Martini e il rispetto dell'amore omosessuale

Il rapporto fra tematiche gay e religiose, nella vita di sempre
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pavlosss
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Re: MARTINI E IL RISPETTO DELL’ALTRO

Messaggio da pavlosss » martedì 4 settembre 2012, 16:15

Caro Ilex,

le riflessioni che fai sono tutte fondamentali. Non a caso il defunto cardinale invocava un'assemblea di vescovi, una specie di concilio, per dibatterle. E' necessario il dialogo e l'ascolto quanto più possibilmente sereno su queste tematiche che non sono accessorie ma fondamentali per la vita felice di un uomo.

Il fatto è che un poco tutte le chiese istituzionali, al momento presente, sono in profonda crisi. Tale crisi dipende dal fatto che le chiese, in quanto istituzioni, sono incapaci a rispondere in modo adeguato agli uomini attuali e presentano schemi vecchi, linguaggi vecchi nei quali mille precomprensioni e pregiudizi si mescolano a intuizioni anche giuste e profonde.

Il mondo cattolico, se lo volesse, avrebbe tantissimi mezzi per venire fuori da questo impasse. Ma non lo vuole perché preferisce curare la cosiddetta "oggettività della norma morale" a tutto scapito della persona. In questo modo invece di avvicinare il mondo del "sacro" con quello della gente comune, ci scava un abisso sempre più profondo. Poi, però, si lagna che la gente si allontana, incapace di ammettere il suo attivo contributo in tal senso. In tutta la contemporaneità quello che il Cattolicesimo ufficiale crea (per reazione a certe sue dottrine) immediatamente dopo lo disconosce e se ne lagna sentendosene vittima. Ecco il vittimismo a senso unico con il quale ci si lamenta contro la cultura gay, contro il laicismo, contro l'indipendenza dell'etica dai valori religiosi, ecc.

Giustamente il cardinale Martini diceva "siamo 200 anni indietro".

Ogni tanto osservo cosa scrivono nei siti cattolici più tradizionali. C'è una sorta di mentalità tetragona, un'incapacità di fondo ad appoggiare i piedi per terra che fa paura. In quelle menti vigono perfettamente intatti tutti i presupposti con i quali si giustificavano i roghi ai gay! Molta responsabilità di questo dipende dal clero il quale, però, cerca di lavarsene le mani addossandola ad altri.

E' quindi necessaria un'evoluzione della società laica e, in seguito, pure la chiesa sarà obbligata ad ammorbidire certe sue posizioni.

Penso che il cardinale Martini avesse ben chiaro tutto ciò!

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Tom
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Re: MARTINI E IL RISPETTO DELL’ALTRO

Messaggio da Tom » martedì 22 gennaio 2013, 20:03

Stavo risfogliando il libro di Corrado Augias "I segreti del Vaticano". Vengono citate due volte, all'inizio e alla fine del libro, alcune frasi del Cardinale Martini tratte da "Conversazioni notturne a Gerusalemme". Le riporto qua:

Un tempo avevo sogni sulla Chiesa. Una Chiesa che procede per la sua strada in povertà e umiltà, una Chiesa che non dipende dai poteri di questo mondo. ... Una Chiesa che dà spazio alle persone capaci di pensare in modo più aperto. Una Chiesa che infonde coraggio, soprattutto a coloro che si sentono piccoli o peccatori. Sognavo una Chiesa giovane. Oggi non ho più di questi sogni. Dopo i settantacinque anni ho deciso di pregare per la Chiesa.
"La vita giusta è quella ispirata dall'amore e guidata dalla conoscenza"
(B.Russell)

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progettogayforum
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Re: Martini e il rispetto dell'amore omosessuale

Messaggio da progettogayforum » venerdì 30 maggio 2014, 10:25

Nel post di apertura di questa discussione è scritto:

"Il 13 aprile 2010 in un'intervista a una radio cilena il cardinal Bertone, segretario di Stato del Vaticano, ha affermato che: «Numerosi psichiatri e psicologi hanno dimostrato che non esiste relazione tra celibato e pedofilia, ma molti altri - e mi è stato confermato anche recentemente - hanno dimostrato che esiste un legame tra omosessualità e pedofilia»."

