Un po' di me e della mia storia....

La realtà dei gay, storie ed esperienze di vita gay vissuta
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aquila78
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Iscritto il: venerdì 5 agosto 2011, 18:38

Un po' di me e della mia storia....

Messaggio da aquila78 » sabato 13 agosto 2011, 20:38

Ciao a tutti gli utenti… ho effettuato la registrazione qualche settimana fa, dopo che di tanto in tanto, per qualche mese, ho letto e apprezzato tante delle pagine di questo bellissimo forum. Voglio ringraziare innanzitutto lo staff di progetto gay, nessuno sul web finora, per quanto io mi sia sforzato di cercare qua e là negli anni, è mai riuscito a mettere insieme contenuti simili. Qui c’è lo specchio della nostra vita, un rifugio dove tanti di noi si possono riconoscere, non solo alleviando la solitudine che a volte è caratteristica delle nostre vite, ma condividendo passioni, voglia di vivere e squarci veri e propri di vita vissuta. Oggi mi è venuta voglia di condividere con voi, seppur brevemente, la mia storia con l’uomo che io amo. Una storia a metà.
Ho poco più di trent’anni, e tantissima acqua è passata sotto i ponti da quando ho scoperto di essere gay, un po’ meno dal momento in cui ho accettato, persino con un certo orgoglio, la situazione. Vivo in una piccola cittadina, nella quale nonostante la mia condizione sia abbastanza ‘invisibile’ non sono stato del tutto immune dall’influenza del chiacchiericcio di quartiere, e a più riprese durante la mia vita si è presentato il classico momento in cui ho detto ‘basta! Vorrei vivere la mia vita e i miei sentimenti appieno…’ e questo è ciò che un paio di anni fa mi spinse al ‘coming out’ con i miei genitori. Mi spiace dirvi che non sono tanto sicuro di quanto questa fosse stata una decisione felice, di sicuro è qualcosa che prima o poi avrei dovuto fare, non sono però certo di avere azzeccato le tempistiche giuste, dato che, per vari motivi di natura economica, è qualche anno che sono tornato nella mia cara cittadina a vivere a casa di mamma e papà… ed il fatto di essermi dichiarato crea, a volte, degli imbarazzi e della mancanza di comunicazione. Forse non è questo il luogo adatto per discutere dei ‘problemi della crisi economica’, ma sono sicuro che tanti di voi possono capire come un percorso lavorativo tortuoso e spesso sfortunato abbia influenzato anche tanti altri aspetti della mia vita.
Dopo qualche delusione, ma non del tutto disilluso dal classico ambiente gay di cittadina pettegolo e a caccia ansiosa di sesso, decido che, comunque, l’unico modo che ho di conoscere altri ragazzi che giocano nella mia squadra è utilizzare la chat, sebbene consapevole che spesso il 90% o più delle conversazioni sia in chat che dal vivo vada scremato per poter pensare di costruire qualunque tipo di rapporto al di là del sesso. In particolare, non cerco nulla, ma mi piacerebbe per una volta avere degli amici gay veri, e –magari!- se si presentasse una relazione la accoglierei a braccia aperte. È tanto che non ho rapporti sessuali, ma non mi importa veramente tanto di quello.
Impostando un profilo spiritoso su un face book costruito apposta per fare nuove conoscenze nel ‘giro’, chiacchiero con tanta gente. E una sera conosco una persona che tra una battuta e l’altra mi ispira la voglia di fare quattro chiacchiere dal vivo. È onesto: vuole divertirsi. Forse anche io, ma non lo so…. Niente foto, boh, proviamo, lo so che in base ai miei canoni non si dovrebbe accettare un appuntamento al buio, ma non l’ho messa neanche io la foto eppure sono una persona corretta…
Ci vediamo. È più grande di me, di una quindicina di anni… ma ne dimostra dieci di meno. Parliamo tanto, poi ci divertiamo e giochiamo un po'. lui è uno che era a caccia di divertimento, non c’è dubbio su questo. Ma il suo modo di raccontarmi la sua vita, e una luce nei suoi occhi, fa scattare in me la voglia irresistibile di rivederlo. Forse non è solo sesso.
Ci vediamo un’altra volta, ceniamo insieme fuori. Non è dichiarato, come me del resto, e forse questo tende un po’ ad affievolire una intesa che avrebbe potuto esserci anche al di fuori delle quattro mura nelle quali ci vediamo. Non mancano gli attimi di ottima conversazione e di grande e reciproco desiderio, ma l’intesa la troviamo (e forse la stiamo ancora finendo di trovare….) con il tempo; un tira e molla continuo, ripetute dichiarazioni di affetto, prima da parte sua non ricambiate, poi da parte mia non ricambiate, qualche piccola lite, qualche tensione, comunque ci piace stare insieme e la passione e l’affetto gradualmente crescono. Dopo quattro mesi, in cui ci vediamo una/due volte la settimana, sono completamente cotto di lui. Più volte mi ha detto che mi ama, e più volte io l’ho detto a lui. Probabilmente, le ultime volte erano vere e non solo l'entusiasmo effimero di un momento. A volte non eravamo in sincronia sui reciproci sentimenti, ora lo siamo sempre di più, ma se questo non è amore, è veramente molto vicino. Non riusciamo a fare grandi cose insieme a parte vederci a casa sua, io non ho soldi, lui neppure, ma penso tantissimo a lui e mi piace moltissimo starci insieme. Dato che mi spaventa (e forse spaventa anche lui) un sentimento così forte, che io non ho mai provato, decido che ci vedremo poco, solo quando ci va. Tipo che continuiamo a vederci 1 o due volte la settimana. Non mi va di rovinare tutto, e purtroppo per me sono una persona un po’ insicura e che deve costruire pian piano i suoi pilastri perché potrebbero sempre cadere se non sono costruiti per bene e con calma…
Non vi ho raccontato tanto di lui. Non vi ho detto tutte le piccole e grandi cose di lui che mi hanno fatto innamorare. A detta di qualche ex amico in comune, lui era scostante e non sarebbe mai stato capace (dopo una grandissimo legame che lui ha avuto per anni e che purtroppo è finito in disgrazia) di tenere duro in una relazione. Io non so se questa è una vera relazione; dopotutto, non ci cerchiamo né ci vediamo ogni giorno. Ma ogni volta che i nostri occhi si incontrano, io riconosco quello sguardo, ed è lo sguardo che sto aspettando da una vita. Lui sa che io ho un sentimento fortissimo e adora vedermi e parlare con me. Apprezzo di lui ogni volta che scherziamo, ogni volta che stiamo in silenzio, ogni volta che scambiamo due chiacchiere o che passeggiamo, ogni volta che ci abbracciamo. Sono decisamente più timido di lui e tendo a farmi le pippe mentali. Lui è una persona brillante e forse più colto di me, decisamente è lui quello in grado di tenere banco e raccontare aneddoti divertenti. L'età e il tipo di professione che ha scelto lo hanno reso, forse, persona scaltra e divertente. Siamo completamente diversi. Ma ci vogliamo tantissimo bene ed il suo sorriso e le sue parole, percepisco che sono onesti e che arrivano dal cuore. Anche quando dice che mi ama.

