Non riesco ad accettarmi
Non riesco ad accettarmi
Salve a tutti.
Mi sono iscritto a questo forum per poter raccontare a qualcuno il mio problema, per cercare consigli che mi possano aiutare a risolverlo. Ho deciso di raccontare la mia storia attraverso le domande che via via mi sono posto, con le risposte che mi sono dato o i dubbi che mi hanno sollevato.
Ho 22 anni, ho realizzato di poter essere omosessuale circa 1 anno e mezzo fa.
Perché non prima? Quasi 21 anni non è un tardi per accorgersi di essere gay?
A mio parere, perché prima non ho mai considerato seriamente il discorso sessualità, ho vissuto un’adolescenza difficile, solo e un po’ triste, dedito quasi completamente allo studio, con pochi veri amici su cui fare affidamento (tra l’altro solo ragazze e con molto limitate possibilità di incontrarci dopo la scuola), in una famiglia “conflittuale” che però si è sempre presa cura di me e in cui non è mai mancato l’amore dei miei genitori. Verso i 15 anni mio padre mi disse che quando una persona si innamora sa già più o meno come comportarsi, che quando arriva il momento giusto si è in grado di riconoscerlo. Io, di conseguenza, ho “aspettato” di innamorarmi di qualche ragazza, ma sinceramente, verso le ragazze in me non è mai nato alcun interesse particolare (tranne un periodo in cui feci uno pseudo corteggiamento di una mia compagna di classe, ma mi rendo conto ora che l’interesse era solo affettivo e non affatto sessuale). Per farla breve, vuoi problemi miei, vuoi poco tempo a disposizione, vuoi pigrizia, fino a 19 anni non ho avuto la benché minima esperienza sessuale vera e propria. Una volta iniziata l’università mi aspettavo che il nuovo ambiente e la nuova maturità mi avrebbero in un certo senso sbloccato, dando fuoco a un interesse verso le ragazze che finora non era mai stato veramente mio.
Ovviamente non è accaduto nulla di tutto questo, perciò ho cominciato a pormi seriamente il problema della mia sessualità, e a un certo punto, poco dopo i 20 anni, ho pensato “Ma non è che io sono gay?”
Come sono giunto a pormi questa domanda?
Durante la mia adolescenza la mia sfera sessuale iniziava e finiva nell’atto masturbatorio. Non mi sono mai masturbato meccanicamente, ma solo con l’ausilio della mia fantasia. Quali erano le fantasie? All’inizio immaginavo donne, ma la cosa era piuttosto noiosa, e quindi mi immaginavo come una specie di superuomo bello e muscoloso nell’atto di fare sesso, noto ora che mi concentravo più sull’uomo che sulle donne, con il passare del tempo le fantasie si concentravano sempre più su uomini e poco (e in maniera insoddisfacente) sulle donne, adesso mi viene più semplice immaginare me stesso nell’atto di fare sesso con uomini, non ho bisogno di modificare il mio aspetto fisico e le mie caratteristiche. Quindi a un certo punto ho pensato “Ma non è che io provo piacere durante la masturbazione solo se immagino di farlo con uomini perché sono gay?”; inizialmente il sospetto era debole, poi però mi sono ricordato di tutti quei momenti in cui ero attratto (anche senza rendermene conto) da alcuni miei compagni di classe, da alcuni uomini particolarmente prestanti, da persone verso cui provavo un fascino particolare. Allora il sospetto si è trasformato quasi in una certezza, in un dubbio, ma un dubbio molto pesante.
Per me è stato un vero shock, è stato terribile, i primi giorni cercavo di non pensarci, di trovare argomenti che confutassero tale pensiero, ma più scavavo in me stesso e nella mia memoria più l’idea della mia omosessualità acquisiva solidità. Ogni volta che mi soffermavo più del solito, cadevo inevitabilmente in uno stato di depressione-apatia generalizzata, in cui perdevo la voglia di fare ogni cosa, soprattutto ero dominato dal desiderio di scomparire, di smettere di esistere, mi comportavo come se avessi fatto un terribile errore e non mi fosse stata concessa la possibilità di rimediare.
Ho così incominciato a informarmi, soprattutto su internet, anche esplorando il porno gay. Volevo avere una conferma certa del mio orientamento sessuale, per cancellare il dubbio.
Cosa ho scoperto?
Ho scoperto che su internet la maggior parte dei siti gay sono rivolti a gente che non ha molti problemi a vivere la sua omosessualità, che è pieno di chat e siti di incontri (che però io non ho mai frequentato), che molti siti sono pieni di superficialità e pressapochismo, mentre altri sono interessanti e ricchi di spunti, ma spesso non ben organizzati e difficili da capire nelle loro particolarità. Il sito più interessante che ho trovato è questo di project gay, mi sono riconosciuto in molte storie, ho trovato altre molto interessanti e molto utili gli approfondimenti di project. Questo sito mi sta aiutando a capire alcune cose.
