Ho trovato in rete questo articolo: “I vescovi italiani verso il nuovo corso. Il segretario generale Galantino: gay e preti sposati, basta tabù (http://blog.quotidiano.net/panettiere/2 ... asta-tabu/), e mi hanno colpito le due riposte che ha dato il segretario generale della CEI, Nunzio Galantino:
Qual è il suo augurio per la Chiesa italiana?
“Che si possa parlare di qualsiasi argomento, di preti sposati, di eucarestia ai divorziati, di omosessualità, senza tabù, partendo dal Vangelo e dando ragioni delle proprie posizioni”.
E allora che cosa direbbe a una coppia di credenti omosessuali che vive insieme da anni fedelmente?
“Mi metterei in ascolto della loro storia, come cerco di fare per tutte le relazioni tra persone che mi è capitato e mi capita ancora di incontrare. Non è necessario avere sempre qualcosa da dire. Molte volte è importante ascoltare, prima di dire”.
I vescovi italiani verso il nuovo corso
- IsabellaCucciola
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I vescovi italiani verso il nuovo corso
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.
- konigdernacht
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Re: I vescovi italiani verso il nuovo corso
Queste affermazioni sono a dir poco epocali, non solo perché a dirlo è un rappresentante cattolico ma perché finalmente spazzerebbero via un millennio di amenità create a tavolino dalla Chiesa (celibato dei sacerdoti, eucarestia) in tutto il suo cammino storico e che non rispecchiano per negazione o per silenzio delle scritture sul tema
Si spera in bene per coloro che credono!
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- progettogayforum
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Re: I vescovi italiani verso il nuovo corso
Calma! I papi ammesso e non concesso che vogliano cambiare qualcosa, passano, mente la Chiesa resta. L'articolo citato: http://blog.quotidiano.net/panettiere/2 ... asta-tabu/
manifesta molto chiaramente (nel classico stile ecclesiastico) che la CEI, in grande maggioranza sarà inerte e riottosa alle spinte al cambiamento. In Italia i vescovi non hanno una mentalità simile a quella di papa Francesco e la loro resistenza passiva sarà un fortissimo freno ad ogni cambiamento.
Ma il discorso più importante non è sulle maggiori o minori aperture di Papa Francesco o dei vescovi verso i gay ma sul fatto che la Chiesa, qualsiasi cosa essa dica sui gay, debba avere un enorme peso politico e quindi anche sociale, capace di condizionare la vita dei non credenti. Se il credente gay pensa di dover rinunciare alla sua sessualità, lo faccia pure, sono affari suoi, ma che i pregiudizi di carattere religioso possano limitare la libertà dei non credenti è indegno di un popolo civile. Faccia il papa quello che vuole, o meglio, più realisticamente, quello che può, la dignità e la libertà dei gay è un valore assolutamente laico. Il papa, la chiesa, i vescovi o chiunque altro può dire quello che vuole, anche il falso sulla omosessualità ma uno stato laico deve andare avanti per la sua strada senza servitù di pensiero di nessun genere.
Non ha senso per un laico cercare la libertà nella Chiesa, per un laico ha senso solo la libertà dalla Chiesa.
manifesta molto chiaramente (nel classico stile ecclesiastico) che la CEI, in grande maggioranza sarà inerte e riottosa alle spinte al cambiamento. In Italia i vescovi non hanno una mentalità simile a quella di papa Francesco e la loro resistenza passiva sarà un fortissimo freno ad ogni cambiamento.
Ma il discorso più importante non è sulle maggiori o minori aperture di Papa Francesco o dei vescovi verso i gay ma sul fatto che la Chiesa, qualsiasi cosa essa dica sui gay, debba avere un enorme peso politico e quindi anche sociale, capace di condizionare la vita dei non credenti. Se il credente gay pensa di dover rinunciare alla sua sessualità, lo faccia pure, sono affari suoi, ma che i pregiudizi di carattere religioso possano limitare la libertà dei non credenti è indegno di un popolo civile. Faccia il papa quello che vuole, o meglio, più realisticamente, quello che può, la dignità e la libertà dei gay è un valore assolutamente laico. Il papa, la chiesa, i vescovi o chiunque altro può dire quello che vuole, anche il falso sulla omosessualità ma uno stato laico deve andare avanti per la sua strada senza servitù di pensiero di nessun genere.
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