L'omosessualità femminile

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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Annabel Lee
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Re: L'omosessualità femminile

Messaggio da Annabel Lee » mercoledì 16 marzo 2011, 15:36

[Post scriptum: scusami il tono acceso Nemesis, ma mi sono sentita abbastanza tirata in causa quando stavo solo proponendo un pensiero che non viene dalla mia personale esperienza. Nono sono assolutamente arrabbiata benché possa sembrare così, sono solo un po' infervorata =)]
Nemesis ha scritto:Se gli uomini usano sex toys non è un argomento da affrontare in questo topic che parla di omosessualità femminile e non maschile, non creiamo OT.
Sì se permetti è criticabile e assurdo utilizzare vibratori e dildo per compensare la mancanza del pene e non è comprensibile a livello psicologico sentirsi bloccate in un rapporto fra due donne perchè non si possiedono attributi maschili.
Il rapporto amoroso e sessuale fra due donne non comprende la compensazione del maschio mancato perchè in un rapporto lesbo la componente maschile non dovrebbe nemmeno esistere, se ami una donna la ami esattamente com'è anche nella sua fisicità.
Se poi torniamo sul discorso delle 40enni non approvo nemmeno il fenomeno sociale della lesbica di ritorno, perchè la stragrande maggioranza delle donne (magari stanche del matrimonio) si scopre lesbica. Può succedere una volta, ma certo non è la norma.
In ultimo comincio a pensare di aver avuto la madre più saggia del mondo perchè io non sono mai stata educata con dei paletti standard nemmeno nella sfera sessuale, mi hanno sempre insegnato che l'amore ha diverse forme e che pene-vagina non è il dictat sociale.
Infatti mi chiedi e ti chiedo, se ti hanno insegnato che il rapporto uomo-donna è quello corretto e normale, perchè cerchi le donne?
Se hai bisogno di un pene confrontati in un rapporto etero.
A priori, non considere un rapporto omosessuale inferiore ad uno eterosessuale, o non sarei qui, inoltre probabilmente tua madre è fantastica, ma la maggior parte delle persone non hanno una madre così, anzi è già poco diffusa la cultura che i ragazzi chiedano ai genitori in termini di sesso e ciò che imparano lo scoprono dai porno, per esperienza o in alternativa - se i livelli di pudore e la costrizione religiosa eccessivi - per sentito dire. E' una realtà che non può essere ignorata perché le eccezioni non sono tante e troppo spesso i genitori non sono disposti ad aprirsi coi figli su questioni così delicate e private, ma addirittura i figli che provano vergogna/ribrezzo al pensiero di una vita sessuale dei genitori (per quanto paradossale possa sembrare esistono anche queste problematiche), e anche appunto il pudore imposto nella famiglia da un rigore morale e/o religioso eccessivo sono tutti impedimenti troppo normali a livello sociale. Sono felice per te che hai subito avuto sottomano che ogni forma di amore è libera, io ho avuto il preconcetto eterosessuale da due genitori eterosessuali che mi hanno parlato della loro esperienza diretta e l'ho arricchito dai dodici anni in poi con la consapevolezza dell'esistenza di tante altre forme d'amore ugualmente libere, giuste e importanti a livello sociale.

Tornando ai giochi sessuali, quello sugli uomini non voleva essere OT ma un semplice esempio: in una coppia in cui ci sono non uno ma due peni vengono ugualmente usati giochini erotici e non vedo cosa ci sia di diverso se due donne che vivono con armonia sia la loro affettività che il loro rapporto sessuale lesbico non possano decidere di divertirsi in altro modo. Non parlavo della normalità con questo esempio, ma appunto di kink e fetish.
Sì se permetti è criticabile e assurdo utilizzare vibratori e dildo per compensare la mancanza del pene e non è comprensibile a livello psicologico sentirsi bloccate in un rapporto fra due donne perchè non si possiedono attributi maschili.
Su quest'ultimo punto ti do ragione però.
Non avevo (e continuo a non intendere) perché tu definisca i giochi erotici allucinanti nel post in cui mi hai risposto, perciò probabilmente sono stata poco chiara ad esprimere la mia posizione a riguardo dello stato di rapporto vissuto problematicamente e serenamente.
Se due donne hanno problemi a fare sesso perché manca il pene e perciò trovano un sostituto in plastica allora forse dovrebbero riconsiderare le loro identità perché davvero qualcosa non torna.
A quel punto però ho pensato che è difficile passare da una vita passata a consumare rapporti etero ad una in cui non vi è un pene. Credo sia umano averne paura e la mia domanda stava proprio in questo: è possibile che molte donne lesbiche si fingano con loro stesse bisessuali per paura?

