NESSUN TITOLO

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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barbara
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Re: NESSUN TITOLO

Messaggio da barbara » lunedì 3 ottobre 2011, 21:12

La peggiore malattia oggi
e' il non sentirsi desiderati
ne' amati, il sentirsi abbandonati.
Vi sono molte persone al mondo
che muoiono di fame,
ma un numero ancora maggiore
muore per mancanza d'amore.

Caro Giò, queste parole forse potrebbero insegnare qualcosa a chi dice che i problemi sono altri.
Sono le parole di una donna che ha scelto di vivere accanto alla sofferenza e dunque può dire di conoscerla . Parlo di Madre Teresa di Calcutta.
in ogni caso credo che ognuno abbia il diritto di esprimere il proprio disagio e sarebbe utile che gli altri evitassero di giudicarlo o sminuirlo.
Purtroppo ciò spesso non accade. Spesso gli altri , specie se coinvolti affettivamente, non ce la fanno ad accogliere questa verità .
Non per cattiva volontà, credo. Piuttosto perchè non riescono a tollerare la sofferenza di chi gli è accanto o si sentono impotenti e temono le conseguenze; se sono genitori magari si sentono in colpa per non aver protetto il proprio figlio dalle esperienze negative oppure iniziano a ipotizzare errori che possono aver commesso in passato nei suoi confronti.
Credo che a volte manchi la capacità di essere presenti senza farsi invadere dal dolore dell'altro. Forse non si è abbastanza forti o rispettosi.
Giudicare è un segno di difficoltà; un chiudere gli occhi e le orecchie per non vedere e sentire.
Quando ci si vuole confidare con qualcuno allora è importante discriminare .
Non tutte le persone possono aiutarci allo stesso modo e per ogni cosa.
Credo che tu abbia fatto benissimo , Giò, ad affidare il tuo sfogo a questo forum. Anche se a volte ti senti stanco e ci sono momenti nei quali ti senti solo, sono convinta che , come hai detto tu, stai facendo molta strada e molto velocemente. I risultati , vedrai, arriveranno.
Un abbraccio forte
barbara

astrazione
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Re: NESSUN TITOLO

Messaggio da astrazione » martedì 4 ottobre 2011, 16:41

Gio92 ha scritto: l'unica cosa che so è che stasera per l'ennesima volta sono profondamente solo, senza un amico che mi dia sicurezza e conforto, senza qualcuno che mi dica "dai, ce la puoi fare"... questa frase me la sono detta sempre da solo... ma ora basta...
... e se provo a dire qualcosa a qualcuno mi risponde che non sono questi i problemi, che i problemi sono altri, INVECE NO, QUESTI SONO I PROBLEMI... QUESTA E' LA VERA SOLITUDINE,, DI CUI NON SOFFRO SOLO IO A TANTE ALTRE PERSONE, CHI NON HA SOFFERTO LA SOLITUDINE NON POTRA' MAI CAPIRE...
... VOGLIO SOLO RISPOSTE SERIE, RISPOSTE DA PERSONE ADULTE, perchè io ho 19 anni, e sono un adulto, non voglio risposte che si danno ai bambini di 10 anni perchè quelle le ricevo ogni giorno e sono stanco di riceverle sempre... quindi o rispondete in maniera seria oppure non rispondete proprio...