Ecco la mia domanda, sperando di non avervi annoiato troppo: secondo voi, l’amore è qualcosa di effimero?? Che ogni tanto si affievolisce, gradualmente cresce, diventa stabile e sempre ti lascia un’idea più bella e romantica della persona a cui pensi, e che lascia un senso di appartenenza a una coppia sempre più presente?? Quando io un giorno penso a lui continuamente, il giorno dopo magari ho tanti altri pensieri per la testa e non mi va tanto di vederlo perché vorrei farmi vedere al meglio e magari è stata una giornata brutta e non ho desiderio di incontrare nessuno… ma dopo qualche ora penso a lui e lo chiamo, e sto meglio….questo è amore?? Scusate se scrivo in un modo che può apparire sconclusionato, arrivano di getto le parole, spero che qualcuno di voi possa capire…. Non ho mai provato tutto questo. A volte sono estremamente felice per quel che sto sentendo, a volte sento che manca tanto ancora alla coppia, ma in generale questa storia mi ha scosso dall’apatia di sentimenti che albergava in precedenza nel mio cuore (in precedenza, la mia vita era fatta di impegni lavorativi, la famiglia e qualche rara serata con gli amici…)
Grazie a tutti per l’attenzione e a presto! Aquila

Alyosha
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Re: Un po' di me e della mia storia....

