Spiritualità e omosessualità

Il rapporto fra tematiche gay e religiose, nella vita di sempre
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Prometeo
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Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Prometeo » martedì 19 marzo 2013, 18:36

Gent.mi,
come vi avevo promesso mi cimento a scrivere di un argomento, che oltre a farmi conoscere, a mostrare il mio pensiero, è di sicuro l’argomento che più mi sta a cuore.
Nei mesi passati a leggere i vostri post sono rimasto molto colpito da alcuni interventi, da alcune riflessioni, attorno al tema: cattolicesimo-omosessualità.
Ho letto le diverse posizioni, le diverse prospettive, le svariate sensibilità e subito, per sgombrare il campo da equivoci possibili, ci tengo a precisare che rispetto sommamente ogni punto di vista. Non sto scrivendo per convincere qualcuno di qualcosa, non voglio in nessun modo provocare polemiche, né inutili controversie, niente di tutto qto sta nelle mie intenzioni.
Ciò che mi spinge a scrivere è solo il desiderio di comunicare un mio punto di vista che è poi la mia vita, quello che ho scelto di essere, di vivere, nell’assoluto rispetto di chi è completamente su altre sensibilità.

Mi ha colpito tanto una lettera citata in un post, di qualche anno fà, da Project di un giovane che esprimeva il suo desiderio di essere cattolico fino in fondo, quindi di poter continuare a frequentare i sacramenti in piena sintonia con il Magistero della Chiesa, il quale chiedeva se qto desiderio poteva conciliarsi in qualche modo con la sua omosessualità, oppure se era solo “illusione”.
Poi ho letto altri interventi molto interessanti sempre di un tenore simile, sempre con la stessa domanda di fondo, più o meno esplicitata.
Le risposte date mi sembra siano state quasi tutte assimilabili a qta sintesi: l’essere cattolico praticante non è conciliabile con la pratica dell’omosessualità, quindi o lasci l’uno o lasci l’altro, oppure ti ritagli una tua moralità.
Il punto della questione che desidero trattare sta proprio qui: per chi sente forte il richiamo all’identità cattolica, all’esserlo fino in fondo e tutto d’un pezzo, per qte persone non esiste una via di mezzo, sappiamo bene che non possiamo farci una moralità ritagliata sui nostri desideri, sentiamo forte nel cuore un rigore che non ammette deroghe.

Direte che è sbagliato, che è repressivo, che è una follia: forse avrete ragione a pensarla così e siccome non voglio difendere nulla, non mi cimenterò in snervanti elucubrazioni filosofio-teologiche- antropologiche-ecclesiologiche- sociologiche.
Lascio tutto qto a chi è più capace di me, più bravo di me, più preparato di me.
Accetto anche l’idea di essere nell’errore più assoluto, mi va bene, perché non ho la Verità in tasca, anzi non ho nulla se non la mia vita, solo qto.
Dopo qta ammissione e rinuncia mi sento più libero per proseguire nel ragionamento.