Per un certo periodo ho cercato alcune risposte nel porno gay, la cosa non è durata molto tempo, non so esattamente perché ma penso che il porno gay più diffuso sia essenzialmente noioso, voglio dire ero incuriosito la prima volta che ho visto i video, ma poi si riduce tutto a un non senso che non capisco dove voglia arrivare, sinceramente io trovo molto più eccitante l’amore “suggerito” tra due uomini, i preliminari, le storie, piuttosto che il parapiglia che neanche al circo.
Ma qual è il mio problema? Cosa sto provando in questo momento?
Il mio problema è che non riesco ad accettarmi, io sento dentro di me di essere omosessuale, me lo dicono la ragione e il sentimento, ma comunque non riesco ad accettarmi, non riesco a togliermi dalla testa la possibilità che io sia gay per colpa mia, per qualche errore che ho commesso: forse dovevo provarci con le ragazze, forse sono stato troppo solo, forse mi sono masturbato troppo. Non lo so. Mi sento una delusione per i miei genitori, gli stessi genitori che fanno di tutto per me, che mi mantengono all’università, che davvero non mi hanno mai fatto mancare niente e io li ripago con questo.
Forse non è vero che non riesco ad accettarmi, forse molto semplicemente cerco qualcuno che mi dica che non sono gay e che mi faccia diventare etero, così da rendere tutto più semplice. Ma ho scoperto che il mondo è pieno di Nicolosi con le loro bislacche teorie…
E se qualcuno, ad esempio, di questo forum, mi dicesse “Sì, sei gay!”, io lo ascolterei? In me il dubbio verrebbe risolto? Come faccio ad accettare me stesso?
Come sto affrontando la situazione?
Io, dopo ormai quasi due anni dalla mia scoperta, credo di aver capito questo: L’omosessualità è una parte di me, non comprende tutto me (gay = io, è falso; gay < io è vero), la mia persona ha un valore che solo in parte dipende dalla mia omosessualità e da come io la vivo, per quanto sia per me difficile crederlo (anche contro la mia volontà) l’omosessualità non è una colpa, ma un modo di essere “naturale” che insorge spontaneamente e naturalmente, per quanto sembri strana non è né un vizio né una malattia mentale o fisica (penso che quest’ultima frase solo i veri gay possono comprenderla appieno), l’omosessualità è una forma di amore distinta dalla forma etero, non è rispetto ad essa né migliore né peggiore né complementare né speculare, è solo una variante naturale di un carattere naturale.
Io solo recentemente sto affrontando la situazione con un certo miglioramento (nel senso della propria accettazione), perché ho pensato che prima di tutto devo cercare di essere una persona, l’essere gay è un aspetto secondario che di per sé non mi squalifica come persona, ma è un modo di amare che mi può aiutare a migliorare così come a peggiorare, in realtà tutto dipende da me.
Forse il vero motivo per cui non riesco ad accettarmi è che io ho un fratello gemello omozigote, con cui ho passato e continuo a passare tutta la mia vita, siamo quasi sempre insieme. Se io sono gay, io penso che lo dovrà essere anche lui, e io non riesco a pensare ai miei genitori che di punto in bianco scoprono di avere due figli gay.
Non so se sembrerà strano, ma io e mio fratello non abbiamo mai affrontato direttamente il discorso sessualità, se non di sfuggita, non abbiamo mai fatto cose strane come dicono certe leggende metropolitane, io adesso non posso dire di avere la certezza che mio fratello non sia gay, anzi sono portato a pensare che lo sia e che lo sappia, ma se questa cosa è vera, non so assolutamente come l’abbia affrontata. Nonostante io condivida con lui tutti i percorsi della mia vita, i nostri due percorsi riguardo la sessualità sono separati da un muro di acciaio.
Forse alla fine questo è tutto il problema? Il fatto di non volere che i miei genitori abbiano due figli gay?
Scusatemi se il post è troppo lungo, certamente avete molta pazienza se siete arrivati fin qui, ma davvero questo è l’unico posto in cui sento di poter parlare liberamente del mio problema.
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Perché non prima? Quasi 21 anni non è un tardi per accorgersi di essere gay?
A mio parere, perché prima non ho mai considerato seriamente il discorso sessualità, ho vissuto un’adolescenza difficile, solo e un po’ triste, dedito quasi completamente allo studio, con pochi veri amici su cui fare affidamento (tra l’altro solo ragazze e con molto limitate possibilità di incontrarci dopo la scuola), in una famiglia “conflittuale” che però si è sempre presa cura di me e in cui non è mai mancato l’amore dei miei genitori. Verso i 15 anni mio padre mi disse che quando una persona si innamora sa già più o meno come comportarsi, che quando arriva il momento giusto si è in grado di riconoscerlo. Io, di conseguenza, ho “aspettato” di innamorarmi di qualche ragazza, ma sinceramente, verso le ragazze in me non è mai nato alcun interesse particolare (tranne un periodo in cui feci uno pseudo corteggiamento di una mia compagna di classe, ma mi rendo conto ora che l’interesse era solo affettivo e non affatto sessuale). Per farla breve, vuoi problemi miei, vuoi poco tempo a disposizione, vuoi pigrizia, fino a 19 anni non ho avuto la benché minima esperienza sessuale vera e propria. Una volta iniziata l’università mi aspettavo che il nuovo ambiente e la nuova maturità mi avrebbero in un certo senso sbloccato, dando fuoco a un interesse verso le ragazze che finora non era mai stato veramente mio.
