Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.
- IsabellaCucciola
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Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.
- Barbino Dago
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Re: Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.
Ciao Isabella, vorrei intervenire con un riflessione in seguito alla lettura di vari articoli che riportano la notizia.
Praticamente tutti i siti di giornali online titolano: "chi sono io per giudicare un gay?" tralasciando un "piccolo" dettaglio, ovvero la frase: "Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?" e poi: "Quando uno si trova perso così va aiutato, e si deve distinguere se è una persona per bene".
Andiamo per punti: "chi sono io per giudicare un gay?". Parte dal presupposto che un gay debba pur essere giudicato da qualcuno. Non è così.
Parla di buona volontà e poi dice "...e si deve distinguere se è una persona per bene": ma di cosa stiamo parlando realmente? La frase, a mio parere, sottintende un concetto oltremodo sbagliato, cioè l'obbligo di assumere un atteggiamento inconsapevolmente accettato da molti omosessuali: l'atteggiamento del dover fare di più, più degli altri, di fare il compitino per essere accettati. E questo purtroppo succede non solo in relazione alla religione.
E poi arriva il peggio del peggio: "Quando uno si trova perso così..."... "perso così"???... "così" come?
Dignità non c'è senza parità, come può dunque una persona omosessuale avere dignità se parte così "menomato" (e sottolineo le virgolette)?
Insomma niente di nuovo (non mi aspettavo infatti nessuna rivoluzione), la chiesa parla troppo di dignità della persona non rendendosi conto di quanto abbia stravolto il concetto: la dignità di un gay, secondo la Chiesa, si concretizzerebbe in una sottomissione che comporta la rinuncia all'affettività e alla sessualità (visto che la tendenza non è peccato ma il rapporto omosessuale si). Trovo leggermente più inquietanti i modi gentili di Bergoglio che gli attacchi poco velati di Ratzinger (ricorderete la frase sui matrimoni gay definiti "pericolo per la pace"). E ancora più inquietanti sono le reazioni che leggo adesso di alcuni personaggi che salutano le parole del papa sui gay come strabilianti passi in avanti. Ma la sostanza è rimasta la stessa e Bergoglio è sempre più un cavallo di Troia, un "dono" pieno di insidie.
Notare che nella stessa intervista sono stati toccati altri argomenti interessanti, ad esempio quello del sacerdozio femminile e dell'ennesimo no della Chiesa. Ma siccome da un po di tempo a questa parte "i ghei" sono la notiziona da strombazzare, la cosa passa in secondo piano. Eppure, ripeto, spunti interessanti ci sono eccome. Ad esempio: "Ma ricordiamo che Maria è più importante degli apostoli vescovi, e così la donna nella Chiesa è più importante dei vescovi e dei preti". Questa vera e propria discriminazione trova una giustificazione molto, passatemi il termine, paracula.
Praticamente tutti i siti di giornali online titolano: "chi sono io per giudicare un gay?" tralasciando un "piccolo" dettaglio, ovvero la frase: "Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?" e poi: "Quando uno si trova perso così va aiutato, e si deve distinguere se è una persona per bene".
Andiamo per punti: "chi sono io per giudicare un gay?". Parte dal presupposto che un gay debba pur essere giudicato da qualcuno. Non è così.
Parla di buona volontà e poi dice "...e si deve distinguere se è una persona per bene": ma di cosa stiamo parlando realmente? La frase, a mio parere, sottintende un concetto oltremodo sbagliato, cioè l'obbligo di assumere un atteggiamento inconsapevolmente accettato da molti omosessuali: l'atteggiamento del dover fare di più, più degli altri, di fare il compitino per essere accettati. E questo purtroppo succede non solo in relazione alla religione.
E poi arriva il peggio del peggio: "Quando uno si trova perso così..."... "perso così"???... "così" come?
Dignità non c'è senza parità, come può dunque una persona omosessuale avere dignità se parte così "menomato" (e sottolineo le virgolette)?
