Omosessualità e Santa Inquisizione

Il rapporto fra tematiche gay e religiose, nella vita di sempre
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Cagliostro
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Omosessualità e Santa Inquisizione

Messaggio da Cagliostro » lunedì 28 marzo 2011, 14:05

Riflettevo sul termine finocchio e mi incuriosiva sapere la sua origine e perché viene accostato agli omosessuali. Così cercando cercando ho trovato questa definizione:
Il termine finocchio, utilizzato per connotare un uomo con determinate caratteristiche sessuali, risale -secondo alcuni- al Medioevo, quando la Santa Inquisizione usava mettere al rogo i presunti colpevoli di stregoneria e i sospetti omosessuali. Per purificare i corpi dei poveri condannati, s’aggiungeva al legname utilizzato per la pira una grossa fascina di piante di finocchio selvatico: queste erbe venivano utilizzate anche in virtù del forte e caratteristico profumo che sprigionavano a contatto con le fiamme, contribuendo con il loro aroma a stemperare l'odore acre della carne bruciata. Per annunciare l’accensione di un rogo, il volgo quindi soleva anche dire "oggi si brucia il finocchio": da quei secoli bui, il termine è poi giunto fino ai giorni nostri
Da qui mi sono spinto oltre e sono arrivato alla Santa Inquisizione.
La Santa Inquisizione fu un'istituzione giudiziaria che serviva a garantire alla chiesa il monopolio dei rapporti con i sovrani europei e una specie di polizia politica per sopprimere gli oppositori dei sovrani o della chiesa.
Ma l'Inquisizione era anche, un mezzo per rapinare gli ebrei e i musulmani sopravvissuti alle guerre precedenti. Questi sono i suoi aspetti razionali a cui però va aggiunto il sadismo dei processi alle streghe, la persecuzione degli omosessuali, le vendette personali dei giudici e dei loro amici, e per tutti loro la garanzia dell'impunità, qualunque delitto commettessero. Infatti i giudici ed i "familiari" (collaboratori) dell'Inquisizione erano sottratti alla giurisdizione dello Stato.
I tribunali dell'Inquisizione si diffusero in tutta Europa e cessarono la loro attività nel 1821 (Portogallo), 1834 (Spagna) e infine nel 1870 (Italia, in conseguenza della caduta del regno dei papi).
In quel periodo l'omosessualità era un reato che apparteneva ad una categoria più ampia, la sodomia, un termine biblico il cui significato fu più volte elaborato durante i secoli, fino a farvi rientrare qualunque tipo attività sessuale inadatta alla procreazione.
L'omosessualità era stata colpita da scomunica fin dal 390; nel 693 la chiesa stabilì che gli omosessuali dovevano essere esclusi da ogni convivenza sociale, frustati ed esiliati; nel 1120 fu stabilita la condanna a morte sul rogo.
Tanti uomini e donne sono stati ingiustamente torturati e uccisi perché omosessuali, ne sono rimasto profondamente colpito, ovviamente in senso non positivo.
Voi cosa pensate di questo periodo così oscuro?
E secondo voi la Santa Inquisizione è finita oppure oggi continua in modo diverso?
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Volonté Duvall
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Re: Omosessualità e Santa Inquisizione

Messaggio da Volonté Duvall » lunedì 28 marzo 2011, 15:00

Dall'inizio, dall'avvento della Chiesa di Roma, e quindi dal 478 in poi, la cultura ha fatto passi da gigante...regredendo. Tutta la libertà di essere che aveva segnato il mondo greco e persiano, e aveva toccato anche ampie fasce del mondo imperiale romano, con l'arrivo di interpretatori fasulli della parola di un giovane falegname nazareno di nome Gesù è crollatta, sparita, sotto il peso dell'oro dei Papi, delle mitrie sporche di sangue, e di che altro? Ah sì, dell'ipocrisia profana che appesta le vesti di coloro che si fanno chiamare sacerdoti e di molti che si professano rigorosi credenti e praticanti.
Progresso e sviluppo non sempre vanno di pari passo, lo ricordo...
Ci saremmo pure sviluppati, ma il progresso è fermo cari miei. Finchè c'è lui...la libertà ce la possiamo scordare.
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Avrebbe fatto qualche differenza?
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Re: Omosessualità e Santa Inquisizione