Ovviamente non è accaduto nulla di tutto questo, perciò ho cominciato a pormi seriamente il problema della mia sessualità, e a un certo punto, poco dopo i 20 anni, ho pensato “Ma non è che io sono gay?”
Come sono giunto a pormi questa domanda?
Durante la mia adolescenza la mia sfera sessuale iniziava e finiva nell’atto masturbatorio. Non mi sono mai masturbato meccanicamente, ma solo con l’ausilio della mia fantasia. Quali erano le fantasie? All’inizio immaginavo donne, ma la cosa era piuttosto noiosa, e quindi mi immaginavo come una specie di superuomo bello e muscoloso nell’atto di fare sesso, noto ora che mi concentravo più sull’uomo che sulle donne, con il passare del tempo le fantasie si concentravano sempre più su uomini e poco (e in maniera insoddisfacente) sulle donne, adesso mi viene più semplice immaginare me stesso nell’atto di fare sesso con uomini, non ho bisogno di modificare il mio aspetto fisico e le mie caratteristiche. Quindi a un certo punto ho pensato “Ma non è che io provo piacere durante la masturbazione solo se immagino di farlo con uomini perché sono gay?”; inizialmente il sospetto era debole, poi però mi sono ricordato di tutti quei momenti in cui ero attratto (anche senza rendermene conto) da alcuni miei compagni di classe, da alcuni uomini particolarmente prestanti, da persone verso cui provavo un fascino particolare. Allora il sospetto si è trasformato quasi in una certezza, in un dubbio, ma un dubbio molto pesante.
Per me è stato un vero shock, è stato terribile, i primi giorni cercavo di non pensarci, di trovare argomenti che confutassero tale pensiero, ma più scavavo in me stesso e nella mia memoria più l’idea della mia omosessualità acquisiva solidità. Ogni volta che mi soffermavo più del solito, cadevo inevitabilmente in uno stato di depressione-apatia generalizzata, in cui perdevo la voglia di fare ogni cosa, soprattutto ero dominato dal desiderio di scomparire, di smettere di esistere, mi comportavo come se avessi fatto un terribile errore e non mi fosse stata concessa la possibilità di rimediare.
Ho così incominciato a informarmi, soprattutto su internet, anche esplorando il porno gay. Volevo avere una conferma certa del mio orientamento sessuale, per cancellare il dubbio.
Cosa ho scoperto?
Ho scoperto che su internet la maggior parte dei siti gay sono rivolti a gente che non ha molti problemi a vivere la sua omosessualità, che è pieno di chat e siti di incontri (che però io non ho mai frequentato), che molti siti sono pieni di superficialità e pressapochismo, mentre altri sono interessanti e ricchi di spunti, ma spesso non ben organizzati e difficili da capire nelle loro particolarità. Il sito più interessante che ho trovato è questo di project gay, mi sono riconosciuto in molte storie, ho trovato altre molto interessanti e molto utili gli approfondimenti di project. Questo sito mi sta aiutando a capire alcune cose.
Per un certo periodo ho cercato alcune risposte nel porno gay, la cosa non è durata molto tempo, non so esattamente perché ma penso che il porno gay più diffuso sia essenzialmente noioso, voglio dire ero incuriosito la prima volta che ho visto i video, ma poi si riduce tutto a un non senso che non capisco dove voglia arrivare, sinceramente io trovo molto più eccitante l’amore “suggerito” tra due uomini, i preliminari, le storie, piuttosto che il parapiglia che neanche al circo.
Ma qual è il mio problema? Cosa sto provando in questo momento?
Il mio problema è che non riesco ad accettarmi, io sento dentro di me di essere omosessuale, me lo dicono la ragione e il sentimento, ma comunque non riesco ad accettarmi, non riesco a togliermi dalla testa la possibilità che io sia gay per colpa mia, per qualche errore che ho commesso: forse dovevo provarci con le ragazze, forse sono stato troppo solo, forse mi sono masturbato troppo. Non lo so. Mi sento una delusione per i miei genitori, gli stessi genitori che fanno di tutto per me, che mi mantengono all’università, che davvero non mi hanno mai fatto mancare niente e io li ripago con questo.
