Spiritualità e omosessualità

Il rapporto fra tematiche gay e religiose, nella vita di sempre
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Totoro
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Totoro » giovedì 21 marzo 2013, 3:31

Sicuramente hai tutta la mia stima, per la coerenza. Cosa che non hanno quelli che la domenica mattina vanno in chiesa e la sera tradiscono la moglie, o si dicono Cattolici dandosi al sesso pre-matrimoniale. Fermo restando che non biasimo neppure loro, preferisco coloro che abbracciano in toto la loro religione o la abbandonano perchè non compatibile con le proprie esigenze. Quello che stanno cercando di dirti gli altri penso sia che sei fortunato. Non che sei un represso, non tu nello specifico. Sei fortunato rispetto ad altri perchè ti è data la possibilità di scegliere di seguire i sacramenti senza vivere la cosa come un trauma, non è una fortuna che hanno tutti. Fossi religioso avrei probabilmente la tua medesima fortuna non essendo minimamente interessato al sesso, ma un'altra persona per cui la sessualità fosse importante vivrebbe l'attenersi ai sacramenti come una rinuncia, facendosi della violenza e penso che sia questo ció di cui si ha paura, che qualche altro ragazzo in quelle condizioni, leggendo il tuo scritto, possa finire per giustificare la violenza che compie su se stesso.
 


"La capacità di stare da soli è la capacità di amare. Può apparirti paradossalle, ma non lo è. E' una verità esistenziale: solo le persone in grado di stare da sole sono capaci di amare, di condividere, di toccare il nucleo più intimo dell’altra persona, senza possederla, senza diventare dipendenti dall’altro, senza ridurla a un oggetto e senza diventarne assuefatti."

Manuel
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Manuel » giovedì 21 marzo 2013, 15:48

Caro Prometeo,
anzitutto ti ringrazio profondamente per la tua testimonianza umile e coraggiosa.
È una testimonianza che giunge assolutamente inattesa.
Da lungo tempo mi chiedo se sia possibile conciliare la condizione omosessuale con la fede cattolica, e di farlo appieno, cioè senza compromessi di comodo o adesioni formalistiche e forzose ai precetti della Chiesa.
Diciamo pure che la risposta a questa domanda è per me di vitale importanza.
Ho spesso dubitato del fatto che si potesse vivere serenamente una relazione d'amore privandosi della componente sessuale. Chi, in risposta alla tua testimonianza, rivendica con una certa rabbia (forse eccessiva) il valore della fisicità si fa portavoce di un'istanza più che naturale. Difficile pensare ad un rapporto d'amore in cui non ci si possa fare dono reciproco di anima e corpo, che sono una cosa sola anche per il Cristianesimo e per la Chiesa, che ha superato da tempo il dualismo platonico e agostiniano di anima e corpo.
Detto questo, io non mi sento di escludere, anzi sono terribilmente sedotto dall'idea che la forma più alta di amore in una relazione omosessuale sia priva della componente "eiaculatoria", se mi si passa il tecnicismo, e che la dimensione affettiva, su cui Project peraltro ha speso fiumi di parole, sia la vera bellezza, nonchè l'ultima, definitiva garanzia della gratuità del rapporto.
E ciò a prescindere dai precetti di Santa Romana Chiesa.
Naturalmente è una visione del tutto personale e non intendo farne una bandiera da sventolare ai quattro venti.
Sono poi consapevole del fatto che una simile visione delle cose non sia facilmente traducibile in realtà. Potrei scoprire, non senza delusione, di non esserne capace. Ma la forza dell'idea è grande.
Una precisazione: la dimensione affettiva per me comprende un certo grado di fisicità (baci, carezze). Leggendo qualche intervento ho il sospetto che per qualcuno non ci sia alcuna differenza sostanziale tra un bacio ed un rapporto orale. Per me la differenza è abissale. Io, in tutta sincerità, fatico davvero a percepire la fellatio come un atto d’amore, per quanto piacevole possa essere… Non parliamo poi della penetrazione, che mi pare una brutta copia di quella eterosessuale.

