Stereotipo del pericolo omosessuale (premio di laurea Uaar)

L'impegno dei Gay per una morale autenticamente laica
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Tom
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Stereotipo del pericolo omosessuale (premio di laurea Uaar)

Messaggio da Tom » martedì 17 settembre 2013, 15:42

A partire dal 2007 ogni anno l'Uaar (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) assegna dei premi di laurea per tesi che trattino argomenti coerenti con le finalità dell'associazione ovvero tutelare i diritti civili dei cittadini che non appartengono a nessuna religione, difendere e affermare la laicità dello Stato, promuovere la valorizzazione sociale e culturale delle concezioni del mondo non religiose.

Ho trovato interessantissima una delle due tesi vincitrici dell'edizione del 2009. Si intitola: "Lo stereotipo del pericolo omosessuale nei documenti ufficiali della Chiesa" di Anna Zoli, Università di Macerata, Facoltà di Scienze della Comunicazione. La tesi mette in luce in modo acuto la speciosità e la capziosità nei documenti ufficiali della Chiesa Cattolica che trattano di omosessualità e ne smonta in modo elegante le palesi autocontraddizioni sottolineando anche il numero consistente di affermazioni che non solo sono corroborate da nulla se non da retrivi dogmi, pregiudizi e stereotipi ma sono per giunta avversate e da argomenti giuridici e dalla scienza.

Riporto qui di seguito il commento dell'Uaar alla tesi:
La tesi esamina con attenzione come e perché la chiesa costruisca un proprio modello di discriminazione degli omosessuali, attraverso un uso manipolativo del linguaggio interno ai suoi documenti ufficiali. Visto con l'attenzione ed il rigore della psicologia sociale, il ritratto dell’omosessuale quale essere amorale ed asociale, deriva non da riscontri oggettivi ma da una applicazione stereotipa di credenze preconcette sugli effetti sociali dell’omosessualità e da pregiudizi tipici dell’antropologia biblica, intrisa di concezioni arcaiche e tribali, ma ripresi acriticamente dal cristianesimo. La questione della discriminazione degli omosessuali, come ben evidenziato, risulta essere un tipico esempio di diritto individuale negato, e dunque una questione in primo piano nelle attuali dinamiche sociali, motivo di forte contrapposizione fra concezioni laiche e clericali della vita.

Dall'Introduzione della tesi:
...lo scopo non è contrastare le posizioni della Chiesa, ma palesare come le credenze comuni siano promosse dal linguaggio con cui essa, nei suoi documenti ufficiali, mette in guardia la società civile da un nemico immaginario, costruito per fare paura, disseminare sospetto e rafforzare una coesione tra i cattolici per difendersi da un’inesistente minaccia.


Qua il link: http://www.uaar.it/uaar/premio-laurea-u ... ssuale.pdf
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Re: Stereotipo del pericolo omosessuale (premio di laurea Ua

Messaggio da progettogayforum » martedì 17 settembre 2013, 18:22

Sì, in buona sostanza, la lotta contro l'omosessualità, che è contro natura, mina il matrimonio, è espressione di una patologia ed è intrinsecamente cattiva da un punto di vista morale, è la versione moderna della caccia alle streghe. La paura irrazionale e l'ignoranza sono sempre state alla base della strumentalizzazione della religione. Per quanto possa suonare strano, i valori "umani" più profondi della religione (parlo dell'amore del prossimo e della solidarietà, non parlo di concetti metafisici) sono valori profondamente laici, che avrebbero senso anche senza il sostegno di nessun supporto metafisico. Quando compaiono grandi maestri che propongono verità rivelate in nome delle quali si richiede un'obbedienza cieca e in nome del fine si giustifica di tutto, allora è ovvio che la caccia alle streghe diventa uno degli elementi coesivi fondamentali dei credenti non più pensanti.

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