Il Dalai Lama condanna l'omofobia

Il rapporto fra tematiche gay e religiose, nella vita di sempre
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barbara
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Il Dalai Lama condanna l'omofobia

Messaggio da barbara » sabato 8 marzo 2014, 10:25

Il Dalai Lama in visita negli Stati Uniti durante un'intervista ha dichiarato di non essere contrario ai matrimoni gay ed ha condannato l'omofobia. Secondo il grande leader spirituale la scelta del partner è un affare personale di ogni individuo. "Se due persone, una coppia, ritengono che sia più pratico, soddisfacente e che siano d'accordo entrambi, allora d'accordo", ha detto il leader spirituale tibetano.
Il Dalai Lama ha anche sottolineato : "la persecuzione, la violenza, non è buona, è una violazione dei diritti umani".
Quindi è il bullismo e la discriminazione ad essere peccato e non il comportamento omosessuale.
Una voce autorevole che non manca di distinguersi nel panorama di arretratezza culturale che caratterizza molte religioni.
Quanto al buddismo, se è pur vero che alcuni testi sacri distinguono l' uso corretto e non corretto degli organi sessuali, la religione buddista nella pratica comune (a quanto si legge ) manca quella presa di posizione contro l'omosessualità che è presente invece in altre religioni.
Sembrerebbe quindi che il buddismo attuale abbia fatto uno sforzo per sganciarsi da precetti che storicamente rispecchiavano culture tradizionali e abbia adottato una visione che propone una astensione dal giudizio, lasciando all'individuo la libertà di scegliere in questo ambito.
La posizione del Dalai Lama appare coerente con il credo buddista , secondo cui il sesso non è peccaminoso di per sé e l'amore non è necessariamente eterocentrico.
Il sesso , come tutte le altre manifestazioni umane, è buono se non c'è un eccesso tale da creare "attaccamento" a questa esperienza e quindi se la persona conserva nel rapporto con la sessualità lo stesso equilibrio e la stessa consapevolezza che è prescritta in tutte le altre scelte.
Un precetto che mi trova d'accordo. :)

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progettogayforum
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Re: Il Dalai Lama condanna l'omofobia

Messaggio da progettogayforum » sabato 8 marzo 2014, 16:21

Cara Berbara, i conti non mi tornano, certe interviste del Dalai Lama evidenziano una netta omofobia su base religiosa: vedi l'articolo: Il Dalai Lama: «Dico no all’omosessualità» https://www.uaar.it/news/2006/04/08/dal ... essualita/ di cui riporto un brano:

"Pur essendo noto per i suoi punti di vista umani e tolleranti, il Dalai Lama è sorprendentemente critico nei confronti dell’omosessualità. È male, dice, per un buddhista. «No assoluto. Senza sfumature. Una coppia gay mi è venuta a trovare, cercando il mio appoggio e la mia benedizione. Ho dovuto spiegar loro i nostri insegnamenti. Una donna mi ha presentato un’altra donna come sua moglie: sconcertante. Al pari dell’uso di certe pratiche sessuali fra marito e moglie. Usare gli altri due buchi è sbagliato»"

Francamente non ritengo proprio che il Dalai Lama possa essere considerato un'autorità morale credibile, almeno in questa materia, perché si contraddice per motivi di opportunità e usa le le classiche argomentazioni dell'oscurantismo religioso.

Mi chiedo perché si debba andare sempre cercando un tutore del proprio pensiero. Laicità significa ragionare sui fatti e con la propria testa, contrapporre, anche come pura ipotesi, il Papa al Dalai Lama fa ancora parte delle classiche diatribe religiose. Non è l'approvazione o meno del Dalai Lama che può dare o togliere credibilità o vigore e un principio di uguaglianza che dovrebbe essere la base di una convivenza civile, finalmente laica.

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Tom
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Re: Il Dalai Lama condanna l'omofobia

Messaggio da Tom » sabato 8 marzo 2014, 16:48

Si, fra i religiosi ricorrono spesso frasi del tipo: "se siamo nati maschi e femmine è perché potessimo moltiplicarci", "l'atto sessuale è finalizzato a creare amore cioè il bambino", "Dio ci ha creati maschi e femmine per un preciso motivo" ecc...
Ho riportato testualmente alcune delle frasi che mi sono state scritte, ma se facessi una ricerca più approfondita troverei una marea di esempi simili.
Anche per il Dalai Lama la tentazione è irresistibile, difatti dice: "lo scopo del sesso è la riproduzione".
Ma a tutti questi religiosi non viene il dubbio sul fatto che forse è un po' superbo ritenere che le proprie convinzioni prive di riscontri fattuali circa le presunte finalità escatologiche dell'universo, dell'esistenza e della sessualità siano così graniticamente indubitabili da poterle asseverare con tono dogmatico e da sentirne doverosa l'imposizione agli altri?
Bertrand Russell diceva: "è lusinghiero supporre che l'universo sia regolato da un Essere che ha i nostri stessi gusti e pregiudizi."
"La vita giusta è quella ispirata dall'amore e guidata dalla conoscenza"
(B.Russell)

barbara
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Re: Il Dalai Lama condanna l'omofobia

Messaggio da barbara » sabato 8 marzo 2014, 19:23

E' vero quello che dici Project , ma sono passati otto anni dall'articolo che hai postato . La mia ipotesi è che sia in atto uno sforzo per "aggiornare" un precetto evidentemente obsoleto.

derkleineBaum
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Re: Il Dalai Lama condanna l'omofobia

Messaggio da derkleineBaum » sabato 8 marzo 2014, 21:04

Anch'io ero rimasto a quanto postato da Project. Devo dirvi la verità una volta avevo sviluppato una certa simpatia per il Dalai, il buddismo e compagnia bella. Simpatia repentinamente troncata quando venni a conoscenza delle idee di Tenzin Gyatso in merito alla principale questione di cui dibattiamo qui :roll: . In ogni caso mi fa piacere che ci sia stato questo ripensamento, non tanto per me, perché ormai anch'io la vedo come Project e Tom e non sento bisogno di legittimazioni da parte di santi e santoni, ma per quelli invece che non si sono distaccati dalla religione e, magari, potranno forse evitare il travaglio di farlo (anche se personalmente, credo, sia comunque meglio vivere un'esperienza spirituale più libera).
Mi lascia invece un po' perplesso la recente critica del Vaticano alle leggi anti-gay dell'Uganda, che è stata segnalata anche qui sul forum. Non so, sarà che ormai sono portato a pensar male, perché comunque ne abbiamo viste tante... secondo me questi signori iniziano ad avere la vaga sensazione che l'omofobia, in ambienti che si vorrebbero almeno vagamente intellettuali, comincia ad essere decisamente démodé...
Quanto a questo punto:
Tom ha scritto:"se siamo nati maschi e femmine è perché potessimo moltiplicarci"

Mi ha sempre sorpreso come in molte religioni quest'aspetto del "sesso produttivo" riesca a convivere con l'orrore per il mondo materiale, per tutto ciò che è carnale... Certo la questione è complessa e anche il cristianesimo nella sua storia tutt'è fuorché un blocco unitario... ma, per non affrontare ora una questione superiore alle mie forze la metto così: non essendo produttivi, siamo noi gay a vivere nel mondo ma non essere del mondo e inoltre possiamo anche fermare la ruota di samsara :lol:
Resta con te,
insieme a te ...

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