Per quanto riguarda la questione strettamente religiosa, mi permetto di fare alcune osservazioni, mettendomi così in coda con Prometeo per la lapidazione pubblica.
La prima. La testimonianza di Prometeo è destinata anzitutto, e lo chiarisce lui stesso, a chi come lui sperimenta la necessità di vivere in piena armonia la propria condizione di omosessuale cattolico. Ed essere cattolico significa vivere la propria fede in Cristo alla luce degli precetti della Chiesa, non vissuti come puri e semplici precetti, ossia come vuote regole formali, ma come "istruzioni per la vita".
Un cattolico che decida di fare la Comunione autoassolvendosi da quelle che il Magistero della Chiesa considera colpe gravi non è un cattolico. E' qualcos'altro. Magari migliore di mille altri cattolici formalisti e ipocriti - non è un problema di valore attribuito alla persona - ma non è un cattolico.
Questo è un punto delicatissimo. Chi scrive che un omosessuale cattolico che ha rapporti sessuali con il proprio compagno dovrebbe ritenersi in diritto di prendere la Comunione perchè in coscienza pensa di non aver fatto nulla di male, non ha capito nulla, ma proprio nulla del Cattolicesimo.
Non si è cattolici per forza. Grazie a Dio esiste la libertà.
Quando si decide di esserlo, e lo si decide per una scelta pienamente libera e consapevole (altrimenti si scimiotta il fariseismo) si decide al contempo di fidarsi della Chiesa, cui è affidato un "carisma certo di verità".
Questa "rivendicazione" potrà suscitare sgomento e orrore in qualcuno.
Del resto sono convinto che un non cattolico non potrà mai e poi mai comprendere le ragioni che portano un cattolico a fidarsi della Chiesa.
Semplicemente perchè l'atto di fede attiva una pre-comprensione della realtà che ne modifica in modo sostanziale l'interpretazione.
In assenza di questa pre-comprensione, la Chiesa appare come una realtà meramente umana, dominata da logiche di potere e di controllo delle coscienze.
L'ateo e il non cattolico hanno buonissime ragioni per disprezzare la Chiesa. Dal loro punto di vista è perfettamente comprensibile.
Per questo ho profondo rispetto per le loro opinioni. Esiste però una visione alternativa delle cose e in nome di quella visione la Chiesa non è una realtà umana, ma è mediatrice di salvezza e lo è perchè Chi l'ha fondata ha promesso la sua assistenza.
Ci si può irritare quanto si vuole per questa "pretesa" inaudita, ma questa è la prospettiva della Chiesa Cattolica. Perciò non ha nessun senso rimproverare a Prometeo di essere cattolico fino in fondo e di volerlo testimoniare. Se non si condivide la visione cattolica delle cose, si bussi alla porta delle chiese protestanti e valdesi e si eviti di lapidare il cattolico che si sforza di essere se stesso.

Una nota importante: io non mi ritengo un cattolico. Non metto piede in chiesa da anni. E non lo faccio perchè ho ancora molte questioni irrisolte da affrontare. Sarei un formalista bello e buono se andassi a messa senza sentirne l'esigenza profonda, senza esserne convinto. Perciò non ci vado.
Però so che significa essere cattolici. E so che se riuscissi a vivere il cattolicesimo nella sua forma più pura sarei finalmente libero.
Perchè questo è il paradosso più grande della fede cattolica: l'apparente "asservimento" al magistero della Chiesa, purchè convinto e meditato, è in realtà la maggior garanzia di libertà. I cosiddetti "divieti" sono in realtà istruzioni per essere liberi, dal proprio egoismo anzitutto.
Questa concezione, che fa incazzare sommamente chi non la comprende, è alla base di scelte radicali come quella di Prometeo.
E la sua a me non sembra affatto un'astensione pura e semplice dai rapporti sessuali, ma un superamento per qualcosa di più grande.
Perciò quanto riesce a fare ha per me un valore altissimo.

Detto questo, condivido il disappunto di Felix quando altrove denuncia la scarsa attenzione pastorale della Chiesa quando si tratta di comprendere il punto di vista delle persone omosessuali.
Tu Felix citi un documento di una Diocesi austriaca, ma Project ha buon gioco a dimostrarti che quella non è la visione ufficiale della Chiesa romana.
La Chiesa che vorrei è una Chiesa che pur non sconfessando i suoi principi predichi la possibilità di vivere relazioni omosessuali come quella che Prometeo vive con la persona che gli sta a fianco da 10 anni.
Mi rendo conto però che la Chiesa debba in qualche modo procedere con prudenza ad un passo simile. Sconfessare secoli di pastorale non proprio omofila vorrebbe dire produrre un vero e proprio terremoto, che probabilmente solo il contesto di un Concilio potrebbe sostenere.
E perchè la Chiesa nei suoi duemila anni di storia non sia stata particolarmente tenera con gli omosessuali è qualcosa su cui continuo a riflettere, anche con spirito assai critico, privo però di pregiudizi.
L'anticlericalismo a priori non aiuta a comprendere la prospettiva di molti che ancora credono che la Chiesa parli in nome di Dio.


