L’orgoglio che ci ucciderà

Che cosa significa essere gay
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nobolicious
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da nobolicious » sabato 18 giugno 2011, 14:41

Scusate se mi permetto di intromettermi anche io nella conversazione. Sono d'accordo con ciò che Cagliostro e molti di voi sostengono: l'ostentazione molto spesso porta a stereotipizzare le persone, soprattutto la comunità LGBT che è così vasta ed eterogenea. Ciò l'ho avvertito anche dai commenti dei miei familiari riguardo l'argomento: infatti, hanno accusato il Pride di ridicolaggine, una manifestazione che serve solo a burlarsi ancora di più di noi gay. Partendo dal presuposto che penso che la parola "ridicolo" mi infastidisce molto poichè finisce per banalizzare la complessità di una persona: nessuno vorrebbe, credo, apparire ridicolo agli occhi degli altri e l'essere eccentrici, basarsi sull'apparire, molto spesso in modo poco decente, può essere espressione di qualcosa di più profondo. D'altro canto uno dei più grandi intellettuali di sempre, Pirandello, affermava di andare oltre il comico, oltre le apparenze, per scoprire il dramma profondo delle persone. Con queste parole non intendo giustificare assolutamente niente e nessuno, poichè anche io come molti di voi non mi sono sentito rappresentato in questo pride. Però non ho fatto neanche molto per essere rappresentato: non mi sono esposto in prima persona, non ho messo la mia faccia. Avrei tanto voluto partecipare al Pride per poter dire "ci sono anche io tra i gay, con la mia sobrietà, la mia timidezza e il mio rispetto per questa comunità". Anche se questo esibizionismo e tutta questa "carnevalata", come qualcuno ha detto, non mi appartengono non come omosessuale, ma come persona, io porto rispetto e solidarietà verso il pride, verso l'eccentricità di queste persone che, sicuramente, sono state più di aiuto alla comunità e alla nostra causa di me, che me ne sono stato comodo comodo a casa a guardare tutto ciò in TV. Non credo si sia data un'idea sbagliata di quella che è la comunità LGBT: noi siamo ANCHE questo. Penso soltanto che non si sia data una visione unitaria di quella che è l'eterogenità del mondo LGBT. Il soffermarsi unicamente su questa fetta di comunità , questo si che mi ha dato fastidio. Il voler minimizzare tutto soffermandosi solo sul grottesco, sui colori e sull'allegria, quando invece la vita di molti di noi è tutt'altro che facile e gioiosa: questo mi infastidisce. Ma d'altra parte, se mai si è solidali, se mai ci si coalizza per combattere contro l'ignoranza e per diritti che, come persone e non come omosessuali, dovremmo aver garantiti, mai si riuscirà ad avere un'immagine unitaria dell'etorogeneità.
E per ciò che riguarda i vari Giovanardi e il Papa, io credo che questi avrebbero avuto comunque qualcosa da ridire, anche se non ci fosse stato tutto l'esibizionismo e non ci fossero stati quei cartelli di protesta contro la Chiesa: ricordiamoci che non è il pride che questa gente condanna, bensì l'omosessualità stessa. Il nostro obbiettivo non deve essere cambiare la mentalità di queste ottuse ostriche, ancorate alla loro paura e alla loro immobilità che spacciano per tradizione, bensì deve essere quello di forgiare menti e personalità nuove, aperte, che con la dialettica e l'arte del sapere parlino al popolo facendogli capire che in noi non c'è nulla di sbagliato. L'obbiettivo è quello di sconfiggere l'ignoranza della gente con un programma educativo che miri al culto della persona e del rispetto di essa.
Per quanto riguarda Gaga, essendo di parte, mi trovo in disaccordo con ciò che voi dite e mi sento di spezzare una lancia a favore della cantante. Di sicuro l'intento commerciale c'era eccome, ma non credo che sia stato solo quello a spingere Lady Gaga a partecipare al Pride. Vi ricordo che lei non è nuova in questo campo: in prima persona si è esposta nell'abrogazione del "Don't Ask Don't Tell" negli Usa, affascinando con le proprie parole centinaia di persone; inoltre la si vede spesso impegnata nella campagna contro l'AIDS, come nell'ultimo 1 dicembre. Sicuramente non è grazie a lei che la nostra situazione migliorera, ma essendo comunque una voce a contatto con i giovani, è sicuramente un mezzo efficace per sfatere i falsi miti nella mente delle generazioni future. E, comunque si guardi la cosa, Lady Gaga ha concesso a questo pride non solo una sentita partecipazione (che traspare dal discorso leggero e fluido fatto da lei), ma anche maggiore visibilità e, come si dice, "in bene o in male, l'importante è che se ne parli". Poichè il parlarne apre al dialogo e alla discussione e solo tramite questi si può sperare, un giorno, di riuscire ad abbattere i muri che ancora oggi ci dividono dal vivere una vita degna e civile.

