Cosa aspettarsi dagli altri?

Solitudine, emarginazione, discriminazione, omofobia...
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lallo
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Cosa aspettarsi dagli altri?

Messaggio da lallo » martedì 3 gennaio 2012, 13:06

Scriverei un intero post ripetendo il titolo 1000 volte perchè penso che tutti voi già da una domanda come questa inquadriate esattamente il punto.
Quando parlo di altri intendo precisamente quelle persone che ci conoscono veramente bene, come fratelli, sorelle, cugini, amici veri e sinceri...non dico genitori perchè quello a cui mi riferisco non li include. Per i genitori sarebbe difficilissimo dar voce a quelli che per loro sono dubbi e sospetti, quindi da loro in un certo senso ti puoi aspettare ben poco. Ma da un tuo pari, un coetaneo che ti conosce da anni, che nel tempo ha raccolto tutta una serie di infomazioni che ti riguardano, che ha mezzi e strumenti (intelligenza e quel minimo di sensibilità oltre che l'affetto che lo lega a te) per elaborare un comportamento adeguato e consono a rapportarsi con te qulacosa te l'aspetteresti...
In un altro post ho scritto che è bene non attendersi spalle su cui piangere e lo confermo: no al vittimismo e no alle sindromi di Peter Pan perchè si deve crescere e si deve sapere badare a sè stessi...e no al colpevolizzare gli altri per questioni che dobbiamo risolvere personalmente.
Almeno ci possiamo permettere di aspettarci il rispetto e la discrezione? secondo voi la mancanza di questi due fattori da parte di chi ci sta attorno ci legittima a dire che essi sono responsabili di una parte della nostra sofferenza e a disprezzarli un po'?(per la loro immaturità e incapacità di avere un comportamento che non dico che dovrebbe facilitarci -ok, prima di tutto, dobbiamo andare avanti da soli- ma che almeno non dovrebbe "disagiarci")
La farfalla che volteggia intorno alla lampada finché non muore è più ammirevole della talpa che vive in un buio cunicolo.

Tozeur
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Re: Cosa aspettarsi dagli altri?

Messaggio da Tozeur » martedì 3 gennaio 2012, 13:44

Caro Lallo capisco molto bene quello che scrivi perché fino all'anno scorso non facevo altro che colpevolizzare gli altri sostenendo che era colpa loro se avevo un disagio interiore, era colpa delle loro offese se ero una persona con una bassa autostima e sola nonostante fossero passati ormai anni da certi spiacevoli episodi; uscivo di casa e guardavo tutti con disprezzo e questo sembrava darmi forza ma in realtà non era così, anzì stavo peggiorando la mia situazione diventando nervoso e burbero; un giorno parlai con un uomo omosessuale e mi fece capire come ingannavo me stesso e sto cercando di cambiare il mio rapporto con gli altri.
A parte ciò mi rendo conto che sarebbe un sogno essere rispettati da tutti ma il mondo non può sempre girare dalla nostra parte, sarebbe troppo bello ma anche troppo facile, io personalmente evito chi non mi rispetta e cerco persone che mi possano dare qualcosa anche a livello affettivo e ne ho scoperto molte ultimamente, peccato che sono sempre persone molto più grandi di me. Non so se ho centrato l'argomento, spero di si :D
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Torrismondo
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Re: Cosa aspettarsi dagli altri?

Messaggio da Torrismondo » martedì 3 gennaio 2012, 15:15

lallo ha scritto: Quando parlo di altri intendo precisamente quelle persone che ci conoscono veramente bene, come fratelli, sorelle, cugini, amici veri e sinceri...non dico genitori perchè quello a cui mi riferisco non li include.
[...]
Almeno ci possiamo permettere di aspettarci il rispetto e la discrezione? secondo voi la mancanza di questi due fattori da parte di chi ci sta attorno ci legittima a dire che essi sono responsabili di una parte della nostra sofferenza e a disprezzarli un po'?
Secondo me da chi ci conosce bene dobbiamo pretendere rispetto e discrezione, che fanno parte dell'affetto per l'appunto. Altrimenti il rapporto non potrebbe sussistere. E nel rispetto rientrano anche le giuste critiche mosse al nostro comportamento per migliorarci. Se invece il rispetto manca allora non funziona il rapporto e certamente causa sofferenza in ciascuno di noi, ovvio che non è l'unica causa, ma contribuisce. Personalmente chi m'ha fatto soffrire volontariamente è stato cancellato dalla mia vita. Non so se li disprezzo, sicuramente porto rancore e non se ne va in poco tempo.
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marc090
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Re: Cosa aspettarsi dagli altri?