Grazie ancora Prometeo e benvenuto nel Forum!!!!!!!!

Felix
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Felix » giovedì 21 marzo 2013, 16:14

Mannaggia! Devo andare a lavoro...
Ma non posso esimermi, visto che son stato citato in questa discussione dall'entrare a farne parte. Mi riservo di ritagliare un momento questa sera per farlo.
Devo però dare subito il benvenuto a Prometeo (non farti scoraggiare dalle voci di dissenso e continua a restare in questo forum, mi raccomando!) e fargli i miei complimenti vivissimi: ho provato un sacco di volte a far tornare Manuel a scrivere n questo forum, ma senza successo... Invece ci sei riuscito tu! Complimentissimi!!! :lol: :lol: :lol: :lol:

Manu appena ti becco ti faccio la pelle! :lol: :lol: :lol:

Scusate l'OT, stasera tornerò ad essere serio.
E ti vengo a cercare con la scusa di doverti parlare, perché mi piace ciò che pensi e che dici, perché in te vedo le mie radici.
...
E ti vengo a cercare perché sto bene con te.

Perché sei un essere speciale
ed io avrò cura di te


(F. Battiato, E ti vengo a cercare/La cura)

Manuel
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Manuel » giovedì 21 marzo 2013, 16:32

Ahahahahahah!
Caro Felix, non ti preoccupare: non è il caso che tu mi faccia la pelle.
Mi faranno così nero che di me non resterà nulla.
E lo confesso: Alyosha mi fa molta paura.
Chi lo contiene quello??? :lol:

Prometeo
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Prometeo » giovedì 21 marzo 2013, 17:43

Avete mai visto il film Redwoods? Vi prego guardatelo, è bellissimo! In internet si trova sottotitolato.

Vi giro il link:

http://www.youtube.com/watch?v=RyRQ7lxe8AI

dove potete vedere qualche scena e dove c’è come musica una canzone bellissima, dalle parole meravigliose, si trova anche la traduzione in rete.
In qto film, per niente religioso, senza Dio, Chiesa e santini vari, si narra la vicenda di tre uomini, due che sono coppia con un ragazzo autistico e un terzo che arriva come fulmine, però a cielo già un po’ ombroso. La vicenda è sviluppata molto bene, c’è tantissima tenerezza, fanno anche sesso, quindi può sembrare che non centri nulla con la mia vicenda, con la nostra riflessione e invece…
Alla fine, vi devo anticipare, xy decide di non lasciare il bambino in adozione, l’Amore grande per qto ragazzo è la radice, la ragione, della sua rinuncia a seguire l’Amore fulmine della sua vita, quell’Amore che il suo compagno stordito e pieno delle sue manie non gli sa dare, non sa neppure vederne la necessità.

