Corteggiamento virtuale

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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Cagliostro
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Corteggiamento virtuale

Messaggio da Cagliostro » venerdì 15 luglio 2011, 16:51

Quest’anno è stato finalmente stabilito che Internet è riuscito a battere i migliori manuali di corteggiamento.
Zoe Hazelwood, ricercatrice della Queensland University of Technology, studia da anni il comportamento on line delle persone nel mondo e nel suo ultimo studio descrive come attraverso gli errori di ortografia, l’uso di abbreviazioni, acronimi e della punteggiatura, sia possibile ricostruire un’immagine dell’altro e anche intraprendere relazioni amorose di successo.
Durante il corteggiamento offline, gran parte dei segnali vengono dalla comunicazione non verbale, spesso ritenuta erroenamente lo specchio della verità.
Questo non riguarda solo l’avvenenza, ma tutti i codici non verbali che possono essere utilizzati:
• gesti (toccarsi i capelli, schiudere le labbra, sorridere);
• movimenti oculari (dilatazione delle pupille, socchiudere gli occhi, ecc);
• uso di profumi;
• gestione della distanza (avvicinarsi e toccare mani e braccia);
• abbigliamento adeguato.
Ma accade troppo spesso che per seguire questi segnali le persone si lascino ingannare dalle apparenze, dall’estetica, finendo così col rimanere delusi perché la persona corteggiata o da cui si è corteggiati non corrisponde al tipo di persona che si desiderava realmente.
La dottoressa Hazelwood continua parlando del fatto che la seduzione on line risulta invece più efficace e veritiera perché costringe le persone a prestare maggiore attenzione alla comunicazione.
Bisogna ricordare molti più dettagli, stare attenti al modo in cui l’altra persona scrive, essere costantemente presenti nella conversazione ed anche sinceri perché è provato che chi si beffa del prossimo in rete viene ignorato e allontanato una volta scoperto; a differenza di quello che avviene off line quando ci si lascia convincere a riprovare da sguardi e gesti che spingono a provare commozione per l’altro.
L’amore nato in rete inoltre non ha età perchè il corteggiamento on line, sembra funzionare più tra le persone di una certa età che non tra i giovanissimi.
La sua prima esperienza personale è consistita nel monitorare una signora desiderosa di una relazione di ben 76 anni. Zoe ha monitorato tutte le sue conversazioni ed è venuto fuori che con un suo coetaneo (poi sposato dopo breve) l’ha conquistata con un sottile corteggiamento molto minuzioso e virtuale. Su quanto accaduto afferma:
“Questo dimostra che tutti abbiamo l’opportunità di utilizzare questa tecnologia, dimostra inoltre che se le persone sono disposte ad accettare la sfida e a credere di avere successo non è mai troppo tardi per trovare qualcuno”.
Incredibile, in amore vince chi... digita!
Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima
Albert Einstein


Chi semina raccoglie,
ma chi raccoglie si china...
...e a quel punto è un attimo...

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Telemaco
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Re: Corteggiamento virtuale

Messaggio da Telemaco » venerdì 15 luglio 2011, 17:54

La siura Zoe potrà analizzare tutte le attempate chattiste del Queensland che desidera, ma alla fine la cosa è molto più banale di quanto si voglia far capire: chat, forum e pc consentono semplicemente di troncare (e nemmeno del tutto) la sensazione più fastidiosa di questo mondo nelle relazioni interpersonali: l'imbarazzo.
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)

Blueboy
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Re: Corteggiamento virtuale

Messaggio da Blueboy » venerdì 15 luglio 2011, 18:16

Che cosa tenera l'imbarazzo.
      • Blueboy

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Volonté Duvall
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Re: Corteggiamento virtuale

Messaggio da Volonté Duvall » domenica 17 luglio 2011, 10:33

Togli l'imbarazzo dei primi approcci interprersonali reali, ed hai tolto il motivo per cui sta in piedi la relazione. Non semplifichiamo i corteggiamenti, non sono due parole scambiate in una chat anonima su cui passi il tempo perchè la tua vita nn offre di meglio da fare. Purtroppo le relazioni richiedono anche CONTATTO. E ovviamente anche Mr.Imarazzo :mrgreen:
Scoprii di essere un Nessuno...di non essere completo.
Proprio come tutti loro, ero venuto al mondo senza un cuore.
Avrebbe fatto qualche differenza?
Se avessi un cuore...allora sarei "qualcuno"?