Messaggio da progettogayforum » lunedì 28 marzo 2011, 15:10

Quello che hai riportato fa riflettere, come quello che ha scritto N1c0L4s sulle terapie per riconvertire gli omosessuali alla eterosessualità. Di fronte a queste cose ci sono due possibili scelte, una è quella di giocare di rimando e entrare nella polemica, che significherebbe dare importanza a queste cose allargandone le possibilità di penetrazione, l’altra è una via pragmatica che consiste nel fare un’attività di informazione seria sulla omosessualità, che sia accessibile a chiunque, questa attività non ha alcun intento polemico con nessuno, è rivolta non contro qualcuno ma solo a presentare le cose come sono. L’informazione seria non cambia necessariamente le scelte delle persone, chi ha deciso che la sua morale debba essere decisa da altri e considera una ribellione inaccettabile usare il cervello vedrà comunque la realtà con gli occhi di quelli ai quali ha delegato la sua moralità, ma ci sono tante persone che possono trovare in una informazione seria sulla omosessualità un elemento determinante per una “loro” scelta morale. Ci tengo a sottolineare che l’omosessualità è un modo di amare, è una forma di moralità e solo rendendosene conto è possibile per un gay accettarla realmente in tutto il suo enorme valore positivo. L’oscurantismo e l’ignoranza sono un binomio terribile, che non è esistito solo nel medioevo ma che esiste anche oggi. Non serve strapparsi le vesti per gli abusi storici dell’inquisizione, bisogna far conoscere la realtà dell’essere gay, la dignità dell’essere gay, la moralità dell’essere gay.

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Re: Omosessualità e Santa Inquisizione

Messaggio da konigdernacht » lunedì 28 marzo 2011, 15:43

Cercherò come Cagliostro di dare solo delle informazioni senza giudizi o opinioni, ringraziando Cagliostro per questo approfondimento ed essendo d'accordo su quello che dice Project.

La Congregazione per la Dottrina della Fede fu istituita nell’anno 1542 da papa Paolo III Farnese [...] con il nome di “Sacra Congregazione della Romana e Universale Inquisizione” e con lo scopo di vigilare sulle questioni della fede e di difendere la Chiesa dalle eresie. È quindi la più antica delle Congregazioni della Curia Romana [...].
Dopo successive riforme e ampliamenti di competenze, il papa S. Pio X cambiò il nome del Dicastero in quello di “Sacra Congregazione del Sant’Uffizio” ( [...] 1908). Nel 1917 papa Benedetto XV, nel sopprimere la Congregazione per la riforma dell’Indice dei Libri Proibiti, ne affidò la competenza al nostro Dicastero. Finalmente, alla vigilia della conclusione del Concilio Vaticano II, papa Paolo VI ridefinì le competenze e la struttura della Congregazione e ne mutò il nome in quello attuale (Motu proprio Integrae servandae del 7 dicembre 1965).

dal sito della Congregazione ( http://www.vatican.va/roman_curia/congr ... 97_it.html )

Invito a leggere la biografia di Paolo III Farnese, papa che ebbe 4 figli di cui due porporati e due cavalieri.
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Alyosha
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Re: Omosessualità e Santa Inquisizione

Messaggio da Alyosha » lunedì 28 marzo 2011, 18:32

Mamma mia Cagliostro che cose che racconti è proprio una brutta pagina quella della Santa Inquisizione e terribile anche l'origine della parola "finocchio". Devo innanzitutto ringraziarti per queste informazioni che dai, personalmente non lo sapevo. Voglio rispondere con coerenza alla tua domanda, è chiaro che se potessero continuerebbero a bruciare ancora le streghe e i finocchi (con le persone dentro si intende). Questo è chiaro, non hanno mia riflettuto serenamente sull'opportunità di modificare tutto l'impianto della dottrina in materia di sesso. Io credo che non ci sia proprio nulla da dire certe cose sconcertano e basta. Questo accanimento contro i gay mi dice soltanto che l'omosessualità è la loro peggiore ossessione e un motivo ci sarà. Tanti bei maschietti che vivono tutti assieme allegramente, qualcosa dovranno pur fare nel tempo libero. Mi pare che l'atteggiamento migliore resti quello proposto da project, si fa una certa fatica a non rispondere a tono a queste cose. Meno male che i tempo sono cambiati, infondo tutti noi siamo sempre più fortunati di quei poveretti che finivano al rogo, qualunque sia la nostra condizione di partenza.

Alyosha
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Re: Omosessualità e Santa Inquisizione

Messaggio da Alyosha » lunedì 28 marzo 2011, 19:09

Dall'inizio, dall'avvento della Chiesa di Roma, e quindi dal 478 in poi, la cultura ha fatto passi da gigante...regredendo. Tutta la libertà di essere che aveva segnato il mondo greco e persiano, e aveva toccato anche ampie fasce del mondo imperiale romano, con l'arrivo di interpretatori fasulli della parola di un giovane falegname nazareno di nome Gesù è crollatta,
Volonté Duvall da questa lettura mi sento invece un attimino di dissentire (per quel che conta). E' la lettura neo-rinascimentale che intende il medioevo proprio come lo leggi tu. Quei gesti di cui parla Cagliostro sono inaccettabili, però bisogna pur sempre considerare che per la mentalità di allora era considerati lecito bruciare le streghe e i finocchi. Le cose avvenivano in pubblica piazza e a nessuno veniva in mente di parlare dei diritti umani. Anzi fu proprio il cristianesimo ad introdurre il concetto di persona come attributo diretto di Dio sull'uomo e riconoscere per primi dignità di persone anche agli schiavi che prima di allora non avevano che i diritti che gli concedeva loro il padrone. Ogni periodo storico ha il suo momento positivo in cui si libera del periodo precedente e purtroppo ahimé quello negativo.
Ho detto provocatoriamente che se fosse per loro li brucerebbero ancora. Adeguano i mezzi per osteggiare i gay agli strumenti che hanno a disposizione (oggi la legge), ma continuano a "torturarli". Resto il fatto però che quel gesto orrendo va collocato nel suo tempo. Eravamo nel medioevo, allora, quando dovevano amputarti una gamba non esistevano gli antidolorifici e lo facevano a vivo. Se per "curarti" ti facevano queste cose, immagina un po per farti del male. Quanto ai Romani non dimenticare mai, che erano tremendi sopratutto in quanto a metodi di tortura (a parte la nota crocifissione) ne combinavano di tutti i colori. Non era un periodo d'oro come ce lo rappresentano. Erano mascalzoni pure loro. Degli spartani si racconta che buttavano nei pozzi gli "storpi" e di Socrate in persona si dice che era un "corruttore" di giovani alludendo alle pratiche sessuali penetrative. Se fu Platone a inventarsi l'amore platonico un motivo ci sarà. I cristiani presero tanto, ma proprio tanto dai Romani e dai Greci.

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Cagliostro
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Re: Omosessualità e Santa Inquisizione

Messaggio da Cagliostro » lunedì 28 marzo 2011, 23:34

Tutto quello che avete scritto è giusto. Le vostre riflessioni mi spingono a questo punto ad andare alla ricerca di altre risposte. Appena le avrò trovate ve le comunicherò.
Grazie :mrgreen:
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barbara
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Re: Omosessualità e Santa Inquisizione

Messaggio da barbara » martedì 29 marzo 2011, 5:35

Sull'omosessualità presso i Romani prima dell'avvento del Cristianesimo , so che questa realtà ha iniziato ad essere accettata a seguito dell'influenza dei costumi greci. Precedentemente non lo era , almeno fra i Romani.
Ma anche dopo, bisogna intendersi su cosa fosse accettabile e cosa no. Il modello di omosessualità praticato fra i Romani era molto differente dalla concezione attuale. Era dovere degli schiavi assoggettarsi alle voglie dei loro padroni , i quali praticavano esclusivamente il sesso attivo , essendo le pratiche passive vietate al romani liberi e obbligatorie per lo schiavo.
Era consuetudine dunque che i romani avessero un "amante" schiavo prima e dopo il matrimonio. Qui l'orientamento sessuale , specie per quanto riguarda gli schiavi, mi pare conti molto poco. Ma anche per quanto riguarda i Romani, mi vien da dire.
Mi chiedo quanto abbia influito questa tradizione violenta del rapporto omosessuale nella repressione successiva. La storia è fatta anche di ribaltamenti , a compensazione di squilibri di potere precedenti. Chissà, magari in futuro l'omofobia di oggi darà vita a un altro "ribaltamento" a danno degli eterosessuali.
Se così fosse, metteteci una buona parola per me. :mrgreen:

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Re: Omosessualità e Santa Inquisizione

Messaggio da Alyosha » martedì 29 marzo 2011, 9:21

Barbara mi fai riflettere su una cosa molto interessante. Mi viene in mente la trasvalutazione (ribaltamento) dei valori di cui parla Nietzsche. E' risaputo che il cristianesimo attecchì sopratutto presso gli schiavi e come osservi tu, probabilmente condannare la sodomia originariamente era un modo per impedire il perpetuarsi di certe violenze. Certo è pur vero che viene condannato il gesto passivo e non quello attivo. Però è davvero probabilissimo che dietro questa brutta, ma proprio brutta visione del gay come il passivo e dell'attivo come di quello che alla fine solo si sollazza ci sia questo antico e brutto costume romano.
Mi affascina molto come chiave di lettura. Vorrei veramente avere più tempo per farmi un idea chiara sull'argomento...

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Re: Omosessualità e Santa Inquisizione

Messaggio da Cagliostro » martedì 29 marzo 2011, 14:46

Ciao Barbara, quello che dici è parzialmente corretto. L’omosessualità nel costume romano era già conosciuta e presente dagli albori dell’Urbe a causa dell’influenza etrusca (infatti i famosi sette re di Roma erano etruschi) che la consideravano una pratica sessuale accettata e ben vista fra gli esponenti più altolocati.
L’omosessualità comincia ad avere un’accezione negativa ai tempi delle guerre puniche (in quanto l’omosessualità era costume dei paesi mediterranei come Cartagine) e viene del tutto screditata con Catone l’Uticense.
Da qui l’idea che l’omosessualità andava praticata solo fra uomini e in modo attivo dal cittadino romano, vietatissimi i rapporti orali perché secondo i catoniani la bocca era uno strumento nobile e doveva essere usata per l’arte oratoria e non per quella amatoria.
Le cose cominciano a cambiare nuovamente con Mario e Silla in parte per la grande influenza greco egiziana visto che entrambi i popoli praticavano e ammettevano l’omosessualità sia maschile che femminile (anzi veniva incoraggiata specie in Egitto perché serviva a celebrare in terra l’unione degli Dei che si amavano fra loro) e in parte perché Mario e Silla avevano una relazione omosessuale che altrimenti non sarebbe stata ammessa visto che entrambi erano cittadini romani.
Chi cambiò definitivamente la visione dei rapporti omosessuali furono Cesare, Cicerone, Ottavia, Ottaviano, Livia e Agrippa che con le loro relazioni etero e omosessuali e la loro mentalità molto aperta per l’epoca riuscirono a stravolgere i costumi in senso positivo; basti pensare che tempo dopo l’Imperatore Adriano volle accanto a sè l’amato Antinoo e quando questi venne ucciso lo fece elevare al grado di divinità.
Poi purtroppo secoli dopo, con l’avvento della chiesa (e non del cristianesimo, ma dell’istituzione chiesa) l’omosessualità viene condannata e classificata allo stato di depravazione e non tanto come si pensa all’inizio perché era considerata peccato ma perché all’epoca di Costantino gran parte del potere si trovava accentrato proprio fra gli omosessuali.
Questo ovviamente dava molto fastidio quindi piuttosto che trovare un punto d’accordo la chiesa preferì insorgere e attuare una sorta di epurazione: imperatori come Teodosio e Giustiniano utilizzarono l’interpretazione del pensiero di Platone (che definiva l’omosessualità rapporto impuro) per giustificare la condanna a morte degli omosessuali.
Boy-com, la religione cristiana non attecchì soprattutto tra gli schiavi per combattere l’omosessualità (nella Bibbia l’omosessualità non è considerata contro natura, ho detto la Bibbia e non il Vangelo che è sempre soggetto a interpretazioni individuali e non è la Bibbia); piuttosto perché la maggior parte degli schiavi proveniva da paesi come la Palestina, l’Egitto e la Grecia, tutti paesi in cui la lingua ebraica era parlata e conosciuta quindi erano i primi a poter comprendere il messaggio di Cristo.
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