IL VESCOVO DI LUCCA E I GAY

Il rapporto fra tematiche gay e religiose, nella vita di sempre
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progettogayforum
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IL VESCOVO DI LUCCA E I GAY

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 19 marzo 2014, 3:29

"Gay. Ecco, lo confesso: quando utilizzo questa parola sembra che ci sia già un giudizio intrinseco. A usarla ho difficoltà. È quindi necessario un trapasso culturale, perché la differenza è ricchezza, se tutti i fiori fossero uguali, i prati perderebbero la loro bellezza"…"Sì, utilizzare il termine 'gay' ancora mi dà fastidio. Significa che ci vorrà tempo. Ma il cambiamento culturale è necessario"… "Quel che conta è soprattutto la dignità della persona” … "E mi domando perché i giovani considerino la chiesa come 'omofobica'…". Sono queste le parole utilizzate dall’arcivescovo di Lucca Italo Benvenuto Castellani davanti ai giornalisti.

Il noto vaticanista della Rai Raffaele Luise, autore di un libro come “Con le periferie nel cuore” edito delle Edizioni Paoline, in cui si parla di Papa Francesco come di una vera e propria primavera nella chiesa, ospite della diocesi insieme ai giornalisti del territorio, così si è espresso:

"Sui gay la chiesa è chiamata a una rivoluzione culturale"…"il Papa ha impostato bene la questione, ma è solo. Nessuno lo aiuta. E la rivoluzione chiama la rivoluzione. Ci sono 486 specie animali che contemplano l'omosessualità. Quindi questa non è una caratteristica puramente umana. Non è una devianza, ma fa parte della natura. L’omosessualità è un'attitudine umana. Quindi ci troviamo di fronte a una grande sfida, fuori e dentro la chiesa".

Luise ha sostenuto che il dieci per cento della popolazione è omosessuale. E che questa proporzione vale anche nella chiesa ma, ha aggiunto "In Vaticano non mi risulta ci siano lobby. Sì, esistono massoni che si relazionano ai poteri forti e che si occupano dei rapporti e delle relazioni economiche" … "Sì, ci sono tanti gay attivi e passivi [sic!], anche in alto. Ma non ho elementi per dire che esista una lobby massonica e una lobby gay".

Fonte di queste notizie è la pagina http://www.loschermo.it/articoli/view/61800. Fin qui la cronaca, non sembrerebbe quindi immotivato il fatto che la rivista gay “The Advocate” abbia eletto papa Francesco personaggio dell’anno, ma francamente penso che un richiamo alla razionalità sia d’obbligo. Non è mia abitudine dare giudizi a priori, ho cercato quindi di capire meglio le posizioni di mons. Castellani rispetto alla questione gay e devo dire che sono rimasto piuttosto colpito da una sua intervista pubblicata il 9 gennaio 2014 sulla Gazzetta di Lucca, giornale certamente non progressista http://www.lagazzettadilucca.it/l-inter ... cristiano/ . Per seguire il principio di dare a Cesare quel che è di Cesare, riporto qui di seguito un brano dell’intervista di interesse per noi:

Il registro delle unioni civili è stato approvato anche a Lucca, come mai la diocesi non si è opposta?

Perché la chiesa lavora ed è impegnata nell'educare i giovani all'amore sin da adolescenti e le giovani coppie di fidanzati per una scelta consapevole. L'impegno è propositivo, per il resto ritengo che un'istituzione civile abbia la sua autonomia.

Non crede che sia sparita la forza della società fondata sulla famiglia?

Confermo che la società avrà un futuro nella misura in cui rimette al centro la famiglia, come istituzione naturale. È la base educativa delle giovani generazioni. Senza la famiglia siamo come una pianta senza radici profonde.

Lei si è mai pentito di aver rinunciato a costruire una famiglia? E non mi riferisco a quella della sua diocesi, come mi risponderà...

Io ho fatto la scelta di essere prete a 24 anni e ho riflettuto a lungo e quando l'ho fatta ero consapevole. L'ho sofferta e maturata. La scelta non è stata avventata o mossa da altri fini se non quello di servire il vangelo in mezzo al popolo di Dio. Sposarsi è scelta d'amore, farsi prete o suora è una scelta d'amore con la lettera maiuscola.

Il registro riguarda anche le coppie omosessuali, non crede che sia un primo passo verso l'adozione e la futura unione matrimoniale e, quindi, ancora una volta, verso lo sgretolamento dei valori della cristianità?

Bisogna maturare tutti un atteggiamento di grande rispetto e accoglienza verso le persone con orientamenti sessuali e religiosi anche diversi.

Certo e questo non lo mettiamo in dubbio, ma non crede che con tutti questi passaggi che si muovono nella direzione di un annullamento del passato, sia venuta meno anche la fiducia nella chiesa cattolica?

La chiesa infatti ribadisce il valore indiscutibile della famiglia composta da uomo e donna. Che poi siano riconosciuti i diritti civili ad altre forme di convivenza è compito dello Stato legiferare e riconoscerne i diritti. Questo non mette in discussione quello che la Chiesa da sempre ribadisce su una fondazione storica di fede e cultura, il valore della coppia formata da uomo e donna.”

