Soffrire per la bellezza
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Re: Soffrire per la bellezza
Nemesis, guarda bene cosa ho detto: Socrate era brutto come un satiro ma in sé aveva la bellezza interiore stiamo dicendo la stessa cosa su questo punto di vista, io con Socrate e tu con Indiana Jones.
Posso dirti che ho provato quello di cui parla Blue anche per un paesaggio, soprattuto per una musica, qualcosa che non è visibile dunque e la cui bellezza è inafferrabile come la bellezza interiore.
Sono d'accordo con te sul principio, ma io cercavo semplicemente di guardare l'esempio offerto da blue, per capire la possibilità che ha l'essere umano di provare sentimenti così contrastanti al vedere la bellezza esteriore. Sta poi all'intelligenza di ognuno valutare come approcciarsi poi nella scoperta di quello che c'è sotto questo tipo di bellezza. Credo che saremmo un po' falsi nei nostri stessi confronti (io per primo)a dire che non rimaniamo sorpresi nel vedere un oggetto bello, un paesaggio bello, una persona bella. Dobbiamo accettare che siamo presi anche su questo lato. Perché abbiamo dei sensi e per cultura e per sensibilità ne siamo influenzati al primo colpo.
Posso dirti che ho provato quello di cui parla Blue anche per un paesaggio, soprattuto per una musica, qualcosa che non è visibile dunque e la cui bellezza è inafferrabile come la bellezza interiore.
Sono d'accordo con te sul principio, ma io cercavo semplicemente di guardare l'esempio offerto da blue, per capire la possibilità che ha l'essere umano di provare sentimenti così contrastanti al vedere la bellezza esteriore. Sta poi all'intelligenza di ognuno valutare come approcciarsi poi nella scoperta di quello che c'è sotto questo tipo di bellezza. Credo che saremmo un po' falsi nei nostri stessi confronti (io per primo)a dire che non rimaniamo sorpresi nel vedere un oggetto bello, un paesaggio bello, una persona bella. Dobbiamo accettare che siamo presi anche su questo lato. Perché abbiamo dei sensi e per cultura e per sensibilità ne siamo influenzati al primo colpo.
Come un Dio redentor, l'orbe inter rinnovate,
V'ergete a vol sublime, sovra d'ogn'altro re!
Per voi si allieti il mondo! Date la libertà!
(G. Verdi, Don Carlos)
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- il principe
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- Iscritto il: venerdì 20 novembre 2009, 15:21
Re: Soffrire per la bellezza
Guardare un bel ragazzo è una dolce sofferenza... ç_ç E' verissimo!
La sofferenza legata alla vista del bello credo sia legata alla sua irraggiungibilità.
All'inizio di quest'anno scolastico c'è stata un'assemblea d'istituto per l'elezione dei rappresentanti nel mio liceo è uno dei "moderatori" era uno dei più bei ragazzi che io abbia mai visto: Ho passato due ore a mangiarmelo con gli occhi, soffrendo come un cane al contempo... Sarà stata la prima assemblea d'istituto che io abbia seguito per intero...
La sofferenza legata alla vista del bello credo sia legata alla sua irraggiungibilità.
All'inizio di quest'anno scolastico c'è stata un'assemblea d'istituto per l'elezione dei rappresentanti nel mio liceo è uno dei "moderatori" era uno dei più bei ragazzi che io abbia mai visto: Ho passato due ore a mangiarmelo con gli occhi, soffrendo come un cane al contempo... Sarà stata la prima assemblea d'istituto che io abbia seguito per intero...
Ultima modifica di il principe il sabato 5 marzo 2011, 12:45, modificato 1 volta in totale.
"Warping the minds of men and shepherding the masses has always been your church's domain. You lure sheep with empty miracles and a dead god".
Sydney Losstarot - Vagrant Story
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Re: Soffrire per la bellezza
Blue ha scritto : A me capita spesso di provare un forte dolore che si unisce al piacere di guardarlo, e questo è attualmente forse il mio problema maggiore. Mi fa stare molto male, e mi vergogno un po' a parlarne. Ma la bellezza ha su di me un effetto enorme, è capace di coinvolgermi moltissimo a livello profondo. Non so come mai mi accada questo, posso ipotizzare una schiera di motivi e non saperne scegliere uno. Forse è una concomitanza di cause, forse un motivo non c'è.
Ti vergogni Blueboy perchè temi di essere considerato un ragazzo superficiale? Ma il fatto stesso che ti poni questo problema, significa che non lo sei.