Messaggio da Alyosha » domenica 14 agosto 2011, 12:33

aquila78 è particolarmente complicato risponderti percio ti dedico questa:

http://www.youtube.com/watch?v=oT3Zkidaeeg

:) é stata la prima cosa che m'è venuta in mente leggendo il tuo post.
La tua storia è molto particolare dice di un inizio molto altalenante e di qualcosa che molto probabilmente piano piano si sta consolidando e che nel consolidarsi pone ovvie domande. Ti vedo molto realista nella visione che hai delle cose e forse anche nella consapevolezza che hai di te e di quello che puoi mettere in un rapporto. Questo può essere un bel vantaggio. Per come la penso mi pare giusto che i rapporti crescano lentamente e che prendano un pò la direzione che vogliono.
Non so se leggo bene tra le righe del tu post però mi pare di capire che tu senta adesso l'esigenza di costruire qualcosa di più. Una relazione più completa forse. In effetti il vostro è un rapporto nato molto sotto le lenzuola e un pò di fatica a maturare lo fa. Se ho capito bene molto dipende da te e dalle tue ansie oltre che da lui. E' come se le reciproche paure vi abbiano posto in questa sorta di "compromesso". Mi pare però che tu punti molto ad arricchire il rapporto, lentamente e con i tuoi/vostri tempi ma che è una cosa che ti interessa fare. Resta da vedere se anche l'altro è disposto a farlo e se in questa cosa camminate assieme. La cosa che vedo fondamentale non è tanto il tipo di rapporto che si costruisce, ma il fatto che lo si condivida e che venga costruito assieme.
Facendosi 4 conti però lui sarà una persona sufficientemente sopra i 40. Mi chiedo solo come sia possibile arrivare a quell'età e giocare ancora la parte del ragazzino "scostante" incapace di costruire una relazione a causa di un legame durato anni (insomma questa del legame reciso che non permette di crearne di nuovi è proprio vecchia come scusa e piuttosto diffusa tra etero e gay a quanto vedo). Il rischio per lui (e forse anche per te) di continuare in questa direzione è di trovarsi per le mani relazioni vuote, superficiali che con l'andare del tempo riveleranno tutti i loro limiti. Il mito dell'eterno fanciullo alletta molto, ma l'elisir di lunga vita non è dato a nessuno e questo "imbroglio" con se stessi è destinato a cadere prima o poi.
Io non so se è possibile ma sarebbe bello probabilmente provare a vedersi fuori dalle mura di casa ogni tanto. Giusto per fare qualcosa assieme, condividere momenti, interessi, passioni, insomma relazionarsi attraverso altre forme. Non siete dichiarati e allora? Per andare a vedere un film o cenare fuori o non so io cosa con una persona bisogna esserlo per forza? Non penso proprio.
Certo che la spinta viscerale delle passioni è importante. Se ho capito bene tuttavia vi incontrate due volte a settimana solo in quel contesto. Da questo punto di vista il vostro somiglia molto al rapporto che potrebbero avere due amanti. Non saprei dirti meglio ma qualcosa che un pò "stona" nella storia che racconti la sento e mi pare giusto fartelo notare.
L'ultima cosa che volevo dirti, che un pò la vedo come la chiave di tutto, è relativa a questa frase
in generale questa storia mi ha scosso dall’apatia di sentimenti che albergava in precedenza nel mio cuore.
Può sembrare una cosa bella ma l'idea che sia l'alttro a scuoterci dall'apatia non è realistica per per due motivi. Il primo è che l'altro difficilmente arriva a risolverci i problemi, il secondo è che le cose non succedono mai per caso. Probabilmente eri tu a trovarti in un periodo in cui eri particolarmente predisposto a farti "scuotere". Se è così conviene puntellare un pò più su di te i pilastri di questo cambiamento. Qualcosa l'altro smuove senza dubbio, solleva un pò il terriccio e lascia riaffiorare cose sopite. I sentimenti, i desideri e la passsione però sono i tuoi e non suoi. L'altro non ti riempie delle sue cosse (o almeno non dovrebbe farlo) ma le lascia solo venir fuori. Il rischio di affidare a terzi certi "compiti" è quello di dare vita a forme di "dipendenza" che potrebbero non giovarti alla lunga. L'idea di aver bisogno di qualcuno per mettersi in contatto con il proprio lato desiderativo ed emotivo rende l'altro una specie di "droga" di cui non si riesce a fare a meno... E' un sentimento molto bello molto forte ma al di là del fatto che possa essere definito amore o meno, non lo vedo produttivo. Può dare luogo a smanie di possesso o crisi d'abbandono oppure farti sviluppare la convizione che senza di lui certe cose non le potrai mai più vivere e questo non è mai vero.