Perché qto film?
L’equazione RINUNCIA=VIOLENZA è pura ideologia, è falsa, non è oggettiva, è parziale, è essa stessa violenta.
Può darsi il caso di rinunciare per paura, per obbedienza a divieti non capiti, non condivisi, bovinamente sopportati, per repressione, per frustrazione, per impotenza, per scarso interesse verso l’oggetto della rinuncia, certo tutto qto è possibile, forse pure frequente.
Ma nessuno può asserire l’equivalenza perfetta tra i due concetti, nessuno può rendere universale qta equazione e di conseguenza non è più una equazione. E’ solo uno dei tanti possibili, una eventualità, non una necessità, altrimenti prima di affermare qti assiomi per correttezza bisognerebbe portarne le prove inconfutabili. Non facciamo proclami quando siamo i primi a non tollerare i dettami.
Perché la rinuncia, come dice Gesù nel Vangelo, può essere motivata anche dall’Amore, anzi solo in qto caso è una vera, libera rinuncia, arrivando addirittura a perdere la propria vita, dice Gesù, per il proprio Amico! E Gesù era un represso? Vi prego!
L’Amore da dove muove i suoi passi non importa, ciò che conta è che sia Amore e tutto sia fatto per Amore.
Voi mostrate il vostro Amore anche sessualmente, bene, vi ho forse criticato?
Vi ho dato dei libertini o dei “maligni fornicatori” (come scrive Alyosha) ?
Ragazzi neppure una parola né contro le vostre “scelte” né contro le vostre “persone”, perché qualcuno invece si?
Qta non è violenza?
Si è “arrabbiati” si è “irritati” bene, una bella corsa può fare tanto bene, ma se siamo tanto sensibili alla violenza supposta, evitiamo poi di praticarla senza troppi scrupoli, fosse anche solo verbalmente.
Dicevo, voi mostrate Amore in un modo, noi in un altro, chi può ergersi a giudice tra noi? Se ciò che conta è Amare, allora non facciamo i dittatori credendo che la nostra prospettiva sia migliore dell’altra e sia quindi da imporre, giungendo a definire l’altra “peggiore” etc…
Noi, non solo io, abbiamo scelto per Amore e con Amore di vivere così, lo scegliamo ogni giorno, non condanniamo nessuno, solo ho voluto dirvela, miseria sembra che abbia fatto un crimine contro l’umanità!
Se noi scegliamo così perché la ragione deve essere l’obbedienza idiota versa delle leggi, mentre per voi la scelta ha solo un valore libero, liberante? Altra ideologia.

Tanta paura per i giovani che mi leggeranno?
Non temete, spero non mi vogliate far fare la fine di Socrate, state tranquilli non sono così grande e stupendo. E poi ci siete voi: i ragazzi leggeranno le mie povere parole e vedranno che sono solo le grida di un pazzo nel deserto, vedranno che tutti voi avete in lungo e in largo mostrato tutta la negatività del mio dire, tutti i rischi, la pericolosità, l’equivoco, insomma tutto lo scibile possibile. Quindi tranquilli, nessuna corruzione della loro mente, ci siete voi a garantire l’equilibrio.

Non stiamo scegliendo qto modo per come siamo fatti, perché fatti così (chissà poi cosa si intende, boh!) o per paura del sesso, o perché il sesso è male, o perché col sesso rovineremmo la nostra bella bolla di sapone, ma santa pace non siamo mica due imbecilli!
Non siamo nati ieri, un po’ di giorni alle spalle li abbiamo pure noi.

Certo che il nostro Amore è “naturale, vero e reale” e allora se non facciamo sesso cos’è lo mutiliamo? Dai ma che banalizzazioni sono qte?! Il sesso non è la cartina torna sole di una relazione, quanto meno non per noi!
La nostra rinuncia ci costa, eccome se ci costa, ma abbiamo fatto una scelta e quindi la rispettiamo.
Soffriamo? Si soffriamo, anche tanto alle volte, eppure siamo comunque felici, sereni e sempre più uniti, non dalla rinuncia, ma dal volerci bene con tutto il cuore!
Mi sembra di essere sotto processo, come Wilde a doversi difendere da cose assurde, sembra la commedia degli equivoci.

E non è vero che il livello di felicità è tale che tutto ci andrebbe bene: non siamo sotto narcosi, non siamo fatti di droga, non siamo ebbri, non siamo in coma, siamo vivi come voi e come voi assai sensibili, come voi belli svegli e riflessivi, come voi onesti e sinceri.
Io sono felice perché sono innamorato di xy e perché SIAMO in pace con Dio: qta è la nostra GIOIA, la nostra grande ricchezza!
Qto è un Fuoco che non “consuma”, ma solo riscalda e illumina, un Fuoco forte e delicato allo stesso tempo!
Si certo, io posso vivere così, noi possiamo vivere così perché entrambi lo permettiamo all’altro, entrambi permettiamo qta “conciliazione”: qto è un dono per entrambi grandissimo, qto è per noi un vero dono di Dio! Immeritato, forse neppure sperato, eppure giunto direttamente dalla Sua bontà. Nello stesso tempo non credo che siamo una rarità, non saremo legione, però sono certo che anche altri portano in cuore gli stessi aneliti.