Forse non è vero che non riesco ad accettarmi, forse molto semplicemente cerco qualcuno che mi dica che non sono gay e che mi faccia diventare etero, così da rendere tutto più semplice. Ma ho scoperto che il mondo è pieno di Nicolosi con le loro bislacche teorie…
E se qualcuno, ad esempio, di questo forum, mi dicesse “Sì, sei gay!”, io lo ascolterei? In me il dubbio verrebbe risolto? Come faccio ad accettare me stesso?
Come sto affrontando la situazione?
Io, dopo ormai quasi due anni dalla mia scoperta, credo di aver capito questo: L’omosessualità è una parte di me, non comprende tutto me (gay = io, è falso; gay < io è vero), la mia persona ha un valore che solo in parte dipende dalla mia omosessualità e da come io la vivo, per quanto sia per me difficile crederlo (anche contro la mia volontà) l’omosessualità non è una colpa, ma un modo di essere “naturale” che insorge spontaneamente e naturalmente, per quanto sembri strana non è né un vizio né una malattia mentale o fisica (penso che quest’ultima frase solo i veri gay possono comprenderla appieno), l’omosessualità è una forma di amore distinta dalla forma etero, non è rispetto ad essa né migliore né peggiore né complementare né speculare, è solo una variante naturale di un carattere naturale.
Io solo recentemente sto affrontando la situazione con un certo miglioramento (nel senso della propria accettazione), perché ho pensato che prima di tutto devo cercare di essere una persona, l’essere gay è un aspetto secondario che di per sé non mi squalifica come persona, ma è un modo di amare che mi può aiutare a migliorare così come a peggiorare, in realtà tutto dipende da me.
Forse il vero motivo per cui non riesco ad accettarmi è che io ho un fratello gemello omozigote, con cui ho passato e continuo a passare tutta la mia vita, siamo quasi sempre insieme. Se io sono gay, io penso che lo dovrà essere anche lui, e io non riesco a pensare ai miei genitori che di punto in bianco scoprono di avere due figli gay.
Non so se sembrerà strano, ma io e mio fratello non abbiamo mai affrontato direttamente il discorso sessualità, se non di sfuggita, non abbiamo mai fatto cose strane come dicono certe leggende metropolitane, io adesso non posso dire di avere la certezza che mio fratello non sia gay, anzi sono portato a pensare che lo sia e che lo sappia, ma se questa cosa è vera, non so assolutamente come l’abbia affrontata. Nonostante io condivida con lui tutti i percorsi della mia vita, i nostri due percorsi riguardo la sessualità sono separati da un muro di acciaio.
Forse alla fine questo è tutto il problema? Il fatto di non volere che i miei genitori abbiano due figli gay?
Scusatemi se il post è troppo lungo, certamente avete molta pazienza se siete arrivati fin qui, ma davvero questo è l’unico posto in cui sento di poter parlare liberamente del mio problema.
Re: Non riesco ad accettarmi
Questo mi ha fatto davvero ridere. Come darti torto. Cerco di essere breve vediamo se ci riesco (io scrivo anche più di te, penso te ne ssia già accorto ). Praticamente dici tutto da solo e su quello che scrivi non noto sinceramente nulla di sbagliato. Sia rispetto all'analisi del problema che alla presa di consapevolezza. Non c'è nulla da aggiungere rispetto alle considerazioni che fai e al valore che ha l'omosessualità rispetto al complesso della persona. Partendo dal presupposto che i percorsi di accettazione chiedono il tempo che chiedono e che forzarli non ha nessun senso, innanzitutto mi tirerei un pò su di morale, tante cose le hai già capite e hai avuto la furbizia di sottrarti da un certo ambiente ed evitare sperimentazioni insensate, questo non è quasi mai scontato, ma è un grosso vantaggio per te credimi. Quello che noto è che è tutto troppo razionale nella tua descrizione, che girano molto poco le emozioni, che l'analisi è tanto lucida quanto fredda e distaccata. Cosa fare? Boh non so esattamente ammorbidirsi piano piano e cominciare a trovare lo spazio dentro sé per "autorizzarsi" a fare delle cose. Parte di questo percorso lo hai già fatto, trovo molto significativo che piano piano ti sei "presentificano" nelle tue fantasie sessuali. Da immagini stereotipate etero sei piano piano arrivato a vedere te stesso e a quello che capisco, vedi giustamente molta dolcezza nei tuoi rapporti, molta autenticità. Probabilmente questa è un pò la metafora di quello che devi cominciare a fare nelle tue relazioni, concederti piano piano lo spazio per essere più presente, più te stesso, più reale. Ci vuole tempo, pazienza e una buona dose di ottimismo. Hai fatto benissimo a postare la tua storia parlarne fa bene è un primo passo fondamentale. Confrontarti ti servirà a sentirti meno solo e ti aiuterà ad essere più presente a te stesso. Sei molto giovane e fai assolutamente in tempo a porre basi solide e viverti al tua omosessualità e le tue eventuali storie in modo sereno, vissuto e coinvolgente non temere. Ben venuto da parte mia Nico89! La tua storia è davvero interessante e sono sicuro sarà d'aiuto a tanti altri ragazzi.sinceramente io trovo molto più eccitante l’amore “suggerito” tra due uomini, i preliminari, le storie, piuttosto che il parapiglia che neanche al circo.