un abbraccio

Gio92
Ciao Gio92, le tue parole mi toccano nel profondo dell'animo. Capisco quello che provi, perchè tutt'ora lo sto provando sulla mia pelle.
Hai ragione quando dici che chi non ha mai sofferto la solitudine, soprattutto "questa" particolare solitudine, non può capire.
Da quando ero adolescente ho sempre avvertito quell'opprimente senso di vuoto.
Ora ho 30 anni, ma è come se tutte le sensazioni che provavo quando avevo la tua età si siano cristallizzate, perpetuandosi ad oltranza. Il passato e il presente sono costantemente in simbiosi e più il tempo passa, più questa situazione conflittuale diventa soffocante.
Il mio più grande rammarico, quello che mi fa più male, è non aver vissuto gli anni più belli della mia giovinezza. Ma non ho mai fatto nulla per cambiare le cose, a parte tentare il suicidio all'età di 20 anni. Negli anni successivi mi sono semplicemente lasciato andare.
L'altra sera ho visto il film "Prayers for Bobby", la vera storia di un ragazzo che a 20 anni si è tolto la vita gettandosi da un ponte a causa dell'intolleranza della madre bigotta. Ho provato un dolore molto profondo. Mi sono identificato a tutti gli effetti con quel ragazzo. E mi sono reso conto che da parecchi anni a questa parte anch'io sto precipitando da quel ponte; lentamente, verso l'inevitabile epilogo di un'esistenza all'insegna della solitudine.

Ti sto raccontando tutto questo perchè soffro nel vedere un ragazzo giovane e pieno di risorse come te lasciarsi abbattere in questo modo.
Hai fatto bene a sfogarti, devi sempre esternare quello che hai dentro! Te lo dice uno che ha sempre represso le proprie emozioni, ma nel tempo, le ferite che non si leniscono, non si rimarginano: si aggravano!

Tu puoi farcela. Puoi impedire che accada anche a te. C'è una volontà forte in te. Ricordalo.

Mi sono iscritto da poco su gay project e la cosa più bella che mi è stata detta, proprio da Project, è: "Tu non sei solo". Ed è vero. Anche se ho comunque paura della solitudine, è vero, non sono solo.
Probabilmente sarà già stato detto anche a te, ma voglio ripetertelo lo stesso: "Tu non sei solo".
Sto scoprendo in questo periodo la possibilità di cambiare radicalmente.
Sono entrato nell'ottica della filosofia divulgata dal libro "The secret", e, sebbene inizialmente fossi perplesso, ne ho compreso le enormi potenzialità.
In particolar modo, mi è rimasta impressa la considerazione secondo cui le persone sono tendenzialmente inclini a desiderare ciò che non vogliono, anzichè quello che desiderano. Di primo acchito mi sembrava contraddittorio, ma poi mi sono ricreduto: effettivamente, la propria negatività attrae altra negatività. L'universo sembra non distinguere la differenza tra quello che vogliamo o non vogliamo. Quindi, se io penso che le cose non possano migliorare, non miglioreranno affatto!
Credimi, non mi sarei accontentato di accettare questa filosofia (che affonda le sue radici in quella orientale) se non sapessi che essa è suffragata da solidi fondamenti scientifici. A quanto pare, la fisica quantistica ha fornito le prove empiriche della legge d'attrazione.
La suddetta legge funziona se si osservano tre principi: credere in essa, crederci nel tempo, ovvero preservare il pensiero positivo nel tempo, e vivere emozionalmente i propri desideri come se fossero già realizzati.
Non è facile, ma col tempo ci si può riuscire. E funziona.

Un caloroso abbraccio!!! E ricordati: ce la potrai sempre fare, anche quando sembra che il mondo ti crolli addosso. :)
Ultima modifica di astrazione il giovedì 29 dicembre 2011, 0:07, modificato 1 volta in totale.

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Gio92
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Re: NESSUN TITOLO