90 minuti di applausi se avessi raccontato la nostra storia nel nostro ambiente? Ne sei sicuro??
Io invece credo che ci sarebbero arrivati 90 minuti di pomodori e uova dritti in faccia: perché ancora troppo fariseismo abita nel nostro ambiente, troppa chiusura, troppa paura, che poi genera quella sofferenza in tanti come voi avete bene testimoniato, una sofferenza che arriva fino al rigetto e anche all’odio! Lo capisco bene, vi capisco bene. Per qto vi ho detto nel post precedente che mi sento in una terra di mezzo: le prendiamo sia da voi che da loro, le prendiamo sempre e comunque. Perché pochi credono nella possibilità che il desiderio, il bisogno non sono Dio, che la volontà li può ordinare a un fine migliore, che non siamo liberi tanto quanto diamo libertà al nostro bisogno anche lecito, ma quanto lo sappiamo educare verso mete più alte. Del resto leggendo diverse testimonianze in qto forum si vede come il sesso non è tutto, quanto possa svuotare, quanto possa essere sterile, quanto possa essere solo uno sfogo, una soddisfazione egoistica, non sarà sempre così, ma può esserlo. Quanti dopo una bella serata di sesso tornano poi a casa più tristi e soli di prima? Non pochi!

Sapete una cosa?
Non sarà mai possibile, ma se lo fosse stato vi avrei invitato stasera fuori a cena, tutti attorno a un bel tavolo, in un posto giovanile che c’è qui vicino a dove abito, semplice, ma tanto bello, avreste visto quanto siamo simili, quanto siamo normali come voi, quanto siamo simpatici e scherzosi, vi avremmo fatto morire dalle risate, avreste visto quanto siamo semplicemente uomini come voi.
Non c’è bisogno di vedere sotto le coperte cosa accade per apprezzare una persona, io vi ho alzato un angolino di lenzuolo solo perché ho voluto mostrami a voi in tutta sincerità, così fin da subito sapete chi sono non solo a livello d’inclinazione sessuale, ma soprattutto a livello spirituale, ora mi conoscete come persona. Qto è stato il motivo del titolo che ho dato a qta discussione, dove non a caso ho messo per prima la spiritualità.

Vi voglio bene, al di la di tutto, credetemi!

Ho appeno letto, mentre sto scrivendo qta risposta, il post di Manuel: GRAZIE!
Tu non sai, anzi si lo sai benissimo, quanto mi hanno dilatato il cuore le tue parole, di quanto hai scritto condivido persino gli spazi! Stavo pensando a come affrontare la questione Chiesa per rispondere a quanto è stato scritto prima di te, e poi sei arrivato tu: non avrei saputo fare di meglio! Ecco per me qta è l’onestà intellettuale che dicevo: leggere le cose dall’interno e vedere se sono coerenti, non se e quanto aderiscono al mio pensiero assunto come dogma e poi magari criticare i dogmi della Chiesa. Stavo pensando che forse il mio scrivere era inutile, che forse ho sbagliato epoca, che forse avrei dovuto ritirarmi dalla scena, ma poi sei arrivato tu come un forte vento d’oriente che ridà forza alle vele per continuare la traversata. In fondo al cuore, carissimo Manuel, ero certo di non essere l’unico a desiderare certe cose, non potevo essere l’unico. Grazie per essere uscito dal mucchio ed esserti fatto presente, per aver rischiato in prima persona. Spero tanto di poter fare presto conoscenza!
Un caro Grazie anche a Felix e a Totoro: sono certo che potremo conoscerci meglio, alla sera in chat faccio sempre un giretto, stasera non prima delle 23.15.
Un abbraccio specialisssssimo ad Alyosha: Grazie a te abbiamo potuto approfondire l’argomento, quindi niente paura di nessuno, ma solo tanta gratitudine. Veramente ognuno di noi è un dono per l’altro e chi ci mette alle corde è un dono ancora più grande! Qualche bel pugno nello stomaco, alle volte, è più utile di una carezza, certo non sempre, però! ;)
Ho risposto quasi a tutte le tue obiezioni, me ne manca una in particolare…che però rimando più in là senò oggi non lavoro più, a breve avrò pure un esame e se non studio sono guai!