Per quanto riguarda le quarantenni che si riscoprono lesbiche, non so cosa sia la norma, visto che non ho quarant'anni, non ho mai avuto un rapporto completo e considero comunque che qualora lo avessi vivrei bene con o senza il pene. A me non fa ne caldo ne freddo, era solo un pensiero che mi girava nella testa da un po' perché spesso non riesco a comprendere del tutto la natura della bisessualità: dove inizia il sentimento? e dove la paura? Però in particolare è la parte omosessuale femminile che mi fa pensare perché credo che sia molto più sentita la paura, soprattutto nei primi tempi.
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Nemesis

Re: L'omosessualità femminile

Messaggio da Nemesis » sabato 19 marzo 2011, 10:01

Annabel Lee ha scritto:Non avevo (e continuo a non intendere) perché tu definisca i giochi erotici allucinanti nel post in cui mi hai risposto
Non sono i giochi erotici in sè, ma il cercare nell'utilizzo di un gioco erotico il sostituto dell'organo genitale maschile in un rapporto fra due donne dove la sessualità dovrebbe svilupparsi in altro modo.

ps- lo so, la mia mamy è favolosa, almeno una cosa nella vita mi è andata bene!

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Annabel Lee
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Re: L'omosessualità femminile

Messaggio da Annabel Lee » sabato 19 marzo 2011, 14:16

Nemesis ha scritto:
Annabel Lee ha scritto:Non avevo (e continuo a non intendere) perché tu definisca i giochi erotici allucinanti nel post in cui mi hai risposto
Non sono i giochi erotici in sè, ma il cercare nell'utilizzo di un gioco erotico il sostituto dell'organo genitale maschile in un rapporto fra due donne dove la sessualità dovrebbe svilupparsi in altro modo.

ps- lo so, la mia mamy è favolosa, almeno una cosa nella vita mi è andata bene!
Ah, ok, allora siamo d'accordo xD
Mi ero spersa su quel punto e non riuscivo proprio a capire!

ps. anche la mia mamma è stupenda, ma non può essere perfetta xD
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Charming Princess
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Re: L'omosessualità femminile

Messaggio da Charming Princess » domenica 3 aprile 2011, 14:38

Donne che avete intelletto d'amore, certo che in mia assenza proliferano gli spunti :D
Parto dalle risposte icastiche.
Annabel Lee ha scritto: A priori, non considererei un rapporto omosessuale inferiore ad uno eterosessuale, o non sarei qui, inoltre probabilmente tua madre è fantastica, ma la maggior parte delle persone non hanno una madre così, anzi è già poco diffusa la cultura che i ragazzi chiedano ai genitori in termini di sesso e ciò che imparano lo scoprono dai porno, per esperienza o in alternativa - se i livelli di pudore e la costrizione religiosa eccessivi - per sentito dire. E' una realtà che non può essere ignorata perché le eccezioni non sono tante e troppo spesso i genitori non sono disposti ad aprirsi coi figli su questioni così delicate e private, ma addirittura i figli che provano vergogna/ribrezzo al pensiero di una vita sessuale dei genitori (per quanto paradossale possa sembrare esistono anche queste problematiche), e anche appunto il pudore imposto nella famiglia da un rigore morale e/o religioso eccessivo sono tutti impedimenti troppo normali a livello sociale.
Parole sante, l'argomento sessualità è un tabù per molti genitori, ma anche per molti figli; questo probabilmente anche per l'idea che il generation gap sia fiqo.
Annabel Lee ha scritto: Tornando ai giochi sessuali, quello sugli uomini non voleva essere OT ma un semplice esempio: in una coppia in cui ci sono non uno ma due peni vengono ugualmente usati giochini erotici e non vedo cosa ci sia di diverso se due donne che vivono con armonia sia la loro affettività che il loro rapporto sessuale lesbico non possano decidere di divertirsi in altro modo. Non parlavo della normalità con questo esempio, ma appunto di kink e fetish.
Possiamo sostituire “normalità” con “consuetudine”? Per il solito vecchio discorso, la normalità mi pare abbia accezione un pelo troppo connotativa.