Insomma niente di nuovo (non mi aspettavo infatti nessuna rivoluzione), la chiesa parla troppo di dignità della persona non rendendosi conto di quanto abbia stravolto il concetto: la dignità di un gay, secondo la Chiesa, si concretizzerebbe in una sottomissione che comporta la rinuncia all'affettività e alla sessualità (visto che la tendenza non è peccato ma il rapporto omosessuale si). Trovo leggermente più inquietanti i modi gentili di Bergoglio che gli attacchi poco velati di Ratzinger (ricorderete la frase sui matrimoni gay definiti "pericolo per la pace"). E ancora più inquietanti sono le reazioni che leggo adesso di alcuni personaggi che salutano le parole del papa sui gay come strabilianti passi in avanti. Ma la sostanza è rimasta la stessa e Bergoglio è sempre più un cavallo di Troia, un "dono" pieno di insidie.
Notare che nella stessa intervista sono stati toccati altri argomenti interessanti, ad esempio quello del sacerdozio femminile e dell'ennesimo no della Chiesa. Ma siccome da un po di tempo a questa parte "i ghei" sono la notiziona da strombazzare, la cosa passa in secondo piano. Eppure, ripeto, spunti interessanti ci sono eccome. Ad esempio: "Ma ricordiamo che Maria è più importante degli apostoli vescovi, e così la donna nella Chiesa è più importante dei vescovi e dei preti". Questa vera e propria discriminazione trova una giustificazione molto, passatemi il termine, paracula.
- IsabellaCucciola
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- Iscritto il: venerdì 30 marzo 2012, 18:40
Re: Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.
Ciao Barbino,
Forse ho messo troppo in fretta questo articolo... forse avrei dovuto stare più attenta alla parte:
http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... vvero.html
Vorrei chiedere scusa per l'articolo di questo Topic , forse avrei dovuto evitare di riportarlo...
Dopo aver letto i commenti ad alcuni articoli trovati, mi rendo conto che siamo ancora in alto mare per parlare di accettazione dell'omosessualità in Italia ...
Scusate ancora...
Isabella
ho dato anche io un'occhiata in rete ai vari articoli, e soprattutto ai commenti (alcuni veramente fastidiosi)...Barbino Dago ha scritto:orrei intervenire con un riflessione in seguito alla lettura di vari articoli che riportano la notizia.
Forse ho messo troppo in fretta questo articolo... forse avrei dovuto stare più attenta alla parte:
lascio questo altro articolo “Papa Francesco e i gay: nessuna apertura, ecco cosa ha detto davvero”:Barbino Dago ha scritto:"Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?" e poi: "Quando uno si trova perso così va aiutato, e si deve distinguere se è una persona per bene".
http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... vvero.html
Vorrei chiedere scusa per l'articolo di questo Topic , forse avrei dovuto evitare di riportarlo...
Dopo aver letto i commenti ad alcuni articoli trovati, mi rendo conto che siamo ancora in alto mare per parlare di accettazione dell'omosessualità in Italia ...
Scusate ancora...
Isabella
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.
Re: Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.
Si infatti bergoglio ha solo ripetuto quello che la chiesa declama da tempo! Se vi fate aiutare siete fratelli!!!
Non preoccuparti isabella sono i media che si divertono a giocare con i problemi delle persone
Non preoccuparti isabella sono i media che si divertono a giocare con i problemi delle persone
Nemo.
Operatore chat di progetto gay
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Re: Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.
L'affermazione "Chi sono io per giudicare un gay?" ha un notevole contenuto di umiltà, difficilmente comprensibile per chi si ferma a valutare superficialmente le sue parole. Infatti, come ben si sa, tutti (compresi noi del forum) si aspettano che il papa giudichi, in un modo o nell'altro. Chi parte dal presupposto che i gay vadano giudicati non è lui ma siamo tutti noi. A differenza di Bergoglio mi sa che siamo noi a giudicare...
Nemo ha scritto: "se vi fate aiutare siete fratelli!".
In questo forum ho notato che ci sono molte persone che si sfogano e altre che cercano di offrire il proprio sostegno. E' una cosa molto positiva secondo me e credo anche secondo te, quindi perché se sono il papa o certi preti ad offrire sostegno non va bene? E' chiaro che nel parlare il pontefice si rivolga principalmente ai cattolici.
Per concludere ritengo che il papa in questa circostanza abbia promosso il rispetto dei gay, forse però quello che ci si aspetta da lui è il riconoscimento incondizionato di "diritti".
Nemo ha scritto: "se vi fate aiutare siete fratelli!".
