SE UNO E' GAY CHI SONO IO PER GIUDICARLO?

Il rapporto fra tematiche gay e religiose, nella vita di sempre
Rispondi
Nicomaco
Messaggi: 423
Iscritto il: giovedì 2 giugno 2011, 16:40

Re: SE UNO E' GAY CHI SONO IO PER GIUDICARLO?

Messaggio da Nicomaco » venerdì 20 settembre 2013, 17:05

Non credo London.
Espressioni come “feriti sociali” (che il Papa ha riferito anche agli omosessuali e non all’aborto) e “malattia” sono metaforiche.
Se una persona omosessuale fosse veramente malata, davvero non le si potrebbe muovere alcun rimprovero.
Non avrebbe alcun senso formulare valutazioni morali.
Il malato non è libero e la libertà di scegliere è la condizione preliminare, basilare direi, per ogni giudizio sul comportamento umano.
A prescindere dal fatto che la valutazione sia condotta secondo i precetti religiosi o secondo regole assolutamente laiche.
Inoltre che cosa sia o non sia una malattia non lo può stabilire la religione.
Lo stabilisce la scienza umana.
E' una constatazione che solo un religioso ingenuo (e Bergoglio non è uno sprovveduto …) potrebbe negare.
In realtà le espressioni che tu hai citato a me pare che vadano ricollegate all’altra affermazione del Papa secondo cui la Chiesa oggi dovrebbe essere come un ospedale in un campo di battaglia.
Chiaramente l’immagine è ancora una metafora e sembra volersi riferire in generale alla necessità di curare le ferite sociali, ripartendo dal messaggio evangelico.
Ripeto.
Bergoglio non ha abbandonato l’insegnamento tradizionale della Chiesa in materia morale.
Ma ha piuttosto fatto capire che quell’insegnamento non può essere assunto come un dogma indiscutibile e fisso, né usato come una clava ....
E ha messo in guardia contro il rischio dell’involuzione e della fissità dei principi.
Non è questa la Chiesa a cui pensa.
E se non è questa … a me pare che un qualche ripensamento in futuro sarà necessario … magari partendo dal basso e cioè dalla pastorale di tutti i giorni …

P.S.: ovviamente prima di valutare in modo complessivo la portata delle dichiarazioni di Bergoglio occorrerebbe leggere tutta l’intervista … procurandosi il fascicolo della rivista Civilità Cattolica … cosa che io personalmente non ho ancora fatto …
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

pavloss
Messaggi: 194
Iscritto il: giovedì 5 maggio 2011, 12:08

Re: SE UNO E' GAY CHI SONO IO PER GIUDICARLO?

Messaggio da pavloss » venerdì 19 settembre 2014, 23:26

&&&&
Ultima modifica di pavloss il venerdì 4 agosto 2023, 19:58, modificato 1 volta in totale.

Avatar utente
Tom
Messaggi: 189
Iscritto il: sabato 21 luglio 2012, 20:23

Re: SE UNO E' GAY CHI SONO IO PER GIUDICARLO?

Messaggio da Tom » mercoledì 25 maggio 2016, 16:34

Scusate il necroposting; riporto qui integralmente la domanda dell'intervistatore e la risposta di papa Francesco per poter meglio contestualizzare la celebre frase che è titolo del thread.