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candido
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da candido » giovedì 21 marzo 2013, 18:30

Prometeo ha scritto:Non c’è bisogno di vedere sotto le coperte cosa accade per apprezzare una persona, io vi ho alzato un angolino di lenzuolo solo perché ho voluto mostrami a voi in tutta sincerità, così fin da subito sapete chi sono non solo a livello d’inclinazione sessuale, ma soprattutto a livello spirituale, ora mi conoscete come persona. Qto è stato il motivo del titolo che ho dato a qta discussione, dove non a caso ho messo per prima la spiritualità.
Per farci conoscere la tua spiritualità hai voluto farci vedere cosa accade (o non accade) sotto le coperte[il che si addice più alla categoria "gay e sesso" che non a quella "gay e religione"]; hai ridotto tutta la spiritualità, che volevi comunicare, a questo; hai dimostrato di essere ossessionato dal sesso(e dal non-sesso) più di quanto lo possiamo essere noi e di avere con esso un rapporto sovrastimato. E di te non sei riuscito a comunicare altro. Come neppure dell'importanza della spiritualità al di là della sessualità.

Hai ragione,chi legge la tua testimonianza non deve aver paura.
Perchè finchè la Chiesa si preoccuperà degli omosessuali,come anche degli eterosessuali, solamente nel disciplinare la loro condotta sessuale,nel dire quali pratiche siano concesse e quali no,nel dire verso chi sia lecito rivolgere il loro Amore, non riuscirà mai ad entrare realmente nel cuore della gente.
Perchè farà come hai fatto tu,ridurrà tutta la spiritualità al mero controllo della sessualità. Dando alla sessualità stessa più rilievo di quanto dovrebbe avere.

Per quanto riguarda la tua vita e la tua storia,spero di poter conoscere altro di te,e non solo cosa fai o non fai sotto le lenzuola. O in cosa credi o non credi.
Spero che ci sia altro di interessante e di tuo da raccontare.
A presto

Nicomaco
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Nicomaco » giovedì 21 marzo 2013, 21:00

Ciao Prometeo.
Benvenuto anche da parte mia.
Sono contento che le posizioni e le esperienze si moltiplichino e che abbiano voce in questo spazio del forum dedicato a omosessualità e religione.
Hai fatto bene a difendere la tua esperienza.
Soprattutto perché è una esperienza che vivi in modo positivo e anche perché offre prospettive nuove per conoscere la realtà omosessuale, che non è tutta orientata in una sola direzione … questo lo sanno tutti coloro che frequentano con senso di responsabilità il forum …. anche quando il dialogo si fa acceso …

Vorrei solo dirti una cosa, visto che sono anch’io credente e di formazione cattolica, praticante, ma senza accedere ai sacramenti per ragioni legate al modo con cui vivo la mia omosessualità.
La mia impressione è che, per quanto possa farti stare bene, il tuo tentativo di conciliare amore omosessuale e dottrina della Chiesa sia irrisolto.
So che esistono nella Chiesa gerarchia posizioni aperte verso una relazione amorosa che non coinvolga direttamente la sfera, diciamo così, genitale.
Ma mi domando. Quante sono?
E soprattutto consentono veramente ad un omosessuale oggi di vivere serenamente il proprio rapporto di coppia, sacramenti compresi, nella nostra società e nella comunità ecclesiale?
Alla luce del sole intendo.
Ho qualche dubbio.
Ad esempio: un sacerdote non si scandalizzerebbe nel vedere due uomini che si tengono per mano o si baciano teneramente sulla guancia di fronte a lui?
Vorrei poter dire di no.
Ma purtroppo resto convinto che si scandalizzerebbe e lo disapproverebbe.
Come si scandalizzerebbero molti laici che vedessero una cosa del genere passeggiando per la strada … anche se forse meno ….
E’ il senso di questo scandalo che andrebbe un po’ meglio approfondito.
Non so quale sia la tua opinione e la tua esperienza in proposito.

Infine vorrei dire più in generale che sull’etica sessuale della Chiesa ho da parecchi anni forti riserve (e le ho espresse anche qui) perché non la ritengo un’etica veramente rispettosa della dignità umana a differenza di tanti altri precetti.
E pertanto credo sia difficile oggi pensare di attribuirle un valore universale che metta d’accordo anche i non cattolici e i non credenti.
Posso sbagliarmi ovviamente.
Ma gli elementi su cui ho riflettuto fino ad oggi vanno in larga misura in questa direzione.