Messaggio da Gio92 » martedì 4 ottobre 2011, 20:38

caro astrazione,

grazie per tutto quello che hai scritto, mi conforta davvero tanto.
Però devo dirti una cosa: non voglio dirtela per contraddirti ma non sono d'accordo sulla teoria del "desiderare ciò che non si vuole".
Io credo che se sono andato avanti fin ora è proprio grazie alla mia volontà di vivere e grazie alla mia forza, grazie allo scudo che mi sono creato per resistere agli attacchi esterni. Credo che per affrontare la vita ( e questo vale per tutti i problemi, non solo per la non accettazione della propria omosessualità o per la solitudine) bisogna avere innanzitutto un GRANDE FORZA DI VOLONTA' (scusa se uso le maiuscole ma è per evidenziare i punti chiave che voglio sviluppare). Cosa voglio dire con questo? Voglio dire che bisogna partire già in partenza con una grande energia, non crearsi obiettivi enormi che poi non possiamo raggiungere perchè ne rimaniamo delusi, quindi piccoli obiettivi a breve termine; però essere così forti ed energici, dipende dalla SOFFERENZA e dal DOLORE che noi abbiamo ricevuto durante la nostra vita... sembra un controsenso ma è così. Più soffriamo, più il dolore ci forma ferite sul nostro corpo, più noi diventiamo forti, perchè curando e disinfettando la nostra ferita noi capiremo tante ma tante cose. E ogni ferita è una lezione imparata, una lezione di vita. Certo, molte cose le impariamo dagli altri, ascoltando le loro esperienze ma non è la stessa cosa; quando si ricevono ferite sulla propria pelle dopo la lezione imparata e l'energia acquistata diventa indelebile, e per tutta la vita noi avremo quella energia che non ce la toglie nessuno. Chi non ha mai sofferto non si è mai creato un proprio scudo e non ha mai acquistato quella forza enorme che serve per affrotare la vita; poi ci sono eccezioni, cioè persone che nascono già forti e che sanno cavarsela ma sono 2 su 100. Ritornando a quello che volevo dire prima, io ne ho ricevuta di sofferenza e da una parte mi ha fatto stare male per tanti anni e da un'altra parte mi ha rinforzato e mi ha fatto andare avanti. E credo che anche tu ne hai ricevuta abbastanza. Quindi io credo che anche tu sei abbastanza forte da poter affrontare la vita, e inoltre non è vero che hai perso i migliori anni della tua vita, perchè almeno per me i migliori anni sono quelli pieni di felicità e di gioia ma soprattutto di serenità interiore, quindi possono essere i 40 anni, i 30, i 50, insomma quando hai raggiunto la tua serenità interiore allora potrai dire "sto per vivere i miei migliori anni". Tutto quello che ho detto, non è facile da applicare ma io credo che credere in se stessi e nelle proprie capacità aiuta ad affrontare meglio questo percorso. Io sinceramente ora sto molto ma mooolto meglio rispetto a tre anni fa, ma ho percorso un sentiero pieno di ostacoli "provvisori", ma tutto questo insieme ad un ostacolo "permanente", cioè la mia solitudine e la mia fobia sociale; ora mi spiego meglio: mentre altri problemi sono arrivati, li ho affrontati e li ho risolti, quello della solitudine e della mia paura degli altri c'è sempre stato, almeno dai 14 anni in poi... La mia vita è stata sempre un continuo di alti e bassi, molti più bassi che alti, e da un lato ho sofferto da morire, a volte veramente sono stato malissimo, per fortuna non ho mai tentato il suicidio proprio perchè ho avuto sempre la forza per reagire; ma dall'altro sono fiero di me stesso perchè la vita mi ha messo alla prova finora e ho saputo affrontare tutte le prove che essa ha posto davanti a me, quindi ne faccio anche tesoro della mia sofferenza. Questo non significa che sono contento al 100% di quello che ho passato ma penso sempre in positivo perchè in tutto c'è sempre un lato negativo e uno positivo. Quindi io penso che anche tu, come me, potrai benissimo riprendere la tua vita in mano facendone un tesoro, non una cosa da buttare al vento così, perchè la vita è un dono, con tutti i suoi lati positivi e negativi ma è un dono che non dobbiamo ASSOLUTAMENTE sprecare o buttare al vento, ricordatelo. Quindi io ti auguro tutto il bene di questo mondo e spero che anche tu, come me possa intraprendere il percorso che porterà alla felicità e alla serenità interiore.

