Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.

Il rapporto fra tematiche gay e religiose, nella vita di sempre
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los
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Re: Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.

Messaggio da los » domenica 4 agosto 2013, 13:59

pavloss ha scritto:Posso forse non aver capito il tuo pensiero in modo esauriente. Ma - almeno fallo per te - scrollati se puoi la tristezza (ho letto la tua presentazione). Quello che pensano gli altri e la Chiesa (di negativo) buttatelo dietro alle spalle, se ci riesci.
Sta a noi dare qualità alla nostra vita e non vivere il rimanente di essa con pensieri neri...


grazie eccellenza!!!!
Non potrà mai esistere una seconda possibilità.

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candido
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Re: Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.

Messaggio da candido » domenica 4 agosto 2013, 15:02

Barbino Dago ha scritto:Penso che tu stia facendo la cosa giusta
Davvero: ti auguro il meglio ;)
Grazie,Barbino :)

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Barbino Dago
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Re: Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.

Messaggio da Barbino Dago » domenica 4 agosto 2013, 17:22

los ha scritto: E la chiesa, fin quando la cultura e la pratica di vita attuale dei molti gay non cambierà, si permetterà sempre di fare quello che vuole e di dire quello che vuole.
Ciao los, devo dirti che non sono d'accordo con questa cosa. A mio parere non spetta a un gay dover cambiare la propria vita o le proprie abitudini per non essere discriminato. Esistono comportamenti individuali: le persone rappresentano unicamente se stesse che siano omosessuali, etero, bisessuali ecc ecc... Io non posso (e non può nemmeno la Chiesa) dire a una persona omosessuale di cambiare le proprie abitudini perché il modo in cui si comporta danneggia l'immagine degli omosessuali. Immagina questo: un eterosessuale picchia un omosessuale, è giusto che io dica "gli etero sono violenti"? No, è assurdo.

Ps: non voglio mettermi in mezzo, ma penso che Pavloss non volesse fare il maestrino ma dare un consiglio, tutto qui! ;)

barbara
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Re: Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.

Messaggio da barbara » mercoledì 7 agosto 2013, 6:50

Ho letto ieri su un quotidiano che le affermazioni del papa rispetto ai gay sono state oggetto di forte critica da parte delle organizzazioni religiose più conservatrici. Diversi blog hanno contestato le dichiarazioni , considerandole inappropriate. "Le sue parole sono il segno tangibile di uno smarrimento esistenziale che fa tremare i polsi ai fedeli" . Il blog messainlatino.it dichiara che il messaggio del papa potrebbe essere inteso come una vera e propria "crisi di identità".
http://blog.messainlatino.it/2013/08/ch ... re-le.html
L'autore dell'articolo corre prontamente "in difesa" del papa e si affretta a interpretare le sue parole nel seguente modo: "Papa Francesco voleva soltanto intendere che nessuno, neppure il S. Padre, può giudicare l'animo degli uomini. Egli non esprimeva giudizi sul peccato di sodomia ma solo si è astenuto dal giudicare il cuore dell'errante".
Così papa Francesco si ritrova a essere criticato da molti omosessuali perché non abbastanza aperto e da molti cattolici perché troppo aperto....immagino che la sua non sia una posizione facile in questo momento. Se si considerano poi i cambiamenti che sta operando in certe questioni economiche interne, è lecito sospettare che certe questioni possano venire usate per minare la sua credibilità a causa di altri, più "sostanziali" , interessi. ;)

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progettogayforum
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Re: Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 7 agosto 2013, 9:36

C’è da tener conto di un fatto fondamentale, il nuovo papa, qualsiasi sia il suo pensiero personale, è inserito in una struttura che si caratterizza in quanto immutabile. Modificare gli atteggiamenti delle chiesa è in sostanza impossibile perché dietro la parola chiesa c’è una tale varietà di situazioni, spesso assolutamente inconciliabili, che si reggono, come insieme, su equilibri delicatissimi.
Premesso che la dottrina, al di là delle parole, non cambierà, osservo che papa Bergoglio non ha l’ossessione che aveva Ratzinger nei confronti dei gay e non è portato immediatamente a fare crociate anti-gay come faceva il suo predecessore. Il distacco emotivo dal problema è evidente, non c’è l’aggressività tipica di Ratzinger. Si capisce perfettamente che per Bergoglio le questioni fondamentali sono altre, sono legate alle ingiustizie sociali, alla sproporzione immorale tra la ricchezza di pochi e la miseria di molti. Bergoglio avrà certamente molto da fare per riformare lo IOR, per staccare la chiesa dai grandi interessi economici e politici che la condizionano, ammesso e non concesso che sia possibile riuscire in un’impresa simile, anche il solo tentativo gli creerà molti nemici e non per motivi ideologici ma di interesse. Dal suo discorso sui gay emerge più la preoccupazione per una lobby che usi l’omosessualità, in situazioni in cui è demonizzata, come mezzo di ricatto che non la preoccupazione per l’omosessualità in sé, che in un simile contesto appare un po’ come il male minore ma, va chiaramente sottolineato, come un male comunque. È ovvio che gli integralismi che si annidano nella chiesa fiutano atteggiamenti diversi, non di apertura ma neppure di crociata, e temono che l’azione di Bergoglio si sposti dagli obiettivi tradizionali per concentrarsi su altre questioni molto più sostanziali che toglierebbero potere ai gruppi integralisti e li marginalizzerebbero.
In effetti, vedendo le cose dal punto di vista gay, l’esistenza in Vaticano di lobby che usano l’omosessualità come mezzo di ricatto è rivoltante perché associa l’omosessualità al ricatto, come se i gay fossero gente che usa l’omosessualità come mezzo di ricatto. Il ricatto è di per sé un comportamento odioso, ma ci sarebbe da chiedersi se in un contesto diverso, in cui l’omosessualità fosse una cosa accettata senza scandalo, esisterebbe ancora la possibilità di ricattare qualcuno facendo leva sulla sua omosessualità, e qui la risposta è chiaramente no! Per eliminare non le lobby gay, perché chi usa l’omosessualità come mezzo di ricatto non è un gay ma un delinquente, ma le lobby che senza nessuno scrupolo morale e senza nessun rispetto per il prossimo usano il ricatto per fini di potere, bisognerebbe che cambiasse profondamente la visione comune della omosessualità. Non so se il papa si renda conto di questo ma penso che sia troppo legato da mille obblighi non scritti di fedeltà al sistema chiesa per pensare di ragionare col proprio cervello.
Io penso che i gay dovrebbero imparare a vedere la chiesa come realtà storica che ha tutti i difetti delle istituzioni di questo mondo anche se si accredita ben altre credenziali, e a considerare le categorie di bene e male esclusivamente seguendo la propria coscienza, ma la libertà di coscienza è una conquista difficile.
Quanto vedo dei gay che si aspettano delle aperture dalla chiesa mi viene da pensare a dei rivoluzionari repubblicani che si aspettano la “Repubblica sociale” per decreto reale.

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