Quello che hai scritto della rabbia che provi per il fatto di nuon riuscire a non farti condizionare mi ha ricordato un documento che ti lascio qui, in particolare dove parla del circolo della vergogna -rabbia. Forse sapere che è un meccanismo molto diffuso e causato dall'omofobia potrebbe aiutarti.
http://www.demonti.net/13_Omofobia_interiorizzata.htm
Il dopo...
Re: Il dopo...
Beh... ci stavo pensando anche io al motivo di questa rabbia ma anche di tutto quel contesto... ed effettivamente, per quanto un pò scontata possa essere questa dichiarazione... Penso proprio di avercela con una certa parte della società... Per quanto sia assurdo generalizzare, quello che mi da tutto questo fastidio è che a partire dalle persone più vicine a noi, per continuare con quelli che non ci conoscono, tutti generalizzano e perpetuano pregiudizi di qua e di là senza alcun problema verso il prossimo... Con il colmo, tra l'altro, che si sentono tutti così oppressi da certi modi di vivere che spesso gli sembra anche spontaneo essere egoisti quando lo si desidera...
E più nello specifico, credo che sia la mia famiglia il punto di partenza, i loro pregiudizi posti a prescindere... Anche se, non so esattamente se se ne possa uscire senza una soluzione del tutto personale (e probabilmente con un grosso compromesso... anche se non me lo auguro!)
E più nello specifico, credo che sia la mia famiglia il punto di partenza, i loro pregiudizi posti a prescindere... Anche se, non so esattamente se se ne possa uscire senza una soluzione del tutto personale (e probabilmente con un grosso compromesso... anche se non me lo auguro!)
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller
Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay
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Re: Il dopo...
Ciao marc090,
le possibilità di guardare al futuro in modo sereno ci sono eccome, ma bisogna evitare di farsi prendere dalla frenesia di risolvere tutto e subito. Non si cerca un ragazzo per risolvere un problema personale. Se il problema personale c’è ci resterà anche quando avrai un ragazzo, se ci si innamora di un ragazzo e la cosa è reciproca, solo allora l’idea di coppia ha un senso ma ha un senso per costruire in due con prospettive del tutto diverse da quelle individuali alle quali guardi oggi e che non puoi neppure immaginare. La logica della vita di coppia, di quella vera intendo, è lontana dalla logica individuale e, aggiungo, lo stare in coppia è una eventualità possibile ma non è un obbligo e meno che mai è la ricetta certa per risolvere tutti i problemi. Si può stare bene anche con i propri amici e parlo di amici gay con i quali si può andare a prendere una pizza, si può parlare, di può passare un pomeriggio insieme. Gli altri, quelli che non capiscono e non possono capire, tanto vale tenerli alla giusta distanza e mantenere con loro un rapporto formale, perché di più non è possibile. Che prospettive ci sono per un ragazzo che ha veramente voglia di costruire il suo futuro seriamente? Le prospettive ci sono eccome, a patto che non ci si faccia portare da un entusiasmo incontrollato che può provocare solo guai e, se va bene, solo perdite di tempo. La realizzazione dell’autonomia economica nei tempi minimi necessari, l’equilibrio nelle relazioni sociali gestite con prudenza e un gruppo di amici gay veri con quali poter essere se stessi, sono i pilastri di una vita gay equilibrata. E le storie d’amore? Beh per quelle bisogna essere in due nel senso sostanziale del termine, sono cose che possono certamente esistere e ne ho visti molti esempi, ma sono cose che devono nascere in modo reciproco e devono poter crescere passo passo. Amare un ragazzo è possibile ma è realmente l’impegno di una vita, è un cominciare a mettere l’altro al primo posto e questo deve accadere in modo reciproco.
