La via per il seminario: un modo per dimenticare se stessi?

Il rapporto fra tematiche gay e religiose, nella vita di sempre
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pavloss
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La via per il seminario: un modo per dimenticare se stessi?

Messaggio da pavloss » mercoledì 17 dicembre 2014, 22:35

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pavloss
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Re: La via per il seminario: un modo per dimenticare se stes

Messaggio da pavloss » giovedì 18 dicembre 2014, 1:06

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progettogayforum
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Re: La via per il seminario: un modo per dimenticare se stes

Messaggio da progettogayforum » giovedì 18 dicembre 2014, 18:24

Francamente resto un po' perplesso dalla lettura di questo racconto. Il protagonista mi sembra un personaggio molto letterario, come in fondo tutto il contesto e l'ambientazione. I preti gay che ho conosciuto prima di tutto erano uomini adulti, dai 40 in su, ed erano molto più maturi del protagonista della storia, molto più complessi e problematici e nello stesso tempo determinati a non tenere un piede in due scarpe. Il protagonista ha fatto una scelta di fede? Non sembrerebbe proprio, sembra piuttosto un ragazzo cresciuto nell'ombra delle parrocchie che alla fine ha accattato un ruolo che oggettivamente non era il suo solo perché era quello che ci si aspettava da lui. Da un punto di vista laico l'idea di vocazione come scelta da parte di Dio non ha alcun senso e tutto si risolve all'interno della coscienza del singolo. Tutte le scelte senza ritorno hanno in sé una dimensione implicitamente tragica, e solo se non si capisce che cosa si sta facendo si può accettare una scelta senza ritorno, questo vale non solo per la vocazione religiosa ma anche per il matrimonio.
Onestamente penso che i problemi dei preti gay sino molto più seri di come vengono presentati nel racconto. Tra l'altro il punto critico si può individuare nel fatto che per un prete omosessuale "serio" l'omosessualità e la fede, soggettivamente, non sono realtà inconciliabili e non lo sono neppure oggettivamente, salvo che per la Chiesa.

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