In questo forum ho notato che ci sono molte persone che si sfogano e altre che cercano di offrire il proprio sostegno. E' una cosa molto positiva secondo me e credo anche secondo te, quindi perché se sono il papa o certi preti ad offrire sostegno non va bene? E' chiaro che nel parlare il pontefice si rivolga principalmente ai cattolici.
Per concludere ritengo che il papa in questa circostanza abbia promosso il rispetto dei gay, forse però quello che ci si aspetta da lui è il riconoscimento incondizionato di "diritti".
- Barbino Dago
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Re: Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.
Non ti devi scusare Isabella, non c'è motivo di preoccuparsi anche se avessi espresso una tua opinione che a me pareva sbagliata ti avrei serenamente detto dove sbagliaviIsabellaCucciola ha scritto: Vorrei chiedere scusa per l'articolo di questo Topic , forse avrei dovuto evitare di riportarlo...
Hai ragione Nemo, purtroppo nulla cambia e forse per certi versi si aggrava, ma non tanto (o meglio non solo) per colpa del papa (che con la sua bonarietà seducente diventa veramente un cavallo di troia per gli omosessuali: lo lasciano passare come fosse un regalo e poi fa una strage "tranquilla"), quanto per l'incapacità critica di alcuni politici (tra cui Vendola, guardate le dichiarazioni sul sito di Repubblica) e giornalisti. Come si può essere così ciechi e sordi?Nemo ha scritto:Si infatti bergoglio ha solo ripetuto quello che la chiesa declama da tempo! Se vi fate aiutare siete fratelli!!!
- progettogayforum
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Re: Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.
Barbino Dago ha sintetizzato in modo impeccabile quello che discende da una lettura non giornalistica delle dichiarazioni di papa Bergoglio. Aspettarsi che la chiesa cambi i propri punti di vista su una questione del genere non è solo irrealistico ma profondamente ingenuo. Il gay accettato da Bergoglio è il gay "sottomesso" e colpevolizzato che accetta la condanna della omosessualità pronunciata dalla chiesa e fa di tutto per reprimere la propria sessualità seguendo la chiamata alla castità. Un simile tentativo di colpevolizzare gli omosessuali dopo averli mandati al rogo per secoli è radicalmente immorale.
Poche ore dall'elezione di Bergoglio avevo pubblicato un articolo
PAPA BERGOGLIO E GLI OMOSESSUALI viewtopic.php?f=73&t=3290
recante il testo integrale di una lettera indirizzata dal cerdinal Beroglio alle monache carmelitane di Buenos Aires pochi giorni prima della discussione della legge Argentina sul matrimonio tra persone dello stesso sesso. Nella lettera si sottolinea che "Questa non è solo lotta politica ma è il tentativo di distruggere il piano di Dio" e si giudica il progetto per consentire il matrimonio tra persone dello stesso sesso di origine diabolica, "una mossa del padre della menzogna."
In occasione della legalizzazione delle nozze gay in Francia ho pubblicato l’articolo MATRIMONIO GAY: CHIESA CATTOLICA E REPUBBLICA FRANCESE viewtopic.php?f=73&t=3413
in cui si analizza il XVI capito del libro “Sobre el cielo y la tierra” (in spagnolo), Buenos Aires, Editorial Sudamericana, 2010, di Jorge Bergoglio e Abraham Skorka, allora rispettivamente Cardinale di Buenos Aires e Rettore Seminario Rabbinico Latinoamericano di Buenos Aires, dedicato “al matrimonio fra persone dello stesso sesso”. Bergoglio introduce un elemento di novità indicando quanto “non compete” al ministro religioso che “non ha il diritto di intromettersi nella vita privata di nessuno, certo. Se nella creazione Dio ha corso il rischio di renderci liberi, chi sono io per intromettermi? Condanniamo l’eccesso di pressione spirituale, che si verifica quando un ministro impone le direttive, la condotta da seguire, in modo tale da privare l’altro della sua libertà”. Queste affermazioni, però, non sono finalizzate all’apertura a scelte diverse da quelle proposte (e a parole non imposte) dalla Chiesa, perché Bergoglio si affretta a precisare che “Dio ci ha lasciato addirittura la libertà di peccare. Occorre parlare con chiarezza dei valori, dei limiti, dei comandamenti…”.
Le ultime dichiarazioni Bergoglio sono esattamente sulla stessa linea “Quando uno si trova perso così… va aiutato..”