Non abbiamo il potere di decidere di cosa aver paura oppure da cosa farci condizionare. Una mia amica ha avuto per anni il terrore degli animali; è una paura limitante , che può essere altrettanto stigmatizzata. ("Ma come?!? Non sei amante degli animali?") . Le emozioni sono tutte legittime e possiamo solo ascoltarle, lasciando aperto un punto di domanda , resistendo alla fretta di liquidarle con un'interpretazione. Giustamente, come dici tu, nell'intento di lenire i tuoi sensi di colpa e la tua confusione, potresti attribuire questa cosa alla prima ipotesi che ti viene in mente e andare completamente fuori strada.
Siamo complessi, siamo complicati, siamo contraddittori. Certe bizzarrie provengono dai nostri vissuti più profondi e sono preziose , anche quando sono delle scocciature. Ci obbligano a guardarci dentro, a fermarci un attimo e a prenderci cura di noi stessi.
Prenditi cura di te, Blueboy , sei proprio una bella per sona!
Ti vergogni Blueboy perchè temi di essere considerato un ragazzo superficiale? Ma il fatto stesso che ti poni questo problema, significa che non lo sei.
Non abbiamo il potere di decidere di cosa aver paura oppure da cosa farci condizionare. Una mia amica ha avuto per anni il terrore degli animali; è una paura limitante , che può essere altrettanto stigmatizzata. ("Ma come?!? Non sei amante degli animali?") . Le emozioni sono tutte legittime e possiamo solo ascoltarle, lasciando aperto un punto di domanda , resistendo alla fretta di liquidarle con un'interpretazione. Giustamente, come dici tu, nell'intento di lenire i tuoi sensi di colpa e la tua confusione, potresti attribuire questa cosa alla prima ipotesi che ti viene in mente e andare completamente fuori strada.
Siamo complessi, siamo complicati, siamo contraddittori. Certe bizzarrie provengono dai nostri vissuti più profondi e sono preziose , anche quando sono delle scocciature. Ci obbligano a guardarci dentro, a fermarci un attimo e a prenderci cura di noi stessi.
Prenditi cura di te, Blueboy , sei proprio una bella per sona!
Re: Soffrire per la bellezza
Cari ragazzi, grazie mille delle vostre risposte. Sono una base di spunti molto solida e ampia, ed avete scritto delle cose interessantissime che in qualche punto riescono veramente a toccare quello che sento e coincidono a tratti con alcuni dei miei pensieri. Questa è una tematica importante nella mia vita, una delle cose che veramente contano per me. Parlarne con voi è un'opportunità splendida.
Non ho descritto molto all'inizio perché non stavo molto bene (e tuttora non sto molto bene); perché quando mi metto a scrivere tutto sistematicamente faccio peggio, non rendo il senso di ciò che voglio dire, risulta un insieme di parole vuote; perché non ce l'avrei fatta a parlare di tutto; e perché sono convinto che una discussione sia più bella quando è libera di svilupparsi senza schemi per come è.
Mi piacerebbe davvero che continuassimo a parlarne.
Non ho descritto molto all'inizio perché non stavo molto bene (e tuttora non sto molto bene); perché quando mi metto a scrivere tutto sistematicamente faccio peggio, non rendo il senso di ciò che voglio dire, risulta un insieme di parole vuote; perché non ce l'avrei fatta a parlare di tutto; e perché sono convinto che una discussione sia più bella quando è libera di svilupparsi senza schemi per come è.
Questi punti mi hanno toccato molto. L'ideale, il possedere, l'avere, l'essere, il poter godere, l'onorare. Vedo anch'io una bellezza in questa sofferenza stessa, ma più che nella sofferenza è nell'anelito.MarchesediPosa67 ha scritto:la bellezza fa soffrire in sé perché è qualcosa di ideale che ognuno di noi vorrebbe possedere, o nella forma di essere belli o in quella di averla vicino a sé [...] l'incertezza di poterla possedere, di poter condividere qualcosa con la bellezza che vediamo incarnata in un ragazzo [...] E avrei voluto dirgli semplicemente: sei meraviglioso. Lascia che onori la bellezza che è in te. [...] Questa sofferenza è quella che ci dice: siamo belli perché amiamo il bello.