Ilex
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da Ilex » sabato 18 giugno 2011, 16:03

Sono ammirato dalla schiettezza di un ragazzo tanto giovane..
in una cosa non posso davvero darti torto, nel fatto che la maggioranza degli omosessuali più vicini alla comune sensibilità in fatto di decenza e lontani dal vivere la loro condizione come una festa, non siano affatto disposti a mostrare in pubblico la faccia.. Parlo anche per me, che mi ritengo in effetti troppo vigliacco per poter affrontare uno scontro aperto.
La malizia ci tocca un po' tutti, e la maggior parte delle persone fatica a distogliere l'attenzione dalle immagini piccanti in favore di una visione generale oggettiva di una condizione dell'essere. Per questo credo che le espressioni di gaiezza prive di inibizione siano cose del tutto legittime, che appartengono a buon diritto alla pluralità d'espressione dell'umana natura, ma se rischiano di spostare il fuoco dell'attenzione dalla discussione sui diritti fondamentali dell'individuo, ad una disquisizione sulla decenza di taluni modi di atteggiarsi, non possono riuscire d'aiuto al dichiarato intento del Pride.
Avrei personalmente preferito che queste espressioni fossero rimaste in una dimensione più velata, come quella che del resto occupano di norma nella società.
E' vero che è importante che di una questione fondamentale se ne parli, ma ancora di più è importante che se ne parli seriamente.

nobolicious
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da nobolicious » sabato 18 giugno 2011, 16:50

In effetti Ilex non posso darti torto. Il pride, anche secondo me, dovrebbe essere preso in maniera più seria e non tanto come una giornata di ovazione e di festa: cosa c'è poi da festeggiare? L'essere arrivati nel 2011 senza alcun diritto, senza alcun rispetto e solidarietà per la vita delle persone e ritenersi anche una "società civile"? Paradossalmente, credo che i selvaggi e le bestie siano più civili di noi, poichè sotto il controllo dell'istinto e dell'irrazionalità, e non della tanta osannata ragione che dovrebbe portare gli uomini a comprendersi l'un l'altro. Il pride, la tolleranza: sono concetti che non dovrebbero esistere tra gente che si reputa dotata d'intelletto. Non ci dovrebbe essere nulla da tollerare, gli uomini dovrebbero vivere pacificamente nel rispetto. E invece questa società ci porta a essere bellicosi tra di noi, a lottare per la sopravvivenza. Questo è ciò che mi scandalizza di più nelle persone: la mancanza di empatia, di comunicazione e di contatto tra la gente. Alla fine, siamo tutti connessi tra di noi, connessi dal fatto di essere uomini, e di vivere, di respirare, di sentire, di amare e provare un'emozione.
Penso di essermi un tantino discostato dal tema principale. Comunque continuo ad affermare che per aver successo in questo tipo di manifestazioni, per affermare, come dici tu, la "pluralità d'espressione dell'umana natura", bisogna attivarsi direttamente, bisogna rendersi partecipi della lotta che accomuna, nonostante i modi, tutti noi: il pride non è serio? Scendi in piazza e rendilo serio tu. E mi rivolgo soprattutto a me stesso, che non faccio altro che gustare la vita da lontano, senza esserne primo protagonista.

Ilex
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da Ilex » sabato 18 giugno 2011, 17:10

In effetti,
stiamo criticando qualcosa che non abbiamo cercato minimamente di migliorare..

