GAY DAI PREGIUDIZI AI DIRITTI UMANI

L'impegno dei Gay per una morale autenticamente laica
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GAY DAI PREGIUDIZI AI DIRITTI UMANI

Messaggio da progettogayforum » lunedì 1 aprile 2013, 18:29

Nel giugno 2012 un prete polacco Dariusz Oko, docente presso la Pontificia Università Giovanni Paolo II di Cracovia, ha pubblicato sulla rivista polacca, Fronda, e subito dopo sulla rivista teologica tedesca Theologisches un articolo intitolato: “Con il Papa contro la omoeresia”, nel quale sosteneva che l’omosessualismo all’interno della Chiesa ha dato vita a una mafia che genera una vera e propria omoeresia.

Nel settembre del 2012, mons. Tony Anatrella, consultore del Pontificio consiglio per la famiglia e del Pontificio consiglio per la salute, ha pubblicato, per le Edizioni S. Paolo, il suo ultimo libro, “La teoria del gender e l’origine dell’omosessualità”,

È da poco uscito un libro “Omosessualità e Magistero della Chiesa” (Sugarco Edizioni 2013), con la prefazione di mons. Anatrella.

Ho cercato di andare un po’ più a fondo. Secondo mons, Anatrella l’ONU, l’Unione Europea e l’Organizzazione Mondiale di Sanità sono succubi delle lobby gay e solo la Chiesa cattolica può salvarci dal potere occulto di queste lobby perché “Bisogna leggere la Bibbia e poi san Paolo che descrive le conseguenze orribili di una società che valorizza l’omosessualità.”

Mi chiedo, proprio perché sono gay e vivo in mezzo a persone gay, che cosa conosca mons. Anatrella della omosessualità se, per capire di che cosa si tratti, preferisce rivolgersi a san Paolo. Mi chiedo anche perché la “lobby” cattolica cerca di avvalorare le sue tesi a forza di affermazioni paradossali, sconfessate da tutti i più autorevoli ambienti scientifici internazionali.

D’altra parte la Chiesa ha sostenuto Il 24 luglio1992 con il documento Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali che "non vi è un diritto all'omosessualità, che pertanto non dovrebbe costituire la base per rivendicazioni giudiziali" e ancora che bisogna prevenire «il pericolo che una legislazione che faccia dell’omosessualità una base per avere dei diritti possa di fatto incoraggiare una persona con tendenza omosessuale a dichiarare la sua omosessualità o addirittura a cercare un partner allo scopo di sfruttare le disposizioni della legge» e ancora nelle Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali, del 3 giugno 2003, si legge che: “Laddove lo Stato assuma una politica di tolleranza di fatto” sono “utili interventi discreti e prudenti, il contenuto dei quali potrebbe essere, per esempio, il seguente: smascherare l’uso strumentale o ideologico che si può fare di questa tolleranza; affermare chiaramente il carattere immorale di questo tipo di unione; richiamare lo Stato alla necessità di contenere il fenomeno entro limiti che non mettano in pericolo il tessuto della moralità pubblica e, soprattutto, che non espongano le giovani generazioni ad una concezione erronea della sessualità e del matrimonio, che le priverebbe delle necessarie difese e contribuirebbe, inoltre, al dilagare del fenomeno stesso. A coloro che a partire da questa tolleranza vogliono procedere alla legittimazione di specifici diritti per le persone omosessuali conviventi, bisogna ricordare che la tolleranza del male è qualcosa di molto diverso dall’approvazione o dalla legalizzazione del male. In presenza del riconoscimento legale delle unioni omosessuali, oppure dell’equiparazione legale delle medesime al matrimonio con accesso ai diritti che sono propri di quest’ultimo, è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva. Ci si deve astenere da qualsiasi tipo di cooperazione formale alla promulgazione o all’applicazione di leggi così gravemente ingiuste nonché, per quanto è possibile, dalla cooperazione materiale sul piano applicativo. In questa materia ognuno può rivendicare il diritto all’obiezione di coscienza.”