Non credo che dipenda da questo, io riconosco benissimo il fatto che mi piacciono i ragazzi e non mi sento in colpa se non per quel rubare un po' di dolcezza dalla loro immagine con i miei sguardi.Gio92 ha scritto:ti succede questo perchè non hai accettato ancora al 100% la tua omosessualità e quindi è come se "ti sentissi in colpa" per il fatto che ti piace un ragazzo
Sì, una specie di Stendhal. Non è questione di bellezza contro intelligenza, è una cosa relativa all'ambito della bellezza; non vorrei metterli a confronto, almeno per adesso.Cagliostro ha scritto:Quando si conosce una persona oltre alla bellezza si dovrebbe cercare anche altro [...] potrei dirti che soffri della sindrome di Stendhal, rimani talmente folgorato dalla bellezza da perdere la percezione di quello che ti sta intorno causandoti così sofferenza, magari potresti qualche volta lasciar perdere il bello e dedicarti al diversamente bello potresti avere delle belle sorprese
Anche. La paura di non poterlo avere è forse una delle cose che mi fanno soffrire, una delle cause che potrei elencare; il fatto di non essere bello come lui è un'altra, e si porta dietro anche il senso di inadeguatezza, di "non essere abbastanza".guy18 ha scritto:in che senso soffri per la bellezza di un ragazzo? cioè perchè non lo puoi avere? perchè vorresti esser bello come lui?
Hai inquadrato bene un paio di motivi, ed anche le sensazioni che hai descritto poco prima. Grazie per l'ultima frase.davide ha scritto:vorremmo essere come lei perche semplicemente ci affascina e ha delle qualità(anche la bellezza perche no) che vorremmo possedere e sappiamo di non avere magari,ci sentiamo inferiori rispetto ad essa e quindi questo è causa di malessere...
Nn te ne devi vergognare perchè non ce n'è motivo secondo me..
Quoto in toto. Hai avuto una capacità di penetrazione formidabile, sono rimasto a bocca aperta. Hai beccato proprio una di quelle macrocose che mi fanno soffrire. Non avrei saputo dirlo meglio, ti giuro.N1c0L4s ha scritto:Penso che soffri per il semplicissimo motivo che credi nell'impossibilità delle cose...vedi un gran figo che si diverte con i suoi amici e sotto sotto pensi che ha già la sua vita(da ETERO e senza rimpianti(insomma sembra perfetto)) e tu non puoi entrarci in nessun modo.
"Malattia per la bellezza" è bellissimo. In un certo senso la vedo così, ma non si tratta di qualcosa che contrasta in primo luogo con la conoscenza più "profonda", è una cosa che è inerente proprio alla bellezza come anche MarchesediPosa ha specificato poco dopo; e ho paura che concentrarmi su un certo atteggiamento non risolverebbe il problema perché non sarebbe spontaneo.. quante volte sono caduto perché cercavo di essere in un certo modo, ma non era così che ero! In un certo senso la bellezza la vivo in maniera filosofica, nel senso che dentro di me è legata ad ideali e ad emozioni che esistono a livello molto profondo. Il blocco che ho è una cosa su cui ragionare. Per alleggerire un po' - ma io ricordavo che Indy sceglieva la semplice coppa di legno in base al ragionamento storico molto logico, e non in base a sentimenti o metafore: lui rifletteva sul fatto che Gesù era il povero figlio di un falegname, per cui la sua coppa non poteva che essere quella.Nemesis ha scritto:Secondo me dovresti concentrarti di più nell'approfondire la conoscenza, così magari questa malattia per la bellezza passerà da sola. [...] il problema di Blueboy non è vivere la bellezza in maniera filosofica, è che quando vede una persona bella per lui esiste solo quella perchè la bellezza lo condiziona e lo blocca.
Oh, sì. Esattamente così. Ogni parola fa parte della mia esperienza: "era, uno, più bei ragazzi, io abbia, mai visto, ho passato, mangiarmelo con gli occhi, soffrendo come un cane", il corsivo, "contempo". Tutto mi parla di me, tutto è come lo descriverei. E sapere che è verissimo mi fa piacere.il principe ha scritto:Guardare un bel ragazzo è una dolce sofferenza... ç_ç E' verissimo!
La sofferenza legata alla vista del bello credo sia legata alla sua irraggiungibilità. [...] era uno dei più bei ragazzi che io abbia mai visto: Ho passato due ore a mangiarmelo con gli occhi, soffrendo come un cane al contempo...
