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da tothelighthouse » mercoledì 18 gennaio 2012, 1:10
Sì, certo che devi organizzare i contenuti in una specie di rete, nella mente. Ma per farlo crei dei nodi, nella tua rete, qualcosa che è del tutto separato se non per gli esili fili che vengono tirati tra un nodo e l'altro. Il che è perfetto per imparare, in un certo modo inevitabile: come faccio a imparare le cose se non le distinguo nettamente? Purtroppo però le cose non sono così nette, sono una spettro continuo, e questo modo di pensare assolutamente razionale finisce inesorabilmente per tagliare fuori qualcosa, o, peggio, per ridurlo a una cosa diversa…
Nota bene che non credo sia pensabile, proprio per come si è strutturata la nostra mente in millenni di pensiero, “cambiare” (e non dico nemmeno che bisognerebbe): sto solo riflettendo su questo argomento, che mi sta da sempre a cuore.
Per ciò che riguarda la frase poco chiara: quello che voglio dire è che non capita mai di tornare all’origine dei significati che attribuiamo alle cose. Ci si limita ad attingere a quello che la storia e il progresso della cultura e del pensiero hanno stratificato sopra agli oggetti. Intendo che abbiamo già un giudizio (o più giudizi diversi, se siamo particolarmente curiosi) pronto, sfornato dal senso comune o dalla consuetudine, per quasi tutto, e ci dimentichiamo di chiederci come questo giudizio sia nato, in che contesto sia nato, e perché.
E qui si torna all’omosessualità e al desiderio di normalità, di sentirsi “giusti”. Ma a questo punto c’è, semplicemente, da chiedersi da dove diavolo vien fuori questo “giusto”.
Queste sono solo mie opinioni, nate da letture e/o cose che ho studiato negli anni, da lunghe conversazioni... Ovviamente sono anche del tutto discutibili, opinabili e forse anche incomplete/inesatte. Purtroppo all’università non studio né filosofia, né psicologia, né antropologia o affini! (-:
…E qualcuno ci fermi se stiamo andando troppo O.T.!