È ben noto il discorso dell’Arcivescovo Tommasi tenuto in occasione del dibattito generale sull’area diritti umani delle Nazioni Unite nel marzo 2011 (http://cittademocratica.blogspot.it/201 ... fobia.html) in cui si sostiene che non sussisterebbe alcuna necessità di una esplicita affermazione di un diritto alla omosessualità perché l’orientamento sessuale secondo la lettera della Convenzione di Vienna sembra essere definito in termini di pensiero e non di comportamenti. La sfera della libertà di pensiero è già tutelata e quindi non ci sarebbe bisogno di riaffermare diritti gay specifici, ma Tommasi aggiunge che i comportamenti omosessuali dovrebbero invece essere regolati dalla legge perché la legge già si occupa di alcuni comportamento come la pedofilia. Questo ragionamento è di fatto la negazione della logica dei diritti umani e opera accostamenti intollerabili tra omosessualità e pedofilia.

Agli interventi ecclesiastici volti a svalutare le grandi organizzazioni internazionali e a riproporre in vario modo, dal più plateale al più sottile, l’idea che non ci debbano essere riconoscimenti internazionali dei diritti dei gay, risponde lo stesso Segretario Generale dell’ONU:

"A coloro che sono lesbiche, gay, bisessuali o transgender, vorrei dire: non siete soli. La vostra lotta per la fine della violenza e della discriminazione è una lotta comune. Ogni attacco contro di voi è un attacco ai valori universali delle Nazioni Unite che io ho giurato di difendere e sostenere. Oggi, io sono dalla vostra parte e invito tutti i paesi e le persone a stare dalla vostra parte." Ban Ki-moon, Segretario generale delle Nazioni Unite, marzo 2012.

Nel marzo 2012 Le Nazioni Unite hanno emanato un documento fondamentale per i diritti degli omosessuali, intitolato “NATI LIBERI E UGUALI - L’orientamento sessuale e l’identità di genere nelle leggi internazionali sui diritti umani”
http://www.ohchr.org/Documents/Publicat ... LowRes.pdf
Il documento è un inno alla libertà. Riporto qui di seguito i cinque punti che l’ONU identifica come obiettivi dell’azione dei governi in tema di diritti umani LGBT

1. Proteggere le persone dalla violenza omofobica e transfobica. Includere l’orientamento sessuale e l’identità di genere come caratteristiche protette nelle leggi riguardanti i crimini d’odio. Stabilire sistemi efficienti per conservare memoria e relazionare circa gli atti di violenza motivati dall’odio. Assicurare indagini efficienti, la condanna dei colpevoli e la tutela giudiziaria per le vittime di questo tipo di violenza. Le leggi e le politiche per la concessione del diritto di asilo dovrebbero riconoscere che la persecuzione sulla base dell’orientamento sessuale o della identità di genere dovrebbero essere una base valida per la richiesta di asilo.

2. Prevenire la tortura e i trattamenti crudeli, disumani e degradanti delle persone LGBT detenute, proibendo e punendo simili atti e assicurando che le vittime abbiano accesso alla tutela giudiziaria. Fare indagini su tutti gli atti di maltrattamento da parte degli agenti dello Stato portare i responsabili davanti ai giudici. Prevedere una formazione adeguata per gli ufficiali della polizia penitenziaria per assicurare un monitoraggio effettivo dei luoghi di detenzione.

3. Respingere le leggi che criminalizzano l’omosessualità, incluse le leggi che proibiscono i rapporti sessuali privati fra adulti consenzienti dello stesso sesso. Assicurare che le persone non siano arrestate e detenute sulla base del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere e non siano assoggettate ad esami fisici immotivati e degradanti intesi ad accertare il loro orientamento sessuale.

4. Proibire la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Promulgare leggi quadro che comprendano l’orientamento sessuale e l’identità di genere come ambiti per i quali è vietata ogni discriminazione. In particolare assicurare l’accesso non discriminatorio ai servizi fondamentali, inclusi quelli relativi al lavoro e al diritto alla salute. Prevedere piani di educazione per prevenire la discriminazione e la stigmatizzazione delle persone LGBT e intersessuali.

5. Salvaguardare la libertà di espressione, di associazione, di riunione pacifica per le persone LGBT e intersessuali. Qualsiasi limitazione di questi diritti deve essere compatibile con le leggi internazionali e non deve essere discriminatoria. Proteggere gli individui che esercitano i loro diritti alla libertà di espressione, di associazione e di riunione da atti di violenza o di intimidazione da parte di privati.