le possibilità di guardare al futuro in modo sereno ci sono eccome, ma bisogna evitare di farsi prendere dalla frenesia di risolvere tutto e subito. Non si cerca un ragazzo per risolvere un problema personale. Se il problema personale c’è ci resterà anche quando avrai un ragazzo, se ci si innamora di un ragazzo e la cosa è reciproca, solo allora l’idea di coppia ha un senso ma ha un senso per costruire in due con prospettive del tutto diverse da quelle individuali alle quali guardi oggi e che non puoi neppure immaginare. La logica della vita di coppia, di quella vera intendo, è lontana dalla logica individuale e, aggiungo, lo stare in coppia è una eventualità possibile ma non è un obbligo e meno che mai è la ricetta certa per risolvere tutti i problemi. Si può stare bene anche con i propri amici e parlo di amici gay con i quali si può andare a prendere una pizza, si può parlare, di può passare un pomeriggio insieme. Gli altri, quelli che non capiscono e non possono capire, tanto vale tenerli alla giusta distanza e mantenere con loro un rapporto formale, perché di più non è possibile. Che prospettive ci sono per un ragazzo che ha veramente voglia di costruire il suo futuro seriamente? Le prospettive ci sono eccome, a patto che non ci si faccia portare da un entusiasmo incontrollato che può provocare solo guai e, se va bene, solo perdite di tempo. La realizzazione dell’autonomia economica nei tempi minimi necessari, l’equilibrio nelle relazioni sociali gestite con prudenza e un gruppo di amici gay veri con quali poter essere se stessi, sono i pilastri di una vita gay equilibrata. E le storie d’amore? Beh per quelle bisogna essere in due nel senso sostanziale del termine, sono cose che possono certamente esistere e ne ho visti molti esempi, ma sono cose che devono nascere in modo reciproco e devono poter crescere passo passo. Amare un ragazzo è possibile ma è realmente l’impegno di una vita, è un cominciare a mettere l’altro al primo posto e questo deve accadere in modo reciproco.
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Re: Il dopo...
Project, grazie per le belle parole... Penso proprio che cercherò di condurre la mia vita verso quella direzione, di garantirmi una certa indipendenza affettiva (perchè tutti i miei amici sono etero ) e non so... credo che comunque, qualcosa, se non altro per tenere altro lo spirito mi metterò a costruirla anche adesso (parlando molto in generale comunque)Ciao marc090,
le possibilità di guardare al futuro in modo sereno ci sono eccome, ma bisogna evitare di farsi prendere dalla frenesia di risolvere tutto e subito. Non si cerca un ragazzo per risolvere un problema personale. Se il problema personale c’è ci resterà anche quando avrai un ragazzo, se ci si innamora di un ragazzo e la cosa è reciproca, solo allora l’idea di coppia ha un senso ma ha un senso per costruire in due con prospettive del tutto diverse da quelle individuali alle quali guardi oggi e che non puoi neppure immaginare. La logica della vita di coppia, di quella vera intendo, è lontana dalla logica individuale e, aggiungo, lo stare in coppia è una eventualità possibile ma non è un obbligo e meno che mai è la ricetta certa per risolvere tutti i problemi. Si può stare bene anche con i propri amici e parlo di amici gay con i quali si può andare a prendere una pizza, si può parlare, di può passare un pomeriggio insieme. Gli altri, quelli che non capiscono e non possono capire, tanto vale tenerli alla giusta distanza e mantenere con loro un rapporto formale, perché di più non è possibile. Che prospettive ci sono per un ragazzo che ha veramente voglia di costruire il suo futuro seriamente? Le prospettive ci sono eccome, a patto che non ci si faccia portare da un entusiasmo incontrollato che può provocare solo guai e, se va bene, solo perdite di tempo. La realizzazione dell’autonomia economica nei tempi minimi necessari, l’equilibrio nelle relazioni sociali gestite con prudenza e un gruppo di amici gay veri con quali poter essere se stessi, sono i pilastri di una vita gay equilibrata. E le storie d’amore? Beh per quelle bisogna essere in due nel senso sostanziale del termine, sono cose che possono certamente esistere e ne ho visti molti esempi, ma sono cose che devono nascere in modo reciproco e devono poter crescere passo passo. Amare un ragazzo è possibile ma è realmente l’impegno di una vita, è un cominciare a mettere l’altro al primo posto e questo deve accadere in modo reciproco.
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
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