Riporto qui di seguito il comunicato stampa diffuso in risposta alle parole del Cerdinal Bertone dall'Associazione Italiana di Psicologia

COMUNICATO STAMPA

L’Associazione Italiana di Psicologia (AIP), principale Società Scientifica rappresentativa della Psicologia e della ricerca psicologica italiana, apprese le parole pronunciate dal Cardinale Tarcisio Bertone durante la visita in Cile (“numerosi psichiatri e psicologi …. hanno dimostrato che esiste un legame tra omosessualità e pedofilia”, Corriere della Sera.14.04.2010, p. 2), intende precisare che la letteratura scientifica sull’argomento non supporta in alcun modo quanto sostenuto dal Segretario di Stato della Santa Sede e che è anzi dimostrato che vittime di abuso sono tanto i bambini quanto le bambine.

In particolare, in qualità di Psicologi, Psicoterapeuti e Ricercatori sentiamo il dovere di precisare che le parole pronunciate dal Cardinale, oltre che assolutamente prive di evidenza scientifica, paiono rilanciare una pericolosa reinterpretazione in chiave psicopatologica dell’omosessualità, condizione invece da anni esplicitamente esclusa dalla nosografia psichiatrica in uso.

Pur prendendo atto delle successive dichiarazioni di smentita, l’AIP sente il dovere di precisare che “patologizzare” l’omosessualità, invocando in modo improprio il supporto della comunità scientifica, non fa che aumentare l’omofobia, che è la vera malattia da combattere. L’errato riferimento alla letteratura psicologica, sociologica o psichiatrica appare estremamente dannoso per lo sforzo che, da anni, clinici e ricercatori intraprendono a vantaggio della salute psichica della popolazione, sia dei minori (abusati e non) che degli abusanti (questi sì realmente malati). L’AIP pertanto invita tutti coloro che ricoprono importanti ruoli istituzionali, e che quindi hanno un peso incisivo sulla pubblica opinione, a prestare maggiore attenzione alla ricerca scientifica e a diffondere correttamente i suoi risultati conoscitivi e applicativi.

prof. Roberto Cubelli
Presidente Associazione Italiana di Psicologia

barbara
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Re: Martini e il rispetto dell'amore omosessuale

Messaggio da barbara » venerdì 30 maggio 2014, 18:41

Una risposta chiara e doverosa. Spero che tutti gli psicologi italiani si conformino a questa presa di posizione, anche se alcune ricerche dicono che vi è una certa parte di professionisti ancora prevenuti e disinformati sull'omosessualità e transessualità.
Speriamo dai!

Tobia
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Re: MARTINI E IL RISPETTO DELL’ALTRO

Messaggio da Tobia » martedì 20 giugno 2017, 1:28

Ilex ha scritto:Io credo che una mente grande come quella del cardinal Martini, sia destinata a lasciare una traccia. Spero che la Chiesa sappia riconoscere questa traccia e abbia il coraggio di seguirla ed andare anche oltre, per cambiare, e così sopravvivere al mondo che evolve, altrimenti si estinguerà come succede per le grande casate nobiliari, lasciando fastose testimonianze di se, vuote e senza vita che le abiti.

Io credo che la famiglia "tradizionale" sia da tutelare a livello giuridico e che la chiesa non sbagli nell'elevarla a sacramento per la sua potenzialità di generare la vita e dare prosecuzione alla nostra specie, per l'onere del quale si fa carico nell'educare i figli cercando di arricchire di amore per il prossimo e di sapere le future generazioni...
Solo mi chiedo: le coppie sterili, una donna isterectomizzata, gli individui affetti da alterazioni cromosomiche che impediscono un normale sviluppo sessuale e di conseguenza la capacità di procreare, sono degne di ricevere il sacramento del matrimonio, se il suo valore consiste in quelle peculiarità? L'aspetto che la natura, Dio, ha impresso sul corpo di un essere umano è il parametro che deve condizionare il suo diritto alla famiglia, anche quando, per un'alterazione genetica, esso non corrisponde al genere dei suoi organi genitali interni? Forse un individuo omosessuale conserva le potenzialità procreative, ma non mettendole in atto può essere considerato colpevole di rinunciarvi e pertanto immeritevole di un riconoscimento come il matrimonio?
Forse prima o poi qualcuno solleverà nella chiesa queste domande, magari una mente aperta come quella che fu del cardinal Martini.

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