San Lorenzo
San Lorenzo
Ti ringrazio davvero di cuore, mia dolcissima amica. Mi hai reso felice con poco, ma per me è valso davvero moltissimo. Se solo avessi potuto parlarti prima! Mi avresti aiutato così tanto!
Ti parlai di me, di Lei, come sempre ti posso parlare; ti spiegai le mie ragioni, ti raccontai la sua reazione. Ti parlai dell’altra Persona, la Persona che mi ha acceso il cuore, che mi ha riempito di dubbi, che m’ha spinto a lasciare Lei. Ti ho riportato molto di ciò che la Persona mi ha detto: gli inviti, le promesse, i complimenti teneri; tu mi dicevi: “Ma allora è fatta! Ma allora buttati, vai da lei!” ed io rispondevo: “E’ più difficile di quanto credi, non è così semplice, non ne sono convinto, forse è tutto un abbaglio...” e tu non capivi, o forse sì. Mi si accese il volto, ma per fortuna eravamo al buio, a guardare le stelle dal boschetto (erano così belle le stelle di San Lorenzo!); sentivo la pelle del viso bruciare, il cuore battere, la tensione salire; sentivo la verità sulla punta della lingua, ma anche tanta paura di lasciarla andare. Poi dissi semplicemente: “E’ un ragazzo.”
E tu, mostrando appena un minimo di stupore, soddisfatta più che altro di comprendere finalmente la mia titubanza, continuasti a chiedere e a consigliare come se parlassimo di una qualsiasi Giulia o Chiara, quando invece parlavamo di un “Marco”. Ed io te lo descrivevo, mi confidavo, svelavo i miei dubbi, le mie impressioni, le mie speranze. E ci abbracciavamo, parlando e ridendo, come se nulla fosse, perché nulla è.
Ti parlai di me, di Lei, come sempre ti posso parlare; ti spiegai le mie ragioni, ti raccontai la sua reazione. Ti parlai dell’altra Persona, la Persona che mi ha acceso il cuore, che mi ha riempito di dubbi, che m’ha spinto a lasciare Lei. Ti ho riportato molto di ciò che la Persona mi ha detto: gli inviti, le promesse, i complimenti teneri; tu mi dicevi: “Ma allora è fatta! Ma allora buttati, vai da lei!” ed io rispondevo: “E’ più difficile di quanto credi, non è così semplice, non ne sono convinto, forse è tutto un abbaglio...” e tu non capivi, o forse sì. Mi si accese il volto, ma per fortuna eravamo al buio, a guardare le stelle dal boschetto (erano così belle le stelle di San Lorenzo!); sentivo la pelle del viso bruciare, il cuore battere, la tensione salire; sentivo la verità sulla punta della lingua, ma anche tanta paura di lasciarla andare. Poi dissi semplicemente: “E’ un ragazzo.”
E tu, mostrando appena un minimo di stupore, soddisfatta più che altro di comprendere finalmente la mia titubanza, continuasti a chiedere e a consigliare come se parlassimo di una qualsiasi Giulia o Chiara, quando invece parlavamo di un “Marco”. Ed io te lo descrivevo, mi confidavo, svelavo i miei dubbi, le mie impressioni, le mie speranze. E ci abbracciavamo, parlando e ridendo, come se nulla fosse, perché nulla è.
Re: San Lorenzo
Grazie Machilosa, è una bellissima testimonianza Il momento in cui si riescono a dire quelle due parole, che sembrano tanto pesanti, deve essere incredibilimente bello e, forse, anche strano. Hai condiviso con noi un frammento della tua storia, che sicuramente ricorderai per tutta la vita grazie alle emozioni che ti ha regalato, grazie al fatto che sei riuscito a parlare, a creare questa bella atmosfera con un'amica che sicuramente per te sarà molto importante anche in futuro. L'arricchimento che ci può donare la consapevolezza di poter condividere con qualcuno una parte di noi, senza vergogna, senza timori, forse anche in modo inaspettato ed estemporaneo (perchè magari si è provato a dirlo prima, in altre occasioni, ma non si è riusciti ad andare fino in fondo, a superare il blocco), secondo me è impagabile.Machilosa ha scritto:E ci abbracciavamo, parlando e ridendo, come se nulla fosse, perché nulla è.
La farfalla che volteggia intorno alla lampada finché non muore è più ammirevole della talpa che vive in un buio cunicolo.
