che non coincidono, pare assurdo doverlo esplicitare nel 2018!
Scusate, l'ho presa parecchio alla larga ma ci tenevo, ho sperato di poter aiutare nel mio piccolo altri ragazzi oggi adolescenti a vivere tutto più serenamente. E in bocca al lupo!