GAY, MORALE E DETERMINISMO

L'impegno dei Gay per una morale autenticamente laica
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progettogayforum
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GAY, MORALE E DETERMINISMO

Messaggio da progettogayforum » sabato 22 dicembre 2018, 14:34

Mi è capitato in questi giorni di trovarmi a riflettere su due concetti: libero arbitrio e determinismo. Mi si potrà chiedere che cosa abbiano tali questioni a che vedere con un forum gay, perché sembrano questioni troppo astratte per avere conseguenze reali sulla vita delle persone omosessuali, eppure non è così.

La morale, ossia la filosofia dei valori, del comportamento, del bene e del male, ha come postulato il libero arbitrio, ossia la possibilità di scegliere, sulla quale si fonda la responsabilità individuale. I concetti di colpa e di merito morale presuppongono il libero arbitrio, che si dà praticamente per scontato. La legge penale punisce i comportamenti ritenuti penalmente rilevanti senza porsi domande sull'effettiva possibilità di scelta da parte del soggetto agente, che ai suoi fini è irrilevante, solo in alcuni casi la legge esclude la responsabilità penale, come quando il comportamento penalmente rilevante è stato commesso in stato di coazione, di incapacità di intendere e di volere o di legittima difesa. Nella stragrande maggioranza dei casi la legge presuppone la libertà di scelta, e su questa fonda la responsabilità penale. La morale segue criteri più o meno analoghi nel valutare le condotte individuali e nel qualificarle come buone o cattive. Sia la legge che la morale hanno intenti educativi, nel senso che forniscono dei modelli, cosa che sembra avere un senso soltanto se si presuppone la libertà di scelta del singolo.

Se partiamo però da presupposti deterministici, per i quali tutto ciò che accade accade nel modo in cui accade e non potrebbe non accadere o non accadere in quel modo specifico, perché la catena delle cause determinanti determina quell'accadimento o quel comportamento in quel luogo e in quel momento ed esclude quindi ogni possibilità di scelta, ci rendiamo conto che i presupposti stessi della legge e della morale vengono meno, vengono meno i concetti ci colpa e di merito e la morale e la legge perdono quello che sembra essere il loro presupposto e assumono solo il ruolo di strumenti di difesa sociale, rappresentano cioè il sistema immunitario della società deputato alla sua conservazione.

Veniamo ai gay. Essere gay e tenere comportamenti omosessuali è stato considerato per secoli un crimine da punire col rogo, presupponendo che un gay potesse scegliere di essere gay o di essere etero e potesse scegliere se tenere comportamenti omosessuali o eterosessuali. Nell’ '800 e nel primo '900 l’omosessualità è stata considerata una patologia, cosa che comportava il riconoscimento del fatto che l’essere gay o il tenere comportamenti omosessuali non fosse in realtà una scelta libera, ma un fatto determinato da una condizione patologica che esclude la libertà. Oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce l’omosessualità come una variante normale della sessualità umana e rimuove con questo in radice ogni possibilità di sanzione penale o di condanna morale dell’omosessualità o dei comportamenti individuali che non costituiscono una violazione della libertà altrui. Non si saprebbe qui se dire che “la libertà” dell’individuo è salva, perché quella stessa libertà di agire, valutata in termini deterministici, di fatto non esiste.

Oggi si accetta l’idea che non si possa fare una colpa ai malati delle azioni determinate dalla loro malattia (incapacità di intendere e di volere) ma allargando il discorso, sempre in termini di stretto determinismo, non si può dare colpa o merito a nessuno per le sue azioni, che sono necessitate deterministicamente e sono solo materialmente compiute da quell'individuo ma non sono da lui determinate. A che scopo allora postulare una legge e una morale? La risposta è nel concetto stesso di determinismo. I fenomeni fisici elementari sono facilmente riproducibili e si spiegano con cause determinanti molto semplici, come la massa e la forza di gravità, già le reazioni chimico-organiche sono molto meno riproducibili le la catena delle cause determinanti è estremamente più complessa (varie impurità dei reagenti, temperatura, pressione globale o locale, meccanismo di reazione, e via fino ai raggi cosmici). Per i fenomeni della biologia molecolare e della fisiologia le cause determinanti sono tanto complesse e numerose che cercare di identificarle tutte va molto al di là del possibile. Nella dimensione dell’agire umano, là dove la ricerca della cause affonda nella storia, nell'ereditarietà, nella genetica, nell'epigenetica e in tutto il vissuto individuale oltre che in altri fattori incontrollabili legati al clima, all'alimentazione e a mille altre cose, il problema è tanto complesso che si postula o meglio si crea il concetto di libero arbitrio, cioè sì postula una libertà ontologica, metafisica, che sembra mettere da parte l’idea di determinismo.

In realtà la coscienza collettiva, dalla quale discendono la legge e la morale, è una delle concause determinanti, spesso una di quelle fondamentali, dell’agire del singolo, ed è proprio questo il valore pedagogico di fondo della legge e della morale. La morale non interviene a posteriori a giudicare i comportamenti ma in gran parte li determina attraverso l’apprendimento e, ovviamente, quando la morale è condizionata da pregiudizi, trasmette anche quei pregiudizi e interferisce in modo disfunzionale col meccanismo sociale. Determinismo e morale possono benissimo andare d’accordo proprio perché la morale interviene a priori come causa, spesso fondamentale, e non solo a posteriori come metro di giudizio. È per questo che la riflessione sui fondamenti della morale ha un valore enorme anche per i gay.

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agis
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Re: GAY, MORALE E DETERMINISMO

Messaggio da agis » domenica 23 dicembre 2018, 11:19

K k vedo che l'Alzheimer può attendere ^_^ Bravo! :O)***

Visto che a Natale siamo tutti più buoni comincerei col dirti che son senz'altro d'accordo con te sul fatto che la morale ha da esser vista come un prius che s'impone su piano storico/sociale più che come un posterius. Per il resto, su un piano generale, mi piacerebbe più opporre, come semplici costruzioni alternative che non necessitano di far ricorso a particolari complessità del mondo, al determinismo visto come predominio delle cause efficienti una teleologia vista come predominio delle cause finali. Almeno finché di questa benedetta morale non si dia una sistemazione certa, rimane sempre infatti a mio avviso la possibilità di pensare che ci sia scesa da qualche empireo o ci provenga da una qualche divinità che fornirebbe un argomento supremo di discolpa anche per chi fosse provvisto di libero arbitrio individuale: quell'indole malvagia che il buon Roxino gentilmente mi attribuisce :lol: Mi par difficile astenersi dall'ammettere che, essendo per un religioso o un metafisico le anime create dalla divinità o da qualche entità superiore, la creatura non può avere alcuna colpa per essere stata fatta dal creatore con inclinazioni cattive. Né le cose cambiano di molto se si dice che il creatore la fece libera e responsabile di scegliere tra un bene e un male che, dovremmo ormai saperlo, sono irriducibilmente metaforici se visti in modo avulso da un contesto relazionale. Infatti gli si potrebbe sempre rinfacciare che con la sua onnipotenza/onniscienza avrebbe invece potuto fabbricarla in modo da renderla disponibile ad accettare solo i valori positivi. Al limite si potrebbe provare ad invocare una millantata onnipotenza a circostanza attenuante del fatto che questo povero disgraziato di (d)io sia sempre necessariamente colpevole/responsabile di tutto. E' Natale... tocca esser più buoni anche con lui ^_^


(aridatece Giove! Sperabilmente non Pluvio ^_^ )

Buon Natale project! :)

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