Qte persone, stavo dicendo poco sopra, si trovano come in una terra di nessuno, non vogliono, non possono rinunciare né alla loro cattolicità, né alla loro omosessualità, non vogliono arrendersi all’idea di dover abbandonare una delle due ali, né vogliono modificarne una a vantaggio dell’altra, vogliono capire se c’è un modo per viverle entrambi.
Io ho 40 anni, non sono tanti, non sono pochi. E’ una bella età.
L’unica parola che vorrei dire a qte persone che come me sentono qta tensione interiore è:
tutto qto non è un’illusione, non è utopia, non è impossibile tenere insieme qte due realtà.
Ma come fare?
Il mio cammino è di 10 anni, è iniziato quando ne avevo 30.
Da allora ho iniziato a prendere in esame, ad accettare chi ero veramente e qto è stato possibile grazie alla presenza e vicinanza di un altro giovane mio coetaneo, anche lui omosessuale.
Ci siamo conosciuti, ci siamo frequentati, siamo diventati grandi Amici.
Poi una sera c’è stato un semplice e spontaneo bacio, durato 1 secondo, potrei dire uno sfioramento. Eppure è stato sufficiente per iniziare un cammino insieme che dura ancora oggi.
Da allora è stato un avvicinamento progressivo e pacato, sempre molto ragionato e discusso insieme.
Entrambi avevamo chiaro in mente una cosa: non volevamo perdere la nostra bellissima Amicizia e non volevamo perdere la nostra possibilità di frequentare i sacramenti con la solita frequente assiduità.
Perciò abbiamo preso una decisione: niente rapporti sessuali.
Ci siamo detti:” Proviamo a vedere se il volersi bene, se lo stare abbracciati, saranno per noi sufficiente, se saremo capaci di fermarci qui, di non andare oltre, il passare dei giorni ce lo dimostrerà.”
Dopo 11 anni, non è che sia un grandissimo tempo però credo non sia neppure poco, non abbiamo mai avuto nessun rapporto, siamo entrambi ancora vergini perché nessuno dei due ha mai avuto nessuno prima. Non abbiamo mai frequentato locali, saune, etc… semplicemente perché non ne abbiamo mai avuto la necessità: la bellezza e la ricchezza di quello che vivevamo ci bastava e la gioia grande di poter andare a cuore leggero a fare poi la Comunione era ed è per noi il massimo desiderabile.

Certo qualcuno penserà che qto non è vivere in pienezza la propria omosessualità.
Per noi invece qta è già la pienezza, volersi molto bene, provare un grande sentimento d’Amore reciproco, donarsi ogni giorno la vita anche se non viviamo sotto lo stesso tetto, sentire il calore dell’altro nel momento dell’abbraccio: per noi qta è la pienezza, perché abbiamo provato che la genitalità non è tutto e che la sessualità non si riduce per forza e per tutti nella genitalità, la sessualità non esprime per forza in qto suo aspetto.
Abbiamo provato e proviamo che Amarsi può esprimersi anche in altri modi, credo altrettanto efficaci.

E’ facile vivere così? No, non è facile, ma è possibile. Quando uno dei due fa più fatica l’altro gli sta vicino per aiutarlo, per sostenerlo e così poi l’Amicizia, l’Amore ne esce incredibilmente più rafforzato.
Quando siamo abbracciati mi sembra di essere come in Paradiso, avverto uno scambio così profondo, così vero, così intenso e nello stesso tempo avverto una grande pace nella coscienza rispetto alla mia scelta di fede.
Non mi sento per qto migliore di nessuno e non giudico chi vive in modo diverso, so bene che posso vivere così perché ho accanto a me una persona così speciale!
La cosa più bella che porto in cuore è che in qti 11 anni non mi sono mai sentito usato, mai ho provato la percezione di essere oggetto di un piacere, mai una mancanza di rispetto: mi sembra quasi impossibile, eppure è ciò che sto vivendo.
Non vi dico poi lo stupore, la meraviglia di poter andare a ricevere i sacramenti insieme, a stare insieme dopo la Comunione in ginocchio sulla panca, a pregare insieme: Dio mi ha fatto un dono inestimabile!
Oggi ho deciso di condividerlo con voi!
Sono talmente emozionato che mentre scrivo mi vengono i brividi.
Ecco qto sono io, qta la mia vita e ho voluto metterla sulla carta per tutti coloro che condividono gli stessi miei ideali, fosse anche solo una persona per me è più che sufficiente.
Quindi nessuna utopia, nessuna illusione, ma solo una possibile realtà.