DOMANDA Santità, sono state pubblicate notizie che riguardano l’intimità di monsignor Ricca (prelato dello Ior, ndr). Come intende affrontare questa questione e come Sua Santità intende affrontare tutta la questione della “lobby gay”?
RISPOSTA Per quanto riguarda monsignor Ricca, ho fatto quello che il diritto canonico manda a fare, che è l’investigatio previa. E in questa investigatio non c'è niente di quello che accusano, non abbiamo trovato niente. Questa è la risposta. Ma io vorrei aggiungere un’altra cosa. Io vedo che tante volte nella Chiesa, fuori di questo caso e anche in questo caso, si vanno a cercare i peccati, di gioventù per esempio, e questo si pubblica. Non i delitti, eh, i delitti sono un’altra cosa. L’abuso di minori per esempio è un delitto, non è un peccato. Ma se una persona, laica, prete o suora, commette un peccato e poi si converte, il Signore perdona. E quando il Signore perdona, il Signore dimentica. E questo per la nostra vita è importante: quando noi andiamo a confessarci, e diciamo «ho peccato in questo», il Signore dimentica. E noi non abbiamo diritto di non dimenticare, perché corriamo il rischio che il Signore non si dimentichi dei nostri, eh! E’ un pericolo! E' importante una teologia del peccato. Tante volte penso a San Pietro: ha commesso uno dei peccati peggiori rinnegare Cristo, e dopo questo peccato lo hanno fatto Papa! Ma, tornando alla sua domanda più concreta, in questo caso ho fatto l'investigatio previa, e non abbiamo trovato niente. Questa è la prima domanda. Poi lei parlava della lobby gay. Si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato nessuno che mi dia la carta d’identità, in Vaticano. Dicono che ce ne siano. Ma si deve distinguere il fatto che una persona è gay dal fatto di fare una lobby. Se è lobby, tutte non sono buone. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte. Il problema non è avere queste tendenze, sono fratelli, il problema è fare lobby: di questa tendenza o d'affari, lobby dei politici, lobby dei massoni, tante lobby... questo è il problema più grave. E la ringrazio tanto per aver fatto questa domanda. Grazie tante.

Ramingando nel web sono inciampato casualmente in questo articolo su Monsignor Battista Ricca, nominato da Papa Francesco prelato dello Ior. In Uruguay la stretta amicizia di Ricca con un capitano dell'esercito svizzero, Patrick Haari, era così manifesta da scandalizzare numerosi vescovi, preti e laici locali, incluso il nunzio polacco Janusz Bolonek. Quando Ricca fu richiamato in Vaticano nel 2004, Haari pretese che dei suoi bauli fossero inviati in Vaticano come bagaglio diplomatico, all'indirizzo di monsignor Ricca. Bolonek rifiutò e i bauli finirono depositati in un edificio esterno alla nunziatura. Ricca disse di non voler più avere a che fare con essi e una volta aperti per eliminarne il contenuto vi furono trovate una pistola, consegnata alle autorità uruguayane, e, oltre agli effetti personali, una consistente quantità di preservativi e materiale pornografico.

Penso possa essere fuorviante la decontestualizzazione della frase "se uno è gay chi sono io per giudicarlo?" dal discorso su Monsignor Ricca.
"La vita giusta è quella ispirata dall'amore e guidata dalla conoscenza"
(B.Russell)

Hospes91
Messaggi: 400
Iscritto il: domenica 19 giugno 2016, 17:31

Re: SE UNO E' GAY CHI SONO IO PER GIUDICARLO?

Messaggio da Hospes91 » martedì 21 giugno 2016, 17:23

Quando ero ancora in terapia, parlando con lo psicologo ad un certo punto lo sento dire: "Ma non hai visto che pure il Papa ormai dà segni di apertura?".
Io sono rimasto a guardarlo così: :| :( ed anche un po' così :x . Della serie "Ci sei, o mi stai prendendo in giro? Come è possibile che una persona della tua intelligenza possa credere simili stupidaggini?". Gli feci presente che era per me era un bluff, che io non mi aspettavo né pretendevo affatto che la Chiesa cambiasse opinione, e che però non mi si dicessero cretinate! è un periodo ipotetico: "se un gay cerca Dio", dunque se è disposto a dunque a non praticare l'omosessualità! Credo sia questo il senso complessivo della frase! Peccato che tutti si concentrino solo sulla seconda parte: "Chi sono io per giudicarlo"! Vogliamo essere un po' meno trascinabili, per piacere? Lo chiedo un po' a tutti eh, mica solo qui sul forum.

Rispondi