"Fede e Omosessualità" secondo Richard Dawkins.

L'impegno dei Gay per una morale autenticamente laica
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Tom
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"Fede e Omosessualità" secondo Richard Dawkins.

Messaggio da Tom » lunedì 1 aprile 2013, 19:30

Riporto qui di seguito il paragrafo "Fede e Omosessualità" alle pagine 284-287 dell'edizione italiana del libro "L'illusione di Dio" del biologo, etologo e divulgatore scientifico Richard Dawkins. Il saggio è stato definito da P.Odifreddi: "Il grande manifesto laico di una delle più acute menti scientifiche".
Potete esercitarvi con l'inglese ascoltando il brano letto da Dawkins stesso e da sua moglie Lalla Ward cliccando sul seguente link: http://www.youtube.com/watch?v=6jjr5uIkdJk
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Nell’Afghanistan dei talebani, la punizione ufficiale per l’omosessualità era la pena capitale, eseguita con il raffinato metodo di seppellire vivo il reo. Punire così un atto privato, compiuto da adulti consenzienti che non nuocevano a nessuno, è ancora una volta tipico dell’integralismo religioso e della sua intolleranza. La Gran Bretagna non ha motivo di sentirsi superiore, visto che ha ritenuto l’omosessualità un reato penale fino al (pare incredibile) 1967. Nel 1954 il matematico britannico Alan Turing, candidato con John von Neumann al titolo di «padre del computer», si suicidò dopo essere stato condannato per il reato di comportamento privato omosessuale. Certo, non fu seppellito vivo sotto un muro spianato da un carro armato, ma poté scegliere tra due anni di carcere (si può immaginare come lo avrebbero trattato gli altri prigionieri) e un trattamento ormonale finalizzato alla castrazione chimica che faceva crescere il seno. La sua soluzione personale fu una mela al cianuro (nota 7).
Poiché si doveva soprattutto al suo ingegno se, durante la guerra, si era decrittato il codice tedesco Enigma, Turing aveva probabilmente dato alla vittoria sui nazisti un contributo più grande di Eisenhower o Churchill. Grazie a lui e ai suoi colleghi dell’«Ultra» a Bletchey Park, per un lungo periodo i generali alleati furono costantemente informati sui piani dettagliati nemici prima che i generali tedeschi facessero in tempo a metterli in atto. Dopo la guerra, quando il ruolo di Turing non fu più top secret, la Gran Bretagna avrebbe dovuto conferirgli il titolo di baronetto e celebrarlo come un salvatore della nazione; invece quel mite genio eccentrico e balbuziente fu distrutto per un «crimine» della sua vita privata che non danneggiava nessuno. Ancora una volta, il marchio inconfondibile del moralizzatore bigotto è occuparsi con grande dedizione di ciò che gli altri fanno (o addirittura pensano) in privato.
L’atteggiamento dei «talebani americani» verso l’omosessualità è l’emblema dell’assolutismo religioso. Sentiamo che cosa dice il reverendo Jerry Falwell, fondatore della Liberty University: «Con l’Aids Dio punisce non solo gli omosessuali, ma anche la società che tollera gli omosessuali» (nota 8). Di questa gente salta subito agli occhi la meravigliosa carità cristiana. Quali elettori possono, mandato dopo mandato, votare un uomo del fanatismo e dell’ignoranza del senatore Jesse Helms, repubblicano del North Carolina, che ha sentenziato: «Il "New York Times" e il "Washington Post" sono entrambi infestati da omosessuali. Quasi tutti lì sono omosessuali o lesbiche»? Quegli elettori, immagino, che considerano l’etica in termini strettamente religiosi e si sentono minacciati da chiunque non condivida la loro stessa fede assolutista.
Ho già citato Pat Robertson, fondatore della Christian Coalition. Nel 1988, quando si mise seriamente in lizza per la candidatura repubblicana alle presidenziali, raccolse oltre tre milioni di volontari che lavorarono alla sua campagna, nonché una congrua somma di danaro. Un livello di sostegno inquietante, se si pensa che i suoi slogan sono di questo tenore: «[Gli omosessuali] vogliono entrare nelle nostre chiese, interrompere le funzioni, spargere sangue in giro per infettare la gente con l’Aids e sputare in faccia ai preti»; «[La pianificazione familiare] insegna ai bambini a fornicare e agli adulti a commettere adulterio, bestialità, omosessualità, lesbismo, tutto quanto la Bibbia condanna». L’atteggiamento di Robertson verso le donne, poi, riempirebbe di gioia l’anima nera dei talebani afgani: «So che ciò che sto per dire addolorerà le signore, ma se ci si sposa, bisogna accettare l’autorità dell’uomo, del marito. Cristo è il capo della famiglia e il marito è il capo della moglie: così stanno le cose, punto e basta».
Gart Potter, presidente dei Catholics for Christian Political Action, ha proclamato: «Quando la maggioranza cristiana assumerà il comando in questo paese, non ci saranno più chiese sataniche, libera distribuzione di pornografia, chiacchiere sui diritti degli omosessuali. Quando la maggioranza cristiana assumerà il controllo, il pluralismo sarà considerato immorale e malvagio e lo Stato non concederà a nessuno il diritto di commettere il male». «Male», come si vede, non è ciò che procura danno alle persone, bensì ogni azione o pensiero privati che non siano di privato gradimento della «maggioranza cristiana».
Il pastore Fred Phelps, della Westboro Baptist Church, è un altro forte predicatore affetto da una avversione ossessiva per gli omosessuali. Quando morì la vedova di Martin Luther King, organizzò un picchetto al suo funerale, gridando: «Dio odia i froci e i fiancheggiatori di froci! Quindi Dio odia Coretta Scott King e adesso la sta tormentando all’inferno, dove il verme non muore e il fuoco non si estingue, e dove il fumo del suo tormento ascenderà al cielo nei secoli dei secoli» (nota 9). È facile dire che Fred Phelps è fuori di testa, ma molta gente gli dà soldi e sostegno. Secondo il suo sito web, dal 1991 Phelps ha organizzato 22.000 manifestazioni antiomosessuali (in media quattro al giorno) in Stati Uniti, Canada, Giordania e Iraq, inalberando slogan come «Dio, grazie per l’Aids». Un dispositivo particolarmente affascinante del suo sito web è il conto automatico dei giorni che hanno passato all’inferno omosessuali defunti di cui è dato nome e cognome.
L’atteggiamento nei confronti degli omosessuali la dice lunga sul genere di morale ispirata da un credo religioso.