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Re: Non riesco ad accettarmi
Ciao Nico89,
posso dirti che il tuo post manifesta un livello notevolissimo di consapevolezza e sostanzialmente di accettazione. Ti sei registrato su questo forum, e non è stata una scelta casuale, ragioni in modo assolutamente lucido e condivisibile, ma poi è ovvio che quando la cosa non è maturata negli anni dell’adolescenza ma arriva al livello di consapevolezza a 20 anni ci sia un certo sconvolgimento degli equilibri e delle precedenti scale di valori. Direi che sono proprio i ragazzi come te che “non” creano vere preoccupazioni in rapporto all’accettazione della omosessualità, perché hai il cervello in testa, hai una razionalità e sai capire e valutare in modo equilibrato. Le paure connesse all’idea di deludere le aspettative familiari sono naturalissime ma non ti hanno impedito di aprire gli occhi. Vorrei dire, ok, forse problemi di accettazione, ma certo nel tuo caso non sono grossi problemi, non ti hanno portato a fare sciocchezze di nessun genere e, anzi, le scelte che hai fatto hanno una logica intrinseca seria e molto matura. Mi limito a dirti BENVENUTO NEL FORUM!!
posso dirti che il tuo post manifesta un livello notevolissimo di consapevolezza e sostanzialmente di accettazione. Ti sei registrato su questo forum, e non è stata una scelta casuale, ragioni in modo assolutamente lucido e condivisibile, ma poi è ovvio che quando la cosa non è maturata negli anni dell’adolescenza ma arriva al livello di consapevolezza a 20 anni ci sia un certo sconvolgimento degli equilibri e delle precedenti scale di valori. Direi che sono proprio i ragazzi come te che “non” creano vere preoccupazioni in rapporto all’accettazione della omosessualità, perché hai il cervello in testa, hai una razionalità e sai capire e valutare in modo equilibrato. Le paure connesse all’idea di deludere le aspettative familiari sono naturalissime ma non ti hanno impedito di aprire gli occhi. Vorrei dire, ok, forse problemi di accettazione, ma certo nel tuo caso non sono grossi problemi, non ti hanno portato a fare sciocchezze di nessun genere e, anzi, le scelte che hai fatto hanno una logica intrinseca seria e molto matura. Mi limito a dirti BENVENUTO NEL FORUM!!
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Re: Non riesco ad accettarmi
benvenuto anche da parte mia! anche io non mi sono ancora accettatto quindi ho lo stesso problema tuo! spero ti troverai bene! a presto!
Re: Non riesco ad accettarmi
Anche se Project e Boy-com sono stati esaurientissimi volevo aggiungere una cosa, oltre a darti il benvenuto Nico89 ossia: quello che noto nel ragionamento che fai, che devo esser sincero, ho passato relativamente da poco, è un errore non troppo dissimile da quello che facevo anch'io..
La dimensione del non accettarsi, non parte dai nostri genitori, da nostro fratello o da chi abbiamo più vicino... siamo noi il primo ostacolo, un ostacolo enorme e difficile da sorpossare, almeno agli inizi, perchè tendiamo a costruire idee che sanno farci stare meglio, sappiamo come raggirare tutti quei meccanismi che potrebbero farci scontrare contro una realtà spiacevole e sopratutto impressionante per tutte le conseguenze che potrebbe portare...
Ma è l'andare oltre e menomale da questo punto di vista puoi vantare un sacco di conquiste personali, che ci aiuta a vivere serenamente... non è fingere che non desideriamo con tutti noi stessi quella realtà che ci aiuta a sorpassare le cose, ma è veramente riuscire a capire perchè è giusto lottare affinchè sia una parte di noi che possiamo vivere almeno in noi stessi, come minimo..
Si tratta di un percorso comunque molto personale e che in ogni caso vale la pena risolvere Benvenuto di nuovo
La dimensione del non accettarsi, non parte dai nostri genitori, da nostro fratello o da chi abbiamo più vicino... siamo noi il primo ostacolo, un ostacolo enorme e difficile da sorpossare, almeno agli inizi, perchè tendiamo a costruire idee che sanno farci stare meglio, sappiamo come raggirare tutti quei meccanismi che potrebbero farci scontrare contro una realtà spiacevole e sopratutto impressionante per tutte le conseguenze che potrebbe portare...
Ma è l'andare oltre e menomale da questo punto di vista puoi vantare un sacco di conquiste personali, che ci aiuta a vivere serenamente... non è fingere che non desideriamo con tutti noi stessi quella realtà che ci aiuta a sorpassare le cose, ma è veramente riuscire a capire perchè è giusto lottare affinchè sia una parte di noi che possiamo vivere almeno in noi stessi, come minimo..