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naufrago18
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Re: GAY DAI PREGIUDIZI AI DIRITTI UMANI

Messaggio da naufrago18 » lunedì 1 aprile 2013, 23:36

Project, il riconoscimento dei diritti è solo formale. Certamente è un segno di rottura rispetto al passato recente e non. Ma per aversi riconoscimento sostanziale di quei diritti ci vorranno ancora molti decenni, almeno in Italia. Come affermo Hamilton nel 1788 nel The Federalist, senza un organo di giustizia la costituzione diventa solo una romantica dichiarazione di diritti. La stessa cosa vale per le varie Carte dei diritti approvate nell'ultimo secolo. Finchè non ci saranno dei tribunali in grado di tutelare direttamente i ricorrenti, non ci saranno diritti sostanziali.
Panta rei. Sarà, ma io mi sento sempre lo stesso.

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Re: GAY DAI PREGIUDIZI AI DIRITTI UMANI

Messaggio da progettogayforum » martedì 2 aprile 2013, 0:08

Condivido perfettamente, ma prima non c'erano nemmeno le carte dei diritti che hanno trovato anche di recente una fierissima opposizione. Avere tribunali in cui azionare i diritti dovrà essere il passo successivo, però comincia a formarsi un corpus giuridico di diritti umani riconosciuti, almeno in teoria, in moltissimi paesi, e c'è almeno qualcosa da opporre a chi non ama la libertà! Aggiungo solo una cosa e cioé che piano piano la giurisprudenza della Corte Europea e le raccomandazioni del Parlamento Europeo stanno ottenendo qualche risultato, purtroppo sono processi molto lenti ma qualcosa si muove, anche solo 40 anni fa parlare di diritti dei gay sarebbe stata una cosa impensabile.

Alyosha
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Re: GAY DAI PREGIUDIZI AI DIRITTI UMANI

Messaggio da Alyosha » martedì 2 aprile 2013, 10:34

Si infatti le cose si muovono a vista d'occhio. Leggere certe posizioni fa sempre un certo effetto, intendo leggere proprio la lettera di certe posizioni. Una cosa è dire in generale che la Chiesa è omofoba altra cosa è leggere direttamente le posizioni, riesco a restare sbigottito ogni volta.

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Tom
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Re: GAY DAI PREGIUDIZI AI DIRITTI UMANI

Messaggio da Tom » giovedì 4 aprile 2013, 15:40

Qua un video in cui un altro sacerdote pubblicizza le deliranti elucubrazioni anatrelliane :mrgreen: :

http://www.youtube.com/watch?v=W2Hk3vGh-dg

L'ho postato solo per fare notare una cosa: il tipo di riscontro del pubblico. Ci sono un "mi piace" (forse dell'autore stesso) e ben 69 "non mi piace": penso sia un record!
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(B.Russell)

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Re: GAY DAI PREGIUDIZI AI DIRITTI UMANI

Messaggio da progettogayforum » giovedì 4 aprile 2013, 16:59

Aggiungo solo alcune citazioni famose:

Il prete conosce soltanto un unico grande pericolo: questo è la scienza − la sana nozione di causa ed effetto.

La predicazione della castità è istigazione pubblica ad andare contro natura. Ogni disprezzo della vita sessuale, ogni contaminazione della medesima mediante il concetto di "impuro" è il vero e proprio peccato contro il sacro spirito della vita. Friedrich Nietzsche, L’Anticristo, 1888

Facendone un peccato il Cristianesimo ha fatto molto per il sesso. Anatole France, Il giardino di Epicuro, 1895

La religione cristiana svilisce il divino perché usa e abusa della morte, dell'inferno, del giudizio, della collera "divina", dell'eternità e del verme roditore; e perché non ammette che l'uomo quando si beffa di tutte queste porcherie, è più vicino al divino che non quando ci crede. Tutto quello che essa ottiene mediante la paura e l'artificio di un amore fondato sulla paura è una sorta di commedia, come una firma estorta. − È sottintendere che se l'uomo non avesse niente da sperare o da temere da Dio, non ci sarebbe nessun Dio. È la deificazione del ricatto.
Paul Valéry, Quaderni, 1894/1945 (postumi, 1957/61)

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