Ilex
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Re: Un po' di me e della mia storia....

Messaggio da Ilex » domenica 14 agosto 2011, 19:53

Benvenuto Aquila 78!

avrai modo di confrontarti con gente seria qui.
Sicuramente anche la tua esperienza sarà d'aiuto ad altri.

ancora benvenuto!

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progettogayforum
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Re: Un po' di me e della mia storia....

Messaggio da progettogayforum » lunedì 15 agosto 2011, 0:16

Ciao aquila78,
intanto benvenuto nel forum, anche si avrei dovuto dirtelo ieri.
Ma vengo al punto. L’amore è qualcosa di effimero? Be, la maggior parte delle immagini dell’amore che di solito usiamo non hanno molto a che vedere con la realtà. L’amore non è un innamoramento che dura una vita, ha una sua dimensione di quotidianità, di ordinario, che lo qualifica in modo essenziale. Innamorarsi è un’esperienza straordinaria, vivere una storia d’amore significa invece condividere anche le dimensioni ordinarie. La storia che racconti è una bella storia, è realmente una storia d’amore che si è fatta strada dentro di te proprio perché aveva un suo spessore affettivo che non avevi mai conosciuto prima. L’omosessualità viene accettata quasi sempre prima sul piano strettamente sessuale e solo in un secondo tempo se ne capisce la portata affettiva. Vivere il senso di coppia è possibile in tanti modi anche “in assenza”, e la vita di coppia non è una simbiosi o una fusione totale. La vita di coppia è fatta di piccoli compromessi, di adattamenti reciproci, di esitazioni, anche di errori di comunicazione e talvolta di incomunicabilità. Gli errori nella vita reale si commettono spesso ma in un rapporto d’amore non sono dirompenti, si possono correggere. La tua è una bella storia d’amore che come tutte le cose serie e la vita stessa ha solo l’apparenza dell’effimero.

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Telemaco
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Re: Un po' di me e della mia storia....

Messaggio da Telemaco » lunedì 15 agosto 2011, 0:53

aquila78 ha scritto:Io non so se questa è una vera relazione; dopotutto, non ci cerchiamo né ci vediamo ogni giorno. Ma ogni volta che i nostri occhi si incontrano, io riconosco quello sguardo, ed è lo sguardo che sto aspettando da una vita. Lui sa che io ho un sentimento fortissimo e adora vedermi e parlare con me. Apprezzo di lui ogni volta che scherziamo, ogni volta che stiamo in silenzio, ogni volta che scambiamo due chiacchiere o che passeggiamo, ogni volta che ci abbracciamo.
aquila78 ha scritto:Quando io un giorno penso a lui continuamente, il giorno dopo magari ho tanti altri pensieri per la testa e non mi va tanto di vederlo perché vorrei farmi vedere al meglio e magari è stata una giornata brutta e non ho desiderio di incontrare nessuno… ma dopo qualche ora penso a lui e lo chiamo, e sto meglio…
aquila78 ha scritto:A volte sono estremamente felice per quel che sto sentendo, a volte sento che manca tanto ancora alla coppia, ma in generale questa storia mi ha scosso dall’apatia di sentimenti che albergava in precedenza nel mio cuore
Una storia semplice ma bellissima :)
Forse non te ne sei reso conto ma l'amore in tutta la sua durevolezza lo trovi descritto nelle tue stesse parole! E non c'è niente di più solido e forte di queste sensazioni :D
Ultima modifica di Telemaco il lunedì 15 agosto 2011, 22:27, modificato 1 volta in totale.
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)

Nicomaco
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Re: Un po' di me e della mia storia....

Messaggio da Nicomaco » lunedì 15 agosto 2011, 15:40

Bella storia Aquila78! :D
Un esempio di storia realistica e umanissima che mi piacerebbe leggere più spesso.
Ti auguro davvero che quanto di buono, bello e positivo hai già vissuto possa approfondirsi consolidarsi.
Anche secondo me non è vero che l'amore è effimero.
L'innamoramento è un momento di sconvolgimento interiore straordinario per una persona che lo vive.
L'amore dovrebbe invece essere qualcosa che matura gradualmente e sostituisce in modo naturale l'innamoramento per durare tutta una vita.
Almeno è quello che si spera! ;)
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

barbara
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Re: Un po' di me e della mia storia....