Si tratta di un percorso comunque molto personale e che in ogni caso vale la pena risolvere Benvenuto di nuovo
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller
Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay
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Re: Non riesco ad accettarmi
Mi permetto una piccola riflessione su omosessualità e gemelli monozigoti. Gli studi in materia sono pochi e affetti da una insuperabile carenza di vera scientificità. Intanto non è mai chiaro che cosa si intenda per omosessuale, se la definizione che si adotta debba essere comportamentale o identitaria soggettiva, e soprattutto tutti questi studi si rivolgono esclusivamente a gay dichiarati, gli altri, che sono la stragrande maggioranza, restano del tutto al di fuori. Anche con tutte queste tare di fondo, gli studi mostrano tutti una origine multifattoriale della omosessualità. Il fattore generico, ammesso che esista, può al massimo essere vagamente predisponente, al punto che tra gemelli monozigoti maschi la possibilità che se un fratello è gay lo sia anche l’altro è intorno al 50% e questo, sia ben chiaro, escludendo dalle analisi statistiche tutti i gay non pubblicamente dichiarati, cioè la stragrande maggioranza dei gay. Aggiungo una cosa che può sembrare strana, la correlazione statistica dell’orientamento sessuale tra gemelli monozigoti sembra avere un fondamento solo tra gemelli maschi, per coppie di gemelli monozigoti di sesso femminile non sembra emergere alcuna correlazione statistica il che indicherebbe che una predisposizione generica per la omosessualità è ipotizzabile solo per l’omosessualità maschile e che quindi l’omosessualità maschile e quella femminile derivano da meccanismi sostanzialmente diversi. Se devo essere sincero, ho l’impressione che più che di ricerche scientifiche si tratti di riflessioni a ruota libera su dati statistici ai quali è molto difficile riconoscere dignità scientifica. Resta comunque un dato di fatto, anche tra gemelli monozigoti maschi non è affatto detto che se un fratello è gay lo sia anche l’altro, questa è l’unica evidenza che emerge incontestata da queste ricerche.
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Re: Non riesco ad accettarmi
Benvenuto Nico
Quello che posso dirti è che, come già detto dagli altri, hai una notevole consapevolezza del tuo io, una consapevolezza che molti gay (e non solo) non hanno nemmeno a 50 anni.
Non c'è un tempo e un'ora precisi per maturare tale realtà, per farla nostra e accettarla. E' un processo, come tutte le cose, è un divenire che farà parte di noi e contribuirà a plasmarci, ma non sarà mai l'unica realtà. Non deve esserlo e questo mi pare tu l'abbia recepito pienamente.
Personalmente a 21 anni ero decisamente più confuso, tra storie etero e pulsioni gay, non sapevo cosa cercare. Poi, piano piano, ho maturato la possibilità che io fossi gay, e questa possibilità è in seguito diventata realtà. Non è stato semplice e lineare come percorso, ma adesso l'abito che mi sono riuscito a cucire trovo che mi doni.
Vedrai che riuscirai a prendere le misure di te stesso, troverai il colore che più ti piace per la stoffa e riuscirai a disegnare e a cucire un abito su misura, che non sarà uguale a nessun altro.
Per quanto riguarda gemelli gay, ne ho conosciuti e oltre a loro in famiglia c'era pure un terzo fratello gay e solo uno etero. Decisamente le statistiche si sono divertite a capovolgersi
Quello che posso dirti è che, come già detto dagli altri, hai una notevole consapevolezza del tuo io, una consapevolezza che molti gay (e non solo) non hanno nemmeno a 50 anni.
Non c'è un tempo e un'ora precisi per maturare tale realtà, per farla nostra e accettarla. E' un processo, come tutte le cose, è un divenire che farà parte di noi e contribuirà a plasmarci, ma non sarà mai l'unica realtà. Non deve esserlo e questo mi pare tu l'abbia recepito pienamente.
Personalmente a 21 anni ero decisamente più confuso, tra storie etero e pulsioni gay, non sapevo cosa cercare. Poi, piano piano, ho maturato la possibilità che io fossi gay, e questa possibilità è in seguito diventata realtà. Non è stato semplice e lineare come percorso, ma adesso l'abito che mi sono riuscito a cucire trovo che mi doni.
Vedrai che riuscirai a prendere le misure di te stesso, troverai il colore che più ti piace per la stoffa e riuscirai a disegnare e a cucire un abito su misura, che non sarà uguale a nessun altro.
Per quanto riguarda gemelli gay, ne ho conosciuti e oltre a loro in famiglia c'era pure un terzo fratello gay e solo uno etero. Decisamente le statistiche si sono divertite a capovolgersi
anche a me ha fatto ridere questo passaggio, hai reso bene quale sia la realtà dei porno e denota, inoltre, una tua delicatezza e una ricerca di sostanza che fa sempre piacere ritrovare in qualcunoNico89 ha scritto: Per un certo periodo ho cercato alcune risposte nel porno gay, la cosa non è durata molto tempo, non so esattamente perché ma penso che il porno gay più diffuso sia essenzialmente noioso, voglio dire ero incuriosito la prima volta che ho visto i video, ma poi si riduce tutto a un non senso che non capisco dove voglia arrivare, sinceramente io trovo molto più eccitante l’amore “suggerito” tra due uomini, i preliminari, le storie, piuttosto che il parapiglia che neanche al circo.