Un abbraccio forte

:)
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Gio92
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Re: NESSUN TITOLO

Messaggio da Gio92 » martedì 4 ottobre 2011, 21:00

Anemone ha scritto:Caro Gio92,

anche io ti voglio fare un omaggio musicale. Quando mi sento come te la ascolto spesso, te la dedico (chi l'ha scritta doveva essere arrabbiato almeno quanto te):

http://www.youtube.com/watch?v=PKY-smJ6aBQ

Parla proprio delle cose di cui ci hai detto: il dolore che le persone che ci sono vicine ci provocano; l'abbandono; la solitudine; e soprattutto il mondo che in questa solitudine creiamo per proteggerci, la bolla che non esplode, come l'hai chiamata tu :) Quella bolla che non esplode è la tua ricchezza, non è una fantasia da nulla, per cui custodiscila, fanne il tuo scudo, come dice la canzone:

I am a rock, I am an island
I have my poetry to protect me
I am shielded in my armor

La solitudine che adesso ti pare insopportabile in qualche modo ti temprerà, e ti darà una marcia in più rispetto a chi non l'ha provata. Lo capirai solo col tempo, ma lo capirai. Sei una roccia Gio, e il tesoro che ti porti dentro troverà il modo di esplodere. Nel frattempo, fai come dice boy-com: nessuno te lo deve sporcare, né caplestare; donalo solo a chi incontrerai di prezioso. Della superficialità che ti circonda, devi ridere: tu provi sensazioni che chi ti tratta con sufficienza non può nemmeno concepire e anche se ogni tanto soffri, avrai per questo una vita più piena. Vivi tutto quello che senti, anche il dolore, senza paura: lascialo uscire tutto, e soprattutto staccati dal passato, liberati del suo peso. Da ciò che ti ha fatto male sicuramente hai imparato molto, ma guarda avanti adesso: se non riesci a vedere nulla di concreto, aspetta e basta, ma sii fiducioso. Sei giovanissimo, la vita ti riserva sorprese a non finire, e puoi costruire ancora tutto. Ogni tanto ci attacchiamo a situazioni passate, perché non sapremmo cosa fare se ce ne staccassimo, non avendo la minima idea di dove dirigerci... ma non avere paura del vuoto: vediti come in una scacchiera di infinite possibilità, il mondo è tuo e circondati di persone che ti amano, rendilo il più colorato possibile. Parte tutto da te, da quello che senti e da quello che sogni, da quello che c'è nella bolla :D
Tieniti stretta anche la tua rabbia: ti serve per reagire, e per non farti sopraffare dall'isoddisfazione e dalla negatività. Per cui ben vengano sfoghi furenti come quello di ieri. Noi siamo qua per ascoltarci a vicenda.

Anemone

caro Anemone,

grazie anche a te per le parole bellissime che mi hai scritto. Applicherò su me stesso i tuoi consigli. In fondo è vero, forse sono troppo speciale e quindi le persone non potranno mai capirmi perchè loro non sono speciali quanto me. E questo oltre che rendermi una persona meravigliosa, mi fa anche soffrire. Ma dalla sofferenza si imparano tante cose (leggi post dedicato ad astrazione). Bisogna vivere la vita con grande resistenza agli attacchi esterni e questa resistenza crescerà col tempo e con la sofferenza. Io credo di essere in grado di farlo perchè già sono "allenato" fin dalla mia più tenera età.
Inoltre sto cercando di staccarmi dal passato, sto rimuovendo dalla mia testa tutto il dolore che ho provato ma non sto rimuovendo gli insegnamenti che il dolore e le esperienze mi hanno dato. Cerco di farne tesoro per il mio futuro.
Penso che si noti molto la differenza dal topic di partenza e gli ultimi due che ho scritto; ecco questo è un segnale positivo, cioè che mi sono già ripreso e sto ripartendo alla grande come sempre, ecco perchè la vita è fatta di alti e bassi. :)

Un abbraccio forte
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Re: NESSUN TITOLO

Messaggio da astrazione » mercoledì 5 ottobre 2011, 1:08

Gio92 ha scritto:caro astrazione,

grazie per tutto quello che hai scritto, mi conforta davvero tanto.