Non so, a volte mi sento così superficiale per le questioni connesse a questo, ma so che ragionare non è una cosa superficiale. Sono d'accordissimo, le nostre particolarità sono importanti e hanno radici lontane. Grazie per il tuo giudizio.barbara ha scritto:Ti vergogni Blueboy perchè temi di essere considerato un ragazzo superficiale? Ma il fatto stesso che ti poni questo problema, significa che non lo sei. [...] Certe bizzarrie provengono dai nostri vissuti più profondi e sono preziose , anche quando sono delle scocciature. Ci obbligano a guardarci dentro, a fermarci un attimo e a prenderci cura di noi stessi.
Prenditi cura di te, Blueboy , sei proprio una bella persona!
Mi piacerebbe davvero che continuassimo a parlarne.
- Blueboy
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- Iscritto il: venerdì 4 febbraio 2011, 23:36
Re: Soffrire per la bellezza
Visto che oggi avevo un’ora buca sono andato a cercare il mio prof di Filosofia che quando è in luna buona è una persona molto disponibile e gentile e gli ho posto la domanda che Blueboy ha posto a noi.
Dopo un momento di silenzio per riflettere mi ha risposto: “ecco che torna di nuovo il problema dell’estatica di Apollo, ragazzo mio ti facevo più intelligente e meno superficiale”.
Mi ha spiegato che la questione della bellezza è stata lungamente dibattuta ed è dibattuta tuttora in Filosofia perché rappresenta uno dei suoi cardini. Il prof mi ha posto questa domanda “una cosa è bella per come appare esteticamente o per com’è nel suo complesso, difetti e pregi compresi?”.
Insomma per dirla in parole povere: è bello ciò che è bello o è bello ciò che piace?
Quindi se n’è andato via ricordandomi che il concetto di bellezza è solo negli occhi di guarda e di riflettere, perché lunedì devo anche portargli una relazione, dunque grazie Blueboy!
Io ho pensato molto, anche perché è da bugiardi dire che l’estetica non ha una certa rilevanza e non condiziona comunque le nostre scelte: a tutti piace essere i più belli, avere il ragazzo o la ragazza più bella, possedere la macchina più bella, il vestito più glamour etc.. perché così siamo invidiati dagli altri.
E essere invidiati dagli altri vuol dire aver raggiunto uno status.
Essere malati di bellezza significa anche essere schiavi di questo voler raggiungere lo status ed entrare a far parte del gruppo in.
Il fatto che alcune persone siano vittime della bellezza può essere svantaggioso o potrebbe essere una non accettazione di sé. Se persino Alcibiade lodò Socrate forse significa che era andato oltre l’estetica, l’involucro esterno. Socrate non era bello, ma era più bello nel suo insieme di quanto potesse essere bella una persona esteticamente bella.
Esempio che ho tratto da un libro di Del Re quando parla della bellezza: abbiamo davanti due mele, una è lucida, rossa, invitante, profumata e l’altra è un po’ secca, bacatina e non profuma. Cosa sceglie l’amante dell’estetica? La prima mela perché la bellezza lo cattura e riempie i suoi occhi, si sente commosso davanti a tanta bellezza ma quando apre la mela si accorge che è piena di vermi e allora cerca di andare a prendere l’altra mela che però è già stata colta da un altro che ora ne gusta la sua polpa succosa.
Questo cosa ci dovrebbe far capire: che la bellezza da sola è molto limitante se poi non si va oltre, quindi essere malati di estetica vuol dire vivere in superficie mentre la vera vita sta sotto.
Ps- e dopo tutte queste belle riflessioni vado a scrivere la relazione! E se non mi da almeno un nove Blueboy darò la colpa a te!
Pps- voglio farti una piccola precisazione sull’appunto fatto a Nemesis riguardo Indiana Jones: non sceglie la coppa in base al ragionamento che siccome Gesù era figlio di un falegname allora non avrebbe mai usato una coppa d’oro per bere. La sceglie proprio ricordando le parole e gli insegnamenti di suo padre che gli ha sempre ricordato di non fidarsi delle apparenze. Insomma alla fine la bellezza sta solo nell’occhio di chi guarda!
Dopo un momento di silenzio per riflettere mi ha risposto: “ecco che torna di nuovo il problema dell’estatica di Apollo, ragazzo mio ti facevo più intelligente e meno superficiale”.
Mi ha spiegato che la questione della bellezza è stata lungamente dibattuta ed è dibattuta tuttora in Filosofia perché rappresenta uno dei suoi cardini. Il prof mi ha posto questa domanda “una cosa è bella per come appare esteticamente o per com’è nel suo complesso, difetti e pregi compresi?”.
Insomma per dirla in parole povere: è bello ciò che è bello o è bello ciò che piace?