http://shufflecoffee.blogspot.com/

Ilex
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Re: Corteggiamento virtuale

Messaggio da Ilex » domenica 17 luglio 2011, 14:31

La cosa certa è che in situazioni nelle quali è difficile incontrare anime affini nel mondo esterno, il colloquio virtuale può rappresentare uno dei pochi mezzi per aprirsi ad una persona che si percepisce quale capace di accogliere i propri sentimenti.
Altrettanto vero è che perché dal corteggiamento si passi ad un rapporto d'amore completo, che preveda anche i mezzi di comunicazione non verbali, che sperimenti le emozioni innescate dalla presenza fisica della persona amata,è necessario un incontro diretto.
Non credo che quello che si dice in una chat sia necessariamente una menzogna, anzi, a volte può capitare che le briglie della sincerità si allentino a tal punto, da rischiare di precipitare delle dichiarazioni che il contatto reale saprebbe forse in grado di far emergere con maggior ponderatezza.
Quell'imbarazzo di cui si parla è probabilmente il freno che permette di non superare i limiti di velocità, e in qualche caso, di evitare incidenti dolorosi.
Ciò non toglie che in rari casi l'affinità tra due anime sia sublimata a tal punto, da far passare in secondo piano la necessità di un contatto fisico, ma credo che questo resti la prerogativa di pochi, eccezionali individui.

Nicomaco
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Re: Corteggiamento virtuale

Messaggio da Nicomaco » domenica 17 luglio 2011, 18:11

Concordo con Ilex che ha raccolto spunti anche di altri.
In particolare concordo sulla differenza tra corteggiamento e amore. Ma la stessa cosa potrebbe dirsi tra primi contatti tra persone che ad esempio avvertono una certa affinità di carattere e di interessi e amicizia piena.
Amore e amicizia sono valori che si vorrebbero, tendenzialmente, permanenti nella nostra vita e richiedono proprio per questo, per essere pienamente vissuti, una dedizione nella quale gioca un ruolo fondamentale anche il contatto fisico o se vogliamo la presenza fisica dell’amante o dell’amico. Aggiungerei però che, secondo me, le ragioni del contatto fisico non sono legate solo alla cosiddetta comunicazione non verbale, ma al fatto che una relazione completa, forte, intensa e dunque pienamente soddisfacente dal punto di vista umano implica la presenza fisica dell’amante o dell’amico. Non vorrei fare discorsi un po’ troppo spinti, ma quando si ama e si è amati il contatto fisico (anche sessuale) è desiderato da tutti ed è essenziale ad ogni età; e quando si è amici la presenza dell’amico quanto meno per condividere con lui le attività (non di carattere sessuale) che ci stanno più a cuore è altrettanto desiderata ed essenziale. Che poi esistano mille ostacoli nella vita che rendono anche fragili questo tipo di relazioni è un altro paio di maniche ... ma la fragilità è indice del fatto che il rapporto è pienamente umano ed è ricercato in questo mondo (e poi la fragilità, per parafrasare un'affermazione di blueboy, è così tenera... ).

Quindi anche per me la chat aiuta (in alcuni o molti casi aiuta anche molto …), ma non esaurisce l’esperienza e la piena condivisione di questi valori che ci rendono persone vere.

P.S.: credo, caro Ilex, che due individui che, come dici tu, abbiano sublimato talmente il rapporto da non ritenere rilevante il contatto fisico, più che eccezionali, siano difficilmente qualificabili come persone di specie umana … forse sono divinità... ;)
Ultima modifica di Nicomaco il lunedì 18 luglio 2011, 12:52, modificato 1 volta in totale.
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