Re: San Lorenzo
Machilosa è una bella esperienza quella di accorgersi che ci sono persone che sanno accettare, comprendere ed accogliere, più che per una reale comprensione dei fatti, per una sorta di istinto. E' un bel momento quello che descrivi e mi fa molto piacere che tu abbia incontrato una persona così accogliente, nono sono troppe, ma ci sono e quando ti capitano è una bella cosa.
- progettogayforum
- Amministratore
- Messaggi: 5980
- Iscritto il: sabato 9 maggio 2009, 22:05
Re: San Lorenzo
Machilosa, che bellissimo post!! Mi è piaciuto propiro tanto!!
BLOG PROGETTO GAY http://progettogay.myblog.it/
BLOG STORIE GAY http://nonsologay.blogspot.com/
SITO PROGETTO GAY https://sites.google.com/site/progettogay/
STORIE GAY E NON SOLO https://gayproject.wordpress.com/
BLOG STORIE GAY http://nonsologay.blogspot.com/
SITO PROGETTO GAY https://sites.google.com/site/progettogay/
STORIE GAY E NON SOLO https://gayproject.wordpress.com/
- serpentera
- Messaggi: 430
- Iscritto il: martedì 24 agosto 2010, 19:37
Re: San Lorenzo
Ma perchè qui nel forum con le vostre storie riuscite a farmi commuovere così tanto,ultimamente?
Mannaggia a te,Machilosa!
P.S:complimenti per il coraggio,grande!
Mannaggia a te,Machilosa!
P.S:complimenti per il coraggio,grande!
Re: San Lorenzo
Davvero una bella e commovente testimonianza. Tenerissima! Gli attimi appena precedenti a "E' un ragazzo" devono essere stati così pieni di emozione da far scoppiare il cuore... La gola chiusa... Stavo per farlo anche io, non perché mi fossi innamorato di qualcuno ma solo per parlare della mia, della nostra condizione.
Hai superato l'ostacolo e per questo meriti "due pollici in alto"!!
Grandeee!!
Un abbraccio
Hai superato l'ostacolo e per questo meriti "due pollici in alto"!!
Grandeee!!
Un abbraccio
La verità è sempre quella, la cattiveria degli uomini che ti abbassa e ti costruisce un santuario di odio dietro la porta socchiusa. Ma l'amore della povera gente brilla più di una qualsiasi filosofia. (A. Merini, Terra d'amore)
-
- Messaggi: 48
- Iscritto il: lunedì 5 settembre 2011, 17:26
Re: San Lorenzo
Grande, davvero!Machilosa ha scritto:sentivo la verità sulla punta della lingua, ma anche tanta paura di lasciarla andare. Poi dissi semplicemente: “E’ un ragazzo.”
L'attimo prima di aprir bocca ti senti lacerare, l'attimo dopo, quando sai di non poter più tornare indietro, in qualche modo ti senti meglio, nonostante la paura di un possibile rifiuto...è un po' come salire su una barca e dare un calcio alla riva...ormai sei sull'acqua, la terra si sta allontanando e non ti resta che andare!
Anche io ho vissuto un momento simile e anche se non ero innamorato e le mie parole sono state "credo di non essere etero" quella sera in macchina sotto casa e l'amico che era al mio fianco penso li porterò dentro per sempre.
Nuovi CO
Ho deciso che la mia maschera durerà ancora poco, anzi pochissimo. Devo dire che la fortuna mi aiuta: il mio ex coinquilino (che frequenta in parte la mia stessa compagnia), tornato dall’Erasmus si è dichiarato pubblicamente, ma la reazione è stata quanto mai tiepida; qualche sorriso stupito, ma nessun commento omofobo; le volte in cui siamo usciti insieme ha portato il suo ragazzo e tutti sono stati molto cordiali con entrambi. Non ho la minima intenzione di fare come lui: piano piano si sta adagiando nell’icona del gay tradizionale, sta diventando una macchietta, insomma. Se da un lato ero dubbioso, perché temevo stupidamente commenti del tipo: “ma è contagioso?” “è diventata una moda?”, d’altra parte mi rendo conto che si tratta di una paura davvero ridicola: chi vuol capire, capirà. Di certo un eventuale CO tra i miei amici non potrebbe nuocere alla mia carriera universitaria, né rendermi la vita difficile (forse eviterò coi coinquilini, non si sa mai…).
In ogni caso, ne ho parlato a due mie carissime compagne di università, che adesso posso decisamente definire amiche!