Nessuno può farvi sentire inferiore senza il vostro consenso. E. Roosvelt
Re: Non riesco ad accettarmi
Benvenuto Nico!
Mi è piaciuta molto questa presentazione Marzulliana per la serie "fatti una domanda e datti una risposta!"
Scherzi a parte, c'è poco da aggiungere, non essere troppo esigente con te stesso, prenditi il tempo necessario, e soprattutto stai tranquillo.... l'omosessualità non ti "squalificherebbe" di certo come persona!!
Aggiungo una mia considerazione personale.... anch'io mi sono scoperto tardi, e di "simili" ne ho conosciuti diversi, ma non ho fatto ancora CO con nessun etero, e nemmeno prevedo di farlo a breve, però, se avessi avuto un fratello gemello (considerando anche che ci sono discrete possibilità che possa essere gay anche lui) penso che durante la fase dei primi dubbi ed incertezze magari gliene avrei parlato....
Poi ovviamente dipende anche dal rapporto in questione, ma solitamente i gemelli che conosco io mi sembrano abbastanza affiatati.
Mi è piaciuta molto questa presentazione Marzulliana per la serie "fatti una domanda e datti una risposta!"
Scherzi a parte, c'è poco da aggiungere, non essere troppo esigente con te stesso, prenditi il tempo necessario, e soprattutto stai tranquillo.... l'omosessualità non ti "squalificherebbe" di certo come persona!!
Aggiungo una mia considerazione personale.... anch'io mi sono scoperto tardi, e di "simili" ne ho conosciuti diversi, ma non ho fatto ancora CO con nessun etero, e nemmeno prevedo di farlo a breve, però, se avessi avuto un fratello gemello (considerando anche che ci sono discrete possibilità che possa essere gay anche lui) penso che durante la fase dei primi dubbi ed incertezze magari gliene avrei parlato....
Poi ovviamente dipende anche dal rapporto in questione, ma solitamente i gemelli che conosco io mi sembrano abbastanza affiatati.
- konigdernacht
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Re: Non riesco ad accettarmi
Caro nico, se uno nasce con le lentiggini, forza di coraggio e le accetta!
Tu sei omosessuale, forza di coraggio ed accettati!
PS la faccio molto semplice, e così non è però cerca di pensare all'omosessualità come una modalità di amore, che esiste ed è sempre esistita in natura, perciò ... Cerca per ora di svincolarti da quello che pensi che gli altri (le persone che hai vicino) pensino dell'omosessualità e cerca di fare un cammino coerente con la tua persona, risolvendo questo conflitto interno che hai! Ripeto, non è facile ma ci vuole tanta forza
Auguroni!
Tu sei omosessuale, forza di coraggio ed accettati!
PS la faccio molto semplice, e così non è però cerca di pensare all'omosessualità come una modalità di amore, che esiste ed è sempre esistita in natura, perciò ... Cerca per ora di svincolarti da quello che pensi che gli altri (le persone che hai vicino) pensino dell'omosessualità e cerca di fare un cammino coerente con la tua persona, risolvendo questo conflitto interno che hai! Ripeto, non è facile ma ci vuole tanta forza
Auguroni!
Zerchmettert, zernichtet ist unsere Macht
wir alle gestürzt in ewige Nacht
wir alle gestürzt in ewige Nacht
Re: Non riesco ad accettarmi
Grazie delle risposte, le leggo tutte con interesse, sono davvero molto felice di essermi iscritto a questo forum.
Con questo post voglio aggiungere qualcosa a quanto ho scritto precedentemente.
È vero quello che scrive boy-com, scrivendo quello che provo riesco a sentirmi come più presente a me stesso, riesco a definirmi meglio.
Voglio chiarire un cosa: io ho “paura” che mio fratello sia gay, non tanto per l’omosessualità in sé, ma perché temo troppo che anche lui sia come me, e che ciò possa determinare una fortissima delusione per i miei genitori. Io credo che se non avessi avuto un fratello gemello, il mio percorso di accettazione forse sarebbe stato diverso, forse più semplice, invece questa paura è per me un problema, perché mi rende difficile sciogliere il nodo principale delle mie difficoltà.
In cosa consiste questo nodo?