Ora arriva il fiume della prolissità.
Nemesis ha scritto: Il rapporto amoroso e sessuale fra due donne non comprende la compensazione del maschio mancato perchè in un rapporto lesbo la componente maschile non dovrebbe nemmeno esistere, se ami una donna la ami esattamente com'è anche nella sua fisicità.
Nemesis ha scritto:Sì se permetti è criticabile e assurdo utilizzare vibratori e dildo per compensare la mancanza del pene e non è comprensibile a livello psicologico sentirsi bloccate in un rapporto fra due donne perchè non si possiedono attributi maschili.
Annabel Lee ha scritto:Se due donne hanno problemi a fare sesso perché manca il pene e perciò trovano un sostituto in plastica allora forse dovrebbero riconsiderare le loro identità perché davvero qualcosa non torna.
Onestamente il punto non mi pare tanto il sesso a compartimenti stagni, quanto il fatto che purtroppo sia diffusa l’idea che il ficchi ficchi non sia considerabile tale senza un pene di mezzo xD

Categorizzare mi pare sterile e poco flessibile, penso che ognuno dovrebbe essere libero di darsi al love love come desidera. In tal senso trovo riduttivo vincolare troppo l’identità sessuale al rapporto carnale, mi sembrano paletti inutili. Personalmente trovo che la questione abbia confini molto molto labili; l’importante mi sembra la serenità del rapporto.
A pensarci bene trovo che sia una pippa inutile anche l’idea di identità, il continuo bisogno di definirsi; come accennato prima, penso che l’attrazione si possa smuovere su molteplici livelli.
Non mi piace definirmi bisessuale, preferisco “potenziale amica intima delle persone”. Scherzi a parte, come detto sopra, trovo un po’ sterile ridurre tutto in categorie. Donne e uomini nelle loro diversità fisiologiche hanno sviluppi unici e irripetibili, che dal mio punto di vista sono parimenti degne di attenzione e interesse. Anche carnale xD
A questo punto però non vorrei uscire OT, se la mia esposizione vi sembra tale e l’argomento vi interessa possiamo aprire un thread di più ampio respiro.
Annabel Lee ha scritto: A quel punto però ho pensato che è difficile passare da una vita passata a consumare rapporti etero ad una in cui non vi è un pene. Credo sia umano averne paura e la mia domanda stava proprio in questo: è possibile che molte donne lesbiche si fingano con loro stesse bisessuali per paura?
Direi possibilissimo. Una mia amica si è nascosta dietro a un dito (e purtroppo anche a un paio di ragazzi) perché evidentemente ritiene che essere a metà del fiume sia più facilmente accettabile e comodo che spostarsi sull’altra sponda a bracciate.
Il che mi ha dato da pensare e da dispiacere, perché la bisessualità è spesso ridotta a stazione di transito o parac…paravento.
Annabel Lee ha scritto:Per quanto riguarda le quarantenni che si riscoprono lesbiche, non so cosa sia la norma, visto che non ho quarant'anni, non ho mai avuto un rapporto completo e considero comunque che qualora lo avessi vivrei bene con o senza il pene. A me non fa ne caldo ne freddo, era solo un pensiero che mi girava nella testa da un po' perché spesso non riesco a comprendere del tutto la natura della bisessualità: dove inizia il sentimento? e dove la paura? Però in particolare è la parte omosessuale femminile che mi fa pensare perché credo che sia molto più sentita la paura, soprattutto nei primi tempi.
Bella domanda. Spesso si è sovraesposti a un quantitativo di impulsi esterni tali da non lasciar capire ciò che realmente si desidera; ed è per questo che si sente il bisogno di rientrare in una categoria, secondo me.
Noi donne abbiamo dalla nostra un’agevolazione non indifferente, perchè girl on girl is hot e viviamo in una società dove maschilismo e patriarcato sono ancora radicati. Senza contare che la fisicità femminile è apparentemente più accettabile. Apparentemente perché alla fin fine le donne non sono diverse dagli uomini nell’esprimere la propria omofobia; e gli uomini non sono i soli a usare due misure diverse per lo stesso peso, personalmente ho diverse amiche che passano il tempo a bagnarsi le mutandine sugli yaoi, ma che alla parola “yuri” sarebbero pronte a deflagrarmi.
Secondo me la paura deriva dall’uscire dalla sicurezza della fisicità comunemente accettata, ovvero dal rendere reale una relazione giocata sullo scherzo. Ovvero dal prendere un po’ più seriamente la tensione sessuale che si cela dietro alle battutine, provando per la prima volta a uscire dagli schemettini che la società gentilmente ci prepara.

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