Unioni civili

L'impegno dei Gay per una morale autenticamente laica
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Landon
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Unioni civili

Messaggio da Landon » domenica 5 gennaio 2014, 20:24

Ho deciso d'aprire questo post perché in questi ultimi giorni il tema del riconoscimento delle unioni civili è entrato prepotentemente nel dibattito pubblico. Linko direttamente il disegno di legge attualmente presentato al Senato:

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/1 ... index.html

Qui sotto, invece, linko la proposta avanzata dal Partito Democratico per quanto riguarda le unioni civili:

http://www.unita.it/politica/unioni-civ ... 120?page=1

Per quanto riguarda la proposta del Pd si prevede l'introduzione della "civil partnership alla tedesca" vale a dire una completa parificazione delle coppie omosessuali rispetto a quelle eterosessuali con gli stessi diritti e doveri del matrimonio eccezion fatta per le adozioni. Per quanto riguarda la "stepchild adoption", presente nel modello inglese, ossia l'adozione del figlio del partner, non sembra presente ma è ancora presto per affermarlo con certezza. Non è stato ancora presentato il testo di legge dettagliato. Il disegno di legge depositato al Senato, invece, prevede l'istituzione di un registro nazionale delle coppie di fatto sia eterosessuali sia omosessuali. E' previsto , nello specifico, la modifica del codice civile con l'inserimento dei patti di convivenza. Ovviamente sono garantiti gli stessi diritti e doveri del matrimonio. Neanche in questo caso è prevista la stepchild adoption.

Adesso voglio sentire la vostra opinione. A me personalmente convincono, più o meno, entrambe le proposte. Potendo decidere, però, preferirei la civil partnership all'inglese, dunque anche con la stepchild adoption, ma aperta solamente anche alle coppie eterosessuali. E' vero che quest'ultime possiedono già la facoltà di decidere di sposarsi ma sarebbe rischioso approvare una legge unicamente per le coppie omosessuali. Se venisse richiesto il referendum abrogativo di legge statale non sono molto sicuro di una conferma della legge. Se aperte anche alle coppie eterosessuali, al contrario, sono certo che la legge passerebbe con più facilità. Non si parla ancora di matrimonio ma a mio avviso è sicuramente un passo in avanti rispetto al nulla. Anche io ritengo che il matrimonio gay sia la scelta ottimale ma, in questo periodo, le unioni civili non mi dispiacciono affatto. Non le ritengo delle unioni ghetto ma solamente un passo in avanti per poter giungere, in futuro, ad una completa parificazione al matrimonio che, in quel caso, sarebbe solamente di nome poiché già tutti i diritti sarebbero stati garantiti.

barbara
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Re: Unioni civili

Messaggio da barbara » lunedì 6 gennaio 2014, 10:55

Trovare una soluzione per le coppie di fatto sarebbe davvero una bella cosa, perchè molti cittadini incontrano forti disagi e difficoltà per il fatto di non aver scelto di sposarsi. Concordo con te che strategicamente sarebbe più sicuro vincere con un provvedimento per le coppie di fatto, ma d'altro canto questa soluzione è comunque discriminante verso le persone omosessuali. Quindi politicamente è ancora insufficiente.
La tua posizione trova molto consenso , a quanto ho sentito dire, in alcune organizzazioni lesbiche, mentre l'arcigay ad esempio rimane in genere più ferma su una posizione più radicale. Quindi anche il movimento GLBT è diviso rispetto alla strategia da adottare.
Però c'è su questo anche da leggere bene le proposte, perchè nella legge del senato non si parla affatto di equiparazione alla coppia sposata. Non mi pare di vedere un riferimento alla comunione dei beni , cosa che invece è prevista dalla proposta del PD. Cosa succede se uno dei due muore? secondo il senato il patto di convivenza si scioglie , e questo cosa comporta? Accade, come spesso accade oggi, che il compagno resta senza eredità ?
E per altre agevolazioni come ci si regola? Se un Comune fornisce un servizio o eroga contributi per le coppie e nel bando specifica coppie sposate, i conviventi possono ottenere comunque dei benefici oppure no? A me pare di no dal disegno di legge su senato, perché esso specifica che sono estese le tutele sanitarie e previdenziali, ma non parla di tutele sociali o di altro.
Quanto alle adozioni, mi pare che l'opinione pubblica sia ancora impreparata a questo passo, per cui separare i provvedimenti sarebbe saggio.
Tuttavia in caso di morte di uno dei partner si pongono problemi concreti per i figli dell'altro partner. C'è d capire come si vanno a tutelare quei minori che a un certo punto rischiano di venire sottratti a un adulto percepito fino a quel momento come un genitore. Questo può capitare anche a chi convive con una ragazza madre o con una vedova . Se non c'è un padre biologico e quel figlio si affeziona al convivente della madre come se fosse sua padre, perché si dovrebbe troncare questo rapporto una volta che la madre dovesse venire a mancare?
Una volta sciolti questi nodi, io sarei abbastanza d'accordo con te . Forse le unioni di fatto rispecchiano molto di più anche la realtà delle coppie italiane, che tendono a non dare per scontato un'unione a lungo termine e spesso per questo motivo scelgono di non sposarsi. Penso che il matrimonio gay sia più una questione di principio e in un certo senso la comprendo. E' anche vero che in olanda , quando è stato approvato , ha trascinato con sé cambiamenti importanti nell'opinione pubblica. Però mi chiedo anche cosa accadrebbe in Italia se vi fossero manifestazioni contrarie come quelle accadute in Francia...