Io credo che gli atteggiamenti di papa Bergoglio siano esattamente identici a quelli di Ratzinger e della dottrina cattolica, solo che qui il lupo è vestito da agnello.
Se i gay hanno qualche possibilità di vedere riconosciuti i propri diritti civili questo non avverrà certo per merito della chiesa (il Vaticano ha espresso contrarietà alla proposta che la Francia, a nome dei 25 paesi della UE, aveva presentato all’Onu per la depenalizzazione dell’omosessualità nel mondo http://gayproject.wordpress.com/2008/12 ... %E2%80%99/) vi rinvio alla lettura di due documenti della Santa Sede riguardanti l’omosessualità http://nonsologay.blogspot.it/2013/02/p ... alita.html che sono un esempio di persecuzione sulla base di soli pregiudizi. La lettura di questi documenti è sconvolgente.
Per capire che cosa sia l’aiuto di cui parla Bergoglio nei confronti degli omosessuali vi rinvio all’articolo http://gayproject.wordpress.com/2007/12/18/no-comment/. Chi ha orecchio per intendere intenda!
p.s. ringrazio Isabella per aver avviato questa discussione importantissima-
Poche ore dall'elezione di Bergoglio avevo pubblicato un articolo
PAPA BERGOGLIO E GLI OMOSESSUALI viewtopic.php?f=73&t=3290
recante il testo integrale di una lettera indirizzata dal cerdinal Beroglio alle monache carmelitane di Buenos Aires pochi giorni prima della discussione della legge Argentina sul matrimonio tra persone dello stesso sesso. Nella lettera si sottolinea che "Questa non è solo lotta politica ma è il tentativo di distruggere il piano di Dio" e si giudica il progetto per consentire il matrimonio tra persone dello stesso sesso di origine diabolica, "una mossa del padre della menzogna."
In occasione della legalizzazione delle nozze gay in Francia ho pubblicato l’articolo MATRIMONIO GAY: CHIESA CATTOLICA E REPUBBLICA FRANCESE viewtopic.php?f=73&t=3413
in cui si analizza il XVI capito del libro “Sobre el cielo y la tierra” (in spagnolo), Buenos Aires, Editorial Sudamericana, 2010, di Jorge Bergoglio e Abraham Skorka, allora rispettivamente Cardinale di Buenos Aires e Rettore Seminario Rabbinico Latinoamericano di Buenos Aires, dedicato “al matrimonio fra persone dello stesso sesso”. Bergoglio introduce un elemento di novità indicando quanto “non compete” al ministro religioso che “non ha il diritto di intromettersi nella vita privata di nessuno, certo. Se nella creazione Dio ha corso il rischio di renderci liberi, chi sono io per intromettermi? Condanniamo l’eccesso di pressione spirituale, che si verifica quando un ministro impone le direttive, la condotta da seguire, in modo tale da privare l’altro della sua libertà”. Queste affermazioni, però, non sono finalizzate all’apertura a scelte diverse da quelle proposte (e a parole non imposte) dalla Chiesa, perché Bergoglio si affretta a precisare che “Dio ci ha lasciato addirittura la libertà di peccare. Occorre parlare con chiarezza dei valori, dei limiti, dei comandamenti…”.
Le ultime dichiarazioni Bergoglio sono esattamente sulla stessa linea “Quando uno si trova perso così… va aiutato..”
Io credo che gli atteggiamenti di papa Bergoglio siano esattamente identici a quelli di Ratzinger e della dottrina cattolica, solo che qui il lupo è vestito da agnello.
Se i gay hanno qualche possibilità di vedere riconosciuti i propri diritti civili questo non avverrà certo per merito della chiesa (il Vaticano ha espresso contrarietà alla proposta che la Francia, a nome dei 25 paesi della UE, aveva presentato all’Onu per la depenalizzazione dell’omosessualità nel mondo http://gayproject.wordpress.com/2008/12 ... %E2%80%99/) vi rinvio alla lettura di due documenti della Santa Sede riguardanti l’omosessualità http://nonsologay.blogspot.it/2013/02/p ... alita.html che sono un esempio di persecuzione sulla base di soli pregiudizi. La lettura di questi documenti è sconvolgente.