:)
Non devi ringraziarmi, sono io che devo ringraziare te. Non hai idea di quanto sia importante per me poter instaurare un dialogo con chi può veramente capirmi.
Quello che mi colpisce maggiormente di te è la tenacia e la forza con cui hai saputo far fronte alle avversità della vita, superando scogli insormontabili e servendoti della sofferenza per temprare il corpo e lo spirito; indice di una volontà ferrea e combattiva. Qualità degne di ammirazione.
Idealmente, ho sempre creduto anch'io che ciò che non ci uccide ci rende più forti. Purtroppo però la mia volontà è sempre stata arrendevole. Ogni delusione od ostacolo che non riuscivo ad affrontare, era motivo di crisi depressive ed attacchi di panico. Non riuscivo a trovare la forza per sfidare ciò che mi rendeva debole. Forse era dovuto alla convinzione di essere inferiore agli altri e di conseguenza la mia autostima ne ha risentito.
Se metto a confronto i nostri trascorsi, mi vergogno di aver agito con tale codardia e mi pento amaramente di non aver saputo rimboccarmi le maniche e alzare la guardia per difendermi.
Mi sono lasciato trascinare passivamente dagli eventi, come un relitto inerte portato via dalla corrente di un fiume.
Così mi sono rifugiato nei sogni, nel perseguimento di quegli "obiettivi enormi" che, giustamente, definisci troppo grandi per poter essere raggiunti. Quante delusioni ho avuto a causa di quelle stupide illusioni...
Ammiro il tuo essere realista, perchè la vita va affrontata faccia a faccia, solo così si può far fronte alle prove cui ci sottopone. Ma se le volti le spalle, come ho fatto io, lei ti coglie alla sprovvista e sei fottuto!
Una mia vecchia conoscenza mi diceva sovente che ognuno ottiene solo quel che merita. Ebbene, se rispetto a tre anni fa ora ti senti molto meglio, significa che te lo sei davvero meritato! Ed è con la voce del cuore che te lo dico. Sono queste le cose che fanno di noi delle persone speciali.
È questo che fa di te una persona speciale, Gio92.
Ora vorrei soffermarmi un pò sulla legge dell'attrazione. Non me ne vogliano gli Admin se deraglio bruscamente dalla discussione, verso un'argomentazione estranea alle premesse di Progetto Gay.

Nemmeno io voglio contraddire la tua opinione in merito la legge di attrazione. Per cui sottolineo che tutto quello che sto per dire è solo il frutto di un'opinione personale, che non ha la benchè minima presunzione di verità.
Ti chiedo scusa per non averlo precisato fin dall'inizio.

Esordisco su questo tema dicendoti subito che secondo me ti sei servito della legge di attrazione per debellare le tue afflizioni. L'hai usata come baluardo contro ciò che ti minacciava.
Ti sei armato di una volontà costruttiva e sei uscito sempre vincitore dalle battaglie della vita.
La volontà costruttiva è stata lo strumento col quale hai usato la legge di attrazione a tuo favore.
Quando nel post precedente ho scritto che "si desidera ciò che non si vuole", volevo dire l'esatto opposto di quanto detto poc'anzi, ossia, che l'inezia, l'apatia e qualsiasi altra forma passiva della personalità, sono da considerarsi anch'esse forme di volontà, ma intese in senso negativo. Quindi, si tratta di una volontà distruttiva. Anche in questo caso viene adoperata la legge di attrazione, solo che il risultato sarà esattamente conforme alla negatività e alla mancata volontà di reagire.
Noi siamo costantemente in simbiosi con noi stessi e con tutto quello che ci circonda. Si potrebbe dire che siamo una singola unità e al contempo l'insieme del tutto. Il singolo e il tutto, quindi, interagiscono all'unisono.

Ribadisco che i concetti sopra espressi rappresentano soltanto una mera opinione, quindi senza presunzione di verità.
Volevo chiarire questo concetto della legge di attrazione perchè nel post precedente l'ho trattato in modo approssimativo e pertanto facilmente fraintendibile.