Messaggio da barbara » lunedì 15 agosto 2011, 21:29

Ciao Aquila 78, benvenuto!
La tua presentazione offre molti spunti di discussione. Ti chiedi se il tuo rapporto con questo ragazzo sia amore.
Per rispondere dovremmo cercare di definire cosa sia amore e cosa non lo sia.
Ti posso solo dire che , per quanto mi riguarda, mi sono fatta questa domanda molte volte e credo di aver cambiato molte risposte nell'arco della mia vita .
Ma quello che per me è amore, potrebbe valere per i miei coetanei? Credo proprio di no.
Ciò che ogni persona chiede o addirittura pretende dall'amore è diverso da ciò che vorrebbero gli altri , perché è legato alla sua storia . Boy Com ti ha dato una sua risposta, ma se tu gli chiedessi da cosa trae le sue osservazioni , potrebbe elencarti una serie di fatti che lo hanno portato oggi ad affermare queste cose.
Allo stesso modo io potrei dirti che , per come la penso oggi, in un rapporto d'amore per me è prioritario il rispetto dell'altro, la possibilità di realizzarsi come individui pur essendo coppia, ma questa convinzione è maturata col tempo in tanti anni di vita insieme .
Se ben ricordo a quindici anni nell'amore cercavo la magia e magari a venti la passione, a trenta la maternità e via dicendo.
L'altra cosa che ho capito dell'amore è che per restare insieme bisogna proprio volerlo, ma tanto.
Ti devi impegnare con tutto te stesso per riuscirci perchè, come mi diceva giustamente una persona in chat qualche giorno fa, l'amore è come un fuoco, che devi tenere vivo e proteggere dalla pioggia , come dal gelo.
Mi sembra un'immagine semplice , ma molto efficace , che questo ragazzo ha voluto regalarmi ; una frase che mi ha fatto molta tenerezza , specie perché detta da un uomo.
Comunque sia ti auguro di riuscire a trasformare questo amore nell'amore che vuoi e mi sembra che le premesse siano buone. :D

aquila78
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Re: Un po' di me e della mia storia....