Queste dichiarazioni sono strettamente conformi ad analoghe enunciazioni di papa Francesco e sono state rese da un arcivescovo alla presenza di giornalisti. Ci sono sì alcune affermazioni di Mons. Castellani che fanno sorridere come quando si domanda perché i giovani considerino la chiesa come omofobica. Mons. Castellani conosce benissimo il perché e le espressioni usate in documenti ufficiali che qualificano l’omosessualità come: “grave depravazione”, “funesta conseguenza di un rifiuto di Dio”, “mancanza di evoluzione sessuale normale”, “costituzione patologica”, “comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale” sono una spiegazione più che eloquente.

Se è vero che le dichiarazioni del vescovo echeggiano quelle del papa e pur vero che si spingono oltre e lasciano intravedere una qualche forma di legittimazione dei gay e in particolare delle unioni gay legalizzate. Sulle unioni civili, anche gay, e sulle competenze dello stato in questa materia, la posizione di mons. Castellani è sostanzialmente simile a quella del compianto cardinale Martini e decisamente più avanzata di quella espressa dallo stesso Bergoglio (un gesuita come Martini) quando era arcivescovo di Buenos Aires nella lettera alle carmelitane del 9 luglio 2010 viewtopic.php?f=73&t=3290 in cui giudica il progetto per consentire il matrimonio tra persone dello stesso sesso di origine diabolica: "una mossa del padre della menzogna." Ma allora era papa Benedetto XVI, che non ha certo lesinato condanne alla omosessualità, e per un arcivescovo il primo dovere è l’obbedienza al papa.

Sorgono a questo punto molti dubbi: papa Francesco ha cambiato parere o si tratta soltanto di un tentativo di alleggerimento della pressione mediatica sul punto per evitare polemiche che potrebbero screditare ulteriormente la chiesa? (vedi il caso delle recenti polemiche seguite alla pubblicazione di un documento ONU che ha riguardato la pedofilia nella chiesa, la gestione dei figli dei preti cattolici e le cosiddette Lavanderie Magdalene http://gayproject.wordpress.com/2014/02 ... i-bambini/)

Poniamo per ipotesi che papa Francesco abbia anche l’intenzione di cambiare effettivamente qualcosa, si tratta di una pura ipotesi a favore della quale ci sono solo parole e nessun gesto ufficiale. In questo caso le dichiarazioni di mons. Castellani non sarebbero da considerare come improvvide uscite di un vescovo incapace di controllarsi ma potrebbero essere un modo prudente di tastare il terreno, perché su questi argomenti le opposizioni più violente verrebbero dall’interno della chiesa. I giornali sono pieni di dichiarazioni di vescovi conservatori diametralmente opposte a quelle di mons. Castellani. È dunque mons. Castellani a non rendersi conto che le dichiarazioni del papa solo parole di prudente e ipocrita opportunismo o sono i vescovi tradizionalisti a non accorgersi che qualcosa sta realmente cambiando?

Facciamo un passo in avanti e poniamo ora come ulteriore ipotesi che le dichiarazioni di mons. Castellani siano sostenute da un sostanziale consenso del papa, a questo punto dobbiamo domandarci se papa Francesco avrà realmente la forza di imporre nei fatti un cambiamento di prospettiva così radicale o non sarà piuttosto costretto a desistere e a ridimensionare i suoi buoni propositi, ammesso e non concesso che siano tali. Ai posteri l’ardua sentenza.

barbara
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Re: IL VESCOVO DI LUCCA E I GAY

Messaggio da barbara » mercoledì 19 marzo 2014, 19:41

Documento molto interessante .Non conoscevo le opinioni di questo religioso. comunque credo che se la Chiesa cattolica smettesse di impicciarsi di questioni come il riconoscimento delle coppie di fatto o il matrimonio civile sarebbe già un bel passo avanti, anche senza una sostanziale evoluzione del pensiero sull'omosessualità.
Poi se un domani ci sarà un'apertura della dottrina ben venga, ma almeno che i cittadini vedano riconosciuti i loro diritti sacrosanti.

derkleineBaum
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Re: IL VESCOVO DI LUCCA E I GAY

Messaggio da derkleineBaum » domenica 23 marzo 2014, 14:17

Intervento davvero interessante Project, l'ho letto d'un fiato. Chissà, forse stanno davvero maturando l'idea che la società possa cambiare tanto da lasciarli isolati?
Comunque, tra le varie affermazioni, di cui alcune, come hai detto tu, almeno apparentemente ingenue, mi fa un po' sorridere questa legittimazione grazie ai nostri amici animali :roll:
progettogayforum ha scritto:Ci sono 486 specie animali che contemplano l'omosessualità. Quindi questa non è una caratteristica puramente umana. Non è una devianza, ma fa parte della natura.
Certo, insomma, comunque ben vengano, non mi sto a lamentare.
Resta con te,
insieme a te ...

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