k-01

Re: Unioni civili

Messaggio da k-01 » giovedì 9 gennaio 2014, 19:43

Come inizio direi che la proposta del PD può andare bene. Resta da vedere però se il parlamento sarà in grado di approvarla.
Riguardo al referendum non credo che gli eventuali oppositori riuscirebbero a raccogliere le firme necessarie per indirlo e anche se dovessero riuscirci c'è il problema del quorum. Mi sembra uno scenario poco verosimile che più del 50% degli italiani voterebbe contro una legge che tutela, modestamente per altro, le unioni gay.
L'unica cosa, anche se marginale, che non sopporto, è questa mania da parte dei politici (ma non solo loro) di utilizzare e importare vocaboli inglesi per definire provvedimenti o leggi italiane.

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agis
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Re: Unioni civili

Messaggio da agis » venerdì 10 gennaio 2014, 10:32

Landon ha scritto:Ho deciso d'aprire questo post perché in questi ultimi giorni il tema del riconoscimento delle unioni civili è entrato prepotentemente nel dibattito pubblico. Linko direttamente il disegno di legge attualmente presentato al Senato:

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/1 ... index.html

Qui sotto, invece, linko la proposta avanzata dal Partito Democratico per quanto riguarda le unioni civili:

http://www.unita.it/politica/unioni-civ ... 120?page=1

Per quanto riguarda la proposta del Pd si prevede l'introduzione della "civil partnership alla tedesca" vale a dire una completa parificazione delle coppie omosessuali rispetto a quelle eterosessuali con gli stessi diritti e doveri del matrimonio eccezion fatta per le adozioni. Per quanto riguarda la "stepchild adoption", presente nel modello inglese, ossia l'adozione del figlio del partner, non sembra presente ma è ancora presto per affermarlo con certezza. Non è stato ancora presentato il testo di legge dettagliato. Il disegno di legge depositato al Senato, invece, prevede l'istituzione di un registro nazionale delle coppie di fatto sia eterosessuali sia omosessuali. E' previsto , nello specifico, la modifica del codice civile con l'inserimento dei patti di convivenza. Ovviamente sono garantiti gli stessi diritti e doveri del matrimonio. Neanche in questo caso è prevista la stepchild adoption.

