Un'esperienza particolare

Il rapporto fra tematiche gay e religiose, nella vita di sempre
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smalltownboy
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Un'esperienza particolare

Messaggio da smalltownboy » domenica 28 giugno 2015, 11:12

Ciao a tutti :)
È un po' che non scrivo nel forum e ora mi piacerebbe condividere un recente avvenimento che mi ha, diciamo così, lasciato un po' perplesso. Non starò qui a raccontare nei dettagli il mio rapporto con la fede cattolica, dico solo che ho smesso di andare a messa in prima superiore, cessando anche di definirmi "cattolico", e dalla terza superiore ho iniziato a definirmi ateo. Devo dire che ho sempre provato grande fascino per la religione (interesse che devo dire si è riacceso di recente in seguito ad alcuni avvenimenti che non starò qui a elencare), inteso come aspetto della cultura umana. Non troppe settimane fa mi è venuta non so da dove l'idea di andare a confessarmi, non tanto perché intendessi affidarmi al sacramento ma solo per avere l'opportunità di parlare direttamente con un sacerdote (breve inciso, mio padre va a messa tutte le settimane, ciononostante si definisce antiecclesiastico e come ho già affermato in altre mie discussioni ha accettato la mia omosessualità con sorprendente semplicità, forse anche più velocemente di mia madre). Insomma, fatto sta che sono andato in chiesa e caso vuole che mi ritrovo davanti un prete che avrà avuto trenta o quarant'anni. Ho iniziato dicendogli del mio supposto ateismo, e le risposte che mi diede furono abbastanza scontate, che un vero credente deve aver provato a mettere in discussione la sua fede, eccetera eccetera. Poi, gli ho detto quanto mi trovassi in conflitto con le idee della chiesa, quanto non potessi concepire come una persona che non avesse idee arcaiche avrebbe potuto trovarsi in accordo con la dottrina cattolica, e così sono arrivato a parlare dei diritti degli omosessuali. Ho evitato di coinvolgere la mia persona, ho solo detto che ero convinto sostenitore del diritto dei gay di sposarsi, se non a livello religioso per lo meno civile. Non so riportare le esatte parole del sacerdote, ma cercherò di rendere l'idea. Iniziò raccontandomi della sua esperienza con credenti omosessuali e della sua convinzione che una persona gay pecca di immoralità esattamente come gli eterosessuali solo quando adotta comportamenti di grande promiscuità e infedeltà con l'eventuale compagno/a. Quindi mi disse come secondo lui la rovina della chiesa fosse nelle sue dottrine e nella sua convinzione di avere già le risposte in merito ad argomenti come questo. Affermò, diciamo non proprio esplicitamente, che sarebbe dovere di ogni stato provvedere a garantire eguali diritti ai suoi cittadini, etero o gay che siano. Iniziò al discorrere della vicenda di Elton John vs. Dolce&Gabbana, dicendomi - sempre un po' con giri di parole - che non giudicava l'omogenitorialità ma solo la mancanza di rispetto verso le idee altrui. Insomma è finita che siamo stati lì parlare per almeno mezz'ora e poi mi ha salutato dicendomi "mi ha fatto davvero piacere parlare con te, spero di fare qualche altra chiacchierata". Potete immaginare quanto sorpreso ero quando uscii dal concessionario. Non tanto per le idee del sacerdote, che sicuramente non è l'unico a nascondersi nel clero con tali idee, ma per le probabilità che c'erano che trovassi una persona del genere tra le dozzine di preti delle mie parti... Devo dire che è stata un'esperienza davvero particolare e che mentirei spudoratamente se dicessi che non ha toccato per niente le convinzioni che avevo fino a quel momento. Ho voluto condividere questa vicenda personale, che mi sembra uno spunto interessante che apre ad ulteriori riflessioni in merito all'argomento :) .

