CARTE SEGRETE - UN ROMANZO SU FEDE E OMOSESSUALITA'

Il rapporto fra tematiche gay e religiose, nella vita di sempre
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CARTE SEGRETE - UN ROMANZO SU FEDE E OMOSESSUALITA'

Messaggio da progettogayforum » domenica 19 gennaio 2014, 21:07

Vorrei portare un mio contributo concreto alla discussione sul rapporto tra fede e omosessualità pubblicando online un romanzo che scrissi tra il 1988 e il 1990, intitolato ANEKΔOTA, parola che in greco significa INEDITI ossia testi mai pubblicati, cioè privati, segreti. In Italiano il titolo adeguato potrebbe essere CARTE SEGRETE.

Il romanzo si può leggere alla pagina:

http://gayproject.altervista.org/carte_segrete.pdf

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e^ip+1=0
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Re: CARTE SEGRETE - UN ROMANZO SU FEDE E OMOSESSUALITA'

Messaggio da e^ip+1=0 » domenica 19 gennaio 2014, 22:40

Son curiosissimo di vedere com'è :)

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agis
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Re: CARTE SEGRETE - UN ROMANZO SU FEDE E OMOSESSUALITA'

Messaggio da agis » lunedì 20 gennaio 2014, 18:08

Ancora una volta mi par di riconoscere a monte dello scrittore un attento lettore proje ^_^. E, in un epoca in cui non molti più leggono ma tutti, per qualche ragione, vorrebero scrivere, in un'epoca in cui non molti più ascoltano ma vorrebbero parlare od urlare son virtù di cui, almeno a me, può essere dato sentire la mancanza.
Ciò detto, entrar nel merito può apparir complesso anche per le caratteristiche del mezzo in cui avviene lo scambio. La forma del forum mal si presta a lunghe trattazioni. Comincio con un semplice spunto. Nelle forme agiografiche e/o apologetiche da cui sembra tu abbia tratto ispirazione tira sovente un'aria pesantuccia di sado-masochismo infantile. In questo senso appaiono finanche un po' banali certe operazioni di presunto rovesciamento del Marchese... :)

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Re: CARTE SEGRETE - UN ROMANZO SU FEDE E OMOSESSUALITA'

Messaggio da progettogayforum » lunedì 20 gennaio 2014, 18:34

Nelle forme agiografiche che ho adottato c’è un tentativo di sottolineare l’incongruità della equivalenza tra fede e “obbedienza a una interpretazione” della fede, cioè l’incongruità dell’intende la fede come mortificazione della spontaneità dei sentimenti e della coscienza sulla base di una lettura tradizionale e molto schematica della fede stessa.
L’aria è indubbiamente molto pesante quando si mette da parte la spontaneità e ci si obbliga a seguire un insieme di precetti esterni, viene meno la libertà della coscienza e si producono solo disastri, quando invece si pensa di poter vivere la fede con una coscienza finalmente libera, allora se ne comprendono altri significati e il senso di costrizione viene meno.

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Re: CARTE SEGRETE - UN ROMANZO SU FEDE E OMOSESSUALITA'

Messaggio da agis » lunedì 20 gennaio 2014, 18:50

D'accordo Proje :).
Ma, a questo punto, all'interno di una "spontaneità", dovrebbe venir meno anche qualunque forma di precettistica nella misura in cui i due concetti sembrano porsi in maniera reciprocamente antilogica
E' forse per questo che molti dei precetti di Dioscoro appaiono mutualmente contraddittori?
Pensavi di riconciliare la spontaneità con una precettistica attraverso una opiù contraddizioni?
Ma in sede scientifica e prescrittiva è consentito/ammissibile contraddirsi? :)

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Re: CARTE SEGRETE - UN ROMANZO SU FEDE E OMOSESSUALITA'

Messaggio da progettogayforum » martedì 21 gennaio 2014, 1:25

No, pensavo ad un'idea di religione senza precettistica in cui la valutazione del bene e del male è lasciata completamente alla coscienza individuale, più o meno come nella Regola di Dioscoro.

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Re: CARTE SEGRETE - UN ROMANZO SU FEDE E OMOSESSUALITA'

Messaggio da agis » martedì 21 gennaio 2014, 8:26

Certamente. Poi questa cosa l'hai scritta quei 25 anni fa e capita a molti se non a tutti di andar dietro a certe idee, sviluppare linee di pensiero che, bona fide, ci posson apparir logiche. 25 anni dopo, però, resti ancora convinto che un programma del genere sia attuabile? :)

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Re: CARTE SEGRETE - UN ROMANZO SU FEDE E OMOSESSUALITA'

Messaggio da progettogayforum » martedì 21 gennaio 2014, 16:21

Col passare degli anni per un verso si conquista una maggiore autonomia ma per l'altro, per effetto dell'appressamento della morte, si fa più urgente una ricerca di senso. Tutto sta nello staccare l'idea del superamento della morte, che è il centro della religione, dall'idea di una struttura e di una gerarchia che amministrano la fede. La ricerca di senso è così indispensabile che non basta la logica per pensare di poterne fare a meno.

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Re: CARTE SEGRETE - UN ROMANZO SU FEDE E OMOSESSUALITA'

Messaggio da agis » martedì 21 gennaio 2014, 20:45

Già, già. La malattia, il disfacimento della vecchiaia anche se, ad un fare, sia pur residuale, non c'è scampo, la morte. Nulla di strano direi, dunque, nel ricercare un senso, una via di salvezza. Nondimeno Proje, le trovate salutari non sembrano porsi, a questo proposito, tutte sullo stesso piano. L'ancòra attuale esorcismo epicureo che anche tu citi sembra cosa ben diversa da certe contraddittorie pantomime appannaggio di compagnie di preti dalle più varie ascendenze interessate a sfruttarle per tutt'altro. Né,condivisibilmente, essendo la logica stessa ipostasi, "cosa nostra tra le tante", potremmo pensare di esaurire in essa questa ricerca quasi che l'interesse per un singolo utensile potesse surrogare quello per l'opera intera.
Su un piano metodologico, però, qualora tu non la ritenga appartenere ad una dimensione puramente individuale, come pensi che tu/io/noi tutti potremmo/dovremmo metterci all'opera? :)

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Re: CARTE SEGRETE - UN ROMANZO SU FEDE E OMOSESSUALITA'

Messaggio da progettogayforum » giovedì 23 gennaio 2014, 9:07

Che certe esigenze possano avere radici esclusivamente individuali, è più che possibile. Il farmaco epicureo è razionale certo e dovrebbe risolvere il problema alla radice ma qualche volta si sente bisogno anche di altro, forse di un placebo ma anche l’effetto psicologico aiuta. È ovvio che l’idea di una fede non ha nulla a che vedere con quella dell’obbedienza a una struttura che è fuori dalla coscienza individuale. Francamente non so come si affrontano o come si dovrebbero affrontare questi problemi, i percorsi possono essere i più vari e non sono le parole a definire le persone o a dare un senso ai contenuti, la stessa distinzione tra credenti e non credenti è spesso illusoria e formale, ciò che conta è la capacità di fare qualcosa di buono per il proprio prossimo. Il senso del salto metafisico sta nell’uscita dall’egoismo e nella valorizzazione di una dimensione altruistica della vita.

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