Adesso voglio sentire la vostra opinione. A me personalmente convincono, più o meno, entrambe le proposte. Potendo decidere, però, preferirei la civil partnership all'inglese, dunque anche con la stepchild adoption, ma aperta solamente anche alle coppie eterosessuali. E' vero che quest'ultime possiedono già la facoltà di decidere di sposarsi ma sarebbe rischioso approvare una legge unicamente per le coppie omosessuali. Se venisse richiesto il referendum abrogativo di legge statale non sono molto sicuro di una conferma della legge. Se aperte anche alle coppie eterosessuali, al contrario, sono certo che la legge passerebbe con più facilità. Non si parla ancora di matrimonio ma a mio avviso è sicuramente un passo in avanti rispetto al nulla. Anche io ritengo che il matrimonio gay sia la scelta ottimale ma, in questo periodo, le unioni civili non mi dispiacciono affatto. Non le ritengo delle unioni ghetto ma solamente un passo in avanti per poter giungere, in futuro, ad una completa parificazione al matrimonio che, in quel caso, sarebbe solamente di nome poiché già tutti i diritti sarebbero stati garantiti.
Sono d'accordo con te per cominciare Landon :)

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Landon
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Re: Unioni civili

Messaggio da Landon » lunedì 13 gennaio 2014, 14:14

Hai ragione Barbara perché la proposta depositata in Senato non parla di comunione di beni e, se non mi sbaglio, nemmeno di pensione di reversibilità. Anche a me, comunque, fra le due proposte convince molto di più quella del PD. Purtroppo, e mi dispiace enormemente dirlo, non so quanto si riuscirà ad approvarla in questa legislatura. Per la prossima dipende un po' chi vincerà. Le elezioni in alcuni momenti appaiono molto lontane ed in altri molto vicine. Secondo me si voterà nella primavera del 2015 ma temo che, con la storia del " ci sono tante altre urgenze prima di questa", non si possa arrivare a nulla di concreto. Mi sembra ovvio che ci siano cose molto più urgenti di questa ma ciò non toglie che la classe politica, in virtù del ruolo che riveste, dovrebbe occuparsi di tutte le richieste dei cittadini. La nostra, però, è una classe politica seria? Ho i miei dubbi. Ma qui si innesta un altro ragionamento: se la classe politica stessa si comporta così non è che, forse, anche gli italiani si comportano allo stesso modo? K-01 non saprei, sai, se gli italiani, in caso di referendum, sarebbero così maturi da votare a favore di una legge sulle coppie omosessuali. Pochi giorni fa mi sono imbattuto nella notizia della nascita, già da qualche mese, della manifestazione a difesa della famiglia sulla scia di quella francese. E stiamo parlando ancora solo di normativa contro l'omofobia. Questo mi mette tanta ma tanta tristezza. E' anche vero che ai tempi dei Dico il Family Day è sceno massicciamente in piazza e temo che succederà la stessa cosa anche adesso. E qui ricollego alla paura di Barbara: cosa accadrebbe se in Italia ci fossero le stesse manifestazioni della Francia? Penso che sia compito del Parlamento o del Governo affrontarlo. Come nel caso della Spagna con Zapatero o della Francia con Hollande la classe politica si è dimostrata inflessibile davanti a proteste massicce. Purtroppo il progresso richiede grande sforzo per essere raggiunto. La nostra condizione mi ricorda molto quella delle donne che nei primi anni del 1900 chiedevano il suffragio femminile. In Italia ci siamo arrivati solamente nel 1946 mentre in altri Paesi sono giunti a tutto questo molto prima. L'Italia purtroppo vive come in un eterno passato ed ha il terrore di voltare pagina.
Comunque vedremo un po' come si svilupperanno gli eventi.

k-01

Re: Unioni civili

Messaggio da k-01 » venerdì 17 gennaio 2014, 19:16

Ma qui si innesta un altro ragionamento: se la classe politica stessa si comporta così non è che, forse, anche gli italiani si comportano allo stesso modo?
Non dimentichiamo che al sud nelle ultime tornate amministrative sono stati votati presidenti di regione dichiaratamente gay. Io credo che sul tema delel unioni civili fra persone dello stesso sesso gli italiani non siano così pregiudiziali e molto più avanti della classe politica.
Con la crisi economica e problemi ben più gravi da risolvere mobilitare risorse umane ed economiche per indire un referendum mi sembra davvero un'ipotesi fantasiosa con nessuna possibilità concreta di realizzarsi. Siamo in una fase espansiva e un referendum sarebbe in controtendenza rispetto alle politiche europee.
E' vero in Francia ci sono state manifestazioni in difesa della famiglia, ma a differenza dell'Italia, la Francia è un paese laico. Dubito fortemente che queste manifestazioni siano rappresentative di un sentimento popolare diffuso.

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