La prima è stata buffissima: ero parecchio teso, scioccamente, dal momento che lei ha un cugino gay e che è estremamente affettuosa col mio ex e col suo ragazzo; l’ho fatta girare per mezzora nel parco della facoltà, finché non mi sono deciso: “senti, ho bisogno del tuo supporto morale!” “[mi lancia uno sguardo eloquente] dimmi tutto!” nel frattempo, passa vicino a noi una nostra compagna, ed io esclamo (poiché ne avevamo parlato una mezzoretta prima): “Toh, lupus in fabula!” La mia amica mi guarda stralunata, ma io nemmeno lo noto, tanto sono teso: “Sai che l’altro giorno m’hai chiesto se sto uscendo con qualcuno… beh, è un ragazzo!” “Ah! Eh, va beh. Sono contenta!” E poi è scoppiata a ridere: “Ahaha! Meno male, temevo fosse M. [la ragazza incrociata poco prima che, oltre a non essere una bellezza, non è particolarmente brillante]!” Ovviamente si è fatta spiegare tutto nei dettagli! Abbiamo parlato quasi due ore! Era così contenta che mi fossi aperto con lei, che alla fine mi si è gettata al collo!
Due giorni dopo, ne ho parlato ad un’altra amica; con lei è andato tutto più liscio, ero meno teso (forse perché c’ho preso gusto a fare CO: la reazione, finora, è sempre stata molto divertente!); stesso punto del parco: “Senti, facciamo un po’ di gossip!” “Oh, che bello! Su chi?” “Su di me!” E poi, pressappoco le stesse parole. “Ma davvero? Un ragazzo? Con la “o”? Ma dai!” Mi è toccato ri-raccontare tutto! Quasi tutto, del mio ex-coinquilino taccio -è meglio! E poi, che tenera! Mi ha ringraziato per essermi confidato con lei! Era molto orgogliosa d’esser stata “scelta”!
L’ultimo CO è avvenuto tramite e-mail (per motivi di forza maggiore); ho mantenuto un fitto rapporto epistolare col ragazzo di cui mi ero cotto, la primavera scorsa, colui che mi ha fatto aprire gli occhi sul mio orientamento; poco tempo fa, mi aveva chiesto se c’erano nuove fiamme all’orizzonte, ed io gli avevo accennato, restando sul vago, del ragazzo con cui sono uscito, un paio di mesi fa, e con cui è andato tutto a ramengo. Nelle ultime mail è stato così insistente nel chiedermi dettagli, che alla fine ho ceduto e gli ho raccontato la verità:” è un ragazzo!” Beh, non potevo aspettarmi una risposta migliore: mi ha confessato d’essere gay pure lui e di saperlo da quando ha 16 anni; in famiglia e tra gli amici stretti lo sanno tutti (ed io sono stato pure a casa sua: ecco perché avevo notato un curioso sguardo indagatore, da parte dei suoi!). Dunque il mio “radar” funziona! “Siamo stati due sciocchi a non confessarcelo prima!”, mi ha detto. Chissà, forse sarebbe potuto nascere qualcosa. Pazienza; devo dire, con tutta sincerità, che preferisco così: la nostra amicizia si è rafforzata, mentre una relazione a distanza (700km!) non so quanto avrebbe tenuto.
Ora sono rientrato nel paesello e domani mi aspetta la prova più difficile: parlerò di me col mio migliore amico; una persona eccezionale, di cultura profonda ma mentalità a volte un po’ ristretta. Sarà la prova del 9: se non lo sa lui, non ha senso che lo dica ad altri.
Che cosa ho ottenuto da questi CO? Mi sono tolto un peso, perché fingere continuamente con tutti è un vero macigno; ci sono persone di cui mi importa poco che sappiano; altre, mi sembra quasi di prenderle per i fondelli; ho stretto di molto i rapporti con le persone a cui l’ho detto: si interessano, mi chiedono spesso (mia cugina è diventata quasi apprensiva!) e potermi confidare con loro e chiedere consiglio è estremamente liberatorio; ho capito che al mondo ci sono tante persone aperte e che basta sceglierle con cura. Il CO non mi ha ancora cambiato la vita, non so se lo farà, ma di sicuro mi ha rasserenato un po’; è l’ennesima prova che si può vivere normalmente anche così.
In ogni caso, ne ho parlato a due mie carissime compagne di università, che adesso posso decisamente definire amiche!