Messaggio da aquila78 » lunedì 15 agosto 2011, 23:32

Ciao a tutti e grazie!! per quel che vale alle 23.10, vi auguro di terminare serenamente questo lungo 'weekend' di ferragosto, che mi ha dato sicuramente di che pensare dato che con lui non ci siamo visti (avevamo entrambi degli impegni).... cerco di rispondere a tutti, sperando che la stanchezza accumulata non renda troppo nebulosi i miei pensieri e sgrammaticata la mia scrittura:
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boy-com, grazie per le tue sensate riflessioni! molto carino aver citato nella tua risposta quel bel pezzo di Capossela che non conoscevo. Lo considero pertinente, perché trasmette una sensualità affine a quel tango passionale che è, ne sono sempre più certo, l'amore stesso nei primi tempi (e non solo l'innamoramento..). Non sono d'accordo sul punto in cui dici che non sia bella l'idea che l'altro ci 'scuota dall'apatia', perché ritengo possibile e anzi auspicabile che una persona possa, attraverso la sua interazione con te, catalizzare sensazioni tanto forti da 'scuotere' l'aridità di un tuo mondo interiore che prima poteva sembrarti vuoto. E' verissimo che dovrei puntellare un po' più su di me i miei pilastri, ma è così bello lasciarsi anche trasportare. Forse è un'illusione dare tanto potere ad altri di cambiarci così tanto, forse un po' autolesivo se guardiamo il rovescio della medaglia in cui l'altro ci 'cambia' magari in negativo trasmettendoci sofferenza e frustrazione...(cosa che, nella letteratura d'amore e nella vita, è all'ordine del giorno purtroppo...) per il momento assaporo la parte bella senza troppa riflessione, sperando di non idealizzare troppo l'uomo oggetto della mia passione. Ma quel che dici merita cauta attenzione, io spero davvero che lui non diventi in futuro una sorta di 'droga' per me, che non sarà mai l'unico fattore che riesce a muovere in me dei sentimenti e delle passioni, perché starei rinunciando alla mia individualità. Grazie!!
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Ilex, grazie del benvenuto! sto apprezzando tanto l'interazione con voi e sarei orgoglioso del fatto che anche i miei interventi potrebbero essere di aiuto a qualcuno..
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Caro Progettogay, grazie per essere lì e per avermi risposto! è talmente vero quello che dici che la tua sembra una di quelle risposte che ti rendi conto di avere sempre avuto ma che non hai mai 'afferrato' fino a che qualcuno non te le ha indicate.... fa molto più senso distinguere l'innamoramento dall'amore, due dimensioni bellissime, e credo che la seconda è la fase nella quale inizio a ritrovarmi, con tutto il gioco di equilibri e di compromessi e il voler andare avanti che questo comporta... seppur ancora con qualche insicurezza che però deriva dal mio vissuto presumo, non dalle specifiche circostanze in cui io mi trovo con lui che sembrano indicare che le cose procedono bene.... spero sempre meglio
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Telemaco, grazie! il tuo apprezzamento riesce a rendere persino più intensa dentro di me tutta la bellezza che provo....
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Nicomaco, ti ringrazio davvero per quel che dici, e per i tuoi sinceri auguri, mi piace i ltuo modo di pensare e spero, ma in fondo penso, che tu abbia ragione... il fatto che io cominci a pensare che l'amoer non sia qualcosa di effimero non deriva dal mio bisogno di essere confortato, ma dalla sempre più forte sensazione che sia qualcosa di molto stabile e duraturo, a tal punto che, addirittura, se anche malauguratamente la mia storia finisse di qui a poco, credo che continuerei a conservare un posto nel mio cuore per lui, anche nel momento in cui le nostre strade si dividessero, per quanto irragionevole possa sembrare...
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Ciao Barbara... molto interessanti anche i tuoi consigli, sicuramente il concetto di amore è talmente spirituale da essere soggettivo sebbene universalmente celebrato dalla letteratura come qualcosa che 'tutti gli innamorati sanno'... ma forse la poesia, nella sua qualità estetica, ha cercato in tanti modi di rendere l'intensità, la gioia e il dolore e tutte le sfumature di questa cosa chiamandola 'amore' o 'amore non corrisposto' ma in realtà riferendosi più spesso a quella fase ancora più romantica e intensa che è l'innamoramento, come giustamente mi hanno fatto osservare gli altri utenti c'è da distinguere....
mi ha colpito moltissimo una tua frase (non riesco a citare, devo abituarmi al forum...) in cui dici

"L'altra cosa che ho capito dell'amore è che per restare insieme bisogna proprio volerlo, ma tanto.
Ti devi impegnare con tutto te stesso per riuscirci perchè, come mi diceva giustamente una persona in chat qualche giorno fa, l'amore è come un fuoco, che devi tenere vivo e proteggere dalla pioggia , come dal gelo." Bellissima, tenera ed eternamente vera. Ti ringrazio tanto.

Alyosha
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Re: Un po' di me e della mia storia....

Messaggio da Alyosha » martedì 16 agosto 2011, 11:56

Non sono d'accordo sul punto in cui dici che non sia bella l'idea che l'altro ci 'scuota dall'apatia', perché ritengo possibile e anzi auspicabile che una persona possa, attraverso la sua interazione con te, catalizzare sensazioni tanto forti da 'scuotere' l'aridità di un tuo mondo interiore che prima poteva sembrarti vuoto. E' verissimo che dovrei puntellare un po' più su di me i miei pilastri, ma è così bello lasciarsi anche trasportare.
aquila78 Sono io che ringrazio te per le tue riflessioni e la tua condivisione. Come e ha giustamente scritto Barbare le cose che diciamo agli altri sono sempre quelle che diremmo a noi stessi e il risultato della nostra esperienza al punto in cui è. E' un esperienza molto bella quella che descrivi che a me in tutta oggettività manca e rispetto alla quale non ho molto da dire. Hai ragione tu è così bello lasciarsi andare anche trasporare. Cioè è quello di cui io stesso sento il bisogno in effetti, come esigenza fisiologica ormai mi verrebbe da dire. Che altro dirti, spero davvero per te che tu possa continuare a viverti in tutta serenità questa storia.
Un forte abbraccio

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