Nemesis

Re: Corteggiamento virtuale

Messaggio da Nemesis » domenica 17 luglio 2011, 20:51

A parte i commenti superficiali sulla ricercatrice, che non ha studiato solo individui sopra i 50 anni e non ha strutturato la sua ricerca per suscitare l’ilarità di qualche utente, sinceramente le risposte date finora mi hanno fatto cadere le braccia.
La risposta sull’imbarazzo è superficiale, forse molti utenti non lo sanno ma ci sono persone per cui l’imbarazzo non è un tenero atteggiamento ma è una patologia che impedisce loro di rapportarsi e comunicare con le altre persone perché li blocca a livello emotivo ed espressivo (ad esempio la balbuzie è una patologia che è connessa anche alla facilità a imbarazzarsi) e le frasi sul contatto fisico sono davvero deludenti.
Per fortuna che nessuno di noi è nato nel 1800 o in qualche altro secolo precedente altrimenti ben pochi sarebbero stati in grado di vivere pienamente la loro vita ed essere felici, visto che la maggior parte dei rapporti si mantenevano in forma epistolare. Basta pensare ai tempi dei nostri nonni, quando si emigrava in terre lontane per cercare lavoro. Non mi sembra che allora ci si lamentava per la mancanza di contatto fisico, ma tant’è.
Mi chiedo come si possa scrivere “non sono due parole scambiate in una chat anonima su cui passi il tempo perchè la tua vita nn offre di meglio da fare. Purtroppo le relazioni richiedono anche CONTATTO.”.
Innanzitutto chi scrive una cosa simile è perché sa benissimo che la SUA vita non gli offre di meglio da fare e me ne dispiaccio perché è incapace di vivere.
E il contatto è una frottola bella e buona. Le persone che puntano solo sul contatto per mantenere viva una relazione non sanno comunque mantenerla, sia la relazione a 1000 Km piuttosto che dall’altra parte del globo o del marciapiede. Non sapranno mantenere la relazione perché non sanno nemmeno relazionarsi con sé stessi, quindi troveranno sempre delle scuse per chiudere le loro storie, riaprirne altre e richiuderle in una spirale narcisistica.
Le persone che mettono al primo posto il contatto sono superficiali, non sanno cos’è l’amore e non sono in grado di amare.
Se per un qualsiasi motivo vi trovaste lontani da amici, parenti e partner cosa fareste, tronchereste tutti i rapporti per mancanza di contatto? Se vi innamoraste di qualcuno che vive lontano da voi rifiutereste l’amore?
Se per motivi di salute il vostro compagno (o compagna) non potesse più avere il contatto fisico che voi pretendete lo lascereste?
Sì, credo proprio di sì, gran bella forma di egoismo la vostra.
Quello che chiamate amore non è amore, è solo una forma di soddisfazione personale che vi prendete senza preoccuparvi di far soffrire le altre persone.
Per quanto riguarda poi le menzogne, non vorrei farvi cadere un mito, ma anche le persone che vi sono più vicine potrebbero benissimo mentirvi e prendervi in giro quindi non utilizzate Internet come scusa per non allacciare rapporti.
Io stessa per motivi di salute sono spesso costretta a recarmi in ospedale o restare in casa, non ho molte possibilità di avre contatti fisici con le altre persone e regolarmente quando provo a stringere un rapporto (sia esso di amicizia o di amore è lo stesso) mi viene sempre propinata la solita scusa: “sai la distanza, non si sa mai cosa può succedere stando lontani, non me la sento di impegnarmi con qualcuno che non posso vedere tutti i giorni, i rapporti on line sono aleatori…”.
La relazione può essere completa e appagante anche a distanza, anche senza contatto fisico, dipende dalle persone che la instaurano. Che sono persone con la P maiuscola, persone autentiche, non certo divinità.

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il principe
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Re: Corteggiamento virtuale

Messaggio da il principe » domenica 17 luglio 2011, 21:22

Nemesis, ti trovo un po' acida ultimamente...


'.'
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Sydney Losstarot - Vagrant Story

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Telemaco
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Re: Corteggiamento virtuale

Messaggio da Telemaco » domenica 17 luglio 2011, 21:30

Nemesis non credo tu abbia capito che io rispondevo in maniera del tutto neutrale: penso che la chat sia uno stumento alternativo alle relazioni interpersonali non-mediate, e penso che abbia la caratteristica di offrire uno schermo che consente di travalicare più facilmente determinati ostacoli interrelazionali: questo ostacolo, detto genericamente imbarazzo, può essere nel dettaglio una banale timidezza, oppure un blocco di tipo sociofobico, o ancora un'inibizione socio-culturale... non fa differenza, si tratta di situazioni oggettive che vengono in parte meno nel mondo virtuale consentendo un approccio diverso fra le altre persone. Talvolta è una cosa positiva, talvolta negativa, non saprei proprio giudicare univocamente nè mi sembra appropriato farlo.
Però sull'autenticità o meno di quell'approccio qualunque studio dovrà scontrarsi con un problema intrinseco e inelibinabile per qualsiasi relazione, sia essa virtuale o reale: la buona fede dell'interlocutore. Che è purtroppo un fattore assolutamente casuale, di pura fortuna.
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)