Grazie per l’ascolto e scusatemi se in qualche modo posso, involontariamente, aver infastidito qualcuno, fin da ora chiedo perdono.
Spero, nello stesso tempo, che per altri qte parole possano aver un senso e magari siano l’inizio di una bella conoscenza (alla sera faccio spesso un giro in chat), una condivisione della stessa Speranza.
Un abbraccio a tutti.

barbara
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da barbara » martedì 19 marzo 2013, 20:50

Ciao Prometeo, Intanto benvenuto! Intuisco che non ti è stato facile scrivere questa testimonianza. Andare controcorrente richiede del coraggio comunque... Mi viene da sorridere pensando che ci sono stati tempi (quando ero giovane io) nei quali andare controcorrente sarebbe stato ammettere di avere rapporti sessuali prima del matrimonio.
I tempi cambiano , ma rimane il fatto che la sessualità è ancora qualcosa su cui discutere e confrontarsi.
La mia opinione è che ognuno ha il diritto di fare le scelte che più preferisce. L'unico limite è dato dalla libertà altrui, E qui non mi pare tu leda la libertà di altri.
L'unica cosa che non mi è chiara è il perchè della tua scelta. O meglio mi sembra di intuirlo , ma nel tuo racconto non è esplicitato forse fino in fondo. Ci sono persone che vivono bene anche senza la dimensione sessuale , persone che si sentono semmai forzate a dover esaudire le necessità sessuali del proprio partner quando ne farebbero a meno. Non siamo tutti uguali nemmeno in questo.
In questo caso una scelta come la tua non sarebbe una rinuncia così importante. Diventerebbe invece una limitazione molto forte in caso contrario.
Mi sembra comunque che tu abbia trovato un equilibrio , una pienezza del vivere che per te è fondamentale.
Tuttavia credo anche che alla maggior parte delle persone (me inclusa) la tua scelta non sia applicabile.
Quindi quando sostieni che questa scelta è possibile, direi che forse lo è, ma direi anche che le condizioni necessarie ad evitare che essa non si traduca in una autopunizione forse sono veramente eccezionali e quindi non può essere considerata una soluzione praticabile in generale .

Prometeo
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Prometeo » martedì 19 marzo 2013, 21:04

Il perchè della nostra scelta mi sembra abbastanza chiaro in quanto ho scritto: vogliamo essere fedeli a quanto ci chiede la Chiesa, infatti ho scritto più volte del nostro desiderio di poter accedere ai sacramenti con coscienza serena e coerenza alla realtà ecclesiale alla quale apparteniamo.
Ti garantisco che non viviamo nessuna autopunizione, nè paura del sesso, nè frustrazione, siamo due uomini normali come tutti, senza inibizioni di sorta.
Abbiamo scelto di manifestarci il nostro profondo affetto limitandoci all'abbraccio, per la ragione detta sopra, in piena e assoluta libertà.
Potrà non essere condivisibile, potrà essere controcorrente, lo so, l'ho scritto infatti fin da subito, ma non è qto che mi ha spinto a scrivere.
Il mio desiderio è solo di dare un rispettosa testimonianza, solo qto.
Nella Speranza, magari, di conoscere qualcun altro che desidera o vive così.
Proprio non credo che siamo gli unici due esseri umani sulla terra a pensare e sentire in qto modo.
Grazie della tua cortese risposta.

holden78
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da holden78 » martedì 19 marzo 2013, 22:47

La tua testimonianza è molto bella, come ho spesso scritto in questo forum ho vissuto un pezzo importante della mia vita in "parrocchia", quindi comprendo pienamente le ragioni della tua scelta e di quella del tuo compagno, le comprendo e le rispetto profondamente, anche se non fanno più parte della mia vita.
Per quanto mi riguarda non credo che un omosessuale per essere felice debba diventare ateo o convertirsi al buddismo... ognuno segue una strada diversa, l'importante è sapersi venire incontro...

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candido
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da candido » martedì 19 marzo 2013, 23:33

Ciao Prometeo.
Rispetto le scelte della tua vita, anche se non le condivido e non le applicherei alla mia. E non perchè io non sposi più la religione Cattolica,ma perchè credo che la bellezza dell'Amore,condiviso tra 2 persone al di là del loro sesso,non venga compromessa dai rapporti sessuali ma che anzi,qualora questi siano espressione di piena libertà, ne venga esaltata come più profonda comunione e compartecipazione.

Apprezzo i tuoi modi garbati,il tuo linguaggio forbito e ossequioso,ma non posso non rilevare alcune esternazioni che,non so se involontariamente o meno,tendono a ferire chi le legga.Me compreso. E che nel loro affermarsi con fermezza si rivolgono agli altri con atteggiamento violento,nei confronti soprattutto di chi ancora vive l'omosessualità,con sè e con gli altri,con non poche difficoltà e,allo stesso modo,affronta il suo personale rapporto con la religione Cattolica. Me compreso.
Inoltre,con modalità velate e indirette, si nota un certo atteggiamento di proselitismo atto a dare risposte risolutorie a chi si trovi in situazioni di crisi e difficoltà,approfittando della loro debolezza. Il che credo esuli dagli scopi del Forum.

Elenco tali passaggi:
Prometeo ha scritto:-l’essere cattolico praticante non è conciliabile con la pratica dell’omosessualità, quindi o lasci l’uno o lasci l’altro, oppure ti ritagli una tua moralità.
-per chi sente forte il richiamo all’identità cattolica, all’esserlo fino in fondo e tutto d’un pezzo, per qte persone non esiste una via di mezzo, sappiamo bene che non possiamo farci una moralità ritagliata sui nostri desideri, sentiamo forte nel cuore un rigore che non ammette deroghe.
-L’unica parola che vorrei dire a qte persone che come me sentono qta tensione interiore è:
tutto qto non è un’illusione, non è utopia, non è impossibile tenere insieme qte due realtà.

-non volevamo perdere la nostra bellissima Amicizia e non volevamo perdere la nostra possibilità di frequentare i sacramenti con la solita frequente assiduità.Perciò abbiamo preso una decisione: niente rapporti sessuali.
-la gioia grande di poter andare a cuore leggero a fare poi la Comunione era ed è per noi il massimo desiderabile.
-nello stesso tempo avverto una grande pace nella coscienza rispetto alla mia scelta di fede.
-La cosa più bella che porto in cuore è che in qti 11 anni non mi sono mai sentito usato, mai ho provato la percezione di essere oggetto di un piacere, mai una mancanza di rispetto: mi sembra quasi impossibile, eppure è ciò che sto vivendo.
Sostenere che l'essere cattolico praticante e che la "pratica" dell'omosessualità non siano assolutamente conciliabili, a meno di evitare i rapporti sessuali,non è corretto: vi sono anche omosessuali cattolici praticanti che hanno rapporti sessuali.
Sottintendere che chi ha rapporti sessuali si debba "sentire usato,oggetto di piacere" e che "subisca una mancanza di rispetto" è offensivo.
Sottintendere che chi pratica atti sessuali non possa "frequentare con assiduità i sacramenti",non possa avere "una grande pace nella coscienza",non possa "andare a cuore leggero a fare la Comunione" è semplicemente atto di arroganza e banale generalizzazione.

Credo nel fatto che ognuno debba essere libero di esprimere la propria affettività tramite i gesti che sente naturali e spontanei,che siano abbracci,baci,carezze e rapporti sessuali. Al di là di "veti" religiosi e senza alcun fondamento oggettivo. E di vivere la propria spiritualità e religiosità con la stessa naturalezza e spontaneità d'animo.
Ultima modifica di candido il mercoledì 20 marzo 2013, 9:51, modificato 1 volta in totale.

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konigdernacht
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da konigdernacht » martedì 19 marzo 2013, 23:39

Ho letto il tuo post con molto interesse e mi ha fatto riflettere su diversi punti.
Prima di tutto, ringrazio per delicatezza, rispetto e sincerità con cui Prometeo lo racconta. In secondo luogo, invito a leggere questo interessantissimo post viewtopic.php?f=73&t=2702

Propongo le mie riflessioni che non sono giudizi in merito ma mere considerazioni analitiche:
1. come suggerito da barbara, ognuno vive la sua sessualità ed amore come meglio crede, in linea con i propri principi e fintanto che non lede i diritti di altri. Prometeo pone il rispetto della religione come priorità rispetto alla esperienza sessuale-emotiva nel rapporto di coppia;
2. una cosa che mi ha colpito è l'età con cui prometeo si è affacciato alla sua realtà sentimentale, ossia il fatto che gli piacciano i ragazzi.
Penso che ogni età abbia la sua "espressione" sentimentale-sessuale, e da mia esperienza, i ventenni hanno una maggiore tendenza alla sentimentalità vissuta sia come affinità emotiva sia come affinità fisico-sessuale. Mano mano che il tempo passa, questo interesse per la sfera fisica PUO' passare, sia per ovvio decorso/maturazione del sentimento, sia per problemi fisici eventualmente (impotenza, emorroidi, etc) che rendono il rapporto fisico una tortura più che un piacere;
3. altro fatto che mi ha colpito è chiaramente l'amore che Prometeo manifesta nei confronti del suo uomo, che credo assolutamente sincero e profondo.

Dal mio personale punto di vista, non rinuncerei alla sfera fisico-sessuale di un rapporto per motivi religiosi/ideologici perché sono agnostico. Mi sento di dire che il rapporto fisico, se chiaramente fatto con amore, ti lega ad una persona che ami da un punto di vista più viscerale: ti senti la pelle vibrare, il tuo corpo e la tua mente che vogliono fondersi completamente con l'altro per diventare un unico.

Non sto assolutamente dicendo che la mia esperienza è migliore e/o più profonda di quella di Prometeo; dico solo che è diversa, come i nostri percorsi di vita sono e sono stati diversi :mrgreen:
Zerchmettert, zernichtet ist unsere Macht
wir alle gestürzt in ewige Nacht

barbara
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da barbara » mercoledì 20 marzo 2013, 8:44

Ti ringrazio Prometeo per la tua pazienza . Ora che mi hai chiarito il punto, volevo precisare che intanto quando mi riferivo alle persone che non vivono la sessualità come fondamentale mi riferivo a persone normali che hanno , come tutti , le loro priorità nella vita e non avvertono la stessa insoddisfazione di altre nel caso debbano privarsi del sesso.
Certamente se una persona non rientra fra queste deve avere una grande motivazione per farne a meno: una grande fede , accompagnata da una grande" obbedienza". (non uso questo termine in senso positivo o negativo , ma piuttosco neutro , e cioè obbedienza come adesione a una regola).
Quando dicevo che la tua scelta mi appare eccezionale, si trattava di un'opinione basata su alcuni dati che mi sembra di riscontrare e che vanno in una direzione di una scarsa obbedienza. Nonostante i dettami della Chiesa il primo rapporto sessuale si colloca per la media della popolazione italiana molti anni prima del matrimonio, le separazioni aumentano, i tradimenti pure, le interruzioni di gravidanza anche. E invece diminuisce il numero di uomini disposti a diventare prete. I comportamenti della gente nell'area soprattutto sessuale mi paiono andare ad oggi in direzione completamente opposta a quella della morale cattolica .
Soprattutto la castità non mi appare un valore molto considerato.
Può darsi che un domani, come è accaduto ad esempio negli Stati Uniti, emergeranno con più forza i fautori di questa pratica , ma non mi pare la situazione attuale.
Il mio sospetto è che molti fedeli per lo meno adottino interpretazioni molto ampie del dettato della Chiesa in modo da poter accedere all'Eucarestia senza sentirsi in difetto.
Per questo motivo mi sono permessa di ipotizzare che la tua scelta sia abbastanza rara. Magari mi sbaglio.
Ad ogni modo mi pare che tu sia felice e questo è l'importante. Molti ragazzi non hanno avuto, come te, la fortuna di incontrare il vero amore. Ed è un'esperienza bellissima e unica per chiunque la viva.

Prometeo
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Prometeo » mercoledì 20 marzo 2013, 9:08

Ringrazio molto il Moderatore e Barbara per quanto hanno scritto.
Gent. ma Barbara, adesso che ci siamo meglio chiariti ti confermo che concordo su ogni parola che hai scritto.
L'unica cosa che aggiungo è che proprio perchè non è così frequente vivere "così" mi sono sentito di dover far presente il nostro vissuto.
Credo molto nella condivisione e nella comunione: sapere che qualcuno, fosse pure la parte più minoritaria, vive ciò che mi porto in cuore credo dia speranza, conforto.
Giusto o sbagliato, condivisibile o meno, sappiamo tutti molto bene che non si può rinnegare ciò che si è e che si porta in cuore.
Senza violenza, senza imposizione, ho voluto dire una sorta di "diversità nella diversità".
Infine, hai ragione quando dici che sono felice e che ho incontrato il vero Amore: sono conscio della grandezza di qti Doni, assolutamente immeritati!
(Ciò non toglie che alle volte faccio molto fatica, non sempre è facile seguire qta scelta, però quando si è Amici veramente si possono superare le montagne, insieme).
Anche per qto ho scritto il mio post: sarei ancora più felice se la mia gioia potesse in qualche modo incoraggiare altri, potesse diventare l'occasione di nuove conoscenze, potesse essere condivisa.
Grazie ancora per tutto.

barbara
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da barbara » mercoledì 20 marzo 2013, 9:29

Figurati, Prometeo ;)

Mentre cercavo in internet ho trovato l'opinione di un sacerdote sull'esclusione al'eucarestia . Giuro che non l'ho cercata per ore... devo dire che questo prete (chiunque sia) dice molte cose che non saprei dire meglio:

http://www.dongiorgio.it/archivio-sito/ ... =religione

Non sarebbe tutto più semplice ed evangelico se la Chiesa la pensasse così?
'Sto prete è troppo forte! :D
Ultima modifica di barbara il mercoledì 20 marzo 2013, 9:44, modificato 1 volta in totale.

Alyosha
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Alyosha » mercoledì 20 marzo 2013, 9:40

Non so Prometeo sto cercando tutte le buone maniere di cui dispongo per cercare di essere adeguato, visto che intanto so che si parla di cose molto intime. Toglimi una curiosità però, ma ti masturbi pensando a lui? Perché per la tua chiesa è un peccato anche quello e a che pecchi insomma la farei bella grossa. Andare all'inferno per una sega mi pare proprio uno spreco!
E' sbagliato comunicare questi messaggi, folle anche solo pensare che la perfezione si raggiunga praticando l'astinenza, che possiamo essere accettati solo castrandoci, mi spiace. Vedi se due persone decidessero spontaneamente, vedi un pò tu perché, di stare assieme e non fare sesso (vedi le tante coppie sposate che dopo un paio di figli si schifano l'un l'altro), beh insomma contenti voi contenti tutti, ma l'idea di fare cosa gradita a Dio non facendo sesso, mi è sempre sembrata una sonora fesseria, così come l'idea che le più alte vette di spiritualità si raggiungano solo praticando l'astinenza esiste e come una spiritualità della coppia e della coppia che faccia sesso o meno. E' chiaro che potete regolarvi come volete, come è ovvio che nella vostra relazione l'attrazione sessuale può non essere la spinta immediata. Però non vedo proprio la ragione per la quale tagliare fuori dalla propria relazione una parte così importante e assoluta di sé. Il sesso è vitalità è sbagliato, antipedagogico, irragionevole convincere i gay che la loro perfezione è astenersi dal fare sesso. La castità non è la ricetta universale di tutti i mali è un modo barbaro di ragionare. E' chiaro che non ti convincerò mai, se hai resistito 10 anni abbracciato al tuo uomo senza mai toccarlo le tue convinzioni sono di ferro. Mi spiace soltanto dare questi messaggi sbagliati a chi legge, la castità non è la soluzione perché avere rapporti sessuali non è un problema. Dio non si schifa di noi di questo ne sono abbastanza certo anzi a giudicare dalle miriadi di specie animali e vegetali gli infiti modi diversi che ha trovato per farli accoppiare, di fantasie sessuali deve averne parecchie! E se ai tuoi occhi questati sembra una bestemmia ragiona soltanto sul fatto che mi sono messo la museruola apposta per non dire esattamente tutto quello che pensao di questa faccenda. Infondo non ti conosco e non è possibile per me offendere ne te, ne le tue convinzioni, anche perché purtroppo ce l'ho con gli scellerati che queste fesserie le mettono in testa alla gente. Comunque quella che date è una pesssima testimonianza rispetto alle questioni sessuali, non siete un esempio solo perché vi astenete dal sesso. Che non abbiate poi alcuna resistenza sul piano sessuale, alcun irrisoslto, alcuna paura di mettervi in gioco da quel punto di vista lì, lasciamelo dubitare, infondo non lo sai neanche tu, perché ti sei sempre trattenuto. Il sesso fa paura e non dubito che evitare di confrontarsi con questa parte di sé possa essere una soluzione, la più innaturale di tutte, ma pur sempre una soluzione. I gay fanno una fatica immensa per liberarsi dai cappi della repressione sessuale, per accettare appieno la loro omosessualità e vivere la loro sessualità evitanto gli estremi, dal concedersi come si si fosse quarti di manzo all'astenersi. L'amore è incontro di corpo e anima e abbracciarsi desiderandosi più di ogni altra cosa come fate voi non è diverso che abbracciarsi e fare sesso, quall'atto è comunque connotato sessualmente, che il sesso nei fatti ci sia o meno, perché il sesso fuori dalle perversioni (le cui peggiori sono espresse proprio dalla Chiesa) non è altro che questo: un contatto tenero e intenso, intimo e delicato in cui si "tocca", attraverso il corpo, l'anima dell'altra persona, perché l'anima è una cosa sola con il corpo come il concavo con il convesso. Che si possa toccare il braccio o il pene, che ci possa essere o meno eiaculazione, mi paiono "dettagli". La Chiesa non può entrare così sotto le lenzuola per stabilire sse quello che fai tu è giusto e quello che fanno altri gay è sbagliato. Mi pare innanzitutto questa una forma di "pornografia", che infondo altro non è che un indugiare dell'occhio sui dettagli. Appigliarsi a queste cosa per stabilire se un atto e lecito o meno, m i riferisco a chi queste "lezioni" le propina e non a te, è la più alta forma di perversione.
Mi fermo qui avevo provato a scrivere quattro parole in chiusa per addolcire la pillola, ma non ne ho trovate, anzi più continuo e peggiori cose scrivo, la cosa migliore che riesca a fare è trattenermi , perché è certo che la vostra scelta va comunque rispettata, ma non è un buon modello da seguire. Se c'è amore, se c'è attrazione sessuale (ci metto il se, perché devo dubitare su questo punto) non c'è alcuna ragione di trattenersi è proprio sbagliato farlo. Va condannata la posizione della Chiesa e probabilmente anche chi da testimonianza di riuscire a dargli seguito. Anzi siccome ho sempre creduto nelal forza immensa della testimonianza temo molto più il vostro esempio che le autentiche fesserie che sento dire ai tanti uomini in camice nero sul punto. Conto di averti irritato, uan volta tanto ci tenevo a farlo, mi spiace.
Un abbraccio

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