Per capire che cosa sia l’aiuto di cui parla Bergoglio nei confronti degli omosessuali vi rinvio all’articolo http://gayproject.wordpress.com/2007/12/18/no-comment/. Chi ha orecchio per intendere intenda!
p.s. ringrazio Isabella per aver avviato questa discussione importantissima-
BLOG PROGETTO GAY http://progettogay.myblog.it/
BLOG STORIE GAY http://nonsologay.blogspot.com/
SITO PROGETTO GAY https://sites.google.com/site/progettogay/
STORIE GAY E NON SOLO https://gayproject.wordpress.com/
BLOG STORIE GAY http://nonsologay.blogspot.com/
SITO PROGETTO GAY https://sites.google.com/site/progettogay/
STORIE GAY E NON SOLO https://gayproject.wordpress.com/
Re: Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.
Ammetto che c'ero cascato anch'io su questa fantomatica "apertura" del Papa!
I vostri commenti mi hanno chiarito parecchi dubbi,per questo vi ringrazio
Mi viene da pensare una cosa: ma perchè sentiamo sempre il bisogno di dover chiedere il permesso(e l'approvazione) da parte della Chiesa di fare ciò che vogliamo fare e di vivere le nostre emozioni e sentimenti? Non parlo solo del Papa,ma anche della famiglia,della società,e forse anche dello Stato. E' come se aspettassimo che qualcuno ci dica che dopotutto non facciamo tanto schifo, per poter poi sentirci "autorizzati" a considerarci normali e a vivere la nostra sessualità.
Lo so che è difficile credere di essere normali quando tante,troppe campane continuano a gridare dicendo che siamo dei "mostri",come è anche sacrosanto indignarci di fronte agli atti di odio (verbale e fisico) e di discriminazione. Ed è lecito che si lotti politicamente e nella società civile per ottenere diritti e una qualità di vita migliore,senza compromessi al ribasso.
Ma non sarebbe ora di fottercene di qualunque cosa che dica un Papa, un Giovanardi, un Casini,una Binetti,un salumiere,un vicino di casa di turno? E di scansare le notizie delle loro infelici uscite come si scansa l'ennesima notizia sul Royal Baby?
Perchè sennò si finisce per far dipendere la considerazione che si ha di sè da ciò che dice il politicante o esponente religioso omofobo di turno. Riusciremo mai a costruirci un'identità in positivo,mettendoci dentro cose belle e vere,e lasciando nell'indifferenza tutto il resto?
Questa domanda la faccio a me prima che a voi,perchè non è possibile star male e rovinarsi una giornata per le parole di qualche cretino,come fin troppo spesso mi succede..
I vostri commenti mi hanno chiarito parecchi dubbi,per questo vi ringrazio
Mi viene da pensare una cosa: ma perchè sentiamo sempre il bisogno di dover chiedere il permesso(e l'approvazione) da parte della Chiesa di fare ciò che vogliamo fare e di vivere le nostre emozioni e sentimenti? Non parlo solo del Papa,ma anche della famiglia,della società,e forse anche dello Stato. E' come se aspettassimo che qualcuno ci dica che dopotutto non facciamo tanto schifo, per poter poi sentirci "autorizzati" a considerarci normali e a vivere la nostra sessualità.
Lo so che è difficile credere di essere normali quando tante,troppe campane continuano a gridare dicendo che siamo dei "mostri",come è anche sacrosanto indignarci di fronte agli atti di odio (verbale e fisico) e di discriminazione. Ed è lecito che si lotti politicamente e nella società civile per ottenere diritti e una qualità di vita migliore,senza compromessi al ribasso.
Ma non sarebbe ora di fottercene di qualunque cosa che dica un Papa, un Giovanardi, un Casini,una Binetti,un salumiere,un vicino di casa di turno? E di scansare le notizie delle loro infelici uscite come si scansa l'ennesima notizia sul Royal Baby?
Perchè sennò si finisce per far dipendere la considerazione che si ha di sè da ciò che dice il politicante o esponente religioso omofobo di turno. Riusciremo mai a costruirci un'identità in positivo,mettendoci dentro cose belle e vere,e lasciando nell'indifferenza tutto il resto?
Questa domanda la faccio a me prima che a voi,perchè non è possibile star male e rovinarsi una giornata per le parole di qualche cretino,come fin troppo spesso mi succede..
- Barbino Dago
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Re: Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.