Alyosha
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da Alyosha » sabato 18 giugno 2011, 17:26

nobolicious il mio benvenuto te lo do da qui, preferisco perché a me è piaciuta molto l'analisi che fai. Anch'io come te vedo tante luci ed ombre e mi è piaciuta particolarmente per questo.
Benvenuto anche da parte mia.

Si ilex più o meno intendevo quello che hai scritto tu. Quello del pride resta un linguaggio diciamo così "violento" è un modo come dicevo per tirare in faccia gli argomenti oltre che per esorcizzare la paura della gettizzazione. Io lo guardo molto dall'esterno come evento perché non vi ho mai preso parte in verità, quindi non vi so ben dire, se non impressioni superficiali.

Nicomaco
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da Nicomaco » sabato 18 giugno 2011, 18:33

Davvero sorprendente questo topic… lievita a vista d’occhio. Tante posizioni. Tante emozioni. Tanta schiettezza.
Se posso dire ancora la mia, resto banalmente convinto che, ai fini del riconoscimento dei diritti umani per la nostra minoranza, le cose cambieranno per tutti in modo duraturo (e sottolineo duraturo senza possibilità di involuzioni) percorrendo non la strada del muro contro muro o dell’esibizionismo o del carnevale folcloristico (a tratti davvero sgradevole e violento), ma preparando il terreno attraverso la conoscenza, la cultura e il dialogo moderato: in ogni sua forma e in ogni luogo questo possa fiorire, in famiglia, tra amici, in parrocchia, nella scuola, nell’università, nel modo del lavoro, nella politica ....
E credo anche che su questa strada tutti noi, nella vita reale, saremmo disposti, con modalità diverse, a incamminarci senza doverci vergognare di nulla.
Certo, è una strada lunga, dura e faticosa (perché dialogare seriamente significa anche disponibilità ad essere criticati, sempre per amore di verità), ma è una strada che ha il pregio di favorire la fusione delle posizioni tra cittadini di varia estrazione e di creare una coscienza collettiva comune alla quale poi difficilmente la singola persona, a prescindere dal suo orientamento sessuale, sarebbe disposta a rinunciare.
Solo allora, secondo me, il riconoscimento dei diritti non sarebbe visto come una fuga in avanti, ma diventerebbe una conquista naturale e probabilmente definitiva.
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

Ilex
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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da Ilex » sabato 18 giugno 2011, 18:42

Quella di Nicomaco sarebbe davvero la strada migliore da percorrere, ma in effetti un poco di coraggio per poter esporsi nel preparare un terreno fertile alla tolleranza, dovremmo pur trovarlo.. Se penso alla difficoltà che sperimento anche solo nel fare accenno all'argomento omosessualità al di fuori del forum....

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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da naufrago18 » sabato 18 giugno 2011, 19:39

La linea appare a senso unico nel forum e sono ORGOGLIOSO di essere l'unico a pensarla diversamente. Anche il Project non pare prendere nessuna posizione e questo è legittimo ma non condivisibile, fatemelo dire. Inoltre è palesemente offensivo e provocatorio trovare in un sito volto alla scopertà della propria omosessualità e alla propria accettazione un post che si intitola "l'orgoglio che ucciderà". Ci si può smarcare dal mondo gay dichiarato in ben altri termini, e questi sono termini che non mi appartengono e che spero non appartengano neanche al Project. Questa è una scelta chiaramente forte e accettata (anzi osannata) dai progettisti. Io non ci sto. Io sto su posizioni inconciliabili con le vostre dato che in questo forum sono stato l'unico fin ora a parlare dell'Europride in termini positivi. Sono e sarò sempre in aperto contrasto con chi giustifica il Papa e Giovanardi nelle loro dichiarazioni, con chi pensa che il gay truccato sia sempre un pagliaccio, da chi pur di ammettere la distanza da qualcuno e da qualcosa si ritiene "diversamente etero".

Continuerò a far parte del Progetto seppure consapevole delle vostre opinioni ma nulla mi impedirà un domani di abbandonarlo se la strada che si sta tracciando e perseguendo è questa.
Panta rei. Sarà, ma io mi sento sempre lo stesso.