Io sento come se nella mia testa ci fossero tre fili, ho un filo che mi dice (con la ragione e il sentimento) che io sono gay e che non c’è alcun motivo di vergogna in questo, e c’è un altro che mi dice che non è vero, che è tutta una mia fissazione mentale dovuta a frustrazione, masturbazione eccessiva, solitudine, carenza cronica di figa e altre amenità varie, che piuttosto dovrei farmi curare da qualcuno esperto, e poi c’è un terzo filo, che è quello dei sensi di colpa, quello del “se sei gay sei una sventura per la tua famiglia, una delusione per i tuoi genitori, un rifiuto della società”, quest’ultimo filo è quello che mi fa più soffrire. Ora è come se questi tre fili si unissero a formare un nodo che io non riesco a sciogliere, con la conseguenza che io mi sento come con la mente dissociata: da una parte non ho alcuna vergogna nell’essere gay, anzi io voglio essere gay e sono orgoglioso di esserlo in quanto qui sta la mia identità e la mia autenticità come persona, dall’altra provo vergogna e rammarico, mi sento come se fossi un fallito che non è riuscito a costruirsi un’identità sana, “etero”, e che quindi, preda di una malattia infamante poiché certamente dovuta a chissà quali pensieri malevoli, è una profonda delusione per sé e per gli altri, incapace in definitiva di avere una vita felice. Io mi sento oscillare tra la voglia di essere quello che sono, nonostante tutto, e un senso di colpa frustante, che davvero a volte mi fa davvero soffrire.
Vi voglio ricordare che è un anno e mezzo che rifletto su questi argomenti, non è che mi considero maturo piuttosto non voglio cadere vittima dell’ignoranza generale che su questi temi in Italia è la regola, io voglio essere consapevole e sapere di cosa sto parlando e su cosa sto riflettendo, e non si diventa consapevole in un mese.
Io questo nodo lo voglio sciogliere, ed è per questo che chiedo i vostri consigli, perché non voglio diventare nevrotico, non voglio impazzire appresso ai miei conflitti interiori che certamente non posso ignorare.
So che con ogni probabilità io sono il principale ostacolo di me stesso, ma non so né che forma ha questo ostacolo né come debba affrontarlo.
Ps: comunque auguri a tutti!
Con questo post voglio aggiungere qualcosa a quanto ho scritto precedentemente.
È vero quello che scrive boy-com, scrivendo quello che provo riesco a sentirmi come più presente a me stesso, riesco a definirmi meglio.
Voglio chiarire un cosa: io ho “paura” che mio fratello sia gay, non tanto per l’omosessualità in sé, ma perché temo troppo che anche lui sia come me, e che ciò possa determinare una fortissima delusione per i miei genitori. Io credo che se non avessi avuto un fratello gemello, il mio percorso di accettazione forse sarebbe stato diverso, forse più semplice, invece questa paura è per me un problema, perché mi rende difficile sciogliere il nodo principale delle mie difficoltà.
In cosa consiste questo nodo?
Io sento come se nella mia testa ci fossero tre fili, ho un filo che mi dice (con la ragione e il sentimento) che io sono gay e che non c’è alcun motivo di vergogna in questo, e c’è un altro che mi dice che non è vero, che è tutta una mia fissazione mentale dovuta a frustrazione, masturbazione eccessiva, solitudine, carenza cronica di figa e altre amenità varie, che piuttosto dovrei farmi curare da qualcuno esperto, e poi c’è un terzo filo, che è quello dei sensi di colpa, quello del “se sei gay sei una sventura per la tua famiglia, una delusione per i tuoi genitori, un rifiuto della società”, quest’ultimo filo è quello che mi fa più soffrire. Ora è come se questi tre fili si unissero a formare un nodo che io non riesco a sciogliere, con la conseguenza che io mi sento come con la mente dissociata: da una parte non ho alcuna vergogna nell’essere gay, anzi io voglio essere gay e sono orgoglioso di esserlo in quanto qui sta la mia identità e la mia autenticità come persona, dall’altra provo vergogna e rammarico, mi sento come se fossi un fallito che non è riuscito a costruirsi un’identità sana, “etero”, e che quindi, preda di una malattia infamante poiché certamente dovuta a chissà quali pensieri malevoli, è una profonda delusione per sé e per gli altri, incapace in definitiva di avere una vita felice. Io mi sento oscillare tra la voglia di essere quello che sono, nonostante tutto, e un senso di colpa frustante, che davvero a volte mi fa davvero soffrire.
Vi voglio ricordare che è un anno e mezzo che rifletto su questi argomenti, non è che mi considero maturo piuttosto non voglio cadere vittima dell’ignoranza generale che su questi temi in Italia è la regola, io voglio essere consapevole e sapere di cosa sto parlando e su cosa sto riflettendo, e non si diventa consapevole in un mese.
Io questo nodo lo voglio sciogliere, ed è per questo che chiedo i vostri consigli, perché non voglio diventare nevrotico, non voglio impazzire appresso ai miei conflitti interiori che certamente non posso ignorare.
So che con ogni probabilità io sono il principale ostacolo di me stesso, ma non so né che forma ha questo ostacolo né come debba affrontarlo.
Ps: comunque auguri a tutti!