Messaggio da marc090 » martedì 3 gennaio 2012, 15:19

Forse non c'è una risposta unica e definitiva... come linea di massima in effetti, se si parla di quei rapporti per cu si può credere che possano durare per sempre, siano amicizie importanti o fratellanza, è giusto e legittimo aspettarsi supporto, aiuto...discrezione.

Però è anche vero che tutti quanti abbiamo il nostro vissuto, non siamo sempre coerenti e siamo condizionati pesantemente dal mondo in cui viviamo... forse in generale abbiamo un modo di comportarci molto lineare chiaro sia a noi stessi che agli altri.. ma uno dei motivi per cui non mi affido agli altri, anche per ragioni personali in realtà, è che questo atteggiamento non sempre è coerente, non sempre è corretto...
e non si può nemmeno colpevolizzare più di tanto chi lo attua perchè non solo non si accorge di comportarsi in maniera diversa, ma nel momento non è in grado di porvi rimedio..

Io farei partire tutto quanto da te... qualunque sia l'iniziativa che vuoi intraprendere...
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
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lallo
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Re: Cosa aspettarsi dagli altri?

Messaggio da lallo » martedì 3 gennaio 2012, 16:12

Anche io sono convinto che colpevolizzare gli altri sia un atteggiamento un po' infantile che non rende nulla e infatti è importante sapere dove finisce la mia responsabilità e dove eventualmente inizia quella degli altri per poterli davvero ritenere responsabili. E certo, mi pongo anche io il problema di come una persona possa fare a mostrare un po' di sensibilità se non è a conoscenza di quello che tu vivi...solo che continuo a domandarmi "e se quella persona un sospetto ce l'ha? questa sensibilità perchè non la tira fuori?" ; non voglio che qualcuno venga da me a chiedermi come sono stato ieri, come sto oggi e come starò domani alla luce di un sospetto, non pretendo appunto la spalla su cui piangere se sono il primo che tengo tutto per me, ma se un sospetto c'è tollero poco il comportamento di chi tende a mettere di più il dito nella piaga...non vorrei sembrarvi esagerato, ma nel mio caso non mi riferisco ad offese o attacchi di chissà quale entità, ma alla situazione in cui da una persona che io sono sicuro abbia dei sospetti anche la banale domanda "perchè non ti cerchi una ragazza?" e similari mi disturba....potrebbe essere una domanda che posta al momento e nel luogo opportuno mi indurrebbe a spigarglielo perchè non cerco la ragazza ma il problema è che viene posta in condizioni assurde che creano disagio.
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Re: Cosa aspettarsi dagli altri?

Messaggio da marc090 » martedì 3 gennaio 2012, 22:28

In effetti c'è da dire che dipende tantissimo dalla persona a cui ti riferisci... probabilmente se cerca di aggirare l'argomento in molti modi, è davvero possibile che abbia una grossa paura di gestire la cosa, così come le battute e certe frasi dette apposta per farti uscire allo scoperto per primo...

Però, in effetti c'è anche da dire che non sempre le impressioni che abbiamo sulla reltà e sugli altri corrispondono al vero... magari posti in certe situazioni e dietro certi atteggiamenti ci ritroviamo sicuri di quelli che se guardati bene, non sono altro che sospetti..
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
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Muzzle
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Re: Cosa aspettarsi dagli altri?

Messaggio da Muzzle » mercoledì 4 gennaio 2012, 0:53

(capovolgendo un attimo la prospettiva della discussione ;) )
io leggo, invece, il non entrare nell'argomento "perché non hai una ragazza?" come una forma di rispetto nei miei confronti, soprattutto se a evitare l'argomento è chi mi conosce abbastanza bene da avere qualche sospetto (che parola brutta "sospetto" tral'altro..) e mi vuole bene abbastanza da rispettare i miei tempi (eventuali) per portare alla luce la risposta.

D'altro canto, ho io il sospetto che il silenzio di altre persone (tipo sul posto di lavoro) su questi argomenti sia, invece, essenzialmente per evitare qualcosa che potrebbe metterli in imbarazzo o il disinteresse nella mia persona (del tipo: "meno so, meglio è") e questo se da una parte è sano e giusto -lavorativamente parlando-, a volte mi sembra anche peggio di quello di cui parli tu lallo (ok, sono lì per lavoro, ma sono una persona, mica una macchina!)

ma non volevo generalizzare, o dire che una sia meno peggio dell'altra; era solo per dire che, come dice marc090, dipende tanto da persone e situazioni, per cui il chiedere o il non chiedere può davvero sottointedere di tutto..!

(certo, resta il fatto che comunque sia è tutto disagio che un etero qualsiasi si sogna! :roll: )
Ha aperto la mano sinistra. Così ci ho messo dentro la mia storia.

lallo
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Re: Cosa aspettarsi dagli altri?

Messaggio da lallo » mercoledì 4 gennaio 2012, 13:25

Muzzle ha scritto:io leggo, invece, il non entrare nell'argomento "perché non hai una ragazza?" come una forma di rispetto nei miei confronti, soprattutto se a evitare l'argomento è chi mi conosce abbastanza bene da avere qualche sospetto (che parola brutta "sospetto" tral'altro..) e mi vuole bene abbastanza da rispettare i miei tempi (eventuali) per portare alla luce la risposta.
certo...infatti dicevo proprio che questa domanda e similari, che a volte vengono fatte con tanta facilità non denotano grande sensibilità nè grande rispetto per i miei tempi (naturalmente, lo sottolineo, parlo di una persona che percepisce benissimo il mio imbarazzo). Io sono comprensivo, non porto rancore e l'unica domanda che mi pongo è perchè a volte si preferisca bypassare le esigenze del prossimo senza porsi il problema su cosa sia più onesto, al fine di fare una stupida battuta, di mettersi al centro dell'attenzione...sarà un'altra di quelle domande che resta irrisolta...sarà fondamentalmente un tratto caratteriale o sarò io che ci penso fin troppo. So solo che è spiacevole vivere lo sguardo interrogativo di un padre che vede ben imbarazzato il figlio da una situazione che tutto sommato potrebbe affrontare con discreta spavalderia ed è spiacevole che quella precisa circostanza, che dura solo pochi minuti, faccia sentire vulnerabili perchè quello che si vorrebbe comunicare al momento giusto e nel modo giusto, qualcun altro (quasi per scherzo) si è preso la briga di porlo lì, sul piatto d'argento, e davanti a tutti.

!
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barbara
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Re: Cosa aspettarsi dagli altri?

Messaggio da barbara » mercoledì 4 gennaio 2012, 20:12

Devo dire che in generale mi trovo d'accordo con Torrismondo sul fatto che è possibile esigere rispetto dagli altri. Si tratta però di intendersi su come sia più efficace farlo. Colpevolizzare non credo che porti a molti risultati e nemmeno aggredire.
Il sistema più efficace credo che sia quello di comunicare in modo calmo e in separata sede le nostre richieste e motivarle , senza criticare o esprimere giudizi sull'altra persona. Mi chiedo se tu abbia provato in separata sede a dire alle persone che ti dicono certe cose che queste frasi ti danno molto fastidio o che ti mettono a disagio o che ti senti trattato come un ragazzino o che le vivi come un'invasione alla tua privacy ecc
Colpevolizzare o subire non sono le uniche scelte. C'è anche la possibilità di agire in modo da ottenere dagli altri un certo comportamento oppure ottenere che smettano di fare o dire cose che ci nuocciono.
Se prima abbiamo chiarito cosa vogliamo, allora possiamo anche aspettarci dagli altri qualcosa. Possiamo anche permetterci di dire dire: ti avevo chiarito come la pensavo e mi aspettavo che tu facessi...E poi vedere cosa succede.
Così facendo oltretutto avremmo la possibilità anche di comprendere le opinioni degli altri .E a quel punto forse le ragioni del loro comportamento ci sembrerebbero meno terribili di quelle che immaginiamo.
Non dico che sia facile ... A volte la sensazione è quella di prendere il toro per le corna , ma in effetti a lasciar correre ci si assume il rischio poi di esplodere

lallo
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Re: Cosa aspettarsi dagli altri?

Messaggio da lallo » giovedì 5 gennaio 2012, 11:14

barbara ha scritto:Mi chiedo se tu abbia provato in separata sede a dire alle persone che ti dicono certe cose che queste frasi ti danno molto fastidio o che ti mettono a disagio o che ti senti trattato come un ragazzino o che le vivi come un'invasione alla tua privacy ecc
No, non ci ho provato e credo di fare fin troppo affidamento sul buon senso degli altri oltre che su una loro eventuale e discreta capacità di vedere oltre! però in effetti, come dite voi anche la mia pretesa è eccessiva.
barbara ha scritto:Colpevolizzare o subire non sono le uniche scelte. C'è anche la possibilità di agire
Sì, c'è sopratutto questa possibilità e cercherò di realizzarla, però è difficilissimo sopratutto perchè io cerco molto i punti di riferimento attorno a me e determinati atteggiamenti non mi aiutano per niente. In tutto ciò la prospettiva che dopo averne parlato si possa guadagnare un nuovo punto di vista, che inaspettatamente è meno terribile di quello che si pensava, potrebbe essere abbastanza motivante.
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