La prima è stata buffissima: ero parecchio teso, scioccamente, dal momento che lei ha un cugino gay e che è estremamente affettuosa col mio ex e col suo ragazzo; l’ho fatta girare per mezzora nel parco della facoltà, finché non mi sono deciso: “senti, ho bisogno del tuo supporto morale!” “[mi lancia uno sguardo eloquente] dimmi tutto!” nel frattempo, passa vicino a noi una nostra compagna, ed io esclamo (poiché ne avevamo parlato una mezzoretta prima): “Toh, lupus in fabula!” La mia amica mi guarda stralunata, ma io nemmeno lo noto, tanto sono teso: “Sai che l’altro giorno m’hai chiesto se sto uscendo con qualcuno… beh, è un ragazzo!” “Ah! Eh, va beh. Sono contenta!” E poi è scoppiata a ridere: “Ahaha! Meno male, temevo fosse M. [la ragazza incrociata poco prima che, oltre a non essere una bellezza, non è particolarmente brillante]!” Ovviamente si è fatta spiegare tutto nei dettagli! Abbiamo parlato quasi due ore! Era così contenta che mi fossi aperto con lei, che alla fine mi si è gettata al collo!
Due giorni dopo, ne ho parlato ad un’altra amica; con lei è andato tutto più liscio, ero meno teso (forse perché c’ho preso gusto a fare CO: la reazione, finora, è sempre stata molto divertente!); stesso punto del parco: “Senti, facciamo un po’ di gossip!” “Oh, che bello! Su chi?” “Su di me!” E poi, pressappoco le stesse parole. “Ma davvero? Un ragazzo? Con la “o”? Ma dai!” Mi è toccato ri-raccontare tutto! Quasi tutto, del mio ex-coinquilino taccio -è meglio! E poi, che tenera! Mi ha ringraziato per essermi confidato con lei! Era molto orgogliosa d’esser stata “scelta”!
L’ultimo CO è avvenuto tramite e-mail (per motivi di forza maggiore); ho mantenuto un fitto rapporto epistolare col ragazzo di cui mi ero cotto, la primavera scorsa, colui che mi ha fatto aprire gli occhi sul mio orientamento; poco tempo fa, mi aveva chiesto se c’erano nuove fiamme all’orizzonte, ed io gli avevo accennato, restando sul vago, del ragazzo con cui sono uscito, un paio di mesi fa, e con cui è andato tutto a ramengo. Nelle ultime mail è stato così insistente nel chiedermi dettagli, che alla fine ho ceduto e gli ho raccontato la verità:” è un ragazzo!” Beh, non potevo aspettarmi una risposta migliore: mi ha confessato d’essere gay pure lui e di saperlo da quando ha 16 anni; in famiglia e tra gli amici stretti lo sanno tutti (ed io sono stato pure a casa sua: ecco perché avevo notato un curioso sguardo indagatore, da parte dei suoi!). Dunque il mio “radar” funziona! “Siamo stati due sciocchi a non confessarcelo prima!”, mi ha detto. Chissà, forse sarebbe potuto nascere qualcosa. Pazienza; devo dire, con tutta sincerità, che preferisco così: la nostra amicizia si è rafforzata, mentre una relazione a distanza (700km!) non so quanto avrebbe tenuto.
Ora sono rientrato nel paesello e domani mi aspetta la prova più difficile: parlerò di me col mio migliore amico; una persona eccezionale, di cultura profonda ma mentalità a volte un po’ ristretta. Sarà la prova del 9: se non lo sa lui, non ha senso che lo dica ad altri.
Che cosa ho ottenuto da questi CO? Mi sono tolto un peso, perché fingere continuamente con tutti è un vero macigno; ci sono persone di cui mi importa poco che sappiano; altre, mi sembra quasi di prenderle per i fondelli; ho stretto di molto i rapporti con le persone a cui l’ho detto: si interessano, mi chiedono spesso (mia cugina è diventata quasi apprensiva!) e potermi confidare con loro e chiedere consiglio è estremamente liberatorio; ho capito che al mondo ci sono tante persone aperte e che basta sceglierle con cura. Il CO non mi ha ancora cambiato la vita, non so se lo farà, ma di sicuro mi ha rasserenato un po’; è l’ennesima prova che si può vivere normalmente anche così.