Concludo rinnovandoti la mia ammirazione per la tua sagacia e forza interiore. Sei un bravo ragazzo, più forte anche di quello che pensi. Ti meriti il meglio dalla vita, e sai perchè? Perchè te lo sei guadagnato lottando duramente!

Potrai sempre farcela Gio92, basta che tu lo voglia veramente. E credo proprio tu l'abbia ampiamente dimostrato. Ricordati che non sarai mai solo! :)

Un caloroso abbraccio e buona fortuna per tutto! :)

redelmondo
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Re: NESSUN TITOLO

Messaggio da redelmondo » mercoledì 5 ottobre 2011, 7:41

Io penso tante cose e di sicuro non verranno apprezzate.
Sono dell’idea che se i genitori non sopportano l’idea di un figlio gay ben gli sta! Che se devo uscire con qualcuno e mi pesa che conoscano solo una parte di me, quella che voglio far vedere, non ci esco. Se per vivere la mia vita devo prendere un sacco di pugni nello stomaco, ben venga! Se ho voglia di fare il principino sul pisello piangerò e mi lamenterò, ma poi bisogna voltare pagina.
Se ora va bene è perché prima è andata male, molto male e non ti aiuta nessuno. Perché in questo mondo nasciamo e moriamo da soli. Perché il mondo va così e i mezzi di cui disponiamo sono pochi e limitati. Perché non fare entrare tutti quelli che bussano alla porta del mio mondo? Sporcatelo e stropicciatelo, rivoltatelo e sbrindellatelo.
Sono qui per vivere.
Tutto il resto sono solo parole.

Torrismondo
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Re: NESSUN TITOLO

Messaggio da Torrismondo » lunedì 10 ottobre 2011, 21:08

Mi chiedo se a volte non si sminuisca la sofferenza altrui perché si capisce cosa sia, ma non si ha piacere a sentirsi dire che qualcuno soffre, dal momento che un domani potrebbe anche riguardare loro. Ovviamente questo non giustifica un tale comportamento dal momento che la sofferenza dovrebbe provocare rispetto, e non derisione. Prova a sbattergli in faccia questa verità e vediamo cosa ne esce. Ad ogni modo parli di mazzate che non meriti; capisco molto bene cosa intendi anche perché l’ho provato e lo sto provando tuttora anch’io. Le mazzate non sono mai piacevoli, ma almeno hanno di positivo – se si può dir così – che ti segnano in tutti i sensi. Per quanto riguarda la mia esperienza (MIA però, assumila così) le batoste prese mi hanno prostrato - anche se non si vede mai dall’esterno, ho questa particolarità di non mostrare le mie emozioni più di tanto – ma da esse ho sempre cercato di cambiare dei tratti del mio carattere che potessero essere dei punti vulnerabili. Questo può avere effetti variabili, quindi non so cosa consigliarti di preciso; leggo del tuo “mondo interiore” che ti sei costruito… è una cosa che ho fatto anch’io in passato, ma poi ho smesso. Ora come ora attendo che succeda qualcosa… attivamente. Ti auguro che presto tu possa uscire da questa situazione di solitudine che provi, ormai fortificato.
Velle parum est: cupias ut re potiaris oportet (Ov. Ex Ponto I 1, 35)