Quindi se n’è andato via ricordandomi che il concetto di bellezza è solo negli occhi di guarda e di riflettere, perché lunedì devo anche portargli una relazione, dunque grazie Blueboy!
Io ho pensato molto, anche perché è da bugiardi dire che l’estetica non ha una certa rilevanza e non condiziona comunque le nostre scelte: a tutti piace essere i più belli, avere il ragazzo o la ragazza più bella, possedere la macchina più bella, il vestito più glamour etc.. perché così siamo invidiati dagli altri.
E essere invidiati dagli altri vuol dire aver raggiunto uno status.
Essere malati di bellezza significa anche essere schiavi di questo voler raggiungere lo status ed entrare a far parte del gruppo in.
Il fatto che alcune persone siano vittime della bellezza può essere svantaggioso o potrebbe essere una non accettazione di sé. Se persino Alcibiade lodò Socrate forse significa che era andato oltre l’estetica, l’involucro esterno. Socrate non era bello, ma era più bello nel suo insieme di quanto potesse essere bella una persona esteticamente bella.
Esempio che ho tratto da un libro di Del Re quando parla della bellezza: abbiamo davanti due mele, una è lucida, rossa, invitante, profumata e l’altra è un po’ secca, bacatina e non profuma. Cosa sceglie l’amante dell’estetica? La prima mela perché la bellezza lo cattura e riempie i suoi occhi, si sente commosso davanti a tanta bellezza ma quando apre la mela si accorge che è piena di vermi e allora cerca di andare a prendere l’altra mela che però è già stata colta da un altro che ora ne gusta la sua polpa succosa.
Questo cosa ci dovrebbe far capire: che la bellezza da sola è molto limitante se poi non si va oltre, quindi essere malati di estetica vuol dire vivere in superficie mentre la vera vita sta sotto.
Ps- e dopo tutte queste belle riflessioni vado a scrivere la relazione! E se non mi da almeno un nove Blueboy darò la colpa a te!
Pps- voglio farti una piccola precisazione sull’appunto fatto a Nemesis riguardo Indiana Jones: non sceglie la coppa in base al ragionamento che siccome Gesù era figlio di un falegname allora non avrebbe mai usato una coppa d’oro per bere. La sceglie proprio ricordando le parole e gli insegnamenti di suo padre che gli ha sempre ricordato di non fidarsi delle apparenze. Insomma alla fine la bellezza sta solo nell’occhio di chi guarda!
Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima
Albert Einstein
Chi semina raccoglie,
ma chi raccoglie si china...
...e a quel punto è un attimo...
Albert Einstein
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ma chi raccoglie si china...
...e a quel punto è un attimo...
Re: Soffrire per la bellezza
Secondo me come già ti è stato detto è solo senso di colpa, anche io l'avevo, adesso che ho superato quella fase, amo contemplare i bei figlioli che ci sono in giro, mi rifaccio gli occhi e passo avanti
Re: Soffrire per la bellezza
Cercherò di assumere il punto di vista opposto, dicendo che dietro la bellezza ci può essere un grande lavoro, un grande sforzo, un grande spreco di energie, una grande insicurezza.
E non solo: ci può essere anche una difficoltà a dire tanti "no" alle molte persone che con il bel ragazzo o con la bella ragazza ci provano.
Ci può essere poi l'invidia degli amici/delle amiche o il non sentirsi compresi da chi "ha di meno" (è un espressione un po' brutale, ma non me ne vengono altre: cercate di intenderlo in senso neutrale) e che quindi tende a minimizzare quello che succede al bel ragazzo o alla bella ragazza.
Ci può essere infine la difficoltà a mantenere nel tempo certi standard e ad accettare che ci sarà sempre e comunque qualcuno più giovane, più bello, più brillante.
Detto ciò, personalmente posso dire che la bellezza su di me aveva un effetto analogo a quello che provocava in blueboy fin quando non ho avuto la possibilità di "approfondire" la conoscenza con qualche bel ragazzo.. ebbene: dopo mi sono sentito come un bambino che ha avuto il suo giocattolo che tanto desiderava e che poi non sa più che farsene...
Se non c'è un coinvolgimento di altro tipo, che non saprei ben definire (un qualcosa che va dalla chimica alla complicità, dall'affinità di interessi alla coincidenza dei valori, fino alla condivisione di alcune esperienze o sofferenze simili), della bellezza me ne faccio poco o nulla.
