Non ci capisco niente
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Non ci capisco niente
Ciao a tutti
Ultima modifica di timido89roma il venerdì 9 novembre 2012, 20:59, modificato 5 volte in totale.
Re: Non ci capisco niente
Timido. io non ne so tanto di questi argomenti...per il fatto che non ho mai provato attrazione di nessun tipo per le ragazze.Ho provato per altro a stare insieme ad un paio di ragazze...ma proprio no...nulla da fare.
Comunque ti dirò. Anch'io ho sognato per lunghi anni un mio teorico futuro con una donna ed una bella famiglia. Aspettavo che qualche strana fatina venisse a svegliarmi da questo terribile incubo.
Stavo solo violentando la mia natura.
Dalla tua descrizione mi pare che l'interesse per le donne sia totalmente forzato.
Mi pare una forzatura atta a sistemare una condizione che non riesci proprio ad accettare come tua.
Credo che tu abbia davanti a te un percorso lungo e difficile. ma di certo non impossibile. L'accettazione non significa prendere atto di una cosa che comunque non tiva, significa rendersi conto del bello che questa cosa porta con sè. parlo di affetto, amore,condivisione.
Io ora sogno un futuro con un uomo....e magari una bella famiglia. Bè, ne è passata di acqua sotto i ponti prima di cambiare così radicalmente i miei sogni per il futuro, ma in pochi anni sono cambiati ed adesso sono molto più sereno.
Vedrai che qui avrai modo di confrontarti bene con tante persone che ti staranno vicine.
in bocca al lupo per il tuo percorso!
Comunque ti dirò. Anch'io ho sognato per lunghi anni un mio teorico futuro con una donna ed una bella famiglia. Aspettavo che qualche strana fatina venisse a svegliarmi da questo terribile incubo.
Stavo solo violentando la mia natura.
Dalla tua descrizione mi pare che l'interesse per le donne sia totalmente forzato.
Mi pare una forzatura atta a sistemare una condizione che non riesci proprio ad accettare come tua.
Credo che tu abbia davanti a te un percorso lungo e difficile. ma di certo non impossibile. L'accettazione non significa prendere atto di una cosa che comunque non tiva, significa rendersi conto del bello che questa cosa porta con sè. parlo di affetto, amore,condivisione.
Io ora sogno un futuro con un uomo....e magari una bella famiglia. Bè, ne è passata di acqua sotto i ponti prima di cambiare così radicalmente i miei sogni per il futuro, ma in pochi anni sono cambiati ed adesso sono molto più sereno.
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in bocca al lupo per il tuo percorso!
- progettogayforum
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Re: Non ci capisco niente
Benvenuto Timido! Alcune cose che hai scritto non sono completamente chiare ma ti invito sempre alla massima prudenza nello scrivere sul forum, perché il forum è pubblico. Da quello che scrivi tuttavia non mi pare che possano dedursi dubbi di una qualche consistenza, direi che sembra proprio il tipico processo di presa di consapevolezza della propria identità gay. Forse non hai messo a posto tutte le tessere del mosaico ma ormai il disegno è dicisamente chiaro.
Benvenuto nel Forum!
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Re: Non ci capisco niente
ad esempio cosa? Forse posso spiegarmi meglioprogettogayforum ha scritto:Benvenuto Timido! Alcune cose che hai scritto non sono completamente chiare
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Re: Non ci capisco niente
Non scendiamo troppo nello specifico in forum pubblico, te lo ripeto, è sempre buona norma tenersi sulle linee generali. Se vorrai, non mancherà ocacsione di approfondire il discorso nelle sedi adatte.
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Re: Non ci capisco niente
Rispondo a quest'ultima parte perchè è qui che son riuscito a trarne le conseguenze... Il problema di fondo secondo me, te lo dico essendoci passato non troppo tempo fa, è che associ quello che dovrebbe essere il tuo modo d'essere, il tuo ineccepibile diritto ad essere chi vuoi, a quegli ideali che ti son (che ci hanno) sempre stati promulgati da piccolo... La stessa idea della famiglia, nella versione più classica dell'immaginario comune è già di per se' un grosso ostacolo alla propria accettazione, perchè viene vissuta come un sogno, un obbiettivo per la propria realizzazione, che ovviamente andrebbe messo da parte.Non so voi ma non riesco a capirci nulla. Avevo anche pensato di farmi vedere da uno psicologo.
Io so solo di essere estremamente confuso. In fondo forse penso che l'omosessualità sia una limitazione, se non una fortissima deviazione. Perchè amare ciò che è uguale a me piuttosto che cercare quello che mi manca (tralasciando il fatto che biologicamente non ha alcun senso)?
Per farla più breve, io personalmente ti consiglierei di ridefinire meglio i rapporti tra chi sei (cosa senti, più che altro) e cosa invece gli altri (intesi anche come società) vorrebberro che fossi... Cercherei più che altro di capire se la mia idea di omosessualità è quella in cui io liberamente amo un altro ragazzo oppure se ancora, fa parte dell'immaginario collettivo..
Buona fortuna ad ogni modo
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller
Marc090 -- Amministrazione di ProgettoGay
Martin Niemoller
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Re: Non ci capisco niente
Ciao timido e benvenuto.
Ti capisco perché anche io avevo fantasie etero all'inizio, che poi col tempo hanno lasciato il posto a fantasie esclusivamente gay. Non è stato immediato realizzarlo però ho ben presto capito che forzarmi a pensare "in chiave etero" non serviva a niente, perché non era quello che cercavo e io non ero fatto così.
Conosco lo "sforzo" per concentrarsi solo sulle ragazze, ci sono passato anch'io quando non mi ero ancora del tutto accettato; ero abituato a pensare (anche perché la società trasmette questo) che in futuro, chissà quando, ma sicuramente un domani sarebbe successo, avrei trovato la donna della mia vita. Magari, nel tuo caso, anche sposandola.
Però mi incuriosisce che esserti preso due volte una cotta per dei ragazzi non abbia contribuito più di tanto a chiarirti le idee. Anche perché sei tu stesso ad ammettere che pensare alle ragazze è una forzatura, sia in chiave sessuale sia sentimentale. Non è che buona parte della confusione che senti... la senti perché proprio tu stai provando a confonderti? Non è un "circolo vizioso" quello di pensare ai ragazzi, è la tua natura, non c'è nulla di sbagliato in questo: semplicemente sei fatto così e non devi sentirti obbligato a farti piacere le ragazze (che magari è anche uno dei motivi dei tuoi insuccessi )
E bada bene, non è affatto vero che siccome sei omosessuale cerchi l'uguale e non il diverso!! Fra i sei miliardi di persone di questo mondo non ce ne sono due che siano uguali fra di loro e il sesso (inteso come differenza biologica) è solo un tassello del mosaico di differenze esistenti fra le persone. Quando ti innamori non ne devi rendere conto a qualcuno, ti innamori e basta, uomo o donna che sia, e non c'è niente di più spontaneo di questo, altro che deviazione. La fortissima deviazione è essere costretti o costringersi a non seguire la propria natura, quella stessa natura che rende possibile il tuo essere omosessuale, bensì una natura artificiosa e artefatta soltanto perché le abitudini sociali dicono un'altra cosa.
Aver visitato il sito del Narth non è sbagliato, purché tu sia capace di ragionare con la tua testa e non con la loro
Ancora benvenuto e per ogni dubbio o argomento su cui tu cerchi confronto, hai trovato il posto giusto!
Ti capisco perché anche io avevo fantasie etero all'inizio, che poi col tempo hanno lasciato il posto a fantasie esclusivamente gay. Non è stato immediato realizzarlo però ho ben presto capito che forzarmi a pensare "in chiave etero" non serviva a niente, perché non era quello che cercavo e io non ero fatto così.
Conosco lo "sforzo" per concentrarsi solo sulle ragazze, ci sono passato anch'io quando non mi ero ancora del tutto accettato; ero abituato a pensare (anche perché la società trasmette questo) che in futuro, chissà quando, ma sicuramente un domani sarebbe successo, avrei trovato la donna della mia vita. Magari, nel tuo caso, anche sposandola.
Però mi incuriosisce che esserti preso due volte una cotta per dei ragazzi non abbia contribuito più di tanto a chiarirti le idee. Anche perché sei tu stesso ad ammettere che pensare alle ragazze è una forzatura, sia in chiave sessuale sia sentimentale. Non è che buona parte della confusione che senti... la senti perché proprio tu stai provando a confonderti? Non è un "circolo vizioso" quello di pensare ai ragazzi, è la tua natura, non c'è nulla di sbagliato in questo: semplicemente sei fatto così e non devi sentirti obbligato a farti piacere le ragazze (che magari è anche uno dei motivi dei tuoi insuccessi )
E bada bene, non è affatto vero che siccome sei omosessuale cerchi l'uguale e non il diverso!! Fra i sei miliardi di persone di questo mondo non ce ne sono due che siano uguali fra di loro e il sesso (inteso come differenza biologica) è solo un tassello del mosaico di differenze esistenti fra le persone. Quando ti innamori non ne devi rendere conto a qualcuno, ti innamori e basta, uomo o donna che sia, e non c'è niente di più spontaneo di questo, altro che deviazione. La fortissima deviazione è essere costretti o costringersi a non seguire la propria natura, quella stessa natura che rende possibile il tuo essere omosessuale, bensì una natura artificiosa e artefatta soltanto perché le abitudini sociali dicono un'altra cosa.
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Ancora benvenuto e per ogni dubbio o argomento su cui tu cerchi confronto, hai trovato il posto giusto!
Se io sapessi cosa mi fa bene
se io sapessi cosa mi fa male
nella marea di cose e di persone che c'ho intorno
se non tradissi le mie pulsioni vere
potrei sul serio diventare
un uomo pluricentenario
forse eterno
G.Gaber, Se io sapessi, «E pensare che c'era il pensiero»
se io sapessi cosa mi fa male
nella marea di cose e di persone che c'ho intorno
se non tradissi le mie pulsioni vere
potrei sul serio diventare
un uomo pluricentenario
forse eterno
G.Gaber, Se io sapessi, «E pensare che c'era il pensiero»
Re: Non ci capisco niente
Sono pressapoco le stesse identiche cose che scrivevo io, alcuni mesi fa. Sia per quanto riguardo il processo di presa di coscienza, che la tendenza a forzare le proprie fantasie e a classificare negativamente l'omosessualità.timido89roma ha scritto: In alcuni periodi mi sforzavo di pensare solamente alle ragazze e di guardare solamente le ragazze. All'inizio riusciva ma con il tempo ricadevo nel vecchio circolo vizioso. Diciamo che va avanti cosi da quasi cinque anni. In quei periodi provo anche qualcosa per alcune ragazze ma anche così è complicato che qualcosa si muova lì dove non batte il sole.
Allo stesso tempo ci sono poche cose che definirei più dolci per me che vedere due ragazzi che si baciano e che si coccolano. E' davvero una scena tenerissima, un ragazzo e una ragazza non mi fanno lo stesso effetto.
Non so voi ma non riesco a capirci nulla. Avevo anche pensato di farmi vedere da uno psicologo.
Io so solo di essere estremamente confuso. In fondo forse penso che l'omosessualità sia una limitazione, se non una fortissima deviazione. Perchè amare ciò che è uguale a me piuttosto che cercare quello che mi manca (tralasciando il fatto che biologicamente non ha alcun senso)?
Ora le cose sono cambiate e ti assicuro che vivo in maniera molto più serena e felice.
L'omosessualità di per se non è una condizione di disagio, ma la società può mettersi di impegno per renderla o almeno per farla apparire tale.
Io credo che tu sappia esattamente cosa sei (così come lo sapevo io); ciò che ti resta è tirare un respiro profondo e accettarlo (anche se non è così facile e immediato). Prova a leggere qualcosa di ciò che ho scritto ed il percorso che ho fatto; io credo che per prima cosa tu debba schiarirti le idee su cosa significhi precisamente "omosessualità", quindi, una volta che avrai capito quantà normalità vi sia anche tra gli omosessauali e quanto sbagliati siano i pregiudizi di cui siamo imbevuti, sarà tutto più facile.
Hai la fortuna di vivere in una grande città dove tantissimi gay vivono liberamente la propria vita, senza farne necessariamente una bandiera di paillettes; non disperare!
Re: Non ci capisco niente
Dunque; ti innamori di ragazzi. Provi attrazione fisica per ragazzi.timido89roma ha scritto: Le mie fantasie sentimentali ed erotiche allo stato attuale sono quasi totalmente su ragazzi. Ogni tanto mi viene in mente che potrei non essere gay e quindi mi sforzo di pensare alle ragazze.
Tuttavia se penso al futuro e a come dovrebbe essere la mia vita mi vedo sposato con una donna.
In alcuni periodi mi sforzavo di pensare solamente alle ragazze e di guardare solamente le ragazze. All'inizio riusciva ma con il tempo ricadevo nel vecchio circolo vizioso. Diciamo che va avanti cosi da quasi cinque anni. In quei periodi provo anche qualcosa per alcune ragazze ma anche così è complicato che qualcosa si muova lì dove non batte il sole.
Allo stesso tempo ci sono poche cose che definirei più dolci per me che vedere due ragazzi che si baciano e che si coccolano. E' davvero una scena tenerissima, un ragazzo e una ragazza non mi fanno lo stesso effetto.
Non so voi ma non riesco a capirci nulla. Avevo anche pensato di farmi vedere da uno psicologo.
Io so solo di essere estremamente confuso. In fondo forse penso che l'omosessualità sia una limitazione, se non una fortissima deviazione. Perchè amare ciò che è uguale a me piuttosto che cercare quello che mi manca (tralasciando il fatto che biologicamente non ha alcun senso)?
Hai fantasie maturbatorie su ragazzi.
La definizione pratica da vocabolario di omosessualità per un ragazzo è provare attrazione fisica e affettiva verso ragazzi.
Le conclusioni che si possono trarre non è che siano... tantissime.
Ma nessuno si permetterà di trarle al posto tuo.
Detto questo, (un po' scherzosamente, intendiamoci), passiamo ad un'altra cosa che dici: come mai ritieni che l'omosessualità sia una limitazione? O una fortissima deviazione? o che non abbia senso biologicamente?
Spiega, vorrei capire in base a quali dati empirici trai queste conclusioni.
L'omosessualità non ha possibilità di "limitarti" perchè è una parola: è un termine lessicale di tipo descrittivo e di connotazione neutrale che viene adoperato per indicare la direzione dell'attrazione fisica e affettiva delle persone. Cioè per dire quale orientamento sessuale primario possiedono.
Questa parola è in grado di contenere giudizi di valore? No, perchè descrive.
E' in grado di contenere descrizioni su altri fattori psicofisici che ti rendono cattivo, brutto, stupido, pigro, antipatico, o qualsiasi altra cosa? No, perchè la sua unica funzione è descrivere il fatto che ti innamori di ragazzi.
Nient'altro. L'omosessualità non riesce a dire nient'altro su di te se non che la persona di cui ti innamorerai è un ragazzo.
Fonti: http://www.treccani.it/vocabolario/omosessualita/
http://dizionario.babylon.com/omosessualit%C3%A0/
Una fortissima deviazione rispetto a cosa? Rispetto alla "normalità"? Bene; per "normalità", mi dirai, essa è l'eterosessualità, perchè dal punto di vista matematico-statistico la "norma" è ciò che è numericamente si verifica con maggior frequenza. E quindi, seguendo questo ragionamento, si deve dire che sono numericamente fuori-norma le persone con i capelli rossi perchè ce ne sono veramente poche rispetto alla "norma". E cosa facciamo? Dobbiamo dire che sono "deviate" queste persone con i capelli rossi?
Fonti: http://it.wikipedia.org/wiki/Deviazione_standard
http://it.wikipedia.org/wiki/Moda_%28statistica%29
Poi mi parli di "fondamento biologico". Bene: direi che è palese che il rapporto sessuale possa essere riproduttivo se è eterosessuale, peraltro solo un unico tipo di rapporto eterosessuale è potenzialmente procreativo. Ok. E se però avessero già dimostrato i legami dell'omosessualità con fattori di tipo genetico inerenti alcune strategie evolutive che tendono a manifestarsi in particolar modo nel pool genetico delle popolazioni umane in cui è adoperata su larga scala la contraccezione, potresti ancora dire che una caratteristica anche solo parzialmente genetica delle persone non sia "biologicamente fondata"?
Bisogna prima preparare un qualche retroterra al pregiudizio che si vuole utilizzare in un discorso, altrimenti si rischia di inventare le cose e di procedere "per sentito dire", il che non è molto appropriato.
Fonti: http://www.darwinweb.it/files/Ciani%20p ... omosex.pdf
Beh, forse lo sottolinei perchè è un po' come se un giovane merluzzo svedese pieno di vitalità e di speranze per il futuro visitasse il sito internet di Capitan Findus. Però, tutto sommato, c'è da dire che è pur sempre necessario conoscere il nemico cattivo per potersene difendere, no?timido89roma ha scritto: PS: Vi state chiedendo se ogni tanto ho visitato siti del Narth o cose del genere? Si, l'ho fatto.
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)
Re: Non ci capisco niente
Mi ci ritrovo tantissimo in quello che scrivi timido89roma. Sono sempre stato sul timido e decisamente riservato, tratti che tuttora in buona misura presento. Nemmeno io stavo molto con i miei coetanei e se dire "bullizzato" è per me eccessivo, ero comunque un soggetto che doveva fare attenzione a certe situazioni. La mia miglior difesa era l'evitamento (da cui leggere tendenze asociali). Ricordo che alle medie c'erano un paio di ragazze per cui provavo qualcosa, ma veramente molto blando il tutto. Ho convissuto con fantasie e desideri gay senza mai considerarmi gay per anni (medie e superiori) (veramente un paradosso, dovuto all'essere lasciati a se stessi e senza confronto).
Ho passato lungo la triennale un periodo che credo stai passando tu. Praticamente, riflettendo, mi sembrava che l'omosessualità fosse un'anomalia e mi dispiaceva essere in questa situazione, tant'è che provai a farmi piacere le ragazze, a cambiare le mie fantasie... sforzi brevi (mi stufavano terribilmente) e del tutto inutili.
Come te, consideravo che per certe ragazze avevo una particolare simpatia, ma c'era il fatto costante che due ragazzi che stanno insieme non aveva paragoni con tutto il resto. Più concretamente l'affetto e il desiderio che provo verso i ragazzi è quanto di più coinvolgente posso pensare.
Adesso, certi dubbi e incertezze le sento così lontane che mi sembra quasi impossibile l'averle avute davvero, eppure ci sono state e me le hai rimesse in mente con il tuo post. Ho concluso da poco la specialistica e questi 2 anni sono stati il primo periodo in cui posso dire di aver ormai assodato il mio desiderio per i ragazzi e cercato (tuttora mosso da speranze sono in ricerca) di un fidanzato. Non ci vedo più nulla di anomalo in questo, insomma si tratta di amarsi, di stare insieme, in nessun modo può essere un problema.
Siccome stai certamente considerando vari aspetti dell'omosessualità, come avevo fatto io, vorrei lasciarti qualche pensiero. Suppongo che con "biologicamente non ha alcun senso", intendi il fatto che non ci si riproduce e se tutti fossero così si estinguerebbe la specie umana. Se è così, non bisogna confondere il punto di vista dell'individuo con il punto di vista della specie, anche se tutti fossero donne ci si estinguerebbe, anche se tutti restassero single ci si estinguerebbe, né una società di soli artigiani se la caverebbe bene. Insomma, la specie ha bisogno di profonda diversità e la varietà è sempre un vantaggio piuttosto che una limitazione nell'evoluzione. Per esempio, tutte le api sono sterili, eppure hanno un ruolo importantissimo nell'alveare (sono quasi tutte operaie, fanno tutto insomma), la regina è l'unica ape fertile che viene fecondata dai fuchi (api maschio). In natura si trovano i comportamenti più stravaganti, tra gli insetti, ci sono femmine che mangiano il maschio... I bonobo, per prendere una specie estremamente vicina a noi, sono tutti bisessuali e utilizzano il sesso per instaurare rapporti sociali (hanno comunità complesse) e riprodursi. La sessualità umana presenta innumerevoli sfaccettature, non ci sono "etero e gay", è molto più sfumata la situazione.
Preso atto che la natura è massimamente diversificata, tutto ciò che può piacere e non fa male a nessuno che incontriamo o in particolare viviamo in prima persona, faremmo bene ad esserne felici, perché ci coinvolge ed è bello. L'evoluzione ha i suoi equilibri che sono un ordine sopra i singoli individui, ciò che è davvero limitante è confondere l'individuo con la specie.
Un ultimo consiglio è che non devi per forza scegliere un etichetta. Sei attratto dai ragazzi adesso? Hai piacere di stare con loro, ma forse un giorno la tua sessualità propenderà per il versante etero? Dov'è il problema? Se hai occasione, vivi i momenti che cerchi con un ragazzo, questo non comporta che non potrai più innamorarti di ragazze. Sarà quel che sarà. Ignorare le esigenze presenti, significa farsi violenza per cose fumose che forse accadranno in futuro. Questo avrebbe senso? Io credo di no.
Ho passato lungo la triennale un periodo che credo stai passando tu. Praticamente, riflettendo, mi sembrava che l'omosessualità fosse un'anomalia e mi dispiaceva essere in questa situazione, tant'è che provai a farmi piacere le ragazze, a cambiare le mie fantasie... sforzi brevi (mi stufavano terribilmente) e del tutto inutili.
Come te, consideravo che per certe ragazze avevo una particolare simpatia, ma c'era il fatto costante che due ragazzi che stanno insieme non aveva paragoni con tutto il resto. Più concretamente l'affetto e il desiderio che provo verso i ragazzi è quanto di più coinvolgente posso pensare.
Adesso, certi dubbi e incertezze le sento così lontane che mi sembra quasi impossibile l'averle avute davvero, eppure ci sono state e me le hai rimesse in mente con il tuo post. Ho concluso da poco la specialistica e questi 2 anni sono stati il primo periodo in cui posso dire di aver ormai assodato il mio desiderio per i ragazzi e cercato (tuttora mosso da speranze sono in ricerca) di un fidanzato. Non ci vedo più nulla di anomalo in questo, insomma si tratta di amarsi, di stare insieme, in nessun modo può essere un problema.
Siccome stai certamente considerando vari aspetti dell'omosessualità, come avevo fatto io, vorrei lasciarti qualche pensiero. Suppongo che con "biologicamente non ha alcun senso", intendi il fatto che non ci si riproduce e se tutti fossero così si estinguerebbe la specie umana. Se è così, non bisogna confondere il punto di vista dell'individuo con il punto di vista della specie, anche se tutti fossero donne ci si estinguerebbe, anche se tutti restassero single ci si estinguerebbe, né una società di soli artigiani se la caverebbe bene. Insomma, la specie ha bisogno di profonda diversità e la varietà è sempre un vantaggio piuttosto che una limitazione nell'evoluzione. Per esempio, tutte le api sono sterili, eppure hanno un ruolo importantissimo nell'alveare (sono quasi tutte operaie, fanno tutto insomma), la regina è l'unica ape fertile che viene fecondata dai fuchi (api maschio). In natura si trovano i comportamenti più stravaganti, tra gli insetti, ci sono femmine che mangiano il maschio... I bonobo, per prendere una specie estremamente vicina a noi, sono tutti bisessuali e utilizzano il sesso per instaurare rapporti sociali (hanno comunità complesse) e riprodursi. La sessualità umana presenta innumerevoli sfaccettature, non ci sono "etero e gay", è molto più sfumata la situazione.
Preso atto che la natura è massimamente diversificata, tutto ciò che può piacere e non fa male a nessuno che incontriamo o in particolare viviamo in prima persona, faremmo bene ad esserne felici, perché ci coinvolge ed è bello. L'evoluzione ha i suoi equilibri che sono un ordine sopra i singoli individui, ciò che è davvero limitante è confondere l'individuo con la specie.
Un ultimo consiglio è che non devi per forza scegliere un etichetta. Sei attratto dai ragazzi adesso? Hai piacere di stare con loro, ma forse un giorno la tua sessualità propenderà per il versante etero? Dov'è il problema? Se hai occasione, vivi i momenti che cerchi con un ragazzo, questo non comporta che non potrai più innamorarti di ragazze. Sarà quel che sarà. Ignorare le esigenze presenti, significa farsi violenza per cose fumose che forse accadranno in futuro. Questo avrebbe senso? Io credo di no.
Cercare la felicità rispettando gli altri, sarebbe una grande conquista per l'umanità!