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Re: NESSUN TITOLO

Messaggio da mbs500 » venerdì 4 novembre 2011, 10:54

Caro Gio92,
leggendo il tuo post ho deciso di esporti il mio punto di vista riguardo l'argomento che hai trattato, premetto che non sono famoso per essere uno morbido nei commenti ai topic, quindi ti chiedo scusa fin da ora se dovessi scrivere cose che ti facciano innervosire, ma preferisco un pensiero che sia mio, vero e autentico seppur amaro, che una bella frase di circostanza. Quel che mi è parso di capire è che tu, questa cosa della solitudine la viva come un problema insormontabile, come qualcosa da cui non riesci piu a venirne fuori. Sei dentro il problema, e come molto spesso succede, dal di dentro è difficile avere una visione non distorta delle cose, o quantomeno lucida e razionale. La solitudine è una componente quotidiana della stragrande maggioranza dei ragazzi gay e non. Lo è stata anche me in passato, ed è stata proprio garzie ad essa che sono approdato qui, per un lungo periodo come lettore fino a maggio del 2010 quando ho deciso di registarmi e scrivere pure io. Premetto che sono fortemente convinto che sia una fase abbastanza normale alla tua età, poi col tempo dovrebbe tendere a scemare, non sempre lo fa, dovrebbe ho scritto. Io ho 5 anni più di te e posso garantirti che a 19 anni ero molto diverso, mi sentivo solo, ero più insicuro, piu spento. È ovvio però che noi tutti dobbiamo attivamente adoperarci per far sì che la solitudine non ci ferisca, imparando a conviverci, visto che è utopico pensare di eliminarla. In primo luogo, se è vero che come dici tu, se provi a dire qualcosa a qualcuno ti risponde che non sono questi i problemi, che i problemi sono altri, vuol dire che questa persona è superficiale, è altrettanto vero che tu forse non sai scegliere le persone con cui parlarne. Un amico vero, degno ti tale aggettivo, non ti risponderebbe mai così. L'alchimia è un antico sistema filosofico esoterico che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, arte, semiotica, metallurgia, medicina, misticismo e religione. Per comprendere l'alchimia, bisogna considerarla come la conversione di una sostanza in un'altra. Se questa cosa si riesce a farla anche con i sentimenti e le sesazioni, la solitudine allora non sarà più un problema ma una sorta di spazio fisico e temporale tutto tuo, nel quale puoi elaborare pensieri, rigerenarti, fare i conti con te stesso, o anche solo goderti un buon vino o un bel libro. Ecco allora che quello che credevi un problema irrisolvibile diventa un alleato indispensabile. Una delle massime di Luigi Pirandello, famoso autore siciliano, era ripetere sempre che "tutto è relativo". Perchè non entrare in quest'ottica e cominciare a vatutare che allora è relativo anche il senso della solitudine?

un abbraccio
Mbs500
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Re: NESSUN TITOLO

Messaggio da Gio92 » giovedì 22 dicembre 2011, 2:26

ho ripescato questo topic perchè risento di nuovo quella sensazione di solitudine come quando ho scritto quest'ultimo il 1/10/11.
Mi sento agitatissimo e nervosissimo, stasera mi sento di nuovo solo, solo e abbandonato da tutti. E c'è una sensazione in me che non va piu vià: la sensazione come se nessuno mi meritasse, come se fossi un alieno su questa terra. Francamente non so piu quanto potrò resistere, mi sento scoppiare, vorrei avere qualcuno al mio fianco, ho tanta voglia di vivere ma questa voglia di vivere non la condivido con nessuno... è giusto questo???
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

barbara
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Re: NESSUN TITOLO

Messaggio da barbara » giovedì 22 dicembre 2011, 10:03

Forse hai lottato così tanto che sei stanco e deluso perchè ancora non si vedono i risultati che ti aspetti. Poi tieni anche conto che questo non è un buon periodo per chi si sente solo , nè per chi ha perso una persona cara, nè per chi si è separato dalla moglie, come avrai letto da altre testimonianze. Ma pensa anche a chi è ricoverato in ospedale oppure a chi ha perso un lavoro e non può fare i regali ai propri figli.C'è come un imperativo categorico di essere felici a tutti i costi, che crea un senso profondo di esclusione in tutti coloro che in quel momento non possono parteciparvi.
Il fatto è che, se vivi un momento difficile , le festività natalizie sono molto impegnative sul piano psicologico . Ciò si verifica spesso senza che le persone se ne accorgano. Poi arriva gennaio e chissà perchè magari stanno meglio.
Non so se questo c'entra o meno col tuo discorso, ma ho voluto cogliere l'occasione per farlo e forse sarà utile a qualcun'altro rifletterci.
Resisti Gio, è un momento.Quando tornerai a sorridere, ti sentirai più forte per averlo affrontato. ;)

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