[7] Cfr. A.Hodges, Alan Turing: una biografia, Torino, Bollati Boringhieri, 2006.
[8] Questa e le successive citazioni della sezione sono state tratte dal sito http://adultthought.ucsd.edu/culture_wa ... liban.html
[9] Dal sito ufficiale dalla Westboro Baptist Church del pastore Fred Phelps, godhatesfags.com: http://www.godhatesfags.com/fliers/jan2 ... uneral.pdf
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Re: "Fede e Omosessualità" secondo Richard Dawkins.

Messaggio da naufrago18 » lunedì 1 aprile 2013, 23:24

Da questa lettura traggo la conclusione che il problema dal mio punto di vista non sono le singole religioni. Io penso che si può essere atei o agnostici e al tempo stesso omofobi. Non sono l'Islam o il Vaticano o le Chiese protestanti ad essere il problema. E neppure gli estremismi. Si può essere estremisti e non pericolosi. Io stesso mi considero un estremista democratico. Io credo che il "male" provenga da coloro che estremisti o moderati si pongono a fianco dell'anti individualismo. Di questo si tratta. Tutelare o meno l'individuo. Ad oggi nel mondo sono poche le società che vedono nell'individuo un'opportunità piuttosto che una minaccia. Finchè l'uomo sarà confinato in un collettività di esclusione invece che di inclusioneil problema non si risolverà mai.
Panta rei. Sarà, ma io mi sento sempre lo stesso.

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marc090
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Re: "Fede e Omosessualità" secondo Richard Dawkins.

Messaggio da marc090 » martedì 2 aprile 2013, 12:10

Io credo che il "male" provenga da coloro che estremisti o moderati si pongono a fianco dell'anti individualismo.
Eppure... Le religioni non si pongono già come "antidoto" all'individualismo? Non proclamano l'unione in riti precisi, comunità e credi condivisi, che annullano l'azione e l'identità del singolo? (Gli stessi rappresentanti non sono liberi di essere quel che vogliono)

Mentre del brano, aldilà delle parole assolutamente condivisibili, mi sfugge dove voglia arrivare.. Parla del confine con la religione, ma concordo anch'io che sia un po' riduttivo parlare solo di religione..
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller


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Tom
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Re: "Fede e Omosessualità" secondo Richard Dawkins.

Messaggio da Tom » martedì 2 aprile 2013, 17:07

Una rapida e banale osservazione. Volendo semplificare al massimo, non nutro alcun dubbio sul fatto che esistano: credenti con una visione seria di omosessualità, credenti omofobi, non credenti con una idea seria dell'omosessualità e non credenti omofobi. Penso però sia altrettanto evidente (ma a parte la mia impressione ci sono sondaggi e statistiche che lo confermano) che la percentuale di omofobi è molto più alta fra cattolici, ortodossi, musulmani, ebrei ecc... piuttosto che fra atei o agnostici e ritengo che la spiegazione sia molto semplice. Un non credente se è omofobo quasi sempre lo è per ragioni personali che difficilmente sono connesse all'ateismo o all'agnosticismo, invece l'omofobia di molti credenti è proprio un corollario della loro religione come il brano che ho riportato evidenzia. Sicuramente Dawkins non dice nulla di così originale in questo paragrafo che è incluso in un discorso sulla religione (e non sull'omosessualità) molto più ampio, raffinato e articolato: se l'ho riportato è principalmente perchè volevo far conoscere uno dei miei autori preferiti. E magari, dato che è un autore abbastanza conosciuto, potrà attirare nel sito un pubblico che difficilmente sarebbe capitato qui altrimenti. Nel 2008, quando avevo iniziato con grande vergogna e sofferenza a prendere coscienza di me stesso, le prime ricerche che ho fatto su internet non erano su siti esplicitamente a tema omosessuale perchè non ne avrei avuto il coraggio: cercavo siti che trattassero di omosessualità indirettamente e da un'ottica laica e fra questi c'è una famosa associazione di non credenti. In ogni caso pur se i temi della laicità e della religione in rapporto all'omosessualità e all'omofobia mi interessano molto ci tengo a sottolineare che non ho mai specificato se sono credente o non credente non solo perchè questo esula dai temi di "progetto gay" ma soprattutto perchè è un'informazione completamente irrilevante ai fini del discorso. Sarà ormai la terza o quarta volta che ripeto la bellissima frase del cardinale Martini: "la vera differenza non è fra chi crede e chi non crede, ma fra chi pensa e chi non pensa", forse la metterò proprio come firma. Ho letto nell'introduzione al libro "Disputa su Dio e dintorni" di Corrado Augias e Vito Mancuso che la frase in realtà è di Norberto Bobbio e che Martini amava farla propria.
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