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progettogayforum
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Re: Un'esperienza particolare

Messaggio da progettogayforum » domenica 28 giugno 2015, 12:49

La Chiesa è fatta di uomini con mille mentalità diverse e non è poi così strano che un prete possa anche ragionare con la sua testa, ma un prete dovrebbe essere espressione della sua Chiesa e non delle sue idee personali, che in questo caso sono in evidente contrasto con la dottrina ufficiale. Il vero momento di crisi tra un ragazzo gay e la Chiesa si verifica quando il ragazzo viene a scoprire che la Chiesa (non il singolo prete) pretende da lui la totale castità [art. 2359 del Catechismo della Chiesa Cattolica]. In altri termini un omosessuale per restare nella Chiesa deve negarsi radicalmente perché la Chiesa considera l’omosessualità “grave depravazione”, “funesta conseguenza di un rifiuto di Dio”, “mancanza di evoluzione sessuale normale”, “costituzione patologica”, “comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale”. Papa Francesco "sembra" aver fatto delle aperture, ma lui stesso quando era arcivescovo di Buenos Aires non aveva esitato a definire l'estensione del matrimonio agli omosessuali un progetto di origine diabolica. Il recente sinodo sulla famiglia ha troncato di netto qualsiasi residua speranza di ipotetiche aperture, e pochi giorni fa il cardinale Parolin, Segretario di Stato, dopo il trionfo del sì al referendum in Irlanda sul matrimonio gay lo ha definito "una sconfitta per l'umanità." La Chiesa parla di amorevoli cure non verso gli omosessuali, ma verso gli omosessuali pentiti di essere omosessuali che accettino la totale castità che è ciò che "amorevolmente" la Chiesa propone agli omosessuali. Poi ci sono anche preti che non condividono affatto questi modi di ragionare, ma sono preti che sono sostanzialmente e “solo privatamente” fuori dalla Chiesa. Però, nella sostanza, non sei andato a confessarti ma a fare una chiacchierata con un prete e in una situazione del genere è anche ovvio che un prete sia molto disponibile alle idee dell’altro per cercare di trovare un terreno comune, anche fino a sembrare un laico, è una tecnica di marketing.

smalltownboy
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Re: Un'esperienza particolare

Messaggio da smalltownboy » domenica 28 giugno 2015, 15:36

Sono assolutamente convinto che la chiesa sia sostanzialmente incompatibile col mio essere. Quello che ti posso assicurare è che il prete non parlava certo nel disperato tentativo di riavvicinarmi alla dottrina ecclesiastica, di fatto come tu stesso hai detto ero andato lì per parlare in privato, non per confessarmi, e nell'esporre le mie idee avevo sottolineato la mia discordanza con le leggi ufficiali della chiesa. Ciò che mi ha fatto riflettere era il modo in cui questa persona, che come hai detto tu può definirsi trasformista e probabilmente se predicasse queste sue convinzioni sarebbe già stato escluso dal Sacro Ordine, abbia integrato la sua fede con la realtà dei fatti e l'inevitabile evoluzione della società. Poi ti ripeto che nei confronti della Chiesa io provo se non disprezzo, grande avversione, nonostante ciò questa indiscutibile presenza la trovo come minimo molto interessante.

barbara
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Re: Un'esperienza particolare

Messaggio da barbara » venerdì 3 luglio 2015, 7:43

E' molto interessante la tua esperienza. Dimostra che una parte della chiesa non condivide la sua dottrina, anche se magari non si oppone direttamente a essa.
Credo che molti sacerdoti siano contrari a diversi precetti ormai obsoleti, come il divieto di contraccezione o l'esclusione dai sacramenti dei separati. E credo che si sentanoa disagio e a volte in conflitto con se stessi, sapendo le conseguenze che questi precetti hanno sulle persone.
Questo è confortante, perchè col tempo se crescesse questa spinta dal basso potremmo avere dei cambiamenti anche nella gerarchia. Questo è quello che spero.
In ogni caso confrontarsi con persone aperte e senza pregiudizi è sempre una bella esperienza! :)

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