Ciao Lz_90, io non penso di aver giudicato superficialmente le parole del papa.
Su un punto forse non mi sono spiegato bene: certo che noi tutti giudichiamo, sarebbe impossibile non farlo. Lo fa il papa e lo facciamo noi. Il papa però parte dal presupposto che una persona gay vada giudicata in quanto gay, ma non c'è niente da giudicare. Quel che dico io è che una persona omosessuale non andrebbe giudicata in quanto omosessuale, ecco tutto. Non si giudica il gay perché gay, perché va a letto con un altro gay, perché si innamora di un altro gay.
Devo dirti anche che non ho capito alcune parti del tuo intervento:
Il papa in questa circostanza ha promosso il rispetto per i gay solo a metà: "Non si devono discriminare o emarginare queste persone, lo dice anche il Catechismo". Ma questa frase si contraddice da sola! Le persone omosessuali non vanno discriminate e emarginate, ok, ma poi cita il Catechismo, che discrimina l'omosessuale nel momento in cui condanna la sua normalissima esigenza ad una vita affettiva e sessuale. Cioè la Chiesa pone delle condizioni ben precise (e discriminanti) per l'accettazione di un omosessuale. Ma l'accettazione non dovrebbe essere incondizionata?
Dicevo, dunque, ha promosso il rispetto solo a metà: non è che la discriminazione si concretizza esclusivamente quando mi riempiono di botte o mi prendono in giro. Discriminazione è anche non voler riconoscere le libertà fondamentali di un individuo e la sua dignità.
Ad ogni modo, se sono stato superficiale ti prego di dirmi dove lo sono stato, poiché ammetto che a volte sono molto caloroso nell'argomentare e posso commettere degli errori! grazie per essere intervenuto in ogni caso!
Su un punto forse non mi sono spiegato bene: certo che noi tutti giudichiamo, sarebbe impossibile non farlo. Lo fa il papa e lo facciamo noi. Il papa però parte dal presupposto che una persona gay vada giudicata in quanto gay, ma non c'è niente da giudicare. Quel che dico io è che una persona omosessuale non andrebbe giudicata in quanto omosessuale, ecco tutto. Non si giudica il gay perché gay, perché va a letto con un altro gay, perché si innamora di un altro gay.
Devo dirti anche che non ho capito alcune parti del tuo intervento:
cosa vuoi dire con l'ultima frase? (non voglio polemizzare o metterti in bocca parole che non hai detto ma a me sembra che voglia dire: aiutiamo solo i gay cattolici).Lz_90 ha scritto: Nemo ha scritto: "se vi fate aiutare siete fratelli!".
In questo forum ho notato che ci sono molte persone che si sfogano e altre che cercano di offrire il proprio sostegno. E' una cosa molto positiva secondo me e credo anche secondo te, quindi perché se sono il papa o certi preti ad offrire sostegno non va bene? E' chiaro che nel parlare il pontefice si rivolga principalmente ai cattolici.
Il papa in questa circostanza ha promosso il rispetto per i gay solo a metà: "Non si devono discriminare o emarginare queste persone, lo dice anche il Catechismo". Ma questa frase si contraddice da sola! Le persone omosessuali non vanno discriminate e emarginate, ok, ma poi cita il Catechismo, che discrimina l'omosessuale nel momento in cui condanna la sua normalissima esigenza ad una vita affettiva e sessuale. Cioè la Chiesa pone delle condizioni ben precise (e discriminanti) per l'accettazione di un omosessuale. Ma l'accettazione non dovrebbe essere incondizionata?
Dicevo, dunque, ha promosso il rispetto solo a metà: non è che la discriminazione si concretizza esclusivamente quando mi riempiono di botte o mi prendono in giro. Discriminazione è anche non voler riconoscere le libertà fondamentali di un individuo e la sua dignità.
Ad ogni modo, se sono stato superficiale ti prego di dirmi dove lo sono stato, poiché ammetto che a volte sono molto caloroso nell'argomentare e posso commettere degli errori! grazie per essere intervenuto in ogni caso!
- Barbino Dago
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Re: Papa Francesco: il problema sono le lobby, non i gay.
scusate, ma ogni volta che scrivo ci impiego trent'anni e non mi rendo conto che nel frattempo sono stati pubblicati altri post, ora li leggo con calma!