ACCETTARE UNA IDENTITA’ GAY DOPO I 30 ANNI

L'accettazione dell'identità gay, capire di essere gay
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progettogayforum
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Re: ACCETTARE UNA IDENTITA’ GAY DOPO I 30 ANNI

Messaggio da progettogayforum » lunedì 31 ottobre 2011, 0:15

Senti, Ludovico, da quello che scrivi è evidente che hai vissuto in situazioni di fortissimo stress emotivo e affettivo, però un passo avanti lo hai fatto, hai comprato un computer nuovo e sei capitato su Progetto Gay, sarà poco, perché non si tratta di costruire una vita in comune con qualcuno, ma è un passo avanti enorme, qui puoi trovare altri gay e soprattutto, altri gay seri, gente che ha anima e cervello. Il Progetto serve a creare un piccola comunità in cui si cerca di darsi tutti una mano uno con l’altro, non si fanno miracoli ma a qualcosa serve, serve soprattutto a socializzare a conoscere come è fatto veramente il mondo degli altri gay, a cercare e a offrire rispetto prima di tutto e poi un dialogo serio. La tua situazione, per la quale fai ricorso ai farmaci, può essere in realtà più complessa di come appare a prima vista ma certamente tra le cose che hanno un peso non indifferente c’è l’omosessualità. Con una situazione come la tua non riuscire a costruire una relazione non può essere nemmeno considerato frustrante e non può oggettivamente pesare sull’autostima perché in certe condizioni creare una relazione è pressoché impossibile, almeno per come uno se la immagina secondo i canoni tradizionali. Ma perché devi vivere la masturbazione con sensi di colpa? Ma colpa verso chi? Non fai male a nessuno e sensi di colpa non ne devi avere proprio. Ma pensi che dovresti toglierti anche la masturbazione? Ma perché? Perché qualcuno ti ha detto che non va bene? Le cose cattive a questo mondo esistono e consistono nel fare soffrire altre persone, quelle sono le cose cattive, tutto il resto è nella tua libera scelta, non devi chiederti se va bene in generale ma se va bene a te, e se va bene a te non c’è nessuna ragione per vivere male un po’ di sessualità. L’assenza delle figura maschile e la presenza di una madre dominante non credo che determinino l’orientamento sessuale ma certamente aggravano molto la situazione di un ragazzo gay. Spero che il Progetto ti faccia finalmente dimenticare i sensi di colpa e ti permetta di essere veramente più sereno.

micosola
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Re: ACCETTARE UNA IDENTITA’ GAY DOPO I 30 ANNI

Messaggio da micosola » lunedì 31 ottobre 2011, 2:24

Eccomi qua ragazzi..questo è un post che mi piace ed è interessante xchè 35enne e fresco di accettazione...voglio darvi la mia testimonianza xchè se ce l'ho fatta io ragazzi ce la possono fare tutti anche voi amici...leggenso i vari interventi mi sono ritrovato in tutto.Il travaglio interiore che si passa quanto pià grandi si diventa è davvero sfiancante ti fa diventare nn lucido indeciso...
si prova la sofferenza vera quella che ti fa addormentare ma nn xchè si ha sonno ma xchè arrivi la sera la notte completamente sfinito mentalmente...Vi racconterò in breve riuscendoci quello che facevo io per nn accettarmi...ne escogitavo di tutte..X iniziare ho sempre dato valenza ad altri problemi ,come lo studio pur in parte sapendo che se nn ero in pace con me stesso di certo nn potevo affrontare una carriera universitaria diciamo in disceva...trovavo e amplificavo i problemi che tutti hanno nella loro vita pur di nn affrontare il mio fardello...quando mi sfiorava l'idea o il pensiero che potessi essere gay,e lo sapevo, ma il solo dirmelo mi angosciava,dicevo michele smettila di pensare a ste cose e cercavo di pensare ad altro.
Ho passato anni a dormire di giorno e a stare sveglio di notte e solo dopo ho capito il xchè.Di notte ero più sereno ,se così possiamo dire,in quanto tutto il mondo dormiva ed io nn ero in ansia x mostrare che ero come detto in questo post il "BRAVO RAGAZZO"...ma nn xchè nn lo sia ma xchè quel bravo ragazzo aveva una accezione che ben tutti conosciamo.Andavo su internet senza la paura che qualcuno potesse entrare di soppiatto in camera e potesse scoprirmi proprio xchè era notte.Peggior cosa dopo che passavo le mie notti su internet su siti porno e quant'altro quando all'alba andavo a letto andavo carico di sensi di colpa x quello che facevo e x quello che ero e per il fatto che l'indomani nn avrei combinato nulla visto che mi alzavo alle 2 3 di pomeriggio..Quando mi alzavo mangiavo usivo un pochino con gli amici e dicevo che bello tra un po' è buio è notte..Questo x anni...Ero indolente accidioso la depressione ormai faceva da padrone..Vi dico solo che essendo un bel ragazzo,concedetemi questa nota di narcisismo,odiavo la mia bellezza xchè attraeva le donne e quindi x me gestire le situazioni che tutti conosciamo quando una donna mi si avvicinava era diventato un incubo...dovevo rispondere alle domande ma come caxxo fai nn vedi che quella ti vuole che quella te la da gratis che quella così e tanto altro..io me ne uscivo con le classiche cose nn è il mio tipo è troppo bassa è troppo bionda sapendo che ormai le scuse nn erano più credibili..Iniziai a nn uscire più se nn con amici intimi e vi dirò neanche più con quelli xchè pensavo di prenderli in giro..UNA VITA DA INFERNO..iL BELLO ERA CHE ESSENDO SEMPRE STATO UN TIPO SOLARE ,sto maiuscolo scusate,quando èiniziata la depressione tutti nn sapevano cosa avessi e li ancora di più paranoie cosa devo inventarmi ora come devo fare ora mi scoprono..L'ORA MI SCOPRONO è stata la spada di damocle sulla mia esistenza..Non contento x facilitarmi le cose dissi a me proviamo a fidanzarci ,con una donna ovviamente,magari scopro che le mie sono tutte paranoie infondate..ahahha...ecco il punto del nn ritorno.. il tutto è peggiorato anche xchè nn rendevo infelice me ma anche un'altra persona che con i miei di problemi nn c'entrava nulla..altri sensi di colpa...Ormai sono sfinito e nn ce la faccio più.Lascio la mia ragazza torno nella mia città e qui il mio calvario..NN spaventatevi xò xchè il dopo è tutto bello raga :D :D ..Insomma torno a casa ,come vi dicevo,sensi di panico angoscia finchè ho pensato al suicidio ai farmaci a tutto..PIANTI ININTERROTTI e nn potevo neache farmi vedere,kilometri con la macchina girovagando cercando chissà cosa finchè un giorno una mattina svegliandomi vedevo nero giuro ragazzi tutto nero,,dissi beh o la faccio finita ora o mi faccio AIUTARE,,eCCO LA PAROLA CHIAVE RAGAZZI...CERCATE AIUTO NN ABBIATE PAURA SIATE UMILI PRIMA CON VOI E POI CON GLI ALTRI..beh andai dallo psicologo ,il primo che trovai su internet..quando ci andai e ci misi un'ora a dirgli che il mio problema era che fossi gay,mi disse:problema ma qual'è il problema?bh d'allora è iniziato il tutto la rinascita..Non vi nego che gli ostacoli si trovano nel percorso io stesso alcune volte piango ancora ma è un pianto ragazi che chi come noi che x più di 30 anni ha passato a negare se stesso ,è liberatorio ..con le lacrime butto ffuori tutto il dolore e la repressione di una vita...Xò la più grande soddisfazione oggi ragazzi è di dire finalmente sono gay ,sono io ,sono me stesso e nn mi cambierei x nulla al mondo con nessun altro.Questo xchè iniziandone a parlare e ad accettarlo tutte le nostre paure si sgonfiano si scilgono..VI dico solo che i primi tempi il fatto che pensando alla mia omosessualità nn mi provocasse più ansia mi sembrava strano visto che fino ad allora era motivo di sofferenza e di dolore..ahah..assurdo..ora mi guardo indietro penso a tutto quello che ho passato e ci sorrido..dicendomi ahi caxxome di mic che nn sei altro,,,Il fatto poi di accettarsi a questa etò vi dico che aumenta anche l'autostima...pensate alle palle che deve avere uno alla nostra età x accettarsi demolire tutte le nostre illusioni fatte di un mondo falso distorto pensando che il mondo etero sia meglio del nostro ma questo solo xchè come dice project noi l'abbiam sempre visto dall'esterno xchè nn appartenente a noi..IO ORA HO INIZIATO A VIVERE..Ora nn vi dico che è tutto facile ragazzi..questi sono assunti che piano piano diventano tuoi penso pure che molti atteggiamenti sulla vita e nei confronti della vita faranno ancora parte di noi xchè x molto tempo gli abbiamo reiterati ma tutto piano piano e con pazienza si sistema ...Essere gay nn è una questione di età ricordatevelo ma solo un modo x noi di essere noi stessi punto...SAPETE UNA DELLE MIE PIù GRANDI SODDISFAZIONI QUALE è STATA?quella che il mio terapeuta mi ha detto di fare dei gruppi con ragazzi gay affrontando il tema dell'omosessualità aiutando i ragazzi ad accettarsi...Altra soddisfazione?sentire i tuoi amici che ti dicono bravo sei stato forte ....Altra soddisfazione?Sentire i discorsi al bar che denigrano i gay ,e piuttosto che sentirsi sbagliati ,sorriderci sopra pensando quanto queele persone ,che ritenevo avessero ragione,in reatà sono piccole piccole iin quanto hanno paura della diversità e si nascondono dietro l'ilarità su qualcosa che loro ignorano e che nella nn conoscenza delle cose le limita...Spero di nn essere stato prolisso ma vi giuro ragazzi leggevo sto post e dicevo devo scrivere devo scrivere x me è stato bello e vedrete lo sarà anche x voi..INIZIATE A VIVERE RAGAZZI FORZA CORAGGIO E SOPRATTUTTO PAZIENZA...se pensiamo che si viene al modo e la prima cosa che bisogna fare è vivere,beh vi dirò nn è mai troppo TARDIII...SU RAGAZZI SU...Un grosso bacio a tutti e parola d'ordine è VOGLIO INIZIARE A VIVERE....ciauuu...
Mio DIO quanto ho scritto,,uhahuahua....

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Re: ACCETTARE UNA IDENTITA’ GAY DOPO I 30 ANNI

Messaggio da gianni » lunedì 31 ottobre 2011, 10:49

Ciao a tutti , sono over 50 , next to sixty , ho scoperto il mio stato a 15/16 anni , la mia prima preoccupazione è stata di informare i miei famigliari , non li volevo ingannare , ho conosciuto l'Amore a 30 anni , amici gay ne avevo diversi in città , ma non avevo il tempo di frequentarli , cercavo di riempire ogni buco vuoto della giornata con il lavoro , lo studio , e leggere ogni cosa che riguardasse l'argomento , non vorrei essere scambiato per un santo , le amicizie portavano tutti i sabati sera in discoteca ( gay ) e la cosa non mi piaceva , i discorsi erano sempre gli stessi ( moda , gossip , discussioni vuote ) , preferivo stare da solo o girare in macchina ed ascoltare buona musica , era il mio passatempo preferito , la macchina andava dove voleva , e succede anche ora ( riconosco che non è un bel atteggiamento ) , ma preferivo e preferisco stare solo con me stesso che parlare di argomenti futili o stupidi , sono stato per 24 anni con il mio Compagno , poi Lui è deceduto , sono stato qualche mese allo sbando , poi ho avuto la fortuna di trovare il forum (4 anni fa ) , scrivevo , scrivevo , era il mio compagno quotidiano , poi ho trovato l'Amico e mi sono un poco allontanato , sono tornato ancora qui , l'Amico c'è ancora , ho provato ad accedere alla chat , ma non mi sento a mio agio , mi sento vecchio o perlomeno non adeguato a certi discorsi , forse perché ( essendo di un'altra generazione ) mi sento fuori posto , in imbarazzo ... Preferisco scrivere ciò che sento ... E' un modo come un'altro per partecipare ... Preferisco stare da solo a pensare ... Preferisco dire alla macchina di portarmi in giro ( possibilmente in luoghi tranquilli ) ... Preferisco prendere un aereo ed andare a Londra ( non per fare o cercare cose speciali ) , ma per girare in mezzo alla gente , senza guardarla ... Non voglio fare la persona asociale , ci vorrei essere per tutti , dare una risposta giusta , un consiglio , un po' di coraggio e tanta Amicizia .
Lo scopo della vita è lo sviluppo di noi stessi, la perfetta realizzazione della nostra natura: è per questo che noi esistiamo.
Oscar Wilde

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Re: ACCETTARE UNA IDENTITA’ GAY DOPO I 30 ANNI

Messaggio da bad-boy71 » lunedì 31 ottobre 2011, 12:07

Salve a tutti, come avevo già scritto io mi sono messo in discussione tardi, diciamo verso i 36 anni e oggi ho superato i 40; si avevo avuto dei segnali più o meno evidenti nel corso degli anni pregressi, ma non ne avevo preso coscienza, e putroppo per me la consapevolezza è arrivata quando ero già sposato e padre...per qualche hanno sono riuscito a fare convivere le due cose, sfogandomi con i siti porno la notte quando tutti dormivano e con le chat, sentendomi in colpa e sporco....poi ho incotnrato una persona speciale e mi sno innamorato e lì non sono riuscito più a fare convivere il tutto che è esploso come una bolla di sapone creando un casino nella mia vita e in quella delle persone care intorno a me. Ora sono separato e vivo con il mio compagno, a tratti sono sereno, a sprazzi felice, ma spesso sto molto male, sento il peso di questa scelta su di me, i sensi di colpa, la responsabilità verso famiglia e figli..ho chiesto aituo ad uno specialista eprchè da solo stavo impazzendo non riuscivo più a gestire dolore ed emozioni.
Cerco di andare avanti nella mia nuova vita, ma quando mi fermo a pensare a tutti i problemi e le conseguenze della mia scelta, mi sento come morire e forse l'ho anche desiderato...penso a cosa dovrò dire un girono a miei figli quando inizieranno a capire e a chiedersi perchè vivo con un uomo ed ho lasciato loro e la mamma, e il solo pensiero mi fa mancare l'aria....talvolta la paura è così forte che vorrei semplicemente riavvolgere il nastro e tornare indietro a vivere come prima con la mia famiglia, e non aver mai preso coscienza di ciò che sono realmente, e non è detto che un girono non lo faccia anche....
putroppo al momento non ho risposte e nessuno le ha per me, quindi cerco di vivere alla giornata predendo ciò che di buono la vita mi offre sperando che quanto prima io possa trovare nuovamente la mia serenità.

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Re: ACCETTARE UNA IDENTITA’ GAY DOPO I 30 ANNI

Messaggio da progettogayforum » lunedì 31 ottobre 2011, 20:16

Posso dire che non mi sarei aspettato un seguito così nutrito di interventi (e di che interventi!) al mio primo post. Francamente farei un distinguo tra le situazioni degli uomini che hanno famiglia e le situazioni di tutti gli altri. Per un uomo che ha famiglia il riconoscere la propria omosessualità comporta conflitti profondi in ogni caso e non ha alcun senso pensare che esista un modello di comportamento buono per tutte le situazioni e per tutte le persone, perché il vissuto ha una dimensione in cui sono seriemente e profondamente coinvolte altre persone, a maggior ragione quando ci sono i figli. In queste situazioni ogni discorso astratto è fuori luogo e controproducente. Nel caso invece di persone che hanno finito semplicemente per rimuovere la loro sessualità, o per viverla su internet tramite siti di incontri, chat erotiche e pornografia, alcune considerazioni sono d’obbligo. La prima riguarda la rischiosità intrinseca per la salute dei rapporti sessuali con persone sessualmente promiscue conosciute in chat o sui siti di incontri. Non è un problema morale ma una questione serissima di prevenzione che non deve essere mai dimenticata. Tuttavia, escludendo il caso dei contatti sessuali episodici, che nella realtà dei ragazzi più che trentenni di cui stiamo parlando sono decisamente rari, resta il sesso vissuto in rete. Anche qui nessun atteggiamento moralistico e nessun senso di colpa. È naturale che un ragazzo che non può vivere una sessualità interpersonale vera finisca per cercarne il surrogato nella pornografia e, al limite, anche nelle chat e nei siti di incontri. Capiamoci bene, queste cose che certamente non sono la vera sessualità e che possono presentare modelli di comportamento gay mille miglia lontani dalla vita reale, hanno, se non sfociano in contatti sessuali diretti con sconosciuti, una caratteristica molto positiva in termini di prevenzione, perché da questo punto di vista sono a rischio zero, il che non è affatto una cosa secondaria. Ma la pornografia, le chat e i siti di incontri presentano un rischio intrinseco e cioè quello di creare vere forme di dipendenza e di diventare di fatto un mondo parallelo al quale un ragazzo affida tutta la sua sessualità e la sua affettività, in una perpetua ricerca dell’impossibile. Tutto questo non fa che restringere la dimensione sessuale “solo” alla pornografia alle chat e ai siti di incontri e in questo paralizza la sessualità di un ragazzo e la cristallizza su modelli fortemente sessualizzati e pressoché per nulla legati all’effettività. Per un ragazzo gay, a qualunque età, la vera scoperta non è capire che su internet si trova sesso in tutte le salse e senza nessuna fatica, ma capire che tramite internet si possono costruire rapporti di amicizia seria tra gay, che l’essere gay ha un significato affettivo profondo, ha una dignità profonda, che la sessualità non è qualcosa che si possa vivere solo nelle ore piccole della notte ma è qualcosa che ci accomuna agli altri, perché gli altri, bene o male, vivono esperienze affini alle nostre. Capire che della sessualità gay si può parlare in termini seri in un ambiente in cui nessuno ti giudica e nessuno ti critica, è una scoperta che si fa in genere molto tardi. Non mi stancherò mai di ribadire quanto l’avere amici gay e il poter parlare con loro di tutto, cioè non solo della propria sessualità ma dei propri momenti di depressione, delle proprie frustrazioni, come anche dei momenti di felicità, sia fondamentale per vivere una vita gratificante. Molto spesso i ragazzi che arrivano ad accettare la loro omosessualità intorno ai 30 anni e anche oltre si mettono alla disperata ricerca di un ragazzo serio in luoghi e con modalità tali che rendono quella ricerca del tutto inutile, è la cosiddetta fase frenetica che ha alla base il tentativo di recuperare il tempo perduto. Ci sono altre vie per chi si è accettato tardi o ancora si è accettato del tutto? Direi proprio di sì e sono rappresentate da un approccio serio e graduale alla realtà della vita della stragrande maggioranza dei ragazzi gay. Ovviamente c’è bisogno di un atteggiamento razionale che non sfoci in una serie di lamentazioni sul tempo perduto e nemmeno in una visione della realtà gay come paradiso terrestre. Quindi né mitizzare né demonizzare ma cercare di vedere e di capire da vicino la vita vera degli altri ragazzi gay. Tutto questo è possibilissimo. Sarebbe meglio in momenti di incertezze essere estremamente prudenti circa il fatto di dichiararsi pubblicamente, cosa che non solo non risolve alcun problema ma può procurarne di grossi se il coming out si realizza in situazioni di rischio oggettivo. In genere i danni del coming out si capiscono solo “dopo” quando ormai non è più possibile tornare indietro.

Ludovico
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Re: ACCETTARE UNA IDENTITA’ GAY DOPO I 30 ANNI

Messaggio da Ludovico » lunedì 31 ottobre 2011, 22:41

In tutti questi anni ho cercato di sublimare i miei impulsi.Ho cercato consolazione nella religiosità, nei colloqui con sacerdoti aperti a queste discussioni.Ho letto i libri di Joseph Nicolosi su un nuovo approccio all'omosessualità.Ultimamente visto il sito Gionata.org dove leggo di testimonianze di gay credenti.Il mio disagio risale a quando ero bambino, con un ragazzo di giochi comuni, della mia stessa età , scoprivamo il sesso.Ricordo perfettamente come io ad un certo punto mi rifiutai di fare "quelle cose" perchè non si fanno e basta , in effetti però a me piaceva.Non riesco più a scrivere.Cordialmente.

barbara
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Re: ACCETTARE UNA IDENTITA’ GAY DOPO I 30 ANNI

Messaggio da barbara » martedì 1 novembre 2011, 11:36

Ciao Ludovico, innanzitutto benvenuto! Non mi esprimo su ciò che hai scritto perché non mi ritengo abbastanza preparata in materia. Posso solo dire che , a titolo informativo, l'ordine degli psicologi ha preso le distanze dalle terapie riparative , ritenendole potenzialmente dannose per le persone omosessuali.
Ti auguro di trovare la serenità che cerchi e spero che tu possa ricevere qui un'opportunità per confrontarti e capire che ci sono tante persone che come te condividono questa difficoltà
Volevo anche rispondere a Bad Boy. Credo che nel tuo percorso tu abbia cercato non solo di capire cosa fosse bene per te, ma anche cosa fosse bene per la tua famiglia.
Il che non è affatto scontato che accada, specie se per molti anni ci si è in qualche modo negato il diritto a vivere appieno la propria identità.E questo non è stata certo responsabilità tua, ma la conseguenza dell'omofobia che ci circonda.
Anche il tuo nick mi sembra significativo del senso di colpa che ti porti dietro , ma lasciami dire che tutto ciò che racconti dimostra che non sei certo un cattivo ragazzo . Al contrario riesci ad essere anche un bravo padre in una situazione molto complicata da gestire. Cerca, se puoi di affrontare una cosa alla volta e non lasciarti scoraggiare dagli ostacoli che vedi tutti insieme. Ti rendi conto di quanta strada hai già fatto? Solo qualche tempo fa non ci avresti creduto. E poi hai il vantaggio che la madre dei tuoi figli è, a quanto racconti, una persona davvero speciale.
Insieme come genitori potete fare molto per tenere unita questa nuova famiglia.

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Re: ACCETTARE UNA IDENTITA’ GAY DOPO I 30 ANNI

Messaggio da progettogayforum » martedì 1 novembre 2011, 12:04

Parliamoci chiaro, se la religione è, come dovrebbe essere, un impulso positivo verso la vita e verso il prossimo, vedi Madre Teresa, è una cosa ottima, ma se diventa una nevrosi può creare grossissimi danni. Oggi certamente meno di una volta, ma per generazioni, per motivi legati alla religione, la masturbazione è stata un problema ossessivo, peggio ancora se si trattava mi masturbazione in chiave omosessuale. La religione veniva di fatto identificata esclusivamente con un insieme di divieti legati alla sessualità. Questi divieti appaiono privi di senso a qualsiasi persona dotata di un minimo di discernimento. Aggiungo una cosa, i colloqui con i sacerdoti in tema di sessualità, per quanto possa trattarsi di persone con orizzonti aperti, restano condizionati dal fatto che, in quanto sacerdoti, quello che possono dirti non può discostarsi da quello dice la chiesa che parla di omosessualità come “grave depravazione”, “funesta conseguenza di un rifiuto di Dio”,“mancanza di evoluzione sessuale normale”, “costituzione patologica”, “comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale”. San Pio X, nel suo Catechismo del 1910, classifica il “peccato impuro contro natura” come secondo per gravità solo all’omicidio volontario, fra i peccati che “gridano vendetta al cospetto di Dio” (Catechismo maggiore, n. 966). Francamente tutto questo non fa che alimentare nevrosi e squalificare l’idea di religione. Dire che se un ragazzo si masturba pensando a un altro ragazzo commette un peccato terribile inferiore per gravità solo all’assassinio è profondamente immorale, oltre che insensato, perché crea traumi pesanti a moltissime persone, che si superano solo con fatica recuperando una autonomia di coscienza e una morale autenticamente libera e individuale, in sostanza valutando il bene e il male esclusivamente davanti al tribunale delle propria coscienza che deve essere l’unico metro di moralità, al di lì di qualunque regola esterna e di qualunque obbedienza. Ho scritto molte volte sulle terapie riparative propagandate da Nicolosi e in tempi recenti, qui in Italia, da Cantelmi e ti rinvio a questi articoli:

1) GAY TRA MORALE VERA E TERAPIE RIPARATIVE, un articolo sulla “terapia riparativa della omosessualità” praticata dal Professor Tonino Cantelmi, presidente e fondatore dell'Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici e docente di psicologia all'Università Gregoriana.
http://nonsologay.blogspot.com/2007/12/ ... rapie.html
In questo articolo si fa riferimento ad un articolo di Davide Varì, comparso su Liberazione il 23/12/2007, intitolato: Gli ho detto: «Sono gay». Mi hanno risposto: «La sua è una malattia leggera, possiamo curarla bene...»»
http://xoomer.alice.it/inediti/gayetera ... ogiche.htm

2) OMOSESSUALI E CHIESA, una raccolta di testi di fonte ecclesiastica, dal Catechismo ad altri documenti riguardanti il tema della omosessualità:
http://nonsologay.blogspot.com/2007/12/ ... hiesa.html

3) NO COMMENT (Le dichiarazioni del’Arcivescovo Elio Sgreccia in tema di omosessualità)
http://nonsologay.blogspot.com/2007/12/no-comment.html

4) Molti altri articoli in tema si trovano nella categoria Gay e Chiesa del blog “Storie Gay”:
http://nonsologay.blogspot.com/search/l ... E%20CHIESA

Molto diverso è il discorso sul Progetto Gionata, che considero un tentativo serio di gruppi omosessuali di conciliare fede e omosessualità, ma tutto questo è lontanissimo dall’avere il riconoscimento della chiesa ufficiale che della condanna della omosessualità fa un pilastro della morale cattolica. Francamente conciliare omosessualità e religione, in un senso molto lato del termine, penso sia possibile, ma conciliare omosessualità e chiesa penso non lo sia affatto. Aggiungo che cercare un compromesso tra una istituzione che, usando l’enorme peso che ha ancora sulle coscienze, bolla l’omosessualità come un peccato gravissimo che grida vendetta al cospetto di Dio e le esigenze morali profonde degli omosessuali mi sembra un tentativo destinato in partenza al fallimento. No posso cercare alcuna forma di dialogo con chi dice di me che sono gravemente depravato, che la mia omosessualità è la funesta conseguenza di un rifiuto di Dio, che la mia omosessualità deriva da una mancanza di evoluzione sessuale normale, è intrinsecamente patologica e cattiva dal punto di vista morale.
Altra questione: scoprire la sessualità nella prima adolescenza con un coetaneo. Cerchiamo di capire una cosa, alla scoperta della sessualità ci si arriva comunque e in età precocissima e oggi che c’è internet non ci vuole proprio nulla. Che due ragazzini preadolescenti esplorino la loro sessualità, anche reciprocamente, è una cosa piuttosto comune che non dovrebbe essere caricata di valenze negative e di sensi di colpa. Succede anche ai ragazzi che poi si riconosceranno definitivamente etero, per loro ha solo il valore di un gioco esplorativo, per un ragazzo gay quelle cose hanno valenze più forti perché segnano il primo affiorare cosciente della vera sessualità individuale. Queste forme di imprinting sessuale, quando non sono il risultato di violenza fisica o psicologica ma della curiosità sessuale, non lasciano nessuna traccia negativa e, anzi, per un ragazzo gay restano uno dei ricordi fondamentali e positivi della sua memoria sessuale. Il fatto che già allora ci fosse per te per un verso la percezione del tuo vero coinvolgimento in quelle cose e per l’altro la volontà di allontanartene comunque è il segno di un profondo conflitto che emergeva già a quell’età.
Che fare? Prendere atto che tutto quello che ti è successo non ha nulla di patologico e che i sensi di colpa che ti porti appresso non derivano dal fatto che tu abbia fatto qualcosa di male ma dal fatto che hai introiettato delle valutazioni profondamente negative della omosessualità fin da quando eri bambino o poco più. Di queste cose bisogna prendere atto, per staccarsi dal giudizio altrui e per avvicinarsi gradualmente a una indipendenza sostanziale di giudizio. Vedi, scrivi queste cose con disagio proprio perché non ti rendi conto che sono cose comuni e che molte persone vivono esperienze profondamente simili alle tue. La sessualità non è un tabù, è una cosa serissima che accompagna tutta la vita e, quando è vissuta in modo sereno, può essere fonte di grandissime soddisfazioni. Non avere paura perché non hai niente da temere.

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Re: ACCETTARE UNA IDENTITA’ GAY DOPO I 30 ANNI

Messaggio da Ludovico » mercoledì 2 novembre 2011, 22:52

Sto cercando di leggere quanto più è possibile di quanto è scritto su PG, trovo contenuti utili che mi aiutano solo che io sono in una situazione davvero critica,
in tutti questi anni somatizzando giorno dopo giorno, con la pressione arteriosa alta mi si è dilatata l'aorta del cuore , il cardiologo mi ha detto che al momento non rischio ma se continuo così passerò tempi brutti con il cuore:Dopodomani devo fare l ' holter pressorio.I farmaci che prendo contengono sostanze psicoattive che mi hanno fatto aumentare di peso , quindi c' è pure il discorso
della dieta.Ho consultato una nutrizionista e sto cercando di seguire un certo regime.Io lavoro da impiegato e sto seduto tante ore.Per non farla ancora più lunga mi sento come in un labirinto , non trovo una via d'uscita.
Cordialmente

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Re: ACCETTARE UNA IDENTITA’ GAY DOPO I 30 ANNI

Messaggio da Telemaco » mercoledì 2 novembre 2011, 23:00

Quando religione e sessualità si incontrano non vale più la pena nemmeno di tentare di parlarne razionalmente. Si apre giusto il più grandioso teatrino degli orrori che la psicologia umana possa conoscere. Il male che fa al religione alle persone è qualcosa di indescrivibile e disumano: è come uccidere le persone dall'interno. L'arma di distruzione di massa perfetta.

Chiedo scusa per il mio tono sprezzante ma confesso che non riesco a trattenermi quando leggo di persone che soffrono per imposizioni morali palesemente eteronome, cioè scaturenti da fonti ESTERNE di matrice CONVENZIONALE, cioè create a tavolino da PERSONE per altre persone, fonti paurosamente avulse dalla realtà fenomenica.

Si tratta di una crudeltà deliberata ed incredibilmente vigliacca che colpisce la persona nella sua intimità più profonda ed autentica, schiacciandone ogni possibilità di realizzazione spontanea.

Come puoi liberartene, Ludovico? E' difficile da dire, dovrai raccogliere tutte le tue forze per scoprire che qualsiasi cosa ti sia stata detta in chiave religiosa non è altro che una "follia standardizzata" propugnata per motivi di carattere socio-economico a tutti gli esseri umani che vivono in società cristiano-cattoliche.
Dovrai scoprire che sei tu stesso, e nessun altro, che puoi e devi essere la guida della tua moralità, ciò in cui credi è il valore intrinseco e razionalmente apprezzabile delal tua vita umana, nessun inganno misticheggiante deve permettersi di impiastricciarti gli occhi con i suoi viscidi tentacoli.
Ludovico, il controllo della tua vita, della tua coscienza e della tua sessualità, il controllo del tuo pensiero, delle tue opinioni, di cosa credi sia giusto e cosa sia sbagliato SEI SOLO TU CHE PUOI E DEVI AVERLO.

Per fare questo c'è bisogno però di fatica e di iniziative coraggiose. Sceglierai tu quale strada seguire, ma vedrai che è molto meno difficile di quanto sembra, semplicmeente perchè si tratta pur sempre delal strada che ti fa stare bene con te stesso, e questa è L'UNICA strada che merita di essere seguita.

Pian piano ti renderai conto che qualsiasi convinzione moraleggiante e parareligiosa che ti opprime non è altro che un blocco attravarso cui qualcun altro ti tiene in scacco: ti renderai conto che la sola persona cui devi rendere conto riguardo ciò che pensi, ciò che ti piace e ti fa stare bene SEI TE STESSO.
Ultima modifica di Telemaco il mercoledì 2 novembre 2011, 23:28, modificato 1 volta in totale.
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)

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