Chiusa la parentesi, ti auguro anch’io buona permanenza.
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

Prometeo
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Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Prometeo » giovedì 21 marzo 2013, 21:42

Carissimo Nicomaco,
Grazie per le tue parole.
Nella mia esperienza sono stati proprio due Sacerdoti ad aiutarmi/aiutarci a impostare così la nostra relazione di Amicizia, sono stati proprio loro a farci vincere certi scrupoli e paure, sembrerà incredibile, ma è vero.
Ci hanno aiutati a non mettere il male dove non c'è, a farci capire bene la morale cattolica per poi rispettarla con libertà e consapevolezza. Abbiamo, in 10 anni, fatto un passetto dopo l'altro: pensa tra il primo e il secondo bacio è passato un mese! Che bei ricordi! Ne abbiamo sempre parlato con loro, con tanta semplicità, con tantissima serenità perchè ci sentivamo ascoltati, capiti, non giudicati. Ci hanno sempre detto che non vedevano nessuna malizia nel nostro essere Amici, di stare tranquilli.
Due Sacerdoti, posso garantirti non gay, che tra loro non si sono mai conosciuti, con due stili e caratteri molto diversi, due esperienze di vita diversissime, eppure abbiamo avuto anche qta Grazia. Però capisco bene quello che intendi e quello che provi.
E' vero che non abbiamo fatto CO, è vero che non camminiamo mano nella mano al parco, proprio perchè non è possibile come dici tu.
Però per noi la Chiesa ha avuto il volto di questi due Sacerdoti, un volto tanto buono e tanto comprensivo, mai permissivo o lassista, sempre molto chiaro e molto coerente, ma non per qto chiuso, duro, omofobico, discriminatorio, disumano, violento, repressivo, incolpante. Grazie a qti due uomini di Chiesa abbiamo imparato ad accettarci per quello che siamo, a volerci bene nel rispetto assoluto del Magistero e siamo tanto GRATI a Dio per tutto qto.
Qta la mia esperienza che mi hai chiesto, piccola, insignificante, è solo quanto vissuto fin qui.
A presto!!!

Alyosha
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Iscritto il: mercoledì 20 ottobre 2010, 0:41

Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da Alyosha » giovedì 21 marzo 2013, 23:24

Prometeo figurati quando vuoi ;).
L'amore platonico, l'ascetismo religioso possono essere un valore quando non sono imposti, è tutta lì la questione, non solo religiosa ma proprio etica, un valore è tale solo se ha una sua oggettiva capacità di attrarre la coscienza morale. Ma se c'è bisogno di imporlo vuol dire che quella intrinseca attrattiva di suo non ce l'ha o almeno l'ha persa date le mutate condizioni storiche. Si dovrebbe poter scegliere che vita vivere e alla fine se proprio ci tieni, si potrebbe comunque stabilire che una vita di astinenza è migliore di una in coppia, senza condannare quest'ultima, proprio come succede per le coppie etero. Se la Chiesa ti facesse comunicare comunque, sceglieresti ancora la castità? Se si son contento per te, ma cambierebbe completamente la prospettiva delle cose, per quel che mi riguarda. Sei tu che hai precisato che lo fai per viverti serenamente la comunione, se mi avessi detto come ha fatto Manuel che invece consideri l'amore più puro tra due uomini quello incorporeo, ancorché non condanni quello corporeo e che per questa ragione ti astieni, le cose mi sarebbero parse un pò diverse. Tu però la curiosità non me l'hai tolta stando abbracciato tutta la sera a lui non ti massturbi dopo? Cioè lasci che ti esplodano i testicoli? E polluzioni notturne niente? E' talmente innaturale non eiaculare che un modo il corpo lo trova sempre alla lunga. Non devi rispondermi, ma solo renderti conto quante cose saresti costretto a precisare per convincere della bontà del tuo atto. Ripeto stare a guardare così morbosamente sotto le lenzuola per giudicare se una cosa è giusta o sbagliata mi pare innanzitutto una santa forma di perversione.