E non solo: ci può essere anche una difficoltà a dire tanti "no" alle molte persone che con il bel ragazzo o con la bella ragazza ci provano.
Ci può essere poi l'invidia degli amici/delle amiche o il non sentirsi compresi da chi "ha di meno" (è un espressione un po' brutale, ma non me ne vengono altre: cercate di intenderlo in senso neutrale) e che quindi tende a minimizzare quello che succede al bel ragazzo o alla bella ragazza.
Ci può essere infine la difficoltà a mantenere nel tempo certi standard e ad accettare che ci sarà sempre e comunque qualcuno più giovane, più bello, più brillante.
Detto ciò, personalmente posso dire che la bellezza su di me aveva un effetto analogo a quello che provocava in blueboy fin quando non ho avuto la possibilità di "approfondire" la conoscenza con qualche bel ragazzo.. ebbene: dopo mi sono sentito come un bambino che ha avuto il suo giocattolo che tanto desiderava e che poi non sa più che farsene...
Se non c'è un coinvolgimento di altro tipo, che non saprei ben definire (un qualcosa che va dalla chimica alla complicità, dall'affinità di interessi alla coincidenza dei valori, fino alla condivisione di alcune esperienze o sofferenze simili), della bellezza me ne faccio poco o nulla.
Re: Soffrire per la bellezza
Io lo chiamo effetto porta in faccia...cioè come se la bellezza del momento fosse come sbattere in una porta
Ma collego il tutto solo ad una non accettazione del mio orientamento...
Ma collego il tutto solo ad una non accettazione del mio orientamento...
Ho fatto un patto sai. Con le mie emozioni. Le lascio vivere. E loro non mi fanno fuori. (Vasco)
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Re: Soffrire per la bellezza
Boh, a me non capita di stare male, capita solo di rimanere folgorato: c'è qualcuno di veramente bello tra Università e Conservatorio. Ho solo un tuffo al cuore (non sono problemi cardiaci!) e mi scopro a guardarli come un ebete... Ma non ci sto male, solo mi piace vedere ciò che reputo bello e appagante
Velle parum est: cupias ut re potiaris oportet (Ov. Ex Ponto I 1, 35)
Re: Soffrire per la bellezza
C'è una frase che non riesco a superare. Non riesco ad andare avanti, la leggo e la rileggo, e la trovo così strana per me.
Per me la bellezza e il dolore sono inscindibili, non riesco a concepirli separati. Non riesco ad immaginare quel coinvolgimento emotivo senza dolore.
Non riesco ad immaginare di camminare per un corridoio, vedere un bel ragazzo, appagarmi della sua visione e smettere tutto lì. C'è un desiderio, un qualcosa di potentissimo che avverto, un'attrazione, un coinvolgimento, e c'è il dolore. Come la nostalgia di un qualcosa di lontano o perduto, è uno struggimento. Il desiderio di stare con lui. Il mio pensiero rimane con lui.
P.s.: ho deciso di scriverlo lo stesso, ma mi sento stupido.
P.p.s: notare il numero di volte che, in questo post, ho scritto "non riesco". Quando succede una cosa simile, so che significa che è proprio qualcosa che sento in modo molto deciso, profondo e radicato.
P.p.p.s: questi poscritti cumulativi mi ricordano sempre tanto la lettera di Gandalf.
È come se in questa frase ci fosse qualcosa che non riesco a cogliere, che mi sfugge, una smagliatura, un passaggio saltato, una sensazione che mi manca.Torrismondo ha scritto:Ma non ci sto male, solo mi piace vedere ciò che reputo bello e appagante
Per me la bellezza e il dolore sono inscindibili, non riesco a concepirli separati. Non riesco ad immaginare quel coinvolgimento emotivo senza dolore.
Non riesco ad immaginare di camminare per un corridoio, vedere un bel ragazzo, appagarmi della sua visione e smettere tutto lì. C'è un desiderio, un qualcosa di potentissimo che avverto, un'attrazione, un coinvolgimento, e c'è il dolore. Come la nostalgia di un qualcosa di lontano o perduto, è uno struggimento. Il desiderio di stare con lui. Il mio pensiero rimane con lui.
P.s.: ho deciso di scriverlo lo stesso, ma mi sento stupido.
P.p.s: notare il numero di volte che, in questo post, ho scritto "non riesco". Quando succede una cosa simile, so che significa che è proprio qualcosa che sento in modo molto deciso, profondo e radicato.
P.p.p.s: questi poscritti cumulativi mi ricordano sempre tanto la lettera di Gandalf.
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