E' una discussione già lunga, però ho qualcosa da dire, di meno teorico e più emotivo. Raramente mi è capitato di dire tra amici gay che "sono un ragazzo omosessuale", però non ho ancora mai detto ad alta voce "sono gay", sinceramente nonostante tutto provo emotivamente un disturbo nei confronti di quella parola. E non so bene perché...
Chiaramente la cosa non è relegata solo a me, non pochi hanno questo sentimento... tanto che esiste un gruppo su facebook di (pensate un po') "omosessuali non gay" facendo una netta demarcazione tra ragazzi che condividono certi stereotipi e stili di vita (colori sgargianti, eccentricità, provocazione, e altre cose usate dai media per sollevare polveroni...), ragazzi che si incontrano facilmente in locali gay ovviamente; e ragazzi (ma soprattutto persone più grandi, questa è una mia personale sensazione) omosessuali, ovvero di questo orientamento ma "molto riservati"... ho la sensazione che questi ultimi coincidono in buona parte (certamente non del tutto) con i gay non dichiarati.
Una certa scissione c'è, per esempio molti ragazzi gay dichiarati non immaginano, né conosco, un mondo omosessuale più nascosto (come mi aveva appuntato Aster), oppure assumono atteggiamenti di attacco nei confronti dei non dichiarati con frasi del tipo "quelli non c'hanno le palle" (come è successo di ricever risposta a Project)... Inoltre ho notato che all'università (è successo) che si è parlato di personaggi (es. Turing) che erano omosessuali e magari per questo hanno passato brutte vicende (solo oggi... un po' tardi, è stato chiesto scusa... è già qualcosa...), fatto sta che mai viene usato il termine 'gay' sempre e solo omosessuale. Il punto è che di fatto 'gay' non è per niente neutro a livello emotivo.
Anche questa è (in un senso ampio) "realtà gay", nel bene e nel male, ed è un campo in cui le definizioni non sono più materia astratta ma possibili mondi separati... dichiarati / non dichiarati, gay / omosessuali.
Mi rendo conto che sono slittato da un problema ad un altro, ero partito dal mio disagio nei confronti di questa parola 'gay', al considerare certe divisione di cui in seguito sono venuto a conoscenza. Partendo dalla famosa sigla LGBT, ho notato che trovo del tutto sereno parlare di ragazze L, ragazzi G, ragazzi B, oppure trans. Non so perché ma trans non mi crea nessun problema (forse perché non lo si usa come insulto? insomma è raro..... di norma si da del gay), così come ovviamente etero. Ragazza lesbica insomma... non mi suona mica bene..... però si dice anche lesbo ed è non malaccio (anche se in inglese lesbian è il termine giusto, lesbo è un'accezione dispregiativa)... bisessuali è troppo lungo, bi è troppo corto, bisex.... non c'è male..... infine omosessuali è troppo lungo, omo suona così male.... (somiglia molto a 'uomo' che centra poco....), e gay è connotato così negativamente (a livello emotivo) che mi crea nonostante tutto un certo disagio.... inoltre essendo un termine inglese si dovrebbe pronunciare
ghéi (con la é chiusa di
pérché), ho sentito in qualche contesto dire anche
ghi, eppure molti italiani dicono
ghèi (anke io e dipende dall'accento del proprio dialetto di provenienza) (con la è aperta come in
èssèrè). Se uno italianizza del tutto, potremmo dire
gaio... ma per Giove! come suona male!
Ho visto su queerblog.it (e già dal nome dovrebbe teoricamente raccogliere una certa tipologia di persone... in linea di massima...) un sondaggio curioso (per evidenziare come il tema dei termini non è così banale...) il sondaggio è chiuso hanno votato in 371 e la scelta era: "Che termine preferisci?"
66%: gay
27%: omosessuale
8% omoaffettivo
Essendo un sondaggio su queerblog.it non penso estragga un campione davvero omogeneo, però persino lì si sono posti questo problema, ma anche su gay.it c'è una discussione in cui diversi accolgono addirittura il termine (che personalmente non mi piace, come evidenziato da molti: è troppo riduttivo) omoaffettivo, e criticano l'uso di 'gay' che è quasi una presa in giro per la nostra condizione... insomma di norma "poco gaia" degli omosessuali effettivamente... e poi che senso ha indicare un orientamento con l'aggettivo "gioiosi"......... per contrapposizione sono tristi gli etero? ...mah
Il motivo l'ho letto adesso... la gaia scienza era la scienza dell'amore, poi gaio, gay sono stati per tempo sinonimo di amore "felice" ma nel senso di dissoluto... poi è diventato un termine per indicare omosessuale maschio (inizialmente anche le donne erano incluse...), insomma non è proprio un'etimologia felice... Sul sito
http://www.omosessuale.it ci sono solo storie dei termini, ma è interessante, notevole l'abbondanza (praticamente tutti) dei termini/insulto nei confronti dell'unico che è davvero neutro 'omosessuale'.
Non ricordo dove ma c'è chi evidenziando i termini omoios (greco) e sexus (latino), siccome i greci hanno un termine per dire 'simile', 'stesso' che è iso, una parola tutta greca sarebbe isosessuale. Però non è mai stata utilizzata... e sinceramente suona così fredda...
Tutto ciò è più un esternare alcuni pensieri (e impatti emotivi) che ho dentro... non so bene che genere di risposte cerco, forse una contrazione simpatica di omosessuale (come etero) sarebbe perfetta, ma 'omo' suona malissimo... di fatto nessuno lo dice, raramente lo si scrive... se decidessi di dire ad un mio amico di me... che gli dico che sono? XD (sicuramente omosessuale direi, però è troppo lungo e omosex non mi piace)
La rosa ha sempre lo stesso profumo, ma il nome della rosa la presenta a chi non la conosce ancora...