Manuel invece ti stupirà sapere che sono totalmente daccordo con quello che scrivi, su tutto il discorso. Neanche per me si può essere cattolici a comodo proprio ed è poi la ragione per la quale scelsi di non esserlo ai tempi. Espliciti benissimo i ragionamenti che invece nella testimonianza di Prometeo restavano impliciti, tiri adeguatamente le somme e quindi mi rendi la vita semplicissima nello spiegare perché non posso essere daccordo. Non credo nel dualismo mente corpo, di cui è intriso tutto il cristianesimo, questo pensiero della scissione che vuole l'anima in lotta con la materia, lo spirito con la carne, mi pare contraddire innanzitutto l'idea di un verbo che si è fatto carne. Un residuo platonico nel pensiero cristiano, premettendo che non m'è mai piaciuto Platone. Parlerei per ore di queste cose, ma mi basta fermarmi a questo. Il corpo non è mai diviso dallo Spirito, tant'è che Prometeo ama con il corpo visto che restano abbracciati per ore. Finché resteremo uomini almeno corpo e anima sono una cosa sola. Sono molto attratto dalle varie forme di meditazione orientali, in cui lo Spirito riesce quasi ad astrarsi dal corpo, ma è facile capire che bisogna essere uomini eccezionali per pretendere privazioni eccezionali. Non tutti potremmo diventare asceti e andare a vivere in un pezzo di montagna e non tutti possiamo vivere praticando l'astinenza. E' sbagliata l'idea che il corpo costituisca una tentazione, tolga qualcosa alla perfezione dello spirito. Una vita praticando l'astinenza è più innaturale di due uomini che si desiderano a vicenda ed esprimono questo reciproco desiderio con il corpo. E infine povero pene, così tanto maltrattato, perché posso toccarti con un braccio e non con il pene, non è soltanto un'altra parte del mio corpo? Quel contatto come provavo a dire non è comunque erotizzato se si desidera l'altro? Il peno no, le labbra si, la gamba fino al retrocoscia e non oltre il linguine, insomma mi paiono precisazioni certosine senza alcun senso.
Nicoma infine tu o mio Nicomaco lasciami essere daccordo con te senza aggiungere nient'altro :). Sono sempre stato convinto che i ragionamenti quando sono di buona qualità finiscono col porsi in dialogo.

barbara
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Iscritto il: mercoledì 14 aprile 2010, 9:22

Re: Spiritualità e omosessualità

Messaggio da barbara » venerdì 22 marzo 2013, 0:22

Preoccuparsi che gli adolescenti non ricevano messaggi peggiorativi del disagio che già vivono non è questione di presunzione, ma di responsabilità.
Una responsabilità che qui abbiamo e che sarebbe bene ci fosse anche in altri ambienti che amano autodefinirsi "educativi".
Quindi per me è una cosa proprio seria,almeno tanto quanto la libertà di espressione in questo forum.
Gli adulti hanno già voce in capitolo su tutto , per cui dare voce a un adolescente confuso mi pare il minimo.
Vorrei precisare , nel caso tu ti riferissi a me, Prometeo,, che non ho mai fatto un'equazione fra rinuncia e violenza. Essendo madre credo che potrei scrivere un trattato sul significato generativo della rinuncia, ma te (ve) lo risparmio.
Ciò non di meno so anche che esistono forme di rinuncia (o modalità di rinuncia) che favoriscono patologie . Un conto è una dieta salutare un conto è l'anoressia per fare un esempio.
Noi non possiamo certo impedire a sacerdoti , diversi da quelli tu che frequenti tu, di minare con i loro messaggi la serenità di questi ragazzi (sempre secondo il mio modesto punto di vista) Nel nostro piccolo possiamo solo limitarci a cercare di offrire una buona informazione , senza per questo censurare una o l'altra opinione .
Se avrai tempo di leggere altre discussioni, noterai che non è nemmeno osannata dagli iscritti al forum una sessualità fine a se stessa o la cosiddetta "coppia aperta". I moderatori, così come non censurano la tua opinione, nemmeno possono impedire che tu riceva una maggioranza di pareri difformi dal tuo. Questo perchè al momento il modello di sessualità più popolare qua dentro sembra essere quello diciamo monogamo e strettamente legato all'affettività.
Ma per tornare a ciò che mi sta più a cuore, potrei dirti che ognuno di noi ha un film che ha lasciato una traccia particolare nel proprio ricordo . Il film , o meglio la storia , che ha significato molto per me è quella di Bobby Griffith. Una storia che ci ricorda l'importanza del rispetto, quello vero. Forse secondo certe opinioni i disobbedienti non possono autodefinirsi cattolici e forse comprendo poco il senso dei dogmi ,eppure la storia ci dimostra che l'eretico di oggi può essere considerato il santo di domani (e viceversa).
Per questo non vedo incoerenza in quei fedeli che decidono di pensare con la propria testa, anche contravvenendo a certe regole. Forse sanno guardare più avanti ...

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