Nicomaco
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Re: Corteggiamento virtuale

Messaggio da Nicomaco » lunedì 18 luglio 2011, 13:00

Mi spiace che i toni comincino a riscaldarsi.
Dico due parole e poi passo e chiudo definitivamente su questo topic, molto legato ad un altro, aperto da Voyager79 sull’essere o non essere digitale delle relazioni tra persone.
Io ad esempio sono stato indotto ad intervenire anche qui proprio per la continuità degli argomenti.
Ciò chiarito, non mi pare che molti che hanno scritto prima del mio primo post abbiano dato esclusiva importanza al contatto fisico (che ha moltissimi e variegati modi di manifestarsi: non lo è forse una semplice carezza sul viso o sulla mano? non lo è forse la semplice presenza?).
Si è accennato piuttosto “ANCHE” al contatto fisico.
Nessuno poi ha affermato che se due persone sono lontane per motivi i più diversi, allora l’amore o l’amicizia sarebbero rifiutati o destinati necessariamente a morire.
Direi piuttosto che, se anche l’amicizia e l’amore non venissero irrimediabilmente compromessi dalla lontananza, un incontro, almeno saltuario, è desiderato da tutti perché l’amore e l’amicizia si nutrono anche di questo (in fondo anche tu Nemesis hai detto di avere, anche se pochi, almeno alcuni contatti fisici e di avere tentato qualche volta di coltivare amicizie a distanza con persone con cui avevi avuto questi contatti … spero di avere bene inteso …).
Insomma non viviamo come eremiti su una colonna nel deserto … nessuno di noi. Siamo animali sociali mi pare ... malgrado tutte le difficoltà che, per mille ragioni, ciascuno di noi può incontrare nella vita quotidiana.
Se una relazione anche concreta non ci fosse mai stata o, dopo esserci stata, venisse completamente meno finché campiamo ho paura che il valore dell’amicizia o dell’amore in questi casi ne soffrirebbe molto e non sarebbe mai cosi pienamente appagante come lo si vorrebbe.
Ed era così anche nell’800 Nemesis: i rapporti tra persone NON erano SOLO epistolari e l’emigrazione dei nostri nonni è stata un’esperienza molto dolorosa per i distacchi che procurava e non certo un’esperienza irrilevante per i rapporti tra persone che si amavano: non c’è anche un famoso racconto inserito nel “Libro Cuore”, che si intitola “Dagli Appennini alle Ande”, il quale narra la storia di un bimbo desideroso di riabbracciare la propria mamma emigrata in Argentina?
Forse c’era un po’ di retorica in questo racconto, ma mi pare che la sofferenza per il distacco tra persone care e il desiderio di un nuovo incontro fossero perfettamente attendibili.

@Nemesis, quando accennavo alla divinità volevo riferirmi ad un essere perfettissimo che ha bisogno di poco o nulla per essere felice, magari solo di un rapporto di tipo “intellettuale”. Noi uomini non siamo divinità. Siamo imperfetti e fragili, Nemesis, perché siamo anche corporei e abbiamo bisogno del corpo, in molti modi diversi ovviamente, per essere pienamente felici con gli altri su questo nostro pianeta terra (per me l’imbarazzo o la timidezza nei corteggiamenti è leggibile anche come un segno della fragilità che rende la persona pienamente umana …). Ed è questa la nostra struggente bellezza …

@Telemaco, non credo che la buona fede dell’interlocutore sia un fattore puramente casuale. Ha degli indici di riconoscimento. Perché altrimenti, se non fosse così, non riusciremmo mai a sviluppare un rapporto serio di qualsiasi genere con nessuno e … neanche a comprenderci leggendo e commentando questo topic. ;)
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

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