IL SENSO DELLA VITA

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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astrazione
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IL SENSO DELLA VITA

Messaggio da astrazione » martedì 6 dicembre 2011, 16:46

C'è sempre il desiderio di osservare con occhi nuovi la barriera imperscrutabile di questa dimensione virtuale, quasi a voler trovare un'ipotetica fenditura che elimini le distanze e ci faccia capire che non siamo soli. Credo nessuno lo sia, anche se a volte la solitudine si manifesta più reale che mai.
Chi mi sta leggendo starà già chiedendosi quale sia il senso di questo post. In realtà sto scrivendo per libera associazione. Vorrei comunicare qualcosa che trascenda le parole, ma non so se ci riuscirò.
Qualche tempo fa ho letto una cosa molto speciale in un libro di Stephen King, intitolato On Writing. Lo scopo del libro era quello di dispensare consigli utili a coloro intendessero cimentarsi nella stesura di racconti o romanzi. Prima di iniziare l'autore ha fatto una premessa: ha esortato i suoi lettori a raggiungerlo mentalmente nel luogo in cui stava scrivendo. Cosicchè, tramite un viaggio mentale attraverso spazio e tempo, avrebbero potuto stabilire un legame con lui.
Anche quando leggo le storie di questo forum riesco spesso a stabilire questo contatto. La percezione delle emozioni che riflettono il mio mondo interiore, è la chiave di una comprensione che si estende oltre i confini delle parole.
Il mio stato d'animo, in questo frangente, è immerso in un momento che riassume tutta un'esistenza. Assomiglia a quell'attimo prima di morire in cui si rivede tutta la propria vita scorrere dinanzi a sè come fosse un film. So che è strano, ma sto davvero ripensando a tutto.
Quando ho appreso la notizia che Lucio Magri si è recato in Svizzera per porre fine alla propria tormentata esistenza, non l'ho biasimato. Soprattutto in considerazione del fatto che il diritto alla vita non dovrebbe escludere il diritto di porvi fine.
Immagino che in virtù di questioni legate all'etica e alla morale, qualcuno avrebbe di che obiettare. Tuttavia, chi realmente può vedere con gli occhi di qualcun'altro?
Il significato della vita, infatti, è relativistico. È superfluo sottolineare che noi tutti ne abbiamo una visione soggettiva. Pertanto è opinabile affermare che tale percezione debba rispondere a criteri assoluti. Di conseguenza, la decisione di suicidarsi - nella piena facoltà di intendere e di volere - è incontestabile.
Vorrei precisare che questa ultima riflessione non rappresenta per me il desiderio esplicito di pianificare la mia fine. Anche se confesso che quel pensiero mi sfiora, qualche volta...
Come ultima cosa, ma più importante fra tutte, colgo l'occasione per ringraziare di cuore tutti voi. Project in primis, per aver creato questa stupenda comunità.
Qui ho conosciuto delle bellissime persone, che mi hanno dato molto, forse più di quanto loro stesse possano pensare. Questo credo sia un buon motivo per vivere e dare un senso alla propria esistenza.

Vi mando un abbraccio forte! :)

barbara
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Re: IL SENSO DELLA VITA

Messaggio da barbara » martedì 6 dicembre 2011, 19:23

Grazie Astrazione per questo post così profondo e sentito. Sembra paradossale, ma hai saputo comunicare , pur parlando di suicidio, una voglia di vivere che si ritrova raramente. E per voglia di vivere intendo il desiderio di un'esistenza che abbia davvero un senso. Un cercare la passione in quel che si fa , perchè il lasciarsi vivere non è abbastanza.
Non è questione di non accettare le mezze misure o di pretendere l'impossibile, ma piuttosto si tratta di un rispetto profondo per se stessi e per i propri sogni al punto da non rinunciare a rincorrerli, magari nelle piccole cose o almeno negli istanti in cui ci sembra che siano più vicini.
Non so cosa sto dicendo in effetti. Mi hai contagiato e , come è accaduto a te, sto scrivendo " a muzzo" , per citare qualcuno di mia conoscenza :lol: Forse sei riuscito a trascinarmi lì, nel luogo in cui stai scrivendo , proprio come insegnava quel libro ... :)

br_ba_bo_ba
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Re: IL SENSO DELLA VITA

Messaggio da br_ba_bo_ba » martedì 6 dicembre 2011, 20:06

IL SENSO DELLA VITA
Qui, come tradizione vuole, ti tocca il classico e inimitabile 42 !!!
"Rose tints my world,
Keeps me safe from my trouble and pain!"

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progettogayforum
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Re: IL SENSO DELLA VITA

Messaggio da progettogayforum » martedì 6 dicembre 2011, 20:48

Ciao astrazione,
ho letto il post. Francamente non credo che la scelta di porre fine alla propria fine sia realmente una scelta libera, alla base di queste scelte ci sono stati di sofferenza profondissima connessi a forme di grave depressione. Siamo soliti attribuire queste malattie, perché di questo si tratta, a delle cause psicologiche, ma questo approccio è ancora troppo astrattamente spiritualistico e deriva dal tradizionale dualismo mente-corpo che poco ha a che vedere con la realtà. La depressione è una malattia le cui basi biochimiche si stanno cominciando a capire solo adesso, attraverso uno studio che, per quanto rudimentale, comincia ad avere accesso ai meccanismi fondamentali della fisiologia del sistema nervoso. Distinguere una malattia di tipo fisico è facile perché ha un insieme si sintomi esterni caratterizzanti, ma anche solo arrivare alla diagnosi di una depressione maggiore non è assolutamente altrettanto facile e, spesso, una volta arrivati alla diagnosi, magari molti anni dopo il primo manifestarsi della malattia, l’approccio terapeutico è insufficiente perché molto tardivo. L’approccio psicoanalitico e quello comportamentale possono essere di supporto ma non risolvono problemi che richiedono un approccio farmacologico specialistico. Spesso si usa il termine depressione in modo improprio per riferirsi ad alterazioni dell’umore secondarie a fatti traumatici come la vedovanza o la malattia, queste cosiddette depressioni, queste sì, possono giovarsi anche della sola terapia psicologica perché la modificazione biochimica che le accompagna è transitoria e direttamente collegabile a stati di forte stress. Tornando al punto, dire che si può pianificare la propria fine quando si è nella piena facoltà di intendere e di volere è del tutto irrealistico, il fatto che non ci siano costrizioni esterne visibili non garantisce affatto che il soggetto agisca libero da profondissimi condizionamenti derivanti dalla malattia depressiva. Si tratta comunque di problemi di estrema delicatezza sia dal punto di vista clinico che etico. Francamente penso che la cosa fondamentale da fare sia cercare rendere la vita delle persone sempre più ricca e gratificante, si tratta di una forma di prevenzione, se vogliamo di igiene mentale, che si riverbera su chi queste cose cerca di realizzare. Intendo dire che si è realmente felici quando il benessere altrui contribuisce ad aumentare il nostro benessere.

astrazione
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Re: IL SENSO DELLA VITA

Messaggio da astrazione » martedì 6 dicembre 2011, 21:24

progettogayforum ha scritto:... dire che si può pianificare la propria fine quando si è nella piena facoltà di intendere e di volere è del tutto irrealistico...
Ciao project,
una persona affetta da depressione è perfettamente consapevole di esserlo, a dispetto di altre patologie psichiatriche, quali schizofrenia e simili.
Con ciò non ho la presunzione di legittimare il suicidio sul piano etico e morale, ma non posso altresì affermarne l'illegittimità sul piano personale. In quanto è giusto che una persona possa esercitare il diritto di scelta a prescindere dalle cause che la determinano.
Quando infatti si è nella piena facoltà di amministrare il proprio potere decisionale, ritengo che nessuno possa arrogarsi il diritto di negare la libertà individuale, anche di fronte ad un gesto estremo come il suicidio. Sarebbe un'esplicita negazione del libero arbitrio.

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progettogayforum
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Re: IL SENSO DELLA VITA

Messaggio da progettogayforum » martedì 6 dicembre 2011, 22:27

Non mi pongo il problema circa la possibilità che qualcuno imponga una decisione diversa, ma intendo dire che in certe situazioni, obbietivamente patologiche in modo serio, parlare di scelta libera è possibile solo in modo formale, perché è la patologia ad essere oggettivamente determinante.

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Re: IL SENSO DELLA VITA

Messaggio da astrazione » martedì 6 dicembre 2011, 22:36

progettogayforum ha scritto:... intendo dire che in certe situazioni, obbietivamente patologiche in modo serio, parlare di scelta libera è possibile solo in modo formale, perché è la patologia ad essere oggettivamente determinante.
È determinante quanto lo è lo stato d'animo del momento. Nonostante tutto però, per costringere qualcuno a non commettere il gesto estremo, costui dovrebbe essere dichiarato mentalmente interdetto. Altrimenti non è possibile intervenire contro la volontà dell'aspirante suicida. Era questo che volevo dire.

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Gio92
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Re: IL SENSO DELLA VITA

Messaggio da Gio92 » martedì 6 dicembre 2011, 23:53

ciao astrazione,
ho capito bene o male cosa vuoi dire nel post principale. Con questo voglio dirti che sono contento del fatto che tu abbia trovato una tavola di legno su quale appoggiarti in mezzo a un oceano senza punti di riferimento e questa tavola di legno, questa zattera, è il forum.

Il fatto del suicidio beh... forse è vero quello che dici, ma ragionando un attimo, che senso ha? che senso ha togliersi la vita? Forse tu a questa domanda mi risponderesti"quando la vita fa schifo il suicidio un senso ce l'ha eccome", e ti capisco... ma se invece di suicidarsi, ci si mettesse a ragionare sui nostri malesseri, anche se enormi, e cercare di risolverli, forse il suicidio non serve. Io credo che il suicidio sfiora le menti delle persone che non trovano via d'uscita e impazienti di stare meglio, allora si buttano giù. Ma bisogna avere pazienza, capire che la vita come può essere bellissima può essere anche bruttissima e piena di difficoltà ma c'è anche un evoluzione a tutto questo. Se la vita non è come la si vorrebbe, solo con la volontà di cambiare, in futuro potrà diventare migliore. Ma bisogna volerlo. Anche facendo sacrifici. Bisogna cercare di interrogarsi e di capire cosa c'è che non va. Se si fa questo già è un grandissimo passo in avanti.

Un abbraccio.
Non è forte chi non cade, ma chi cade ed ha la forza per rialzarsi!

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Re: IL SENSO DELLA VITA

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 7 dicembre 2011, 0:57

Concordo con Gio92 e aggiungo che oltre la dimensione dell'impegno individuale c'è anche una dimensione di impegno altruistico che contribuisce fortemente a dare un senso alla vita. Prima o poi, chi più chi meno, andiamo tutti in crisi e tutti abbiamo bisogno degli altri, in quei momenti trovarsi vicino una persona che ti ti ascolta puà fare la differenza. Il volersi bene per quello che siamo con tutte le nostre debolezze e il darci una mano gli uni con gli altri aiuta a vivere meglio.

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Re: IL SENSO DELLA VITA

Messaggio da marc090 » mercoledì 7 dicembre 2011, 12:24

Ma bisogna avere pazienza, capire che la vita come può essere bellissima può essere anche bruttissima e piena di difficoltà ma c'è anche un evoluzione a tutto questo. Se la vita non è come la si vorrebbe, solo con la volontà di cambiare, in futuro potrà diventare migliore. Ma bisogna volerlo. Anche facendo sacrifici. Bisogna cercare di interrogarsi e di capire cosa c'è che non va. Se si fa questo già è un grandissimo passo in avanti.
Concordo con Gio92 e aggiungo che oltre la dimensione dell'impegno individuale c'è anche una dimensione di impegno altruistico che contribuisce fortemente a dare un senso alla vita. Prima o poi, chi più chi meno, andiamo tutti in crisi e tutti abbiamo bisogno degli altri, in quei momenti trovarsi vicino una persona che ti ti ascolta puà fare la differenza. Il volersi bene per quello che siamo con tutte le nostre debolezze e il darci una mano gli uni con gli altri aiuta a vivere meglio.
Secondo me la pazienza, la volontà di capire continuamente cosa non va, di porsi obbiettivamente a cercare di risolvere i propri problemi più che trovare un 'alternativa come il suicidio, è uno strumento veramente importante, la base di un equilibrio come pochi, perchè spinge, nonostante appunto la mancanza completa di reali punti di riferimento, a concedere a se stessi la possibiltà sia di credere che di fare realmente qualcosa per migliorare e migliorarsi.

Comunque, spero di non andare troppo fuori tema con questa domanda, era più sullo spirito iniziale del post in realtà: Secondo voi, la vita è quello che vogliamo vedere?
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
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