2°Forum dei Cristiani Omosessuali Italiani-Albano Laziale

Il rapporto fra tematiche gay e religiose, nella vita di sempre
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bracco
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2°Forum dei Cristiani Omosessuali Italiani-Albano Laziale

Messaggio da bracco » giovedì 5 aprile 2012, 18:04

Vorrei condividere con voi una bella esperienza che ho vissuto in questi giorni: la partecipazione al II Forum dei Cristiani Omosessuali Credenti tenutosi lo scorso 30 marzo-1 aprile ad Albano Laziale (Roma).
Siamo arrivati dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, da grandi città e da piccoli centri per conoscerci, raccontarsi e scoprire insieme i segni di speranza che albergano nelle nostre vite.
Siamo donne e uomini credenti ed omosessuali chche abbiamo partecipato al II Forum dei Cristiani Omosessuali Italiani (FCOI), avuto luogo da venerdì 30 marzo al 1 aprile 2012 ad Albano Laziale (Roma).
In questo evento biennale, unico in Italia, sono coinvolti 30 volontari, 17 gruppi di credenti omosessuali, il progetto Gionata (http://www.gionata.org), NoemiForum e cinque gruppi di lavoro tematici.
Tre giorni in cui sono svolti due laboratori interpersonali per uomini e donne (il venerdì), due workshop di discussione tematici (il sabato), momenti di preghiera comunitaria, uno stand librario e l'incontro-dibattito con il teologo VITO MANCUSO, autore di numerosi saggi tra cui "Io e Dio" (2011, Garzanti) e "La vita autentica" (2009, ed. Cortina Raffaello).
Ma il Forum 2012 non è stato solo un momento d'incontro di storie e cammini di fede ma sopratutto ha cercato di far riflettere noi partecipanti sul cammino quotidiano, presente e futuro, dei cristiani omosessuali italiani perché "Le cose vecchie sono passate: ecco ne sono nate di nuove" (2 Corinzi 5, 17).
Tra i tanti interventi spicca di maggiore rilievo quello del teologo Vito Mancuso il quale ha trattato il tema delle “Prospettive teologiche per l'accoglienza e l'inclusione delle persone omosessuali e transessuali nella chiesa in cammino”.

L’aria è salubre. La primavera è esplosa, e non solo sugli alberi. Di primavera, nel senso di «verità», parla il teologo Vito Mancuso invitato dai gruppi ad affrontare le «prospettive teologiche sull’amore». Mancuso analizza le due obiezioni che vengono mosse contro l’omosessualità, una in nome della Natura e l’altra in nome della Bibbia.
Dice che se è per legge di natura che si incontrano uomo e donna, questa legge non è una norma assoluta che non ammette altre possibilità. L’omosessualità è, per Mancuso, una «variante» fisiologica.
Dunque, occorre lavorare per superare le posizioni del Magistero della Chiesa che la considerano malattia o peccato.
Valutazioni ancora largamente diffuse, secondo Mancuso, e che traspaiono quando gli attori sociali non sono «politicamente corretti».

Secondo san Paolo

Bisogna parimenti abbandonare le interpretazioni rigide della Bibbia perché, come dice San Paolo «la lettera uccide». Seguire la Bibbia alla lettera vorrebbe dire oggi avere schiavi oppure esercitare la totale supremazia dell’uomo sulla donna.
L’invito rivolto a gay e lesbiche è quello di non fare del proprio essere omosessuale un punto di vista privilegiato (dice di aver sofferto leggendo le parole di Busi, così sprezzante sulla scelta del silenzio da parte di Dalla di cui lui era molto amico), e di non smarrire una dimensione antropologica dell’amore.
Numerosi i nodi emersi nel dibattito. «L’amore che ci unisce è un dono che vogliamo fare agli altri, abbiamo un bambino: come battezzarlo all’interno di una comunità che lo considera un figlio del peccato?», dice una donna. «L’omosessualità non è solo sessualità o fisiologia.
Le nostre unioni non hanno valore nell’immaginario sociale. Se l’omosessualità si tace, è come se non esistesse. Se la si dichiara viene disprezzata. Cosa fare per inserirsi in una prospettiva antropologica dell’amore?».
Le risposte di Mancuso invitano a scegliere sempre una dimensione «universale». «Ogni vita matura sta con un piede dentro e uno fuori l’istituzione».
Ad ascoltarlo anche padre Michele, sacerdote della struttura ospitante: «Non benedirei mai le unioni gay. Noi preti, ad esempio, facciamo voto di castità – dice – ci volgiamo ad un amore più grande».

Pausa lavori. I delegati vanno a pranzo. Echeggiano nell’aria fina le parole di Mancuso che promuove «una teologia dell’autenticità»: «Noi siamo passione, se si spegne la passione, si spegne anche la vita».
[cfr.www.gionata.org]
Nel pomeriggio le attività si sviluppano con una serie di testimonianze di ragazzi cristiano omosessuali: come essere gay e cattolico in una città di provincia, donna lesbica e cristiana; la presentazione di alcuni libri con la presenza di Pasquale Quaranta, Valerio Gigante e Gianni Geraci; la prima benedizione di una coppia gay in una Chiesa Valdese di Milano;dal forum 2012 al pride:omosessuali in cammino-testimonianze dei gruppi Nuova Proposta (Roma ) e Ponti Sospesi (Napoli).
La domenica invece si è svolto l’ultimo workshop in parallelo: “Quali cammini per i credenti omosessuali” proposte e dibattito per il futuro dei gruppi omosessuali credenti;
“Io e la mia omofobia” persorso esperenziale animato dalla psicologa Arianna Petilli. Io ho partecipato a questo workshop ed è stato molto bello e interessante: si è accennato a tutte le varie forme di omofobie interiorizzata che ognuno può avere dentro di noi,anche incosciamente perché magari sin da piccolo influenzato dalla società che ci circonda o anche dagli insegnamenti impartiti dalla religione stessa o dai genitori. Abbiamo avuto un dibattito e cercato delle soluzioni su come poter “combattere” questa forma di omofobia che ci condiziona il nostro modo di pensare, di vivere e di relazionarci con l’altro, in poche parole: ci impedisce di essere se stessi.
L’esperienza si è conclusa con il pranzo e successivamente la S. Messa della Domenica delle Palme.
Per me questa esperienza è stata positiva: ho potuto conoscere meglio una realtà che ho scoperto da poco essere in me, quella dell’essere omosessuale e credente allo stesso tempo; ho potuto confrontarmi anche con altre realtà e altri giovani che vivono le mie stesse situazioni e sentirmi quindi che non sono solo , anche se nella realtà in cui vivo, un piccolo paesino di provincia, questi temi non sono affrontati, forse perché o non sono presenti o comunque se lo sono, sono ancora considerati tabù.
Anche nei piccoli momenti di condivisione o anche nel semplice recita del padre Nostre tutti assieme tenuti per mano, ho veramente sentito la presenza di Cristo che ci dice “non temere, io sono con te, non ti abbandono mai”. Nonostante la mia omofobia interiorizzata mi porterebbe a pensare che questi temi siamo tabù, siano cose “peccaminose”, ho sentito invece che in unità Cristo era con noi e ci dice “io ti amo così come sei, perché sei prezioso ai miei occhi”.
Durante i momenti di preghiera comunitaria mi è piaciuto molto il tema che si è trattato: da un versetto di Corinzi: ”Le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove” (2 Cor 5,17);abbiamo avuto modo di conoscersi e confrontarsi, anche con la preghiera, per scoprire insieme “i segni di speranza che albergano nelle nostre vite di credenti in cammino”.

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Hugh
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Re: 2°Forum dei Cristiani Omosessuali Italiani-Albano Lazial

Messaggio da Hugh » giovedì 5 aprile 2012, 18:55

Grazie, Bracco, delle notizie che ci dai. :)
Sarebbe interessante sentire anche una tua valutazione personale della tre-giorni di Albano Laziale.
Ottima la presenza di Vito Mancuso: mi sono ascoltato il suo intervento e poi lo rileggerò con calma.
La lotta spirituale è dura quanto la guerra tra uomini
(Arthur Rimbaud, Una stagione all'inferno )

Alyosha
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Re: 2°Forum dei Cristiani Omosessuali Italiani-Albano Lazial

Messaggio da Alyosha » giovedì 5 aprile 2012, 19:02

"Le cose vecchie sono passate: ecco ne sono nate di nuove" (2 Corinzi 5, 17).
Bracco non sai neanche da quanto cercavo questa frase, l'avevo sentita in un convegno e non riuscivo a ricordare da dove fosse stata presa. Ovviamente le cose di cui parli hanno una valenza piena solo per un credente, anche se in realtà ho trovato l'approccio generale così per come ce lo hai riportato molto condivisibile. Io penso che al di là delle discussioni infinite che partono ogni volta sul tema il diritto di un gay a credere e nutrire tramite la religione il suo bisogno di spiritualità debba essere difeso, ovviamente dai gay credenti e che se posta in questo modo in questo loro tentativo di conciliare fede religiosa e omosessualità dovrebbero essere quanto meno compresi, almeno dagli altri gay. Ad ogni modo al di là di questa piccolissima riflessione. Sono infinitamente contento del fatto che tu abbia fatto questa esperienza, ti sento entusiasmato e felice e in effetti t'è riuscita di fare una cosa molto complicata, ma anche molto importante secondo me. Avviare un cambiamento che non sia uno strappo con le cose passate, sapere incollare passato e presente senza che collidano non è semplice ma da tanta serenità quando ci si riesce. Me lo chiedo che senso avrebbe rinnegare ciò che uno è stato prima e quanto così facendo questo passato di dritto o di rovescio ritornerebbe a rovinarci il presente. Insomma come scrivi tu
"Le cose vecchie sono passate: ecco ne sono nate di nuove" (2 Corinzi 5, 17).

Nicomaco
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Re: 2°Forum dei Cristiani Omosessuali Italiani-Albano Lazial

Messaggio da Nicomaco » domenica 8 aprile 2012, 9:46

Ciao Bracco. Bel resoconto. Grazie. Fa piacere vedere che ci sono persone pensanti anche tra gli omosessuali credenti. Un po' ti invidio per l'esperienza che hai vissuto. :)
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

barbara
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Re: 2°Forum dei Cristiani Omosessuali Italiani-Albano Lazial

Messaggio da barbara » giovedì 12 aprile 2012, 7:26

In un paese come il nostro certe aperture sono molto importanti sia per i credenti che i per i laici. Immagino che certi risultati siano un punto di arrivo di un lavoro sotterraneo che ha richiesto magari anni prima di poter venire alla luce. In genere un gruppo di fatto dissidente interno a un'organizzazione sente di poter dichiarare apertamente certe convinzioni quando può contare su un consenso importante della sua base. Credo che quindi ciò possa indicare che nella chiesa (intesa come il complesso dei fedeli), anche se in modo non evidente, ci sono orientamenti molto distanti da certe posizioni che arrivano dall'alto . Questo in fondo è accaduto per molte altre cose che col tempo sono state di fatto accettate.
Penso anche che in un momento di crisi come questo , quando ci sono in gioco aspetti cruciali per la sopravvivenza di molti, paradossalmente certe divisioni possano essere guardate da una maggiore distanza . E' possibile ammettere finalmente che sono altri i problemi reali, non il fatto che un figlio sia gay o che un fedele sia gay .
Spero che questo gruppo continui a lavorare in questa direzione, senza perdere il proprio slancio e che possa ottenere i risultati che molti credenti si attendono.

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