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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da progettogayforum » sabato 18 giugno 2011, 20:10

Ho cercato deliberatamente di stare fuori da queste discussioni. Ognuno può pensare quello che vuole. È altrettanto legittimo pensare che il pride sia certamente positivo come lo è pensare che sia totalmente deleterio. Questo è il segno che tra i gay, per fortuna, ciascuno pensa col proprio cervello. Quanto a me, deliberatamente non intervengo in queste discussioni perché ho fatto una scelta diversa. Per qualcuno la questione pride sì pride no è fondamentale e lo rispetto, io preferisco dedicarmi ad altre cose.

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Re: L’orgoglio che ci ucciderà

Messaggio da br_ba_bo_ba » sabato 18 giugno 2011, 20:39

nobolicious ha scritto:Pirandello, affermava di andare oltre il comico, oltre le apparenze, per scoprire il dramma profondo delle persone
Applaudo alla tua neutralità, anche nella critica, e al tuo gusto (molto appropriato, se posso permettermi) per il politicamente corretto.
Immaginavo che qualcuno prima o poi avrebbe tirato fuori Pirandello, ma attenzione a non equivocare il suo pensiero: oltre l'apparenza, come l'hai definita, in realtà non c'è nulla, proprio perché il vero Io non può prescindere dall'insieme delle apparenze stesse, che culminano in ciò che potremmo chiamare una falsità necessaria, il teatro eterno dell'esistenza umana.
E' questa la condicio sine qua non si arriverebbe alla formazione dell'identità; certamente perde ogni significato se l'uomo in questione viene isolato dal contesto sociale, ma siccome qui stiamo dibattendo un caso pratico (l'apparenza di un gruppo umano, che non è sostanza) è meglio chiudere qui la digressione.
nobolicious ha scritto:"in bene o in male, l'importante è che se ne parli"
Non fraintendermi, adoro Wilde, ma era pur sempre un decadente, e come tale poco adatto a descrivere dinamiche sociali costruttive. Wilde auspicava l'avvento dell'individualismo più radicale, per questo non possiamo parlare di politica (l'individualismo è incompatibile con il concetto di politica): al limite ci sarebbero più punti in comune con l'anarchia che con i sistemi organizzati.
Credo dunque che questa tua idea sia quantomeno fuori luogo rapportata al nostro contesto.
nobolicious ha scritto:Scendi in piazza e rendilo serio tu. E mi rivolgo soprattutto a me stesso, che non faccio altro che gustare la vita da lontano, senza esserne primo protagonista.
Ilex ha scritto:stiamo criticando qualcosa che non abbiamo cercato minimamente di migliorare..
Perdonate, ma qui stiamo scadendo nel vecchio cliché del "chi siamo noi per parlare". Trovo che si possa discutere per il piacere del confronto, per arricchirsi vicendevolmente, senza necessariamente rimproverarsi di essere come i Quattro Amici al Bar.
naufrago18 ha scritto:La linea appare a senso unico nel forum e sono ORGOGLIOSO di essere l'unico a pensarla diversamente. [...] Inoltre è palesemente offensivo e provocatorio trovare in un sito volto alla scopertà della propria omosessualità e alla propria accettazione un post che si intitola "l'orgoglio che ucciderà"
Pensi davvero che sia il caso di cominciare a parlare di "offese"? Nessuno qui ti sottoporrà alla corda finché non cambierai opinione. Vedi il Pride in maniera positiva? Bene. Le tue posizioni sono inconciliabili con quelle di altri? Bene.
` "Sta bene!", disse donna Irene, vedendo tutte le sue figlie piene. ` ;)
La soluzione però è semplice: se posso consigliarti, confuta, ribatti, non arenarti sulle accuse.
progettogayforum ha scritto:Ho cercato deliberatamente di stare fuori da queste discussioni, [...] ho fatto una scelta diversa
Scrivo qui da poco, ma ho compreso le linee guida del tuo progetto.
Ammirevole, davvero bello (sono seria). Mi ferisce un poco (da amante delle dispute civili) la tua franchezza, quando dici che "ognuno può pensare quello che vuole": in parte concordo e in parte no: se questo fosse vero, perché staremmo tutti qui a parlare?
"Rose tints my world,
Keeps me safe from my trouble and pain!"

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