CO col mio migliore amico
Mi sono tolto un peso che neppure vi immaginate! Ho parlato di me al mio migliore amico! La sua reazione è stata quanto di meglio potessi sperare! Non ci contavo più di tanto; credevo che l’avrei scioccato, che avrei dovuto faticare a farmi accettare da lui, ma speravo di riuscirci, col tempo; più volte si lascia andare a battutacce sui gay e, ai tempi dei DICO, si era mostrato caldamente contrario (anche se ormai sono passati alcuni anni e forse, adesso, siamo meno ragazzini di allora); è inoltre cattolico praticante… insomma, un disastro! Però è un ragazzo d’oro, di una cultura spropositata ed un acume invidiabile; a volte fa un po’ il reazionario, il tradizionalista… ma è tutta scorza.
In ogni caso, a questo punto non avrebbe avuto senso continuare a frequentarci senza che sapesse di me: in sua presenza mi sentivo costantemente un bugiardo, un delinquente, quasi; non riuscivo più a considerare la nostra amicizia come un tempo! Basta, era ora.
L’ho invitato a fare due passi lungo il fiume, per godere degli ultimi raggi di Sole. Per facilitarmi il compito, ho stuzzicato la sua curiosità, lasciandogli intendere di avere un inciucio a Torino, partendo però con la premessa: “Tu sei il mio migliore amico, una persona di cui ho moltissima stima, perciò per me il tuo giudizio è importantissimo! Spero che riusciremo a restare amici come prima!” “Caspita! L’hai fatta così sporca?? Cos’hai combinato?? Racconta, racconta!” “E’ un ragazzo!” “Ma scherzi??” “No, è un ragazzo davvero!” E poi ho iniziato a raccontare! E lui mi spronava ad andare avanti, mi ascoltava interessato! Ha rimandato un appuntamento per continuare ad ascoltarmi davanti ad un caffè bollente. Era basito, ma felice che mi fossi spinto a parlargliene, che io mi fossi fidato di lui a tal punto. “Per una volta sei riuscito a farmi restare senza parole! Ma non è da tutti! Mi spiace così tanto di non averti potuto aiutare prima!
Abbiamo parlato così a lungo ed ero in un tale stato confusionale (le gambe hanno continuato a tremarmi tutto il tempo!), che non ricordo di preciso le sue parole. Però poi mi ha mandato due sms bellissimi che voglio condividere con voi: “Io sono contento che tu sia in pace con te stesso e che abbia voluto parlarmene! Alla fine quello è solo un accidente della persona: come se negassi l’amicizia di M. perché s’è rifatta il naso o di G. perché s’è tinta!” “Te l’ho già scritto: è come si avessi detto che hai cambiato tinta di capelli. Un’amicizia decennale si butta alle ortiche per queste cose?! A., anche lui baciapile e assolutamente etero, a volte esce con C. e il suo fidanzato. Io gli ripeto un aforisma: il cattolico è intransigente nella dottrina perché crede, ma tollerante nella pratica perché ama! E poi, più fregna per noi, no ??”
E’ stato ancora più tenero quando mi ha scritto, all’indomani della confessione: “Benedetto ragazzo, sai che questa notte non ho quasi dormito?! Mi sento un poco in colpa per non essermi mai accorto di nulla e per certe battute da caserma!”
Gli ho fatto promettere di continuare a farle e di non sentirsi per nulla in soggezione, di non cambiare assolutamente atteggiamento nei miei confronti! Ha accettato con piacere e domani viene a dormire da me a Torino, per passare Capodanno coi miei amici di qui.
Insomma, l’en plein!
Nel frattempo, continuo a frequentare il gruppo di Arcigay ed in particolare alcuni dei suoi membri, a cui mi sento più affine: gente assolutamente normale, che non ha mai avuto la fortuna di approdare su Progetto, ma che vi si sarebbe trovata perfettamente a proprio agio. Inutile dire quanto mi faccia bene parlare con loro di tutto, in assoluta libertà, confessando quegli interessi poco virili tenuti da sempre ben nascosti o anche parlando di sesso, cosa per me assolutamente nuova, che aiuta molto a riportare la mia omosessualità in una sfera di assoluta normalità!
Insomma: non fasciamoci la testa prima d’averla rotta. Il mondo là fuori non sarà una spianata unta, ma a volte si celano sorprese dietro l’angolo e si può trovare del buono anche nei posti più impensabili.
In ogni caso, a questo punto non avrebbe avuto senso continuare a frequentarci senza che sapesse di me: in sua presenza mi sentivo costantemente un bugiardo, un delinquente, quasi; non riuscivo più a considerare la nostra amicizia come un tempo! Basta, era ora.
L’ho invitato a fare due passi lungo il fiume, per godere degli ultimi raggi di Sole. Per facilitarmi il compito, ho stuzzicato la sua curiosità, lasciandogli intendere di avere un inciucio a Torino, partendo però con la premessa: “Tu sei il mio migliore amico, una persona di cui ho moltissima stima, perciò per me il tuo giudizio è importantissimo! Spero che riusciremo a restare amici come prima!” “Caspita! L’hai fatta così sporca?? Cos’hai combinato?? Racconta, racconta!” “E’ un ragazzo!” “Ma scherzi??” “No, è un ragazzo davvero!” E poi ho iniziato a raccontare! E lui mi spronava ad andare avanti, mi ascoltava interessato! Ha rimandato un appuntamento per continuare ad ascoltarmi davanti ad un caffè bollente. Era basito, ma felice che mi fossi spinto a parlargliene, che io mi fossi fidato di lui a tal punto. “Per una volta sei riuscito a farmi restare senza parole! Ma non è da tutti! Mi spiace così tanto di non averti potuto aiutare prima!
Abbiamo parlato così a lungo ed ero in un tale stato confusionale (le gambe hanno continuato a tremarmi tutto il tempo!), che non ricordo di preciso le sue parole. Però poi mi ha mandato due sms bellissimi che voglio condividere con voi: “Io sono contento che tu sia in pace con te stesso e che abbia voluto parlarmene! Alla fine quello è solo un accidente della persona: come se negassi l’amicizia di M. perché s’è rifatta il naso o di G. perché s’è tinta!” “Te l’ho già scritto: è come si avessi detto che hai cambiato tinta di capelli. Un’amicizia decennale si butta alle ortiche per queste cose?! A., anche lui baciapile e assolutamente etero, a volte esce con C. e il suo fidanzato. Io gli ripeto un aforisma: il cattolico è intransigente nella dottrina perché crede, ma tollerante nella pratica perché ama! E poi, più fregna per noi, no ??”
E’ stato ancora più tenero quando mi ha scritto, all’indomani della confessione: “Benedetto ragazzo, sai che questa notte non ho quasi dormito?! Mi sento un poco in colpa per non essermi mai accorto di nulla e per certe battute da caserma!”
Gli ho fatto promettere di continuare a farle e di non sentirsi per nulla in soggezione, di non cambiare assolutamente atteggiamento nei miei confronti! Ha accettato con piacere e domani viene a dormire da me a Torino, per passare Capodanno coi miei amici di qui.
Insomma, l’en plein!
Nel frattempo, continuo a frequentare il gruppo di Arcigay ed in particolare alcuni dei suoi membri, a cui mi sento più affine: gente assolutamente normale, che non ha mai avuto la fortuna di approdare su Progetto, ma che vi si sarebbe trovata perfettamente a proprio agio. Inutile dire quanto mi faccia bene parlare con loro di tutto, in assoluta libertà, confessando quegli interessi poco virili tenuti da sempre ben nascosti o anche parlando di sesso, cosa per me assolutamente nuova, che aiuta molto a riportare la mia omosessualità in una sfera di assoluta normalità!
Insomma: non fasciamoci la testa prima d’averla rotta. Il mondo là fuori non sarà una spianata unta, ma a volte si celano sorprese dietro l’angolo e si può trovare del buono anche nei posti più impensabili.
Re: San Lorenzo
Devo essere sincero Machilosa, quello che scrivi è ben più che un messaggio di semplice speranza, per davvero...
E' solo che... e chiedo scusa a tutti per la vaga assurdità della domanda, come hai fatto a trovare la forza, a fidarti così ciecamente di loro per un passaggio così delicato?
Ok che è bene dare una direzione decisa alla propria vita, ma, posso chiederti esattamente cosa c'era dietro le tue decisioni? E' solo per capire ovviamente
E' solo che... e chiedo scusa a tutti per la vaga assurdità della domanda, come hai fatto a trovare la forza, a fidarti così ciecamente di loro per un passaggio così delicato?
Ok che è bene dare una direzione decisa alla propria vita, ma, posso chiederti esattamente cosa c'era dietro le tue decisioni? E' solo per capire ovviamente
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller
Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay
Martin Niemoller
Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay