Spiritualità e omosessualità

Il rapporto fra tematiche gay e religiose, nella vita di sempre
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barbara
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da barbara » domenica 21 aprile 2013, 9:45

Ma leggere cosa c'è dietro a una domanda non è sempre necessario.
Io trovo comunque, da laica, abbastanza insoddisfacente la risposta a proposito del fatto che Dio avesse deciso che il "moltiplicarsi" di Adamo ed Eva fosse lecito anche senza matrimonio . Se per Lui era lecito allora perché non deve esserlo ora?
Credo che su questo ci divida un'impostazione di fondo. Io uso la ragione per rispondere e i fedeli usano la fede nei dogmi della Chiesa.

Prometeo
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Prometeo » domenica 21 aprile 2013, 13:31

Scusami Barbara ma qto proprio non posso accettarlo.
Tu usi la ragioni mentre noi abbiamo venduto il cervello all'ammasso?
Ti ricordo che ci sono stati nella storia santi che hanno segnato il mondo della filosofia, delle arti, della pittura, della musica, della medicina, della botanica etc... gente che era tutto tranne che capace solo di "usare la fede nei dogmi" per rispondere alle domande della vita. Chi ha bonificate le terre palustri dell'Europa, quando la gente viveva immersa nella malaria? I monaci! Come vedi usavano la testa per ragionare e la usavano bene perchè senò tu ed io oggi andremmo a fare la spesa in canoa in mezzo a zanzare di mezzo kg! Vorresti dire che un S.Agostino, un S.Tommaso, un Bonaventura, hanno usato solo la fede? Avessimo laici che sanno usare la testa come hanno fatto loro! Quando noi "rispondiamo" non usiamo la "fede nei dogmi" (frase tra l'altro che dice tutto e niente), noi usiamo la testa come fai tu. Decidere di credere in quanto ci viene proposto da Gesù e dalla Chiesa non significa avere rinunciato a pensare in modo autonomo, qta è una riduzione veramente banalizzante.
Qto ho voluto precisarlo subito, poi risponderò alla domanda la cui risposta ti ha lasciata insoddisfatta.

barbara
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da barbara » domenica 21 aprile 2013, 14:38

Non vorrei essermi espressa male , essendo stata troppo sintetica.
Non intendevo dire che un credente non usa la ragione, ma che la ragione non è quella che ha l'ultima parola.
Mi riferisco a quello che mi venne da sempre insegnato al Catechismo: "Se la tua ragione ti dice qualcosa di diverso da ciò che dice la Chiesa devi far prevalere il Dogma, perché la fede ti richiede questo. Devi cioè fare un atto di fiducia".
E mi è parso che alcune tue spiegazioni discendessero da questo principio.
A me non pareva insultante riportare questo concetto o forse chi mi insegnava il Catechismo non ha detto giusto?
Comunque se vero fosse , è chiaro che un confronto sulla logica delle cose tra un laico e un credente può su certi temi incontrare questo limite, dato dal fatto che si resta su due terreni diversi.
Se vuoi rettifico la mia affermazione dicendo che un credente ha anche i dogmi oltre alla ragione e che essi la superano.
Oppure mi sbaglio? Per la Chiesa è accettabile che un credente decida di abbandonare un dogma o un orientamento dato dalla Chiesa perché esso non lo convince razionalmente (esempio il divieto di avere rapporti omosessuali)?Secondo te tutti i fedeli accettano un dogma perché razionalmente ne sono convinti?

Dal catechismo: 157 - La fede è certa, più certa di ogni conoscenza umana, perché si fonda sulla Parola stessa di Dio, il quale non può mentire. Indubbia­mente, le verità rivelate possono sembrare oscure alla ragione e all'espe­rienza umana, ma «la certezza data dalla luce divina è più grande di quella offerta dalla luce della ragione naturale. «Diecimila difficoltà non fanno un solo dubbio».

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Tom
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Tom » domenica 21 aprile 2013, 15:48

Il discorso che sto per fare potrebbe durare pagine e pagine ma cerco di essere più breve possibile.

Prometeo ha scritto:
Avessimo laici che sanno usare la testa come hanno fatto loro!
Non bisogna contrapporre la fede alla laicità. La parola "laicità" viene usata spesso in modo improprio come sinonimo di "ateismo" o "non credenza", quando in realtà indica qualcosa di profondamente diverso. La laicità è da intendersi come imparzialità rispetto alle diverse concezioni filosofiche del mondo, il che non vuol dire non averne alcuna, ma semplicemente non imporre i dogmi del proprio credo agli altri. L'ateismo, il buddhismo, il cattolicesimo, l'ebraismo, l'induismo, l'agnosticismo, il taoismo ecc... sono modi diversi di intendere il senso della vita; la laicità invece è altro, non potrebbe essere inclusa nella precedente lista, perché non è propriamente una modo di vedere il mondo ma è soprattutto un atteggiamento di rispetto verso i modi di vedere il mondo diversi dal nostro.
Sono completamente convinto che ci siano stati anche religiosi che hanno saputo usare brillantemente la ragione per il bene dell'umanità, ma credo che il merito di questi religiosi fosse proprio nel loro atteggiamento laico.
Infatti non ha senso contrapporre la laicità al cattolicesimo o alle visioni del mondo religiose. La laicità è da contrapporsi al dogmatismo, al confessionalismo, all'integralismo e all'intolleranza, ma non all'essere credenti perché ci sono anche tanti credenti laici e sono proprio quelli verso cui ho maggior stima e ammirazione.
Ciò che è davvero importante non è essere credenti o non credenti, ma essere laici.
(P.s. Se spesso viene usata in modo improprio la parola "laicità" come sinonimo di "non credenza" secondo me è perché la percentuale di laici è molto maggiore fra i non credenti piuttosto che fra i credenti... ma questo è un altro discorso. :mrgreen: )
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Tom » domenica 21 aprile 2013, 16:13

Per spiegarmi meglio, Project ha scritto nel topic "Matrimonio Gay in Francia e Laicità dello Stato":
Il Consiglio francese per il culto musulmano (CFCM) ha pubblicato un documento ufficiale che spiega la contrarietà dei Musulmani al Progetto di Legge ma precisa, laicamente, che «le regole e le norme di una religione non possono essere fatte valere per opporsi o sottrarsi alle norme e alle regole dello Stato che si applicano a tutti»
Questo è un esempio di atteggiamento laico da parte di religiosi. Come esempio di atteggiamento religioso confessionalista c'è la frase riportata da Barbara nel suo precedente messaggio:
Mi riferisco a quello che mi venne da sempre insegnato al Catechismo: "Se la tua ragione ti dice qualcosa di diverso da ciò che dice la Chiesa devi far prevalere il Dogma, perché la fede ti richiede questo. Devi cioè fare un atto di fiducia"
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Prometeo
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Prometeo » domenica 21 aprile 2013, 19:12

Cara Barbara, Grazie per la precisazione, ora riesco a capire cosa intendi e intendete.
Credimi, non avevo colto il fulcro della questione, ora invece mi sembra di averlo chiaro, spero.
Dunque, dobbiamo dire due parole sul termine Dogma.
I dogmi riguardano aspetti specifici delle Verità credute e insegnate, non tutto quanto è detto dalla Chiesa è un dogma, non tutto quello che dice il Papa è un dogma, neppure il magistero ordinario del Papa e dei Vescovi rientrano sotto la categoria del dogma. I pronunciamenti dogmatici sono molto rari, anzi rarissimi, soprattutto nel tempo storico in cui viviamo, posso dirti che da quando siamo al mondo noi non ce n'è stato nessuno. Si, nessun pronunciamento dogmatico. Qto per dirti quanto sono rari e infatti fanno parte del Magistero Straordinario riservato al solo Santo Padre, solo lui può definire un dogma, nessun altro e ti garantisco che il procedimento per arrivare al pronunciamento di un dogma è lunghissimo! Di norma i dogmi sono brevissimi, molto essenziali e riguardano questioni puramente teologiche, un esempio: il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria SS, che non credo incida o abbia mai inciso sulla vita quotidiana delle persone, cioè mai c'è stata una querelle tra di noi su qto dogma, in altre parole non ci è mai interessato nulla. Oppure l'Assunzione di Maria SS in Cielo in anima e corpo. Ovviamente all'inizio della Chiesa i dogmi sono stati maggiori perchè andavano definite delle importanti Verità di fede, poi col passare del tempo sono diminuiti perchè non c'era più molto altro da definire, da chiarire. Quindi quando usiamo la parola Dogma dobbiamo avere bene in mente di cosa parliamo e non credo che voi facciate riferimento a qte realtà teologiche, mariologiche, cristologiche o trinitarie.
Ora capisci che il discorso che ti facevano a catechismo può avere un po' più di senso se riferito a qte cose: cioè comprendere, ad esempio il mistero delle due nature divina-umana in Gesù, non è proprio cosa così sempilce, oppure capire il rapporto esistente tra le tre Persone della Trinità con però la medesima natura, non è roba che si chiarisce a tarallucci e vino. Per qto ti è stato detto che se non ci arrivi con la tua ragione, cerca di provare a fidarti di coloro che ci hanno riflettuto tanto sopra e con prove ricercate nella Scrittura sono giunti a poter sostenere il Papa nel pronunciamento dogmatico. Ma di norma, a nessuno fa troppo problema fidarsi del Papa sul dogma trinitario o dell'Immacolata.

Mentre, cosa ben diversa è tutto il discorso sulla morale sessuale.
QTO NON è UN DOGMA!
Quanto ci viene insegnato fa parte dell'insegnamento morale, del magistero ordinario della Chiesa in materia di morale, ma niente di quanto viene affermato è un dogma, cioè non è Verità infallibile.
Qto allora non vuole dire facciamo quello che vogliamo, oppure tutto è permesso, oppure tutto è relativo, vuol dire solo che nel magistero ordinario non c'è il vincolo dogmatico. Circa la pratica della sessualità fuori dal matrimonio o ad esempio l'uso degli anticoncezionali all'interno del matrimonio, la Chiesa ha dato delle indicazioni ordinarie, ha dato ai cattolici degli orientamenti per sapere come applicare il Vangelo anche in qti ambiti. Certo che si può discutere, certo che si deve usare il cervello e anche dissentire, si può parlare di qte cose e verificarne la pertinenza evangelica, capire cioè se quanto ci viene detto affonda le sue radici nella volontà di Gesù. Oserei dire che qto è un dovere per ciascun cristiano, non siamo pecoroni che seguono il gregge senza riflettere. Per esempio in qto può essere molto utile un confronto franco e intelligente con un bravo sacerdote che ci aiuti a capire, a comprendere le ragioni di certe affermazioni per poi decidere come porci.
Va sempre ricordato che l'ultimo tribunale, e qto è riconosciuto dalla Chiesa e soprattutto con Papa Benedetto XVI fu sottolineato, è la nostra coscienza, non la norma della Chiesa. Il credente sa che davanti a Dio dovrà rispondere della sua coscienza, non delle norme. Dobbiamo fare solo ciò che in coscienza troviamo giusto, mai forzature o violenze. Ognuno è responsabile delle sue scelte e della sua coscienza. Certo, dovremo, dice il catechismo, formarci una coscienza "retta e certa", ma comunque sempre e solo ad essa dovremo rendere conto.

Dai miei post tu vedi che affermo cose nelle quali credo fermamente, sulle quali ho pensato e penso, sulle quali ho basato le scelte più grosse della mia vita, per le quali ho fatto delle rinunce grosse, ma mai ho mosso un dito senza esserne convinto, mai per condizionamento, mai per paura, mai solo perchè lo dice la Chiesa, quanto ho scelto di fare è frutto della mia libera e ragionata intelligenza, una intelligenza che ha scelto di fidarsi di quanto insegnato dal magistero ordinario. Per me fede e ragione stanno sempre insieme e si aiutano. Qto insegno ai ragazzi, mai dico loro di fare qualcosa perchè lo dice la Chiesa, cerco sempre con loro di capire le ragioni profonde di quanto ci viene proposto, tenendo sempre in grande considerazione tutte le fatiche e le difficoltà soprattutto nella comprensione. E' più difficile muoversi così, però è anche più bello e più vero.
Spero così di aver risposto anche al carissimo Tom, che saluto cordialmente, il cui discorso sulla laicità condivido. Detta così mi trova in piena sintonia e allora spero che un giorno mi percepiate come "un laico tra voi laici" e non come un fondamentalista bacchettone solo per quanto ho scritto all'inizio di qto topic. Il mio desiderio fin da subito è stato quello di dirvi la realtà più profonda che mi porto dentro, senza giudicare chi non la condivide, nella speranza di poter essere accolto da voi semplicemente per quello che sono: un omosessuale credente, una persona per la quale Gesù e la Chiesa sono di grande importanza.
Un Abbraccio!

barbara
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da barbara » domenica 21 aprile 2013, 20:46

Quindi le indicazioni ordinarie , a differenza dei dogmi, si possono anche non seguire se la propria coscienza è in disaccordo? E così facendo si può restare nella Chiesa?
Questo vale anche per le relazioni omosessuali?
Rimane il problema dell'Eucarestia però, perchè la coscienza non basta per togliere il peccato.

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konigdernacht
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da konigdernacht » domenica 21 aprile 2013, 23:18

Prometeo ha scritto:spero che un giorno mi percepiate come "un laico tra voi laici" e non come un fondamentalista bacchettone solo per quanto ho scritto all'inizio di qto topic. Il mio desiderio fin da subito è stato quello di dirvi la realtà più profonda che mi porto dentro, senza giudicare chi non la condivide, nella speranza di poter essere accolto da voi semplicemente per quello che sono: un omosessuale credente, una persona per la quale Gesù e la Chiesa sono di grande importanza.
Caro Prometeo,
con tutta la mia personale stima per la tua fede incrollabile, mi risulta molto difficile che tu possa essere considerato come "un laico tra voi laici" in questo forum perché come dice giustamente Tom, la laicità è imparzialità.
Tu non sei imparziale e porti avanti con garbo il tuo messaggio spirituale, ma anche dottrinale della Chiesa Cattolica nella quale credi.
Spero ciò non crei risentimenti da parte tua in quanto è una lettura il meno possibile soggettiva che faccio da moderatore che segue la discussione, e nonostante molti malumori nell'utenza io penso che un confronto anche con questa realtà sia utile, se condotta con rispetto, calma e se circostanziata perché questo forum non ha carattere né religioso né confessionale.
Come in un altro post, in cui ho invitato chi si rivolge a te ad usare comunque toni pacati, rivolgo lo stesso invito a te di utilizzare toni pacati in quanto spesso si tratta di malcomprensioni tra chi scrive piuttosto che attacchi tesi (miscomprensione con barbara sopra).
Sempre augurando una sana discussione

Saluto e ringrazio per la collaborazione
Zerchmettert, zernichtet ist unsere Macht
wir alle gestürzt in ewige Nacht

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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Prometeo » lunedì 22 aprile 2013, 0:10

Andrebbe chiarito cosa intendi per "restare nella Chiesa", perchè nella Chiesa restano sempre tutti i battezzati non scomunicati.
Certo, la propria coscienza è sempre comunque il tribunale supremo, che come ho detto prima non è quindi sinonimo di licenziosità, ma serve solo per dire che quello è il punto supremo a cui far riferimento.
Circa l'Eucarestia, vale lo stesso discorso. Dall'Eucarestia è escluso chi ha commesso un peccato mortale, il quale per esserci deve avere tre condizioni: materia grave (tutto ciò che rientra nei 10 comandamenti), piena avvertenza e deliberato consenso, se ne manca uno non c'è peccato mortale. Ora, se la tua coscienza ti dice che quella cosa non è peccato, se tu lo fai non commetti peccato perchè in coscienza davanti a Dio sei giunto alla conclusione di non aver fatto nulla di male e quindi puoi fare tutte le comunioni del mondo. Ma se al momento dell'Eucarestia senti che in te c'è qualcosa che non va, allora vuol dire che in coscienza non eri proprio certo di fare cosa buona. Ciò che ci esclude dall'Eucarestia è solo il peccato mortale, per il quale serve la confessione. Nel caso di un peccato comunque grave, anche se non mortale, è sempre bene accedere prima alla confessione e poi alla comunione. Se la coscienza è in pace, possiamo stare tranquilli che faremo delle belle comunioni.

Ringrazio konigdernacht per quanto ha scritto.
Ho un parere diverso circa l'imparzialità, perchè nessuno è completamente neutro rispetto ai valori, nessuno può essere così sopra alle parti come se fosse nell'Olimpo e del resto non sarebbe neppure umano. Credo che l'imparzialità non sia neutralità verso i valori o gli ideali, ma equilibrio e oggettività verso la realtà. Quindi tutti possiamo, secondo me, essere imparziali se siamo capaci di sano rispetto. Comunque posso immaginare cosa intendevi.
Spero di non aver mai mancato di rispetto a nessuno, cerco di stare molto attento e di essere educato con tutti, può darsi alle volte che mi sia fatto prendere dalla dialettica del discorso, ma non credo per qto di aver ferito l'altrui sensibilità. Cercherò comunque di prestare ancora più attenzione.
"Spero ciò non crei risentimenti in quanto è una lettura il meno possibile soggettiva che faccio da moderatore che segue la discussione, e nonostante molti malumori nell'utenza", confesso che qta frase mi ha lasciato un po' turbato, perchè "malumori"? Perchè addirittura "risentimenti"? Se voi siete laici potrete avere la libertà di esprimere i vostri apprezzamenti, no? Potrete apprezzare qualcuno che non ritenete laico senza dover dare prima giustificazioni e prudenze, no? Apprezzare qualcuno perchè dovrebbe offendere qualcun altro? Confesso che qta cosa mi fa un po' paura, non mi pare corretta. Spero di vero cuore di aver capito male, di averti frainteso. Spero sia una "malcomprensione". La Verità è Vera sia che venga dal Papa, da una prostituta, da un mio nemico, se è Vera resta tale a prescindere da chi la dice. Quindi...
Circa il "carattere nè religioso nè confessionale" del sito cerco di tenerlo sempre presente, ma se mi fanno domande specifiche sulla fede non devo rispondere? Siccome qualche volte ho glissato e poi sono stato fortemente criticato per non aver dato risposte puntuali alle singole domande, mi sono ripromesso di rispondere sempre, per quanto posso essere capace. Ma se tu mi dirai di non farlo più, ti assicuro che obbedirò senza battere ciglio: ho aperto qto topic SOLO per dire la mia esperienza in campo affettivo, non ho parlato di Gesù nè di Chiesa, nè di fede, nè volevo farlo e infatti se leggi le mie prime risposte vedi la mia reticenza nell'addentrarmi in qti campi. Ma poi la discussione ha preso diverse strade, ho cercato di resistere un po', ma alla fine mi sono lasciato condurre dai discorsi. Senza però mai voler fare propaganda, proselitismo, diffusione occulta della fede religiosa. Ma ripeto, mi basta solo un tuo cenno, anche molto discreto e mi vedrai mollare subito il colpo. Non voglio convertire nessuno, non è mio compito, vorrei solo essere accolto per quello che sono, nella mia Verità. Devo nascondere la mia omosessualità, ho voluto con voi non nascondere la mia fede, senza per qto volerla sbandierare ai 4 venti.
Grazie e buona notte

Alyosha
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Alyosha » lunedì 22 aprile 2013, 0:50

Ti avevo scritto in risposta al post di Isabella, ma ero troppo off topic. Questo lo dico un pò a Prometeo sperando che non riparta la fisarmonica degli insulti dell'altra volta, ma argomenti. I luoghi cambiano la natura degli argomenti è talmente scontato che ci sono luoghi e luoghi per dire le cose, che continuo a non capire questo suo tentativo di portare proprio qui dentro la pesantezza della sua castità come valore, quando potresti tranquillamente confrontarsi su tanto altro. Intervieni solo sull'argomento castità, vorresti convincerci che è una cosa bella, perchè? Se sei convinto della tua scelta che te ne frega di cosa pensiamo? Perché a che sei entrato e chiarito che ti piace la castità , non provi a farti conoscere in quanto Prometeo (la persona) e non per questa storia della castità? Uno può anche provare a guardare la persona, ma se tu parli solo di castità viene molto complicato separare Prometeo dal catechista che da gay accetta di essere insultato dalla Chiesa che pure serve devotamente. Purtroppo tu credi di avere sanato la contraddizione tra l'essere omosessuale e l'essere cattolico e invece l'hai solo spostata dall'atto al giudizio. L'omosessuale praticante si contraddice rispetto all'atto, il cattolico praticante rispetto al giudizio. Dici di rispettarci e non condannarci (e ti so sincero), ma al contempo credi in un catechismo che ci offende e definisce patologici. Ti ho anche postato il passo del catechismo e tu non l'hai disconosciuto, beh quel passo mi offende e di conseguenza mi stai offendendo anche tu che lo accetti. Non ti avevo chiesto di spiegarmelo, perché non sono un cattolico e non voglio sapere i dettagli della dottrina cattolica, volevo solo darti questa informazione: tu e la tua chiesa mi offendete. La Chiesa valdese per esempio non lo fa e in quel caso per me si può anche ragionare con loro, proprio perché non cominciano il discorso offendendomi. E' troppo chiara questa cosa per non capirla. Purtroppo questa contraddizione tra atto e giudizio per un gay credente è insanabile e allora, per quello che mi riguarda, è da preferire un credente che consapevolmente infrange un divieto stupido, che uno che carica sulla propria vita questa contraddizione pur di non caricarla addosso alla propria Chiesa. Comunque un gay credente qualche disagio deve caricarselo addosso, questa è la mia opinione: a ognuno la sua croce che ci vuoi fare.

Ora, se la tua coscienza ti dice che quella cosa non è peccato, se tu lo fai non commetti peccato perchè in coscienza davanti a Dio sei giunto alla conclusione di non aver fatto nulla di male e quindi puoi fare tutte le comunioni del mondo.
Anch'io sapevo in ogni caso che viene prima la coscienza. Però caro Prometeo a questo punto la domanda sorge spontanea, tu cosa pensi degli atti sessuali tra gay? Perché se non li ritenessi "sporchi" penseresti di non commettere peccato e potresti prendere la comunione giusto? Cioè anche da cattolico credente, se imparassi a non vedere nulla di sporco nel sesso e per questa ragione non provassi alcun disagio dopo potresti comunicarti no? Perché a quest'altra soluzione non hai mai pensato? Intendo come alternativa possibile? Non è proprio un non volersi mettere in gioco fino infondo nella relazione il tuo? Almeno provaci dico, se poi capissi che il disagio non lo superi e continuassi a sentirti sporco, c'è sempre la confessione no? Insomma sicuri che la tua devozione non nasconda una paura del sesso (sessuofobia)? E come fa ad essere una scelta libera (e quindi morale) se è dettata dalla paura? Al di là delle tue scelte personali, anche questo è un'approccio praticabile, aiutare la persona a superare i suoi sensi di colpa rispetto al sesso, invece di appropiarsene a tal punto da farli diventare una ragione di vita.

Proprio perché una verità resta tale a prescindere, ad ogni modo, dovresti riconoscere che il catechismo e la Bibbia si sbagliano su quanto espresso in materia di omosessualità. Perché se non fosse vera la premessa (l'omosessualità è un'atto intrinsecamente disordinato) non avrebbero senso le conclusioni (è un'atto immorale). La psicologia ha dimostrato ormai da tempo che l'atto omosessuale non è intrinsecamente disordinato, ma una variante della sessualità umana, tu cosa gli rispondi che c'è scritto nella BIbbia il contrario? Questo però diventa un argomento per credenti.

Al di là di queste mie considerazioni chje lasciano il tempo che trovano. Puoi cogliere fino in fondo questa opportunità che ti sei (ri)dato, oppure continuare con le tue carinerie sui miei confronti, mi lusingano, fai tu... la scelta è solo tua. Sto però sul serio provando a ragionare con te, ma non di catechiesi è castità, ma di omosessualità e sessualità, di come vivi le due cose. Questo è un forum a tema gay che tratta anche di religione, non un forum di religione che tratta anche di omosessualità e c'è una bella differenza. E d'altronde se era di catechiesi e castità che volevi parlare avresti avuto spazi